Dokument-Nr. 20154
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 13. Februar 1929
Regest
Pacelli berichtet über das Papstfest zum siebten Jahrestag seiner Krönung, das er als eine imposante Manifestation der kindlichen Verbundenheit der Berliner Katholiken mit dem Stellvertreter Christi bezeichnet. Am Nachmittag des 10. Februar fand im großen Saal der Philharmonie eine erfolgreiche Versammlung zu Ehren des Papstes statt, an der viele Honoratioren teilnahmen. Der Leiter der Katholischen Aktion in Berlin Klausener verwies zu Beginn auf das 50. Priesterjubiläum des Papstes und würdigte den Abschluss der Lateranverträge. Klausener bat den Nuntius, dem Papst die Treue der Berliner Katholiken kundzutun. Außerdem würdigte der Ministerialrat den verstorbenen Berliner Weihbischof Deitmer. Anschließend ergriff Pacelli das Wort und berichtete davon, dass der Papst zum Auftakt des Jubiläumsjahres die Erstkommunion an über 100 jungen Männern und Frauen austeilte. Der Nuntius erinnerte in seiner beiliegenden Rede an die Gefahren für die Jugend und ermahnte zur christlichen Erziehung. Er drückte seine Bewunderung für den Papst aus und erteilte den Apostolischen Segen. Der Ministerialrat im preußischen Staatsministerium Strunden, den Pacelli als einen guten Katholiken bezeichnet, hielt das Hauptreferat zum Thema, warum die Katholiken dem Papst treu bleiben. Strunden führte aus, dass die wahre Kirche Christi ohne die Verbundenheit mit dem Papst für Katholiken nicht denkbar ist. Darüber hinaus sind die Katholiken voller stolzer Begeisterung Teil der katholischen Kirche, die ohne ein supranationales und universales Papsttum nicht existieren würde. Außerdem erkennen die Katholiken die Autorität des Papstes in Fragen des Glaubens und der Moral an.Am 12. Februar feierte Pacelli ein Pontifikalamt in der Hedwigs-Kathedrale. Der kanadische Bischof von Prince-Albert-Saskatoon Prud'homme sowie der Reichspostminister Schätzel in Vertretung der Reichsregierung sowie des Reichspräsidenten nahmen vom Chorraum aus teil. Viele weitere staatliche Würdenträger, Vertreter der Parteien und des diplomatischen Korps, Geistliche und Laien füllten die Kathedrale. Außerdem waren Vertreter der studentischen Verbindungen sowie der katholischen Männer- und Frauenverbände anwesend. Am Abend gab Pacelli ein diplomatisches Abendessen, an dem Reichspräsident von Hindenburg, Reichskanzler Müller, weitere staatliche Vertreter sowie Mitglieder des Diplomatischen Korps teilnahmen. Alle beglückwünschten den Papst und gratulierten zur glücklichen Lösung der Römischen Frage.
Betreff
Festa del Papa nel VIIº anniversario della sua Incoronazione
Domenica scorsa, 10 corrente, alle ore 4 pom., nella vasta sala della Filarmonia [sic], molto insufficiente però a contenere quanti avrebbero bramato di assistervi - notevolissime essendo state le richieste di biglietti -, ebbe luogo una grande e riuscitissima adunanza in onore di Sua Santità. Ad essa intervennero numeroso clero, vari antichi ed attuali Ministri del Reich e della Prussia, distinte personalità e l'élite dei cattolici di Berlino. Prese per primo la parola l'egregio Consigliere ministeriale, Sig. Dr. Klausener, che si occupa con zelo dell'Azione cattolica, indicando le ragioni della presente assemblea, riunita per festeggiare il VII anniversario dell'Incoronazione del Santo Padre Pio XI, glor. regn., il quale celebra in quest'anno in mezzo alla letizia dei suoi figli spirituali di tutto il mondo il 50º della sua ordinazione sa-
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cerdotale, e plaudendo allo storico
avvenimento compiutosi in questi giorni in Roma. Egli mi ha infine pregato di
umiliare al Santo Padre l'assicurazione della fedeltà e dell'amore dei cattolici della
capitale del Reich verso la sua Augusta Persona. Non mancò di commemorare il compianto
Monsignor G.
Deitmer, il pio e zelante Vescovo Ausiliare di
Berlino, deceduto lo scorso mese di Gennaio. Pronunziai quindi il discorso, che mi permetto di qui accludere, e nel quale, esordendo dal
nobile paterno gesto della Prima Comunione, che Sua Santità si degnò
di distribuire il 20 Dicembre nella Basilica di S.
Pietro ad
oltre cento giovanetti e giovanette in occasione dell'inaugurazione dell'anno del Suo
Giubileo, esposi l'amorosissima, costante sollecitudine della Chiesa e del
S. P. Pio XI per la gioventù, insidiata da tanti pericoli, ed esortai
l'uditorio alla cristiana educazione della medesima. Infine, dopo aver espresso i sentimenti
di gratitudine e di ammirazione verso il Regnante Pontefice, che ha aperto per il Papato una
nuova era di piena e realmente visibile libertà ed indipendenza, quale è richiesta dal
diritto divino e dal governo della Chiesa universale, impartii nel Suo Augusto nome la benedizione Apostolica.Il discorso di circostanza fu detto dal Consigliere ministeriale Sig. Dr. Strunden, ottimo cattolico, il quale svolse il tema: "Perché serbiamo noi fedeltà al Papa". Egli trattò i seguenti punti: 1.) Noi aderiamo
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con tutte le fibre
dell'anima alla nostra Chiesa ed al suo Sommo Pontefice e Pastore in Roma, poiché la vera
Chiesa di Cristo è per noi inconcepibile senza l'unione col Successore di Pietro.
2) Noi ci sentiamo pieni di fiero entusiasmo come membri di una Chiesa, la quale dura
da venti secoli ed abbraccia il mondo intero, e non esisterebbe senza un Papato
soprannazionale ed universale. 3.) Noi riconosciamo l'autorità del Papa nelle cose di
fede e di morale, e nessuna critica e nessun dileggio ci distoglierà dal seguire questa
guida.Negli intervalli la Cappella della Basilica di S. Edvige eseguì scelta musica.
Ieri mattina, 12 corrente, alle ore 10, celebrai nella Basilica di S. Edvige un solenne Pontificale. Nel presbiterio assistevano in posti riservati il Rev.mo Mons. G. Prud'homme, Vescovo di Prince Albert e Saskatoon (Canada), di passaggio per Berlino, e S. E. il Sig. Dr. Schätzel, Ministro delle Poste del Reich, in rappresentanza anche del Governo nonché di S. E. il Signor Presidente del Reich. Intervennero altresì il Segretario di Stato Sig. von Schubert in sostituzione del Ministro degli Esteri, Sig. Stresemann, il Segretario di Stato Sig. Weismann
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in rappresentanza del Ministro Presidente di Prussia,
Sig.
Braun; i Segretari di Stato Sigg.
Pünder e Lammers; vari Ministri e Deputati, i membri del
Corpo Diplomatico quasi al completo, altri distinti personaggi, numeroso Clero e molti
fedeli, che gremivano la Basilica. Assistevano eziandio i rappresentanti delle
corporazioni degli studenti universitari cattolici nei loro pittoreschi uniformi e colle
loro bandiere, come pure i rappresentanti delle associazioni cattoliche maschili e
femminili, coi loro vessilli. Fu eseguita scelta musica liturgica.Dopo il Santo Sacrificio, compiutosi tra il generale raccoglimento, fu cantato il Te Deum in fervido ringraziamento a Dio per aver dato alla sua Chiesa un così sapiente e provvido Pastore ed in ardente preghiera per la sua preziosa conservazione e prosperità.
La sera poi dello stesso giorno diedi un pranzo diplomatico. Intervenne, come gli anni scorsi, il Presidente del Reich, Feldmaresciallo Sig. von Hindenburg, col Segretario di Stato Sig. Meissner e figlio Ten. Colon. von Hindenburg. Presero altresì parte il Cancelliere del Reich, Sig. Müller, il Ministro Presidente di Prussia, Sig. Braun, il Sig. Dr. Schätzel, Ministro delle Poste del Reich; il Sig. Dr. Becker, Ministro delle Scienze, delle Arti e della Pubblica Istruzione in Prussia; il summenzionato Mons. Prud'homme, Vescovo di Prince Albert; i Segretari di Stato Sigg. von Schubert, Weismann, Pünder e Lammers; numerosi Ambasciatori e Ministri accreditati presso il Reich, ed altri ragguardevoli personaggi. Tutti, a cominciare dal Presidente v. Hindenburg, espressero caldi auguri per l'Augusta Persona del Sovrano Pontefice e vive congratulazioni per la felice soluzione della questione romana grazie al trattato testé concluso fra la S. Sede ed il Governo italiano. Chinato