Dokument-Nr. 4836
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 19. Februar 1918
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Circa le incursioni aeree su città italiane
Ora il Sig. Barone von dem Bussche, Sotto-Segretario di Stato agli Affari Esteri di Berlino, con lettera N. A. 1097/24076 in data del 16 corrente (di cui mi do premura di accludere copia all'E. V.), (qui acclusa in copia), mi significa che avergli il Comando Supremo, cui egli si rivolse al riguardo, gli ha comunicato che gli attacchi aerei furono vennero compiuti su città situate in zona di guerra e nelle quali sono trovansi acquartierate truppe nemiche, il che si verifica soprattutto ri-
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guardo a Padova.Le misure quindi del Comando Supremo, (così continua il Sig. Barone von dem Bussche, ) appaiono richieste da necessità militari e non contraddicono in nessun modo alle disposizioni del diritto giure internazionale. Il Governo Imperiale divide pienamente la riprovazione della S. Sede, in quanto abbraccia i procedimenti contrari al diritto delle genti, e perciò esso non ha tralasciato di protestare ripetutamente contro le incursioni aeree nemiche, che hanno
Che se, malgrado le premurose pratiche dalla benevolenza di Sua Santità ordinate a tal
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fine, in seguito al comunicato dell'Osservatore Romano del 1° Gennaio scorso un forte sentimento di sorpresa si manifestò nella stampa della Germania, il motivo
la causa di tale malcontento (sempre secondo il Sig. Barone von dem Bussche) deve ricercarsi in ciò che in occasione degli attacchi
delle incursioni aerei
e nemiche su città aperte germaniche i sentimenti di umanitaria compassione non ebbero da parte della Santa Sede una espressione così percettibile dalla generalità della pubblica opinione come a motivo Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio