Dokument-Nr. 5191
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 10. August 1918

Regest
Gasparri berichtet, dass nach der Rede von Lloyd George und den Vierzehn Punkten Wilsons in Bern im Januar 1918 Friedensgespräche stattgefunden haben. Vor der Aufnahme von Friedensverhandlungen hatte die englische Regierung von der Reichsregierung eine Präzisierung der geforderten Garantien für eine Evakuierung Belgiens gefordert, welche nicht erfolgt ist. Sollten diese Informationen der Wahrheit entsprechen, ist das Vorgehen der englischen Regierung gerechtfertigt und die Argumentation des Deutschen Reichs mit Belgien als Faustpfand nicht haltbar. Gasparri bekräftigt die Meinung des Heiligen Stuhls, dass eine klare Stellungnahme zur Belgienfrage der erste Schritt zu Friedensverhandlungen sein wird. Durch die Weigerung, eine solche Stellungnahme abzugeben, habe das Deutsche Reich eine sehr große Verantwortung übernommen, da aus diesem Grund der Krieg fortgeführt werden wird. Selbst der Sieg im Osten gegen Russland könnte seine Bedeutung verlieren, wenn die Reichsregierung nicht einsieht, dass für die gesamte Menschheit die Wiederherstellung der Unabhängigkeit Belgiens enorm wichtig ist, um den Krieg zu beenden.
[Kein Betreff]
Monsignore.
Mi si assicura che nello scorso Gennaio, dopo il discorso di Lloyd George ed il manifesto di Wilson, vi fu un abboccamento a Berna. Il Governo inglese, prima di iniziare trattative di pace, voleva che il Governo tedesco precisasse le garanzie che esigeva per evacuare il Belgio, restituendolo nella sua indipendenza politica, militare, economica, ma il Governo tedesco vi si rifiutò.
Se tutto ciò risponde a verità (io l'ignoro), si deve riconoscere che la richiesta del Governo inglese era giustificata. La tesi tedesca
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del pegno, ripetuta ultimamente dal Cancelliere, non si sostiene; l'Intesa ha ragione di domandare, prima di dar principio alle trattative di pace: che cosa esigete per lasciare il vostro pegno? quali sono le garanzie che reclamate?, altrimenti principiate le trattative, la Germania potrebbe avanzare pretese improbabili <tali>1 che l'Intesa non potrebbe accettare, quando la ripresa <continuazione>2 della guerra sarebbe praticamente impossibile. È ciò che la Santa Sede ha sempre ripetuto, cioè che una dichiarazione esplicita relativa al Belgio è il primo passo o meglio è la conditio sine qua non per arrivare alle trattative di pace.
Frattanto, se ciò che mi è stato riferito, è esatto, la Germania, negandosi a fare una simile dichiarazione, ha assunto una enorme responsabilità.
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Respingendo la pregiudiziale e quindi impedendo ulteriori spiegazioni e trattative, è responsabile della continuazione della guerra che è un flagello per l'intera umanità. Aggiungo che ha assunto una enorme responsabilità anche di fronte alla stessa Germania. In queste ultime settimane la Stella tedesca ha impallidito in Occidente, che accadrà se seguiterà ad impallidire? che accadrà se la Germania sarà finalmente costretta ad accettare una pace imposta colla punta della spada? Aveva vinto la guerra con vantaggio enorme in Oriente, essendosi tolto dai fianchi l'incubo della Russia, il che la rendeva padrona dell'Europa; ed invece…Può essere che debba applicarsi alla Germania il volgare proverbio italiano: all'uccello ingordo crepa il gozzo.
Stando così le cose, non sarebbe molto meglio e per l'intera umanità e per la stessa Germania che senza ulteriore spargimento di sangue, il Governo tedesco si decidesse una buona volta a metter le carte in tavola e
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dicesse chiaramente: noi siamo disposti a restituire il Belgio in tutta la sua indipendenza: su questo nulla questio; come pure siamo disposti a trattare su < g > l < i > resto 3 altri punti, pur di finirla. La guerra si avvierebbe alla fine; l'umanità respirerebbe; e la Germania salverebbe forse se stessa.
Mi rallegro della ricuperata salute; abbiatevi riguardo. In famiglia tutti bene.
Affmo
Pietro Card. Gasparri
1Hds. durchgestrichen und eingefügt vom Verfasser.
2Hds. eingefügt vom Verfasser.
3Hds. durchgestrichen und eingefügt vom Verfasser.
Empfohlene Zitierweise
Gasparri, Pietro an Pacelli, Eugenio vom 10. August 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5191, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5191. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 10.03.2014.