Dokument-Nr. 404
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 12. September 1917

Schreiber (Textgenese)
PacelliStenotypistSchioppaPacelli
Betreff
Seconda seduta della Commissione dei Sette
Compio il dovere di dare a V. E. R. esatta relazione della seconda seduta segreta tenuta della Commissione dei Sette presso il Cancelliere dell'Impero Lunedì10 corrente.
Il Sig. Cancelliere Dr. Michaelis aprì la seduta e comunicò che vi è stato il necessario contatto col Governo.
Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Sig. von Kühlmann: Il progetto di risposta alla proposta pontificia di pace è pronta ed attende l'approvazione sovrana. La Commissione ha ancor modo di manifestare pronunziarsi intorno ad essa. Molte autorità han dovuto essere interrogate previamente.
La Germania infatti conduce la guerra non come una Potenza isolata, ma una guerra di coalizione, ed è quindi naturale che una di manifestazione così fondamentalmente importante, come la Nota di risposta, debba essere preced in precedenza discussa con tutti gli Alleati. Particolarmente stretta è stato il contatto coll'Austria, la quale anche come grande Potenza cattolica ha uno speciale interesse
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nella cosa. Essa ha dato un'approvazione senza riserva al nostro progetto. La Bulgaria e la Turchia hanno egualmente approvato, sebbene abbiano scelto un altro tono. Quanto alla Nota di Wilson l'oratore è sicuro che il tentativo di incastrare un cuneo fra il Kaiser ed il popolo, è assolutamente vano. Per ciò che riguarda l'Inghilterra, si può trarre con sicurezza la conseguenza, che il passo della S. Sede non ha avuto luogo contro la volontà di essa. Vi sono anche indizi che i circoli influenti della Gran Bretagna oggi hanno di fronte alla guerra un'attitudine diversa da quella di qualche tempo fa; gruppi notevoli sono là favorevoli a una pace di mediazione. L'aumento delle voci favorevoli alla pace in Inghilterra è manifesto. In Francia l'amore della pace è meno potente, ma questa Nazione ha ora una importanza secondaria. Il testo della nostra risposta è un compromesso fra le varie tendenze. Occorre riflettere considerare tutto maturamente prima di proporre modificazioni e non entrare molto nei dettagli, anche perchè altrimenti dovrebbero essere di nuovo interrogati gli Alleati. D'altra parte, l'intento della S. Sede è stato quello di creare un'atmosfe-
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ra favorevole ad un riavvicinamento fra i vari Gabinetti. Se la Germania entra più si addentra maggiormente in un punto, i suoi alleati vorranno farlo egualmente per un altro, ed allora sorgerebbero subito forti opposizioni: ciò che precisamente la S. Sede vuole evitare. Per questa ragione nella Nota non si è ancora trattata la questione del Belgio, sebbene nell'ultima seduta se ne sia mostrato mio desiderio. Non si può ad essa metter mano ad un tratto senza alcuni passi presi, giacché il Belgio ha per noi come pegno un alto valore, che esso sarebbe perduto se si mettessero apertamente le proprie carte sul tavolo, specialmente allorché le pretese del nemico sono ancora molto elevate. Una così forte arma diplomatica non deve cadere dalle mani precisamente ora che ci avviciniamo al momento delle trattative ufficiali di pace. La S. Sede ha già diretto al Cancelliere dell'Impero una domanda confidenziale circa le vedute del Governo germanico intorno al Belgio, e ciò in base alla richiesta di una Potenza nemica, che vuol conoscere i nostri scopi di guerra ed in particolar modo le nostre intenzioni riguardo al Belgio. Così la Nota Pontificia ha fatto già
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maturare alcuni fatti. Nel trattamento della questione belga egli chie prega che si abbia fiducia. Oggi d'accordo con tutti i membri del Governo può dir solamente che la risoluzione del Reichstag del 19 Luglio deve valere come norma per la soluzione della questione belga.
Il Presidente Dr. Kämpf approverà la Nota in tutto il suo contenuto. Pregò però tuttavia












Fol. 45v: Der Satz "Il Cancelliere dell'Impero dichiarò che egli aveva sostenuto" bricht an dieser Stelle ab. Auf der folgenden Seite wird der Satz wieder neu begonnen.
Pacelli wollte das Protokoll der 2. Sitzung des Siebenerausschusses anscheinend zuerst in italienischer Übersetzung als Nuntiaturbericht versenden. So war er bereits mit dem Protokoll der 1. Sitzung des Siebenerausschusses verfahren (siehe Dokument Nr. 398). Pacelli verwarf dieses Ansinnen jedoch wieder und er schickte dieses Sitzungsprotokoll weder als Nuntiaturbericht noch als Anlage nach Rom. Die deutsche Vorlage für die italienische Übersetzung, das Sitzungsprotokoll Matthias Erzbergers, liegt in ASV, Arch. Nunz. Monaco 413, fasc. 1, fol. 48r-53r.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. September 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 404, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/404. Letzter Zugriff am: 27.12.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 24.06.2016.