Betreff
Sugli esercizi ginnastici della gioventù femminile in
Germania
Chiedo umilmente venia all'E. V. R. se, a causa di molti altri urgenti lavori e del mio recente viaggio a Roma, mi è possibile soltanto oggi di dare le informazioni
richieste col venerato Dispaccio N. 362/28 in data del 12 Marzo scorso.
riguardo agli esercizi ginnastici della gioventù femminile in questa Nazione.
Mi sia
permesso innanzi tutto di riferire chericordare come i Revmi Vescovi della Germania, sin daldi fronte alle manifestazioni sempre più preoccupanti della invadente
immoralità, diedero nel <emanarono nel> Gennaio 1925 hanno datoai cattolici dettagliate norme ed
istruzioni, che l'E. V. troverà qui accluse, circa vari
problemi morali attuali. (Katholische Leitsätze und Weisungen zu verschiedenen
modernen Sittlichkeitsfragen). Esse si trovano riprodotte
con
Esse sono s Di esse trovasi <ha dato> un ampio commento ilnel volume,che
compilato dal Rev. P. Schröteler S. J.,
che
dal titolo:qui unito compio il dovere di trasmettere all'E. V.:nel volume: intitoUm Sitte und Sittlichkeit - Ein Kommentar zu den katholischen Leitsätzen und Weisungen zu
verschiedenen modernen Sittlichkeitsfragen - In Verbindung mit anderen katholischen
Verbänden herausgegeben von der zentralstelle der Katholischen Schulorganisation.
Düsseldorf 1926.123v
Il N. VIII, 1 di queste
istruzioni,(cfr. op. cit., pag
.g. 23),
, [e] 67 segg.),
67 e segg.), relativo agli esercizi ginnastici, è del seguente
tenore:
"La ginnastica deve aver luogo separatamente per i due sessi, e le lezioni di
ginnastica debbono essere impartite da maestri dello stesso sesso degli alunni. L'abito
ginnastico non deve offendere il pudore. Il costume da bagno nell'insegnamento della
ginnastica non dev deve tollerarsi né per i ragazzi né per le ragazze. Esercizi al
nudo, di qualsiasi genere, sono da riprovarsi. - Per le ragazze deve evitarsi ogni costume
ginnastico che accentui troppo le forme del corpo in modo
provocante o che altrimenti non si confaccia al carattere femminile. La ginnastica per le
ragazze deve aver luogo soltanto in sale od in luoghi non accessibili al pubblico. Se ciò
non è possibile o se non può aversi un proprio costume ginnastico, occorre di limitarsi a
quegli esercizi ginnastici, che possono essere eseguiti colle vesti ordinarie. - Esibizioni
ginnastiche e gare sportive di ragazze e di donne non debbono ammettersi; esse creano per lo più124r
un carattere, che non si confà alla donna. Lo stesso dicasi per simili
esercizi in seno alle Associazioni".
Anche in Germania [esistono] non pochi
ritengono come necessario per gli esercizi ginnastici della gioventù femminile il
costume da bagno od un abito simile; alcuni anzi giungono perfino a richiedere che detti
esercizi si facciano completamente, o quasi, al nudo (un maestro, Adolfo Koch, cercò di
introdurre <in Berlino> simili esercizi al nudo, fatti insieme da alunni ed
alunne). Questo così riprovevole<,> modo di vedere
non è na <infondato ed <e>, anche dal punto di vista igienico,
dannoso sistema> è naturalmente respinto dai buoni e seri cattolici, sebbene l'arte
raffinata, con cui si vengono con ogni mezzo diffondendo false pervertendo le
idee morali,nelle masse, non sia rimasta senza influenza anche in una parte
della popolazione cattolica. Così è talvolta accaduto che anche <eziandio>
donne cattoliche abbiano preso parte a corsi nelle cosiddette <in quelle
cosiddette> "scuole ritmiche", le quali, col motivo o sotto il pretesto della
bellezza delle linee e della estetica dei movimenti delle movenze, sogliono
essere spesso occasione della perdita di ogni pudore. Egualmente la perversa propaganda
della "cultura del nudo" (Nacktkultur) - sia nella forma estrema della <nudità>
assoluta<,> nudità, sia in quella, non meno pericolosa, della mezza nudità
o di parziali veli - fa del tutto, e non senza qualche successo, specialmente in
Berlino, per attirare anche i cattolici.
125r
un carattere, che non si confà alla donna. Lo stesso dicasi per
simili esercizi in seno alle Associazioni".
Anche in Germania esistono gruppi, i
quali ritengono come necessario per gli esercizi ginnastici della gioventù femminile il
costume da bagno od un abito simile; alcuni anzi giungonoperfino a
arichiedere che detti esercizi si facciano completamente
, <(>o quasi<)>,al nudo.
(un maestro, Adolfo Koch, cercò perfino di introdurre in Berlino simili esercizi
<al nudo> <in> comun<e>i
<insieme> con alunni ed alunne).Questo cosìpenoso
riprov
riprovevolemodo di vedere nonsembra che sia
ècondiviso
almenodai
buoni e sericattolici
,seri,sebbene sia talvolta accaduto che
anchel'una o l'altra
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eacattolic
heaabbia
nopreso parte a corsiin siffatte
in cosiddette"scuole ritmiche",
(le quali, sotto il pretesto della bellezza delle <linee>
forme
e del<la> gradimento
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dei movimenti<,> ritmici,
sogliono essere spesso
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dann<azione>o
per il <occasione della perdita di ogni> pudore),e quantunqueil
lapervers
aomovimento
propagandadella "cultura del nudo" (Nacktkultur)
- sia nella forma estrema della assoluta nudità, sia in quella, sovente non meno
pericolosa, di parziali veli -faccia del tutto, e non senza qualche successo, specialmente in
Berlino, per attirare anche i cattolici.
Molto più diffusa è invece l'opinione essere opportuno
che gli esercizi ginnastici delle donne e delle ragazze siano fatti in calzoni abbastanza
stretti, i quali [ein Wort unlesbar] coprono la gamba
superiorecoscia soltanto in parte, e con una camicetta o blusa stretta-125v
mente aderente. [od] o con un [ein Wort unlesbar]. Specialmente
i "ginnasti tedeschi" (die deutsche Turnerschaft) si sforzano di far adottare questo
costume, non solo nelle sale chiuse, ma anche per le grandi feste sportive negli stadi. AlAqualequesto proposito è necessario pure di notare
che a tali Associazioni appartengono altresì parecchie donne cattoliche, le quali
vengonopossonovengono così a trovarsi così esposte a
gravi difficoltà di coscienza e pericoli, come accadde, ad
esempio, l'anno scorso, allorché si celebrò la festa ginnastica bavarese a Neuburg sul
Danubio ed i Revmi Vescovi della Baviera, in conformità colle direttive surriferite,
proibirono alle donne cattoliche di parteciparvi. - Da parte dell'Autorità ecclesiastica
simili abusi sono stati severamente riprovati.
In generale i cattolici sostengono il
parere (Associazioni e scuole cattoliche) risostengono che l'abito più
adatto per gli esercizi ginnastici delle ragazze sono i calzoni larghi, simili a gonnelle,
ed una camicetta lunga e non strettamente aderente.
Meno unanime
sembra inveceè al contrario il modo di vederel'opinione
126r
dei cattolici riguardo agli esercizi ginnastici delle
ragazze in pubblico. Si dice infatti da alcuni che l'uso di tali esercizi non si
estenderebbe tanto, quanto è necessario nell'interesse della sanità del popolo, se le
ragazze non avessero la possibilitàoccasione di di mostrare talora anche in pubblico la loro
capacità. Ora per <In> Per tali pubbliche esibizionioccasioni potrebbe inoltre, sempre a parere dei medesimi, adottarsi
il costume che i cattolici stimano conveniente per gli esercizi nelle sale
chiuse.
Invece le donne e le ragazze cattoliche organizzate nelle Associazioni
cattoliche, come pure le scuole cattoliche private,
(cfr. op. cit., pag. 136 e segg.)
sostengono difendono l'opinione che gli esercizi ginnastici propriamente detti delle
donne e delle ragazze in pubblico debbono evitarsi. Si intendono con ciò gli esercizi
ginnastici in senso stretto, <non rimanendo così
compresi>
cosìsicché,
non si sono compresi i semplici esercizi all'apertosenza apparecchi (Freiübungen), i quali non mettono le
ragazze in unasituazioneipenosae, e le danze popolari (Reigen,
Volkstänze). Tali<Anche q>Questi esercizi inoltre
poi<inoltre> <però> sono ammessi soltanto, se
possono essere fatti126v
coll'abito ordinario ovvero con calzoni
larghi ed una camicetta lunga e non aderente.
I cattolici inoltre,poi, salvo pocherare eccezioni, respingono le gare sportive delle ragazze e delle
donne.
Affine di conoscere il sentimento dei Revmi Vescovi della Germania sui punti
ancora discussicontroversi fra i cattolici circa l'interpretazione del surriferito
N. VIII, 1, l'Organizzazione cattolica per la scuola (Katholische
Schulorganisation) nel 1926 interrogò la Conferenza vescovile di Fulda, se fosse lecito di
ritenere la seguente opinione al riguardo:
"Per ciò che concerne gli spettacoli
ginnastici, siamo stati finora del parere che le ragazze non si presentino in pubblico con
calzoni ginnastici. Si possono però permettere decenticonvenienti esercizi
all'aperto senza
apparecchi (Freiübungen) in abito conveniente,irreprensibile, come è, fra gli altri, quella specie di veste
ginnastica, che consta di calzoni non troppo stretti e di una camicetta che giunge fino al
ginocchio.127r
Un simile abito ci sembra che sia decente e che
non favorisca la tendenza di mascolinizzare sempre più la donna. - In molti luoghi
siamo riusciti ad introdurre questo sistema. Qua e là tuttavia sono sorte difficoltà
pratiche, le quali però, a nostro giudizio, sono state causate per lo più da debolezza o da
falsi concetti da parte dei cattolici. Per ciò che si riferisce alle gare sportive, abbiamo
sostenuto l'idea che bisogna distinguere fra lotte di gara (Wettkämpfe) e giuochi di
gara (Wettspiele). Il carattere fondamentale della lotta di gara, in quanto
[essa] è stata riprovata dalle istruzioni vescovili, ci sembra consistere in ciò
che essa (contrariamente al giusto mezzo) ha come scopo il massimo risultato dello sforzo individuale. Non si potrà impedire alle ragazze ed alle
donne di misurare le loro forze in una ragionevole gara. Invece crediamo che il tendere al
massimo risultato dello sforzo individuale, da calcolarsi con un
sistema di punti accuratamenteminuziosamente elaborato, favorisce realmente e sviluppa, inmodo
maniera <modo> del tutto inopportuno,un modo di essereunmodello [massime] non confacente alla natura della donna.127v
Anche nelle gare della
gioventù tedesca (Reichsjugendwettkämpfe) ci siamo pronunziati contro quella maniera,
che tende al conseguimento del massimo sforzo individuale".
A questa domanda la
Conferenza vescovile rispose:
"La interpretazione data dalla Organizzazione cattolica
per la scuola alle istruzioni dei Vescovi intorno al costume ginnastico delle ragazze ed
alle lotte sportive ha avuto il consensol'approvazione della Conferenza".(ProtocolloProtokoll der Fuldaer Bischofskonferenz vom 10. bis 12. August 1926,
n. 8 i)
Non saràinfinesuperfluo di ricordare altresì le direttive emanate dal Ministero
del Culto prussiano per gli esercizi ginnastici nelle scuole medie e superiori di
ragazze. Esse richiedono espressamente che l'abito pergli
taliesercizi debba essere adatto allo scopo e corrispondente alle
esigenze della moralità; aggiungono poi quanto appresso:
"L'idea di fare, come nella
ginnastica dei ragazzi, del risultato massimo un principio fondamentale della educazione
fisica delle ragazze, è da rigettarsi già per riguardo alla partico-
128r
lare costituzione del [sesso]
corpofemminile. Lo stesso vale per le lotte sportive in senso stretto. Le
esperienze fatte finora non incoraggiano ad [inv] esigere ed a promuovere con ogni mezzo la partecipazione delle ragazze a tali lotte.
Con ciò non vuol dirsi che negli esercizi ginnastici delle scuole femminili debba
mancare qualsiasi sana e lieta emulazione nel misurare le proprie forze... Ma le
interminabili lotte sportive, gli esercizi esagerati al massimo, specialmente se
ripetuti di continuo, nonsono
riesconodi nessun vantaggio per molte ragazze e non
dsono in questa forma da introdursi nelle scuole femminili".
Le surriferite istruzioni vescovili hanno incontrato non
solo poca comprensione e difficoltà non solo presso ii non cattolici, che le hanno varie
voltein molteplici casi respinte come derivanti da "strettezza
celibataria", ma anche difficoltà da parte di alcuni
cattolici.(cfr. op. cit., pag. 79). Secondo le esperienze
fatte dalla summenzionata Katholische Schulorganisation, è molto più difficilearduo di ottenere in questo128v
punto
l'adesione [su]alle norme
impartite dall'Episcopato, se si motivano in prima linea coll'immediato pericolo, cui viene
esposta la moralità in senso stretto, ad es. col periculum proximum peccandi. Si afferma
infatti ripetutamente, anche da cattolici,ritenutistimati come seri e coscienziosi, che un simile pericolo si
ha verifica spesso soltanto in misura assai esigua. Molto più forte impressione
fa <fa> farebbe invece l'argomento che si tratta nella
presente questione soprattutto di difendere l'ideale cattolico
della donna, messo in tanto pericolo ai nostri giorni. La tendenza di far comparire le
ragazze dinanzi al pubblico in costume da bagno od in abito simile a quello degli
uomini, rientra in quel vasto movimento, che si sforza di raggiungere il
livellamento dei sessi, ine dieguagliarendo il più possibile l'uomo e la donna in tutti i loro sentimenti ed azioni; movimento,
il quale costituisce un gravissimo pericolo per la pubblica moralità e per la idea stessa del matrimonio cristiano. Un tale punto di vista avrebbe, a
quanto mi è stato riferito dal Segretario generale dell'anzidetta
Organizzazione,si riferisce, persuaso anche non pochi
di129r
di [sic] coloro, i
qualiche avevano assunto un'attitudine di riserva di fronte alle
istruzioni vescovili, ed i quali hanno così ammesso
dovuto <finito col> riconoscere che queste i principi da
queste enunciati debbono essere osservati nell'interesse stesso della sanità e della moralità del
popolo.
Non riuscirà infine superfluo di ricordare altresì le direttive
[comunicate] (22 Gennaio 1927) emanate il 22 Gennaio 1927 dal Ministero del Culto prussiano per gli
esercizi ginnastici nelle scuole medie di ragazze (cfr.(il testo [approvato] delle medesime
trovasi riprodotto nel periodico Schule und Erziehung, 1927, fasc. 2,
pagg. 141-142): "L'abito per la ginnastica deve essere leggero ed adattato allo scopo ed
in ogni parte corrispondente alle esigenze della moralità... La richiesta di fare, come
nella ginnastica dei ragazzi, del risultato massimo un principio fondamentale della
educazione fisica delle ragazze, è da rigettarsi già per riguardo alla particolare
costituzione del corpo femminile. Lo stesso vale per la idea delle lotte sportive in senso
stretto. Le esperienze fatte finora non incoraggiano ad esigere ed a promuovere con ogni
mezzo la partecipazione delle ragazze a129v
tali lotte. Con ciò
non vuol dirsi che negli esercizi ginnastici delle scuole femminili debba mancare qualsiasi
sana e lieta emulazione nel misurare le proprie forze... Ma le lotte sportive senza fine,
gli esercizi esagerati al massimo, ecc., specialmente se ripetuti
sempre nella stessa maniera, non riescono di nessun vantaggio per molte ragazze e non sono
in questa forma da introdursi nelle scuole femminili".
Chinato
123r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele vom 29. Mai 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20228, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20228. Letzter Zugriff am: 05.01.2025.