Dokument-Nr. 20432
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
Berlin, 07. Februar 1929
Regest
Pacelli übersendet dem Präfekten der Studienkongregation Bisleti in italienischer Übersetzung und mit der Bitte um Rücksendung ein Schreiben des Kölner Erzbischofs Kardinal Schulte mit einigen Zweifeln bezüglich der Interpretation des Dekrets der Kongregation vom 16. Juli 1927 und des Rundschreibens vom 14. Januar 1928. Nach Pacellis Einschätzung müssen die beiden ersten Fragen Schultes negativ beantwortet werden, da die Ernennung von Rektoren und Repetitoren in den genannten Dekreten enthalten ist. Die dritte und vierte Frage müssen hingegen bejaht werden, da es vorkommen kann, dass ein Privatdozent von der Kongregation das Nihil obstat erhält, er sich später als weniger würdig erweist und nicht zum ordentlichen Professor ernannt wird. Bezüglich der fünften Frage über die Ernennung von Professoren verweist Pacelli auf seine Bemühungen, die Unannehmlichkeiten, auf die sie anspielt, zu beseitigen beziehungsweise zu verringern. Der Nuntius berichtet aus den laufenden Konkordatsverhandlungen. Der preußische Kultusminister Becker räumte ihm gegenüber ein, dass die Regierung den Bischof bezüglich der Ernennung von Professoren bisher erst befragte, nachdem bereits Einigkeit mit dem Kandidaten bestand. Damit sollte dem Bischof eine Ablehnung des Kandidaten erschwert werden. Die Regierung stimmte in der Zwischenzeit bereits zu, dass die Anfrage an den Bischof zukünftig parallel zum Angebot des Lehrstuhls an den Kandidaten erfolgen soll. Pacelli bestand allerdings darauf, dass der Bischof zuerst befragt werden soll, wobei er auf den äußerst hartnäckigen Widerstand der Regierung stieß, hinter dem die Professoren der Fakultät stehen sollen. Pacelli ist sich sicher, dass der Bischof die Namen der Kandidaten vertraulich erfahren kann. Informiert er umgehend über die Nuntiatur die Kongregation, so könnte die schmerzliche Situation, auf die Schulte hinweist, vermieden werden. Pacelli schlägt eine entsprechende Antwort auf diese Frage vor. Er regt ein ähnliches Verfahren für die sechste Frage an. Wenn der Ordinarius der Regierung einen Kandidaten vorschlagen möchte, so soll er vorher die notwendigen Vereinbarungen mit der Studienkongregation treffen, womit deren Veto gegen den Kandidaten faktisch ausgeschlossen ist. Abschließend teilt Pacelli mit, dass der Tübinger Kirchenhistoriker Bihlmeyer den Ruf nach Bonn ablehnte, weshalb der Lehrstuhl für Kirchengeschichte dort weiterhin vakant ist.Betreff
Sulla interpretazione ed esecuzione dei Decreti del 16 Luglio 1927 e
14 Gennaio 1928
Compio il dovere di trasmettere qui acclusa all'Eminenza Vostra Reverendissima, nella traduzione italiana e colla rispettosissima preghiera di sollecito riscontro, la qui acclusa lettera in data del 31 Gennaio p. p., colla quale l'Eminentissimo Signor Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, propone alcuni dubbi circa la interpretazione ed esecuzione dei Decreti di cotesto S. Dicastero in data del 16 Luglio 1927 e del 14 Gennaio 1928.
Se è a me lecito di esprimere umilmente un subordinato avviso al riguardo, parmi che ai numeri 1 e 2 potrebbe rispondersi negativamente, non sembrando che la nomina dei Rettori e dei ripetitori dei Convitti teologici sia compresa nei termini dei sullodati
Per ciò che concerne la osservazione contenuta nel n. 5,
1v
nelle pendenti trattative
concordatarie l'umile sottoscritto si è adoperato con ogni impegno per ottenere
che venga eliminato od almeno diminuito l'inconveniente, cui ivi si allude. La ragione, per
cui il Governo prussiano soleva per il passato interrogare
l'Ordinario soltanto dopo che le trattative tra esso ed il candidato alla cattedra
erano già concluse, ed anzi dopo la pubblicazione del risultato delle medesime, era,
come mi confessò apertamente lo stesso attuale Ministro del Culto Sig.
Dr. Becker, di rendere più difficile un rifiuto del Vescovo. Il
Governo ha però già acconsentito a che la domanda in questione abbia luogo
simultaneamente coll'offerta della cattedra al nominando e prima della
pubblicazione. Da parte mia ho vivamente insistito per ottenere ancora di più, vale a dire
che l'Ordinario venga interrogato anche prima della offerta anzidetta, ma finora ho
incontrato la più tenace resistenza del Governo, istigato, a quanto mi sarebbe stato
riferito, da professori delle Facoltà teologiche. Ad ogni modo il
Vescovo può non di rado apprendere in via confidenziale i nomi dei candidati e, se egli ne
desse subito comunicazione per mezzo della Nunziatura alla S. Congregazione, non
verrebbe a trovarsi nella penosa situazione, cui accenna l'Emo Arcivescovo di Colonia.
Potrebbe quindi, a mio modesto parere, rispondersi che l'Ordinario, senza attendere la
domanda ufficiale del Governo, significhi, appena gli sia
possi-2r
bile, il nome od i nomi dei candidati a cotesta
S. Congregazione, la quale avrà così intanto il tempo di assumere le necessarie
informazioni e si troverà quindi, venuto il momento, in grado di dare una immediata
decisione.Parimenti, se l'Ordinario desidera di raccomandare al Ministero un candidato a lui accetto, come si legge al n. 6, egli non ha che a prendere gli opportuni accordi colla S. Congregazione; in tal modo rimarrebbe escluso il pericolo di un futuro eventuale veto da parte della medesima. - Ad ulteriore schiarimento di questo numero della lettera in esame, mi sia permesso <di aggiungere>3 che il Sac. Prof. Carlo Bihlmeyer, per il quale cotesto S. Dicastero aveva già accordato il Nihil obstat con telegramma del 30 Novembre 1928, non ha accettato di essere trasferito a Bonn, di guisa che la cattedra di storia ecclesiastica in questa Facoltà teologica è ancora vacante.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Seitenzählung von den Editoren eingefügt.
2↑Hds. von
Pacelli gestrichen und eingefügt.
3↑Hds. von Pacelli
eingefügt.