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Dokument-Nr. 4821
Da qualche tempo avevo dovuto con profondo rincrescimento notatonotare che le domande, le
qualirivolte dalla S. Sede vengono
rivolte
sono indirizza al Governo Germanico all'coll'alto e caritatevole
scopointento di mitigare le terribili conseguenze della guerra,
non vengano
venissero
vengonovenivano da
questo accolte, con qual favorevole consenso nella magg massima parte dei
casi, con favorevole consenso e ricevonoevano invece pur troppo sovente risposte negative, rendendo così assai meno imp efficace
l'opera misericordiosa, che il S. Padre svolge in mezzo all'ammirazione del mondo.
Credetti quindi mio dovere muoverne cortesi, ma pur vive
lagnanze, non solo verbalmente a questo Signor Ministro degli Esteri di Baviera ed
all'egregio Signor Conte von Zech, primo Segretario della Legazione di Prussia in
Monaco, ma altresì per iscritto allo stesso Signor l' la seguente risposta, sulla quale mi permetto
richiamare particolarmente la superiore attenzione dell'E. V. R. e che ho l'onore
di trascrivere qui appresso tradotta dal tedesco:
"Ho ricevuto la Sua lettera del 23 Aprile e da essa con mio dispiacere ho appreso esser Vostra Eccellenza di parere che il Governo Germanico non tiene conto deiaccogliersi accolga i desideri della Santa Sede, da
Lei manifestati, con quel favore che Ella crede di poter attendere. Vostra Eccellenza
conosce troppo bene i miei personali sentimenti per poter dubitare come mi stia sempre a
cuore di adoperare,usare, ogniqualvolta sia possibile, la mia influenza nel
senso desi per l'adempimento di quei desideri. Così, ad esempio, mi sono
energicamente adoperato, affinché il Marchese Patrizi ed il Conte Giovanni Chiassi fosserosiano posti a disposizione della Nunziatura (1), e, come
sa pure Vosè giàcome è stato pure portato
checomeche, malgrado la espressa proibizione di Sua Santità, il
clero locale prende tuttora larga parte alle agli
intrighi rivolti contro il Potere civiledi fatto.l'Autorità occupante. I colpevoli violano non solo violano i precetti del Potere
laicocivile, ma agiscono vera straordinariamente difficile
d'intervenire a favore dei condannati, come Vostra Eccellenza ammetterà senza dubbio.
Inoltre i competenti funzionari interessati degli Uffici dell'Impero a me sottoposti si lamentano che,
allorquando viene invocato l'intervento della Santa Sede a vantaggio di interessi
tedesc
germanici, non si ottiene alcun risultato. A tale
proposito mi permetto di ricordare a Vostra Eccellenza che il caso
Geissler non ha fatto ancora nessun progresso(3). Io non ignoro che
Vostra Eccellenza sa apprezzare le grandi difficoltà, nelle
qualiin cui si trova il Governo Imperiale a causa della guerra
imposta al popolo germanico e per le quali esso è
appro obbligato sopra ogni altra cosa a curare la sicurezza e gl'interessi
militari. Le leggi di guerra son dure e tali debbono essere. Che a
causa della loro
durezzquesta loro durezza ilaffligga spesso dolorosamente il cuore del Santo
Padre, sia spesso dolorosamente afflitto, troppo bene
comprendo;io
stesso la sento spesso
sovente spesso la provo sento io
stesso in tuttaolail suao peso.
In attesa pertanto di quelle istruzioni che all'E. V. piacesse d'impartirmi sul presente argomento, m'inchino umilmente
Online seit 02.03.2011.
Dokument-Nr. 4821
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 09. Mai 1918
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Lettera del Cancelliere intorno all'accoglienza delle domande della
S. Sede da parte del Governo Germanico
129v
Cancelliere dell'Impero con mia lettera confidenziale del 23 Aprile scorso. Ricevo ora
al riguardo dal Sig. Conte von Hertling, in data del 7 corrente, la qui acclusa
"Ho ricevuto la Sua lettera del 23 Aprile e da essa con mio dispiacere ho appreso esser Vostra Eccellenza di parere che il Governo Germanico non tiene conto dei
130r
a cognizione di Vostra Eccellenza, per mio impulsosuggerimento Sua Maestà l'Imperatore ha graziato il Senatore
Colleaux nel Belgio (2). D'altra parte, tuttavia, prego Vostra Eccellenza di considerare
che, in numerosi casi, importanti interessi di Stato rendono impossibile di aderire ai
desideri suddetti. Naturalmente la Santa Sede non può esser sempre così informata circa le particolarità dei casi, nei quali s'invoca il suo
intervento, in guisa che l'accettazione delle sue domande debba essere senz'altro riguardata
come una esigenza della giustizia. Vostra Eccellenza, ciò
nondimeno, può essere assolutamente sicurafare assoluto assegnamento su ciò che ogni caso viene
esaminato col riguardo dovuto all'alta Autorità, che lo raccomanda, e con piena imparzialità
e giustizia. Mi duole il dover rilevare, in seguito a molte informazioni giunte dal Belgio,
130v
anche
contro il volere del Santo Padre. In tali casi è 131r
Vostra Eccellenza può esser
quindi sicura che ora come sempre, ogniqualvolta lo permettano gl'interessi della patria ed
i doveri del mio grave ufficio, continuerò ad adoperarmi perché siano accoltisoddisfatti i desideri della Santa Sede".In attesa pertanto di quelle istruzioni che all'E. V. piacesse d'impartirmi sul presente argomento, m'inchino umilmente
(1)↑ Malgrado tale intervento energico del Signor
Cancelliere dell'Impero, come pure le raccomandazioni di questo Signor Ministro degli Esteri
e dellaostessastesso Re di Baviera, da me personalmente interessato al riguardo a nome del
S. Padre, sembra (secondo informazioni confidenziali giuntemi
recentemente) che le inflessibili ed intrattabili Autorità militari, rifiuteranno il chiesto favoreuniche arbitre della situazione, rifiuteranno egualmente il chiesto
favore.
(2)↑Di questa grazia a favore del Senatore Colleaux ho dato subito
ieri comunicazione telegrafica all'E. V.
(3)↑Del caso Geissler ho trattato nei
miei rispettosi Rapporti NN. 1972 del 26 Ottobre 1917 e 4979 del 7 Marzo
scorso.