Dokument-Nr. 4722
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 06. Januar 1918

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Questioni concernenti la Chiesa cattolica in Polonia
Mons. Arcivescovo di Varsavia ha inviato, come già altra volta, qui a Monaco il suo Vicario Generale, Mons. Enrico Przeździecki, affine di sottoporre per mio mezzo alla Santa Sede varie importanti questioni riguardanti la Chiesa cattolica in Polonia, che l'E. V. R. troverà . Tali questioni trovansi esposte nei fogli, che qui acclusi ho l'onore di trasmetterLe qui acclusi all'E. V. R., con preghiera di voler dare gli ordini opportuni, affinché siano vengano a suo tempo restituiti a questa Nunziatura Apostolica quelli fra di essi, i quali sono a me diretti.
Prescindendo dall'affare della nomina dei Vescovi, la che formerà oggetto di uno un mio speciale Rapporto, non appena avrò mi saranno pervenute le informazioni, già da me richieste, circa i vari candidati, – presentat – l'Episcopato della Polonia polacco sottomette innanzi tutto al superiore giudizio della S. Sede un "Progetto di organizzazione della Chiesa cattolica del nel Regno di Polonia".
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Certamente assai degna di lode apparisce la sollecitudine dei per del sulloda dell'Episcopato medesimo per assicurare alla Chiesa una piena libertà ed il riconoscimento dei suoi diritti. Tuttavia all'alta saggezza dell'E. V. spetterà di decidere se non convenga forse in alcuni punti particolari suggerire opportune modificazioni; come, a modo di semplice modo di citare soltanto qualche esempio, al n. 25, nel quale sembra introdursi in modo permanente e generale il sistema (che tanti inconvenienti presenta nella Germania) delle Facoltà teologiche presso le Università dello Stato, – al n.  25 37, ove, invece della formula della legge austriaca, più conforme consona al diritto canonico, ( secondo la quale sono esenti dal servizio militare tutti i candidati allo stato ecclesiastico, ), compresi gli nel cui al cui [numero] sono compresi tutti gli studenti di teologia ed i novizi scolastici degli Ordini religiosi) ), sono esenti dal servizio militare), si adotta quella dell'Impero germanico, la quale esime soltanto coloro che hanno ricevuto il suddiaconato, – e ai nn. 43 e 44, ove è stabilita una ripartizione obbligatoria, da esigersi anche, in caso di bisogno, coll'appoggio delle autorità civili, delle spese per il mantenimento delle d chiese e dei cimiteri, per il culto, che deve essere fissata con per mezzo mediante votazione dall'assemblea dei parrocchiani di u maggiori di età, uomini e donne, ed alla e la cui esecuzione può compiersi al bisogno anche coll'appoggio delle autorità civili (il che ricorda in parte l'organizzazione delle Kirchengemeinden). Giudicherà inoltre l'E. V. se sia
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utile inserire che un egual trattamento da parte dello Stato avrà debba avere anche la Chiesa unita di rito greco-ruteno. Nell'antica Polonia furono sotto questo rispetto commessi gravissimi errori, ed anche ora non pochi buoni cattolici polacchi non hanno idee idee del tutto chiare su tal punto.
La secondo importante questione proposta dall'Episcopato della Polonia riguarda un'Associazione popolare, benedetta, come la sola che dichiari di voler ammetta ere i principi cattolici, da Mons. Arcivescovo di Varsavia e dai Vescovi di Vladislavia e di Plock, e combattuta condannata invece da Mons. Vescovo di Kielce. Mons. Łosiński (come ricordo di aver constatato più volte nel tempo trascorso alla Segreteria della S. C. degli Affari Ecclesiastici Straordinari) è di natur carattere severo ed impetuoso. Forse alcuni e dei rimproveri delle eccezioni da lui mossi e contro la detta Associazione possono essere non del tutto sono privi e di fondamento; ma se ciò, se sembra che avrebbe dovuto potuto imporgli l'obbligo di esaminarli e e discuterli e cogli altri suoi Colle Vescovi, non sembra giustifichi una un atteggiamento di aperta opposizione, la quale è assai facilmente atta a produrre scandalo nei tra i fedeli. Siccome, tutta-
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via il suddetto Prelato Mons. Vescovo di Kielce è animato dalle migliore intenzioni e si è dimostrato sempre attaccatissimo alla S. Sede, non vi è dubbio che egli si uniformerebbe pienamente a quelle istruzioni, che V. E. stimasse dovergli impartire allo scopo di ricondurre la concordia ne l'unione fra l'Episcopato della Polonia.
Assai delicata importante e delicata è altresì la questione del giuramento da prestarsi religioso, che, in sostituzione del la semplice porgimento della mano parola d'onore (pur troppo già introdotto), dovrebbe prestarsi al Consiglio di Reggenza dai funzionari governativi; circa la quale pure lo stesso Mons. Łosiński si è pure del pari messo in contraddizione col parere dei coll'avviso degli altri suoi Colleghi nell'Episcopato.
Non meno importante e delicata è la questione del giuramento, che dovrebbe prestarsi al Consiglio di Reggenza non solo dai magistrati e dai funzionari governativi, ma anche dall'Episcopato e dal Clero, e per il quale egualmente Mons. Kakowski prevede difficoltà da parte di Mons. Vescovo di Kielce. Certamente la e sugg ragione i addotta e da Mons. Arcivescovo a favore di un tale atto, di – per ottenere, cioè, l'abolizione della che si abolisca la
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infelice sostituzione, pur troppo già introdotta, della parola d'onore al giuramento religioso, e di per evitare il sorgere di odi contro il Clero, – appaiono gravissime. Inoltre D'altra parteInoltre, sebbene la formula in questione non contenga una delle consuete clausole restrittive, ad es. "salve le leggi di Dio e della Chiesa", sembra che non sarebbe, forse a quanto pare, impossibile renderla degna più conveniente per i Vescovi ed per i sacerdoti, ed inoltre e, d'altra parte, il fatto stesso che l'Arcivescovo medesimo stesso> fa parte del Consiglio di Reggenza sembra costituire una seria ed efficace garanzia. Ad ogni modo, anche sulla questione del giuramento l'Episcopato implora le superiori istruzioni della S. Sede.
Infine In vista di tutto ciòInfine l'Episcopato medesimo nella risposta, che il S. Padre si volesse degnarsi di dare alla Lettera a Lui indirizzata del pari qui relativa alla stessa Santità Sua e del pari unita a questo R rispettoso Rapporto, attende una parola d'incoraggiamento e di esortazione alla concordia ed all'unità di azione fra tutti i Vescovi.
Nell'aggiungere poi infine che i sullodati Vescovi, come ha avuto a dichiararmi in loro
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nome Mons. Przeździecki, sarebbero riconoscentissimi per una se la risposta ai vari loro quesiti giungesse il più possibile sollecita, m'inchino al bacio
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Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 06. Januar 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4722, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4722. Letzter Zugriff am: 19.05.2024.
Online seit 17.06.2011.