Betreff
Proventi dei benefici parrocchiali nel
Baden
Insieme al relativo Allegato, che qui
accluso, compio il dovere di ritornare all'E. V. R., mi è pervenuto il venerato Foglio
N. 1601/20 del 13 Aprile scorso, col quale la stessaE. V. R. mi ordinava di esprimere il mio parere
circa una supplica di Mons. Arcivescovo di Friburgo, relativa alle ai proventi dei
benefici parrocchiali nel Baden diretta ad ottenere la facoltà d'imporre un censo sulle parrocchie più pingui nel Baden.
Sebbene per una prima
In obbedienza a tale comando, e sebbene per una prima conoscenza dello stato della questione
sarebbe necessario di
esaminare far conoscere i ques esaminare i poter
esamin avere sotto gli occhi i voti dei vicari foranei allegati alla summenzionata
supplica di Mons. Nörber, ho l'onore di sottoporre al superiore giudizio
dell'E. V. quanto segue:
Nella parte della
diocesi di Friburgo appartenente al Baden i
parroci sono retribuiti secondo il sistema beneficiale,(ossia coi fondi della dote del beneficio), che però,
dopo l'introduzione dell'imposta generale ecclesiastica, si è congiunto col sistema
dell'anzianità (Dienstaltersystem). Ilreddito del beneficio viene fissato in base
ad [accert] accertamento ufficiale, che deve rimanere in
vigore almeno per quattro 45v
anni. Nel caso che esso non sia sufficiente, si aggiungono ad esso
ogni il parroco riceve un'aggiunta corrispondente alla sua anzianità di servizio,
di guisa che ad ognuno è assicurata una rendita minima, dai che varia, secondo
l'anzianità medesima, dai 2.100 ai 3.600 Marchi.
Prima della guerra il reddito ufficialmente accertato
(anschlagmä ss iges [sic] Einkommen) non differiva
notevolmente dal reale. Ma il contrario è venuto a verificarsi durante e dopo la guerra,
giacché tutti i viveri generi, comgeneri, ed in modo particolare del vino e lalegna, sono cresciuti in modo straordinario. In conseguenza di ciò, i redditi dei benefici
parrocchiali, i quali hannograndi proprietà di boschi o hanno diritto a prestazioni in
natura, hanno raggiunto considerevoli aumenti, che rappresentanoprofitti di guerra.
Ora sono precisamente piccole parrocchie, incorporate già per la massima parte a
monasteri, cui competono simili prestazioni in natura e le cui rendite ammontano attualmentedagli 8.000 ai 16.000 Marchi, mentre che secondo
l'accertamento ufficiale non avrebbero se non un reddito dai 2.000 ai 4.000 Marchi. Accade
anzi che questi ricchi parroci ricevono anche il
supplemento suaccennato, a causa del basso accertamento ufficiale ancora in vigore.
Questo stato di cose ha naturalmente sollevato nel clero un forte
malcontento ed il desiderio di una sistemazionepiù conforme all'equità.
Nello
scorso anno 1919 i parroci, hanno avuto, oltre le entrate ordinarie, hanno avuto
46r
per il mantenimento ed il pagamento dei vicari un'aggiunta
di 600 Marchi ed inoltre
per una so sol volta altri sussidi da detta somma una sola volta altri sussidi ammontanti complessivamentea Mille Marchi. In tal guisa
un parroco della classe più anziana di servizio ha un
raggiunto una rendita di Marchi 3.600 + 600 + 1.000 = 5.200,
mentre molti più giovani parroci della categoria suaccennata hanno goduto, di un'entrata
come si è già detto, di un'entrata dagli 8.000 ai 16.000 Marchi, non già in seguito a
maggior lavoro, ma unicamente a causa dell'aumento deii prezzo dei generi sud
sopradetti. – Se dunque
È naturale che questo stato di cose abbia suscitato nel Clero
un forte malcontento ed il desiderio di un
provvedimento <favoreggiamento> conforme all'equità.provvedimento conforme all'equità.
Mons. Arcivescovo di
Friburgo chiede che la somma eccedente i 7.000 Marchi sia dai
parroci in discorso ceduta all'Ordinario per
aiuto degli altri sacerdoti, non
sembra che tale proposta sia per
essi ecces quellii primi eccessivamente gravosa, giacché rimane loro sempre una
somma dai 1.800 ai 3.300 Marchi in più di quel che ad essi spetterebbe secondo l'anzianità.
Per il corrente anno 1920 sono previsti molti più rilev maggiori supplementi per il caroviveri. Senza pregiudizio della
del suindicatoa supplemento di Marchi 2.100-3.600, in base
all'anzianità di servizio, le condizioni dei parroci saranno migliorate in guisa
che essi ricev percepiscano secondo l'anzianità di servizio una rendita dagli 8.000
ai 9.000 Marchi. Parmi quindi che all'imposizione del censo 46v
in questione non possano essere soggette se
non le rendite superiori ai 9.000 Marchi. Tale imposizione è, a mio
sommesso giudizio,
consigliabile, sia per ragioni di equità, sia anche perché nel corrente anno, appunt
allo scopo appunto di render possibili i suaccennati miglioramenti per il clero, dovranno
essere assai notevolmente aumentate le imposte ecclesiastiche pagate dai fedeli. Ora un simile
inasprimento delle tasse in tanto è possibile, e giusto, in quanto sia richiesto assolutamente dalla necessità. Ma, se la pubblica opinione o forse anche la
stampa ostile alla Chiesa venisse a conoscere l'esistenza dei pingui benefici in
parola, vi sarebbe grande pericolo che la cosa venissegeneralizzata e la popolazione cattolica fosse eccitata contro il clero e
contro le predette imposte ecclesiastiche medesime.
Pe In considerazione di ciò, parmi che possa accogliersi favorevolmente la domanda di
Mons. Arcivescovo di Friburgo nella misura accennata, vale a dire per l'anno 1919
quanto alle rendite superiori alla somma di 7.000 Marchi (ad eccezione dei parroci, i quali o avessero provassero di
aver già altrimenti d impiegato il superfluo pro pauperibus aut piis causis e per l'anno 1920 quanto all relat quanto alle somme
eccedenti i Marchi 9.000.
Dopo di ciò, chinato
45r, oben links hds. in roter
Farbe eingefügt vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele vom 07. Juni 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5392, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5392. Letzter Zugriff am: 11.04.2025.