Dokument-Nr. 6079
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 06. Oktober 1918
Regest
Anlässlich der Publikation der Friedensnote des Reichskanzlers an Präsident Wilson berichtet Pacelli über die Entstehung dieses Dokuments. Der Plan der neuen Reichsregierung wurde durch ein Telegramm General Ludendorffs vom 1. Oktober vorangetrieben, in dem dieser erklärte, zwar noch einmal den feindlichen Angriff abgewehrt zu haben, der Durchbruch der Front lasse sich aber höchstens noch 48 Stunden vermeiden, weshalb er die augenblickliche Absendung der Friedensnote verlangte. Am 3. Oktober war der Entwurf des Gesuchs fertig gestellt. Nach der Formulierung des Vizekanzlers Payer sollten die 14 Punkte Wilsons nur der Ausgangspunkt für die Verhandlungen darstellen, was von Erzberger, der, trotz Widerständen aus der Umgebung des Kaisers, besonders des Chefs des Zivilkabinetts von Berg, zum Staatssekretär ohne Geschäftsbereich ernannt worden ist, als nicht ausreichend bezeichnet wurde. Am Ende setzte sich Erzbergers Forderung der Annahme der 14 Punkte auch gegen den Kompromissvorschlag durch, von einem Verhandlungsprogramm zu sprechen. Pacelli bedauert, dass sich Deutschland direkt an den Präsidenten der Vereinigten Staaten gewandt und nicht den Papst als Vermittler angerufen hat, obwohl Erzberger und andere Politiker dessen Vermittlung gern gesehen hätten. Wegen Artikel 15 des Londoner Vertrags wäre aber eine solche Vermittlung bei den Ententestaaten ohne Aussicht auf Erfolg gewesen.Betreff
Sulla Nota della Germania al Presidente Wilson
Stamane i giornali hanno pubblicato il testo della Nota per la pace del nuovo Cancelliere al Presidente Wilson. Di essa mi era stata data ieri mattina notizia dal Governo Imperiale per mezzo di questa Legazione di Prussia. Credo non inutile di trasmettere a Vostra Eminenza Reverendissima alcune brevi notizie sui precedenti dello storico documento.
Il primo pensiero del nuovo Governo a base parlamentare è stato quello di rivolgersi al Presidente degli Stati Uniti, quale capo riconosciuto delle Nazioni in guerra colla Germania, affine di intraprendere senza indugio trattative dirette a porre un termine all'attua-
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le conflitto. Ad accelerare l'invio della
Nota concorse un telegramma del Generale Ludendorff del 1. corrente
nel quale dichiarava che si era bensì riuscito ancora una volta a respingere l'attacco
nemico, ma che lo sfondamento del fronte si sarebbe potuto evitare al massimo per altre
quarantotto ore. Ciò avrebbe significato la catastrofe; e poiché egli (Ludendorff) non
poteva giuocare d'azzardo, chiedeva l'immediata spedizione della Nota.Il tre corrente era pronta la minuta della medesima. In essa si diceva che i quattordici punti di Wilson ed il programma contenuto nei suoi posteriori discorsi avrebbero dovuto costituire "il punto di partenza" ( der Ausgangspunkt ) dei negoziati. Il Signor Erzberger, però, nominato, come è senza dubbio già noto all'Eminenza Vostra, Segretario di Stato senza portafoglio (nonostante l'opposizione di qualche personaggio dell'entourage dell'Imperatore, particolarmente del Capo di gabinetto von Berg), dichiarò che tale espressione (scelta dal Vice Cancelliere von Payer) era del tutto insufficiente e sarebbe stata con disprezzo respinta dall'America, e che non ri-
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maneva quindi altro,
nelle attuali circostanze, se non "accettare" i punti suddetti. Si propose allora di
sostituire quella frase coll'altra "il programma delle trattative" (das Programm der
Verhandlungen); ma il Sig. Erzberger si disse non soddisfatto nemmeno di questa, e
chiese che si ponesse almeno "il programma impegnativo" (das bindende Programm). La
redazione definitiva contiene l'"accettazione" pura e semplice delle proposte di
Wilson.In questa occasione non posso nascondere a Vostra Eminenza il mio dolore nel vedere che la Germania siasi rivolta direttamente al Presidente degli Stati Uniti, e non abbia piuttosto fatto ricorso ai buoni uffici del Santo Padre. Eppure è indubitato che non solo il Signor Erzberger, ma bensì altri personaggi politici, anche protestanti, avrebbero volentieri invocato la mediazione di Sua Santità. Quello che principalmente li ha ritenuti da un tal passo è (come mi è stato più volte confidato) il sapere (massime a causa del noto articolo 15 del trattato di Londra) che l'Intesa respingerebbe senza dubbio quella mediazione, la quale quindi rimarrebbe pur troppo
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infruttuosa.Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico