Dokument-Nr. 3047
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 17. Mai 1918
Regest
Pacelli referiert ein an ihn gerichtetes Schreiben von Reichskanzler Hertling vom 16. Mai 1918. Darin berichtet der Reichskanzler vom Treffen zwischen dem deutschen und dem österreichischen Kaiser, das am 12. Mai im Großen Hauptquartier der Obersten Heeresleitung stattfand und bei dem auch er zugegen war. Nach den Schreiben des Prinzen Sixtus und den Versuchen der Feinde, Österreich und Deutschland auseinanderzudividieren, habe man das Bündnis erneuert und sei auch für die Zukunft noch enger zusammengerückt. Aus vertraulicher Quelle erfuhr Pacelli, dass die Österreicher zunächst verlegen waren, der herzliche Empfang aber das Eis sofort tauen ließ. Die konkrete Ausarbeitung des Vertrags werde im Juni durch Burian und durch Hertling zwei Wochen später in Wien geschehen. Auch die polnische Frage wurde berührt, aber noch ohne endgültige Lösung. Die Deutschen hatten den Eindruck, dass die österreichische Seite nicht mehr unbedingt auf der Vereinigung Polens mit der Donaumonarchie bestehe, sodass die Unabhängigkeit Polens in wirtschaftlicher und militärischer Anlehnung an Deutschland wahrscheinlicher werde.Betreff
Sull'Incontro dei due Imperatori al Gran Quartiere generale germanico – Rafforzamento
dell'alleanza fra la Germania e l'Austria-Ungheria – Questione
polacca
Ho l'onore di inviare qui acclusa in copia all'Eminenza Vostra Reverendissima una lettera, direttami in data di ieri dal Signor Cancelliere dell'Impero, e la quale, tradotta in italiano, suona così:
"Ho fatto testé ritorno dal Gran Quartiere Generale, ove Sua Maestà l'Imperatore ha ricevuto la visita del Suo Alleato austro-ungarico. A Vostra Eccellenza sono già noti gli avvenimenti, che hanno preceduto questa visita, ossia l'affare della cosiddetta lettera del Principe Sisto e lo sforzo dei nostri nemici di seminar diffidenza fra noi ed il nostro alleato. La visita dell'Imperatore Carlo ha ora definitivamente eliminato qualsiasi traccia di disaccordo ed ha stabilito e
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rinforzato la piena armonia
tra i due Monarchi. In questo senso Essi ed i loro Governi responsabili si sono intesi ed
impegnati su alcuni principî e direttive, il cui scopo è di rendere più profondo il rapporto
di alleanza esistente fra la Germania e l'Austria-Ungheria e di assicurarlo per un lungo
avvenire nel campo politico, economico e militare. I nostri nemici col loro tentativo di
dividerci hanno ottenuto l'effetto contrario; l'alleanza fra i due Governi si è dimostrata
veramente, come risulta dall'attitudine della popolazione della Monarchia danubiana, quale
una lega fra i due popoli. Io scorgo in questa evoluzione un forte pegno per il mantenimento
della pace dopo la fine della guerra mondiale, e non esito a designare l'incontro dei due
Monarchi nel Gran Quartiere Generale come un avvenimento di grande importanza storica
mondiale. Prego Vostra Eccellenza di comunicare quanto sopra a Sua Santità ed
all'Eminentissimo Signor Cardinale Segretario di Stato." Sullo stesso argomento apprendo da fonte confidenziale che gli austriaci andarono al Quartiere Generale in Spaa abbastanza imbarazzati, giacché in seguito alla lettera dell'Imperatore al Principe Sisto non si sentivano completamente sicuri. Ma l'accoglienza fatta loro dai tedeschi, e soprattutto dall'Imperatore, fu così cordiale che il ghiaccio venne subito rotto. Come si rileva anche dalla lettera del Signor Conte de
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Hertling, il
trattato fra i due Stati non è ancora concluso, ma se ne sono
fissate soltanto le basi. Nel mese di Giugno, a quanto si dice, il Conte Burian si recherà a Berlino per il lavoro preparatorio, e quattordici giorni
dopo il Conte Hertling si porterà a Vienna per la firma del trattato medesimo. In occasione dell'incontro dei due Imperatori è stata naturalmente toccata anche la questione polacca, senza giungere tuttavia ad alcuna decisione. È quindi inesatto quanto da alcuni è stato affermato, cioè che sia stata definitivamente adottata la cosiddetta soluzione austriaca di detta questione; sembra anzi che gli Austriaci abbiano in qualche modo posto in seconda linea l'idea dell'unione della Polonia colla Monarchia danubiana. Il Conte Burian ha soltanto domandato di poter a suo tempo presentare a Berlino in modo riassuntivo le considerazioni e le ragioni dell'Austria-Ungheria a tale riguardo. I Tedeschi hanno avuto l'impressione che l'Austria non annetta più una così grande importanza alla summenzionata unione. Si ritiene per conseguenza probabile che la Polonia venga eretta in regno separato, unito, tuttavia, strettamente alla Germania dal punto di vista economico e militare.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico