Dokument-Nr. 8452
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
[München], 14. Juli 1918

Schreiber (Textgenese)
SchioppaSchioppa
Betreff
Ancora del colloquio del P. Abate di Maria Laach con S. M. l'Imperatore di Germania
Appena mi pervenne l'ossequiato Dispaccio di V. E. R. distinto dal N. 66746, in data del 24 giugno p. p., scrissi al Rmo P. Abate di Maria Laach, pregandolo a favorire in Nunziatura il più presto possibile.
Ieri l'altro egli è infatti venuto a vedermi ed io, in conformità dei venerati ordini impartitimi da V. E. nel sullodato Dispaccio, gli ho dato
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ampia comunicazione del contenuto del medesimo Dispaccio, aggiungen[unlesbar]dovi tutte le altre spiegazioni, che potevo ero in grado di fornirgli in proposito.
Per ciò che riguarda il Cardinale Mercier ed i consigli di prudenza a Lui ripetutamente dati dalla Santa Sede, il P. Abate dice di averli fatti presenti durante il noto colloquio a Sua Maestà l'Imperatore, nel sub il q Quale però subito ripigliò testualmente: "Ma con ciò Roma non può finire." L'Imperatore conosce che è stata esercitata un'influenza dalla S. Sede sul Cardinale Mercier dalla Santa Sede. Se poi nuove lagnanze – afferma l'Abate –
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non sono state presentate dal Governo tedesco alla Santa Sede, la ragione deve cercarsi in ciò nel fatto che quantunque sembra da varie inchieste del Consiglio di guerra si sono imbattute in azioni nemiche hanno sieno stati scopertoi atti ostili da parte del Cardinale Mercier. Si tralasciò , pure si è tralasciato sospeso il proseguimento di queste indagini delle medesime inchieste indagini, a <per> riguardo del' all'opinione pubblica in Germania, giacché i protestanti avrebbero reclamato un'inchiesta giudiziaria e la condanna del Cardinale. Non si vuole volle arrivare a ciò per riguardo deferenza verso alla S. Sede. Tutto ciò questo non è noto nel al pubblico ma Sua Maestà lo conosce.
Relativamente alle nomine dei Cardinali, l'Abate crede che
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la ragione addotta, che cioè quella dei Cardinali francesi nel 1916 non aveva alcun scopo politico, non potrebbe soddisfare, giacché, a parere dell'Abate, almeno per accidens, in tempi come gli attuali, la nomina di Cardinali assume un carattere politico. Ed egli aggiunge che se nel 1916, per riguardo alla Santa Sede e alla speranza della prossima fine della guerra, si poteva rinunziare alla nomina di Cardinali tedeschi, oggi non lo si può. In ogni caso egli sostiene è convinto che proprio principalmente alla creazione di Cardinali si riferì la seguente frase dell'Imperatore nel noto colloquio con lui: "Da Roma io ho delle parole, ma non dei fatti".
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Io s Sono persuaso, concludeva a questo punto l'Abate, che tutte le lagnanze dell'Imperatore tacerebbero e che Egli sarebbe tranquillizzato circa la benevolenza di Sua Santità, se il Principe Vescovo di Breslavia, che è riservato in pectore, p <al> più presto possibile fosse pubblicato Cardinale. Non essendo possibile con un viaggio del medesimo a Roma, si potrebbe trovare la maniera di crearlo di eseguire la creazione di lui al Cardinalato, giustificandola con le circostanze della guerra.
Con questa creazione – prosegue l'Abate – sarebbe anche spezzata la punta a certi influssi nocivi
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alla Chiesa Cattolica in Germania nei dintorni che esercitano persone le quali circondano dell'Imperatore. In quanto alla partenza degli Ambasciatori da Roma dei Rappresentanti diplomatici degli Imperi Centrali, l'Abate ricorda che l'Imperatore s'indugiò nella forza e resistenza della guarnigione del Vaticano. Sua Maestà, soggiunge l'Abate, andò fino al punto da esclamare: "Come Cristo Signore è morto per la sua convinzione, così il Santo Padre deve essere pronto, quanto [sic] ve n'è bisogno, a morire per la sua convinzione" e continuò l'Imperatore, raccontando al P. Abate che salutando nel salutare Mgr. Gerlach, gli domandò: "Ora, Gerlach, dove
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sono dunque ora i miei Cardinali?" Relativamente all'elevazione alla Sacra Porpora del Vescovo di Paderborn l'Abate afferma che l'Imperatore non insisterebbe se fosse soddisfatto il suo desiderio per Breslavia.
– Circa il "Te Deum" cantato a Roma per la conquista di Gerusalemme, all'osservazione del P. Abate, che il <la> Corte pontificia non vi aveva preso parte, il Kaiser rispose che però vi era stato il consenso del Papa a quella solennità.
– Per la mancata risposta dell'Intesa alla Nota Pontificia per la pace l'Imperatore, come afferma racconta l'Abate, andò tanto oltre da segnalare la eventuale dimissione del Ministro Inglese
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presso la Santa Sede.
L'Imperatore, continua l'Abate, si sente in tutto pregiudicato dalla Santa Sede di fronte all'Intesa e va nella sua collera per le <i> singoli fatti troppo innanzi oltre avanti avanti. Ma, io ripeto, dice l'Abate, che la creazione del Principe Vescovo di Breslavia a Cardinale muterebbe il Suo umore. Essa dimostrerebbe varrebbe come la vera prova dell'interesse di Sua Santità per la Germania.
Infine alla mia esortazione a procurarsi una nuova udienza dall'Imperatore, onde sottomettergli i rilievi e le osservazioni, che io avevo esposto circa le singole questioni di cui sopra, l'Abate mi rispose che ciò mi ri non era possibile, anche perché una altra sua visita al Kaiser an<po>trebbe sorprendere l'opinione pubblica. Invece egli mi domandava che io lo autorizzassi a parlare della cosa confidenzialmente al Sig. Cancelliere dell'Impero, il quale vede spesso Sua Maestà e potrebbe trovare l'occasione di parlargli in proposito fargli presente le osservazioni relative alle varie questioni. Io ho creduto di concedergli tale autorizzazione, conoscendo l'amore del Conte Hertling per la Santa Sede e pel Sommo Pontefice e la stima che di Lui ha l'Imperatore.
Intanto nei giorni passati Sua Maestà ha ricevuto la Sig.a Principessa Sofia Oettingen-Metternich, alla quale – come Essa stessa mi ha raccontato a me – l'Imperatore si è degnato di domandare di me e non solamente non ha avuto alcuna parola di risentimento verso il Santo Padre ma ha tenuto a far rilevare che attualmente a capo del Governo vi è un cattolico, come il Conte Hertling.
Chinato
89r, unterhalb der Betreffzeile: "N. B. Accus. ricev. col Disp. 70607 del 3/8 Posiz. XIV. Tratt. Romenia 7972".
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 14. Juli 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8452, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8452. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 26.06.2019.