Betreff
Sul Professore Ehrhard
Con lettera in data del 17 corr., giuntami però soltanto oggi, l'Eminentissmo Sig. Cardinale von Hartmann mi comunica che il noto professore di teologia Ehrhard, finora residente in Strasburgo, è stato espulso dall'Alsazia e che il Governo Prussiano ha il ora il serio proposito
intenzione di affidargli la cattedra di storia ecclesiastica, divenuta testé vacante nell'Università di Bonn, ritenendo suo obbligo di onore il provvedere a quell'ecclesiastico, il quale in occasione della perdita di detta provincia ha fatto gra sopportato gravi sacrifici per la causa della Germania. L'Emo quindi si attende che il Governo medesimo gli chieda quanto prima se egli ha eccezioni da sollevare,
opporre,
per a causa
per ciò che concerne
per quanto circa per ciò che concerne la di lui dottrina e la di lui condotta, a ciò che venga chiamato
assunto alla cattedra in discorso. 6v
Ciò, prosegue il sullodato Cardinale, lo pone in una situazione assai difficile.
Il menzionato progetto pone il sullodato Cardinale, secondo che egli afferma nella citata lettera, in una ben difficile situazione. È infatti risaputo che il professore Ehrhard nel N. 3 della "Internationale Wochenschrift für Wissenschaft, Kunst und Technik" del 18 Gennaio 1908
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, si espresse in una maniera così avversa e sconveniente contro l'Enciclica Pascendi (sul modernismo), del che il Santo Padre Pio X si vide costretto di togliergli la Prelatura. Tale incidente non è fino ad oggi ancora appianato, sebbene l'Ehrhard si sia mostrato da quel tempo assai riservato e non abbia dato più motivo a pubbliche lagnanze. – La di lui chiamata a Bonn riesce inoltre all'Arcivescovo di Colonia molto spiacevole a causa del suo carattere orgoglioso. Egli non
L'Emo ritiene che l'Ehrhard non sia un ecclesiastico, il cui insegnamento non possa essere benefico ed
né valga ad infondere nei giovani teologi l'amore e l'entusiasmo per la Chiesa.
D' D'altra parte, però, sembra all'Emo nel momento attuale e nelle presenti
nelle attuali circostanze sembra all'Emo non scevro di pericoli un 7r
suo rifiuto; teme anzi che possano
potrebbero sorgerne conseguenze catastrofiche per l'esistenza delle facoltà teologiche nelle Università della Germania. Primieramente, infatti, il Governo non comprenderà
ebbeche come il Cardinale
che
egli
si fondi il suo rifiu il suo diniego su di un precedente, che rimonta ad oltre undici anni or sono, ed a motivo del quale non venne interdetto all'Ehrhard di
e malgrado il quale l'Ehrhard ha potuto continuare il suo insegnamento. Inoltre gli si potrà rimprovererebbe di esser più stretto ed esigente di quel che non sia avvenuto a Strasburgo. Ad ogni modo, la cosa verrebbe dai nemici delle facoltà teologiche colla più viva soddisfazione salutata e sfruttata come quale efficacissimo mezzo di agitazione l per ottenere le soppressione delle medesime, già da lungo tempo agognata. Finalmente tutta la situazione politica-ecclesiastica in Prussia è così difficile, che sembra
apparisce sommamente opportuno di evitare al Governo qualsiasi conflitto, il quale non
col Governo, salvo il caso che sia assolutamente richiesto in modo co dall'interesse della Chiesa.
"Stando così le cose, conclude il Cardi-7v
nale, sarei assai grato a Vostra Eccellenza se volesse darmi un buon consiglio, eventualmente dopo aver interrogato in proposito l'E Sua Eminenza il Signor Cardinale Segretario di Stato. – Nel caso io potrei dichiarare previamente al Ministro che proibirò ai giovani teologi di frequentare le lezioni del Professore Ehrhard, non appena questi manifesti opinioni, le quali offendano la dottrina e l'autorità della Chiesa. – Siccome poi la questione in parola potrà venirmi
essermi proposta ben presto, La pregherei di una risposta cortesemente sollecita."
Se mi è lecito di esprimere all'E. V. il mio subordinato parere al riguardo, direi che, pur riconoscendo il valor delle difficoltà esposte dall'Emo von Hartmann, sarebbe forse opportuno suggerirgli di non accettare la proposta suddetta. Mentre, infatti, la S. Sede ha in animo di procedere alla riforma (in verità tanto necessaria) degli studi ecclesiastici in Germania, parmi che sarebbe assai spiacevole l'ammettere proprio ora una simile nomina, specialmente nella Università di 8r
Bonn, ove, per per quanto io sappia, non abbondano davvero i buoni professori. Né sembrami sufficiente garanzia la menzionata dichiarazione che il Cardinale penserebbe di fare al Ministro; giacché in realtà, una volta nominato l'Ehrhard, riuscirebbe eventualmente assai più arduo e pericoloso di allontanarlo. Credo del resto che l'Emo potrebbe sufficientemente motivare e rendere meno odioso il suo rifiuto, sia riferendosi all'incidente surriferito,
(senza dubbio remoto ma non ancora appianato), come pure all'età abbastanza avanzata dell'Ehrhard (il quale deve aver passato la sessantina), sia proponendo di provvedere a lui onorevolmente in altro modo, ad esempio mediante il conferimento della prepositura di
in un Capitolo e di altra somigliante carica all'infuori dell'insegnamento, tanto più che l'Ehrhard, (oltre che non ha più dato da tempo notevole occasione a pubbliche lagnanze, è (secondo quanto mi è stato riferito) buon sacerdote ed i suoi errori son dovuti piuttosto a mancanza di solida formazione filosofica e teologica che a cattiva volontà. 8v
In attesa pertanto di quelle istruzioni, che all'E. V. piacerà d'impartirmi, se è possibile telegraficamente per il tramite di Mons. Maglione, m'inchino al bacio della Sacra Porpora e con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Mai 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5368, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5368. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.