Dokument-Nr. 8451
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 06. Juni 1918

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Colloquio del P. Abate di Maria Laach con S. M. l'Imperatore di Germania
Riservato
Il Revmo P. Abate di Maria Laach D. Ildefonso Herwegen, per consiglio del Revmo P. Abate Primate von Stotzingen, è venuto oggi a visitarmi qui in Monaco e mi ha comunicato narrato quanto ho l'onore di riferire qui appresso testualmente esattamente all'E. V. R.
"Il 22 Maggio scorso (così egli mi ha detto) ho avuto una dopo i soliti convenevoli) ho sono stato ricevuto in Udienza da S. M. l'Imperatore di Germania nel Gran Quartiere Generale.
Era la quinta volta che io avevo l'onore di parlare con S. M. – Con mio rincrescimento ho trovato assai mutate le disposizioni dell'Imperatore verso la Santa Sede. Anche in altre precedenti occasioni l'Imperatore Egli si era lamentato dell'una o dell'altra cosa, così, per esempio il 17 ottobre 1916 56? (1) aveva la-
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aveva mosso lagnanza che non vi fosse in Roma alcun nessun Cardinale di Curia germanico; ma, d'altra parte, egli trovava in compenso, eranvi allora sempre altre istituzioni o personalità cattoliche, che S. M. apprezzava e lodava. Nell'ultima Udienza, invece, l'Imperatore si è mostrato mostrò molto è mostrato molto aspro e sdegnato ed aspro. Si aveva Ebbi l'impressione ch'e Egli avesse aveva atteso quest'occas questa occasione per manifestare liberamente il suo malcontento. La penultima volta che io loavevo veduto l'Imp nel Gran Quartiere Generale il 29 Agosto 1914, e Egli rilevò colla più grande amabilità amabile cortesia che al l'intiera comunità dell'Abazia Mont César di Lovanio nel Belgio aveva potuto era stato possibile di trovar rifugio nell'Abazia di Maria Laach, e si adoperò subito per proteggere quel Convento Monastero. Sua Maestà espresse pure la il sua o gioia piacere di aver potuto coll'invio del Labaro Costantiniano arrecare una piccola gioia al S. Padre Pio X – del Quale, pure non era in , pur tuttavia, nondimeno, era ben lungi dall'essere del tutto contento – negli ultimi giorni della sua vita. E se egli allora si dolse della condotta del clero belga, assai lodò nondimeno, tuttavia, d'altra parte, i Fratelli Ospitalieri di Coblenza
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per la loro premurosa e caritatevole cura dei feriti; assicurò pure di essere pienamente convinto dei sentimenti patriottici del Clero cattolico della Germania.
L'anno scorso (ha continuato a dirmi il sullodato P. Abate di Maria Laach) cos(così ha continuato a dirmi il sullodato P. Abate di Maria Laach ed io credo mio dovere di riprodurre in tutto testualmente le sue parole) il Priore P. Alberto Hammenstede ricevette l'Imperatore nella sua visita alle Benedettine dell'Abazia di S. Ildegarda presso Rüdesheim a. R. Ciò avvenne pochi giorni dopo la visita di Vostra Eccellenza al Gran Quartiere Generale in Kreuznach. Sua Maestà disse allora: "Il Nunzio Apostolico mi ha portato una lettera del Papa. Sua Santità ci è molto benevola". La visita di Vostra Eccellenza fece sul Kaiser un'eccellente ed importante e notevole impressione; ne parlano ancora i personaggi, che sono presso di lui al Gran Quartiere Generale, ne parlano ancora.
Tanto più sorprendente fu quindi l'attitudine di Sua Maestà nell'Udienza del 22 Maggio. Il P. Priore, che mi era meco ed il quale – come ho già notato – aveva veduto l'Imperatore l'anno scorso pochi giorni dopo la visita di V. E., disse osservò: "Sembra di vedere e di udire due persone assolu-
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tamente diverse, se si ripensa alle espressioni dell'Imperatore di S. M. dell'anno scorso". Senza dubbio è ben fondato il supporre che da coloro, che i quali lo circondano, si esercitino sul Kaiser un'influenza in senso ostile ai cattolici, anticattolico; tuttavia non se ne può addurre di ciò alcuna prova.
Sua Maestà si rammaricò vivamente fortemente della condotta dell'Emo Cardinale Mercier e del Clero belga. Soprattutto però Eg l'Imperatore affermò che il S. Padre favorisce le Potenze dell'Intesa a preferenza della Germania, e ne portò come argomento le ultime nomine di Cardinali. Egli vivamente vivamente desiderava l'elevazione allaS. Porpora dei Vescovi di Breslavia e di Paderborn. La creazione in pectore del primo non basta ad appagarlo; Sua Maestà des appagare il Kaiser Sua Maestà, che brama di vederlo nominato Cardinale pubblicamente dinanzi a tutto il mondo.
Ho avuto avuto l'impressione che l'effettiva nomina pubblica del suddetto Prelato riuscirebbe assai gradita all'Imperatore come segno di benevolen deferenza da parte del S. Padre.
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Il Capo del Gran Quartiere, Generale von Plessen, disse al Priore: "Sua Maestà l'Imperatore Se la Se l'esito della guerra ci sarà favorevole, Sua Maestà l'Imperatore vuole è disposto adintende di aiutare il S. Padre ad ottenere un territorio sino al mare, ove possano dimorare tutti i Ministri accreditati presso la S. Sede. Ma Ella comprenderà bene che noi non abbiamo alcun interesse ad appoggiare la S. Sede, se il S. Padre non fa nulla per noi.
Uno dei motivi motivi di lamento da parte del Kaiser era appunto la circostanza che i Ministri della Germania e l'Abate Primate von Stotzingen dovettero lasciar Roma, mentre, secondo lui, avrebbero potuto essere alloggiati in Vaticano.
Appresi anche da uno dei personaggi del Gran Quartiere che l'Imperatore era rimasto molto irritato a causa del Te Deum cantato in Roma per la conquista di Gerusalemme da parte degli Inglesi.
Potrei Per riassumere la mia impressione così: nel rip che, cioè, sia il contenuto di ciò (concluse il P. Abate) posso dunque dire che così la sostanza di ciò che quanto
disse l'Imperatore, come il tono della voce e tutto il suo di lui
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portamento [sic] dimostrano chiaramente il suo la sua vivo a esacerbamento irritazione contro la S. Sede e contro i cattolici.
La circostanza, infine, che la il S. Padre abbia sopportato che le Potenze dell'Intesa non rispondessero alla Sua Nota per la pace, fu anche severa dura mente giudicata duramente dall'Imperatore."
Tali sono state le comunicazioni verbali fattemi dal più volte menzionato Abate. – È per me superfluo aggiungere da mia parte che, che, da parte mia, com'era mio dovere non solo gli ho dato tutte le p spieg informazioni e gli schiarimenti opportuni opportuni sui vari punti suaccennati, ma lo l'ho anche vivamente caldamente esortato ad profittare di ogni occasione adoperarsi con zelo e prudenza per far dissipare possibilmente dall'animo dell'Imperatore così sfavorevoli senti le attuali sue così sfavorevoli disposizioni a riguardo della S. Sede e della Chiesa cattolica.
Dopo di ciò, chinato

(1) Non sono pienamente sicuro di ricordare esattamente questa data per ciò che riguarda l'anno.
79r, unterhalb des Datums, hds. von unbekannter Hand: "N. B. Accus. ricev. col Disp. 65786 del 22/6 conf. Posiz. VII. Rapp. polit. 6431".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 06. Juni 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8451, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8451. Letzter Zugriff am: 25.04.2024.
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