Dokument-Nr. 616
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 25. Mai 1918
Regest
Der Geschäftsträger der Preußischen Gesandtschaft in München, Graf von Zech-Burkersroda, bestätigte nach seiner Rückkehr aus Berlin nunmehr, dass die Reichsregierung sehr gerne auf die Wünsche Gasparris bei den Verhandlungen über den Gefangenenaustausch mit Italien eingehen möchte und dass den deutschen Unterhändlern die entsprechenden Instruktionen erteilt worden sind. Leider lehnen die Italiener aber jede Beteiligung oder Erwähnung des Heiligen Stuhls entschieden ab und haben mit dem Abbruch der Verhandlungen gedroht. Die Reichsregierung brachte in einer offiziellen Mitteilung ihren Dank gegenüber dem Papst anlässlich der geschlossenen Vereinbarung zum Ausdruck.Betreff
Convenzione fra la Germania e l'Italia per lo scambio dei prigionieri
Facendo seguito al mio rispettoso cifrato N. 177 circa le trattative fra la Germania e l'Italia per lo scambio dei prigionieri, compio il dovere di comunicare all'Eminenza Vostra Reverendissima che il Signor Conte von Zech, primo Segretario di questa R. Legazione di Prussia, di ritorno ora da un viaggio a Berlino, mi ha confermato che il Governo Imperiale sarebbe stato dispostissimo a soddisfare i desideri della Santa Sede manifestatimi da Vostra Eminenza col venerato Suo telegramma N. 78, l'adempimento dei quali io avevo vivamente e ripetutamente raccomandato al Signor Cancelliere dell'Impero; anzi erano state a tal fine impartite ai negoziatori germanici opportune istruzioni. Disgraziatamente, però, i delegati italiani si sono nel modo più reciso opposti a qualsiasi partecipazione della Santa Sede
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alle trattative in
discorso e a qualunque menzione della medesima al riguardo, dichiarando espressamente che,
qualora la Germania avesse insistito su tal punto, i negoziati sarebbero stati rotti. Non
avendo, in seguito a ciò, il Governo Imperiale creduto di poter privare del beneficio del
rimpatrio tanti infelici prigionieri, e non volendo, tuttavia, d'altra parte, mancare di
riconoscere in qualche maniera l'opera del Santo Padre, ha introdotto
in fine del qui unito comunicato officioso sulla conchiusa Convenzione, dato ieri alla
stampa e apparso sui giornali di ogni tendenza politica, il seguente passaggio:"Si deve particolarmente ringraziare il Governo Svizzero, sotto la cui intelligente direzione si sono svolti i negoziati. Egualmente è doveroso di menzionare le benemerenze del Papa, il Quale, continuando i suoi instancabili sforzi per il mitigamento della sorte dei prigionieri, con magnanima iniziativa ha manifestato il Suo interesse per la riuscita delle trattative fra la Germania e l'Italia ed ha con ciò nuovamente contribuito ad un'opera di nobile umanità."
Non è escluso che, oltre a ciò, questa stessa idea venga espressa dal Governo di Berlino anche in qualche ulteriore documento officiale; intanto, assicurando Vostra Eminenza, che mi
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farò un dovere di
dargliene eventualmente sollecita ed esatta relazione, m'inchino umilmente al bacio della
Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico