TEI-P5
                        
                            Dokument-Nr. 354
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        Con Foglio in data del 16 aprile scorso (Allegato
            I) l'Eminentissimo Sig. Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, richiamava
        la mia attenzione rel sulle inadempienzemancanze del Governo prussiano nell'adempimento dell'obbligodegli obblighi che ad esso incombeono in base alla Bolla "De salute animarum" relativamente alle
        abitazioni dell'Arcivescovo e dei membri del Capitolo metropolitano di Colonia. "Mentre
            che (così si esprimeva il sullodato Eminentissimo) non vi può essere alcun dubbio
        che secondo la succitata Bolla lo Stato prussiano è obbligato ad assegnare in proprietà alla
        Sede arcivescovile ed al Capitolo metropolitano case adatte a tale scopo, il Governo stesso
        invece sostiene che dette case, siano rimaste in proprietà dello Stato [rimesse] consegnate all'Arcivescovo ed
        al Capitolo nel secondoterzo decennio del secolo passato,
        sonodimostratoapparso già in passato, specialmente durante il Kulturkampf,
        allorché il de menzionato Governo nell'anno 1875 giunse perfino a far sgombrare colla
        forza per mezzo della polizia le case dell'Ar in discorso.
Sebbene (prosegueil l'Emo Schulte) dopo quel tempo lo Stato non abbia più commesso simili eccessi,
        tuttavia il Governo prussiano mantiene ancor sempre in principio il suesposto punto di
        vista. Ciò si è manifestato praticamente nell'ultimo decennio rispetto a due case di
        Canonici situate nella via 'an der Rechtschule', in Colonia,
        chesinora è
            riuscito al Capitolo di Colonia sia riuscito sinora, grazie
        alla sua persistente opposizione, sia riuscito sinoraferma resistenza, ma di impedire l'attuazione di tale proposito,
        nondimento [sic] di questo conflitto, il quale dura già dal
        1914, dimostra abbastanza come i diritti es dell'Arcivescovo e del Capitolo riguardo
        alle loro abitazioni, si trovino sopra unaterrenobase giuridica 
                                assolutamente
                                così
                                affattoassai malsicura,;che l'attuale situazione
                                la quale
                                chel'attuale situazione non può quindi in alcun
        modo conciliarsi colle disposizioni della Bolla, secondo la quale debbonostabilmente
                                stabilmentefissarsi ed
            assegnarsile case per l'Arcivescovo e per il Capitolo.debbono essere stabilmente fissate ed assegnate in modo stabile e
            fisso.
"Lo Stato prussiano inoltre non riconosce in massima l'obbligo permanente della manutenzione delle case in questione. Sino a poco tempo fa essopaga
        ha pagato a tale scopo una somma totale annua, del resto assolutamente insufficiente.
        Durante, però,
Un tale stato di cose è però alla lunga insostenibile, mancando i mezzi necessari.
Il Capitolo metropolitano ha quindi recentemente,ultimamente, dapprima in iscritto e poi personalmente per mezzo del Preposto e del Sindaco (Consulente legale), agito presso il Governo prussiano per giungere ad un regolamento della questione delle abitazioni, il quale, almeno in qualche modo, megliomeglio corrispondameglio agli
        accordi contenuti nella Bolla. Dei due relativirelativi Esposti del Capitolo l' il primo tratta della
        summenzionata particolare controversia, mentre il secondo contiene positive proposte per
            una nuovoaregolamento.sistemazione. Pur troppo però le trattative del Capitolo col Governo
        sono
L'Emo conclude dicendo essergli sembrato necessario di informare il Rappresentante della S. Sede circa la slealtà dello Stato prussiano nell'adempimento della Bolla concordata "De salute animarum" e mi ha chiesto anche a nome del Capitolo di interessarmi presso ilquel Governoprussideia tutela dei minacciati interessi di dell'archidiocesi di
        Colonia.
Per tornare ai suaccennati Esposti, - ambedue in data del 26 Marzo 1924 -, nel primo di essi (Allegato II) il Capitolo muove energica protesta contro l'intenzione di vendere al Comune di Colonia le due case situate nella Rechtschule 2 e 4 e sostiene che secondo la Bolla "De salute animarum" lo Stato era ed è obbligato a darele abitazioni
        al Capitolo in proprietà le abitazioni in discorso. Nel secondo dei detti Esposti (Allegato III) il Capitolo,medesimo, dopo averoa stato di incertezza necessità di eliminare l'attuale stato di
        incertezza su questo punto con un nuovo definitivo regolamento
        della vertenza, il quale soddisfi ai diritti del Capitolo stesso basati
            sulla più volte citata Bolla, osserva come "una soluzione soddisfacente non può
        aversi se non attribuendo ad esso la proprietà delle case assegnategli. Che ciò soltanto
        corrisponda alla volontà della Bolla medesima, non può essere seriamente messo in dubbio...
        Il Capitolo, del resto, sarebbe in tal caso disposto a sciogliere incondizionatamente e
        definitivamente lo Stato dall'obbligo di provvedere alla manutenzione di quelle case, di
        guisa che il Governo rimarrebbe per l'avvenire libero dal pagamento dell'annuo contributo a
        tale scopo." L'Esposto rivela altresì che "rimarrebbe pure da regolare l'obbligo – fondato
        parimenti sulla Bolla, ma di cuiche lo Stato non ha tenuto in alcunaconto -considerazione -didi assegnare una casa per gli affari
            delil
                            di
            que del medesimo".
Le trattative orali del summenzionato Proposto col Governo prussiano in Berlino nei giorni 3 e 4 Aprile c. a. (delle quali si trova unadà relazione nell'Allegato IV) non ebbero, come si è già sopra accennato, alcun successo.
All'più volte menzionato Eminentissimo Sig. Cardinale Schulte risposi conllafogliolettera N. 30468 in data dell'8 Maggio,che di cui
        l'E. V. troverà parimenti qui acclusa copia.qui acclusa.
In essa cominciai col notare come l'obbligo dello Stato di dare in proprietà all'Arcivescovo ed ai membri del Capitolo metropolitano di Colonia le rispettive abitazioni non sembrava che potessea dimostrarsiil parereil timore che l'affermazionela rivendicazione del diritto di proprietà od anche la richiestadel
                                che iltrasferimento della proprietà medesimaincontrerebbe con ogni probabilitási effettui ora in base al diritto derivante dalla Bolla "De salute
            animarum" incontrerebbero da parte dello Stato una opposizione difficilmente
        sormontabile.
Ciò che invece,apparisce
                            apparisce a mio umile parere avviso, apparisce del tutto chiaro e deve quindi
        esigersi energicamente dal Governo, è: 1°) che l'assegnazione delle abitazioni una volta
        determinate ("statuat atque assignet") è stabile né può essere revocata o mutata da parte dello Stato, e 2°) che lo Stato è
        tenutorinnegando il <non ammettendo il
            trasferimento del> diritto di proprietà, nell'Arcivescovo e nel Capitolo, –
        anche 
                                nella sentenza delladalla Corte di Appello di Colonia nelle <due>
            sentenze del 31 Marzo 1879, nelle causefra l'
                                intentate dall'Arcivescovoed il
                                e dalCapitolo contro il Governo prussiano riprodotte nell'Archiv
            für das Civil- und Criminal- Recht der Königl. Preuss. Rheinprovinzen, vol. 70
        (cfr. pag. 96, 99-100, 113, 115). Mi dichiarai quindi nella lettera in discorso pronto ad
        intervenire in ques tal senso a nome della S. Sede presso il Governo prussiano.
        Aggiunsi che, del resto, praticamente non sembra vi sia notevole differenza, chese le case siaono date in vero e proprio diritto di proprietà odovvero in uso stabile e non revocabile almeno senza il consenso
        della competente Autorità ecclesiastica; in questo secondo caso, vi è anzi il vantaggio che
            il lo Stato come proprietario è tenuto secondo i principi del diritto alle
            rip aapersecondo che esplicitamente afferma la prima delle succitate sentenze
        (l. c. pag. 100). D'altra parte, nemmeno lail diritto di proprietà metterebbe la Chiesa pienamente al sicuro
            perdallaper la eventualità di una persecuzione, giacché in simili
        circostanze lo Stato – come è accaduto nella stessa Germania ed anche in altre Nazioni – può
        senz'altro confiscare i beni ecclesiastici.
Per ciò infine che concerne l'il suaccennato obbligo, - contenuto nella Bolla, ma non eseguito dallo Stato, - diun assegnare una casa anche per il Capitolo, mi permisi diosservare
                                esprimereespressi nella lettera medesima non sembrare opp
                            l'opinione il parere non essere opportuno che il Capitolo
            stessoquesto rinunzi sin da ora a tale diritto, rilevandonon mancando altresì di rilevare che, ad
        ogni modo, una tale rinunzia non potrebbe effettuarsi senza il consenso della S. Sede.
            
        
     
                        Eine Ausfertigung dieses Berichts konnte in den vatikanischen Archiven nicht nachgewiesen werden. Auch wenn auf diesem Entwurf nicht wie in anderen Fällen
            ausdrücklich vermerkt wurde, dass er annulliert wurde, so ist doch davon auszugehen, da
            er keine Protokollnummer erhielt. Auf die Rekonstruktion eines Nuntiaturberichts wurde
            daher verzichtet. 
                        
                             
                        
                             
                        Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 10.09.2018. 
                    
    Dokument-Nr. 354
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], nach dem 16. April 19241
                            
                        Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Circa gli obblighi del Governo prussiano relativamente alle abitazioni dell'Arcivescovo
        e dei membri del Capitolo metropolitano di Colonia in base alla Bolla "De salute
        animarum"
                        72v
rimaste in proprietà dello Stato, il quale ne ha anzi la
        libera disposizione e può a suo piacere chiederne anche lo sgombero, qualora esso provveda
        ad altre abitazioni, completamente secondo il suo giudizio. Quanto l'Arcivescovo ed il
        Capitolo, in seguito a questoa [ostentazione] atteggiamento del Governo
        prussiano, siano esposti, per ciò che riguarda le loro abitazioni, all'arbitrio dello Stato,
            si è manifestato
                                Sebbene (prosegue
73r
lo Stato prussiano ha l'intenzione di vendere al Comune di Colonia. Ora, quantunque "Lo Stato prussiano inoltre non riconosce in massima l'obbligo permanente della manutenzione delle case in questione. Sino a poco tempo fa esso
73v
il continuo deprezzamento del danaro, lo
        Stato, invece di valorizzare corrispondentemente almeno questadetta somma, ha preferito di sospendere del tutto anche questa
        meschina contribuzione. L'intiero peso della manutenzione è in tal guisa attualmente
        addossato alla Sede arcivescovile ed al Capitolo.Un tale stato di cose è però alla lunga insostenibile, mancando i mezzi necessari.
Il Capitolo metropolitano ha quindi recentemente,ultimamente, dapprima in iscritto e poi personalmente per mezzo del Preposto e del Sindaco (Consulente legale), agito presso il Governo prussiano per giungere ad un regolamento della questione delle abitazioni, il quale, almeno in qualche modo, megliomeglio corrisponda
74r
rimaste sino ad ora infruttuose."L'Emo conclude dicendo essergli sembrato necessario di informare il Rappresentante della S. Sede circa la slealtà dello Stato prussiano nell'adempimento della Bolla concordata "De salute animarum" e mi ha chiesto anche a nome del Capitolo di interessarmi presso ilquel Governo
Per tornare ai suaccennati Esposti, - ambedue in data del 26 Marzo 1924 -, nel primo di essi (Allegato II) il Capitolo muove energica protesta contro l'intenzione di vendere al Comune di Colonia le due case situate nella Rechtschule 2 e 4 e sostiene che secondo la Bolla "De salute animarum" lo Stato era ed è obbligato a dare
74v
accennato
            all75r
Capitolo. Anche su questo punto
        tuttavia lo Stato, qualora nel resto aderisseca alle proposte del Capitolo, potrebbe contare sulla condiscendenza Le trattative orali del summenzionato Proposto col Governo prussiano in Berlino nei giorni 3 e 4 Aprile c. a. (delle quali si trova unadà relazione nell'Allegato IV) non ebbero, come si è già sopra accennato, alcun successo.
All'più volte menzionato Eminentissimo Sig. Cardinale Schulte risposi conllafogliolettera N. 30468 in data dell'8 Maggio,
In essa cominciai col notare come l'obbligo dello Stato di dare in proprietà all'Arcivescovo ed ai membri del Capitolo metropolitano di Colonia le rispettive abitazioni non sembrava che potessea dimostrarsi
75v
in modo del tutto
            certo collacon piena evidenza in base alla Bolla "De salute animarum".
        Mentre infatti questa nel capoverso "Super publicis regni silvis..." circa la dotazione
        delle diocesi parla, in termini del tutto chiari, di trasferimento di proprietà: "huiusmodi
        censuum proprietas per instrumenta in legitima validaque Regni forma stipulanda et a
        praelaudato Rege subscribenda unicuique Ecclesiae conferatur" e di nuovo più appresso: "tot
        agri Regiis imprensis e mantur pleno dominii iure singulis Ecclesiis tradendi"; allorché invece allorché tratta nel
        successivo capoverso "Mandamus quoque eidem Josepho episcopo..." delle case per
        l'arcivescovo, il Capitolo, la Curia arcivescovile, ecc., adopera soltanto la frase" ...
            domos tribuendas opportune statuat atque assignet". Ora
            assignet è un termine generico, il quale si può prendere nel senso sia di
        "assignare ad proprietatem" che di "assignare ad usum". Anche nell'antico
        Concordato76r
colla Baviera del 1817, allorchéladdove si parla delle abitazioni degli Arcivescovi, dei Vescovi,
        dei Canonici e dei Vicari dei Capitoli metropolitani e cattedrali, si riscontra
        l'espressione assignabitur; ciò nondimeno, la Chiesa non ha nemmeno in Baviera la
        proprietà delle medesime. In considerazione di ciò, esprimevo l'avviso
                                Ciò che invece,
76v
a provvedere alle necessarie riparazioni. – Questi due
        punti sono incontestabili e sono statifurono espressamente ammessiriconosciuti, - pur 77r
pagare le riparazioni, come
                            Per ciò infine che concerne l'il suaccennato obbligo, - contenuto nella Bolla, ma non eseguito dallo Stato, - di
1↑Als Datum post quem dient das Datum des genannten Schreibens Schultes an Pacelli vom 16. April 1924.
                            
                        