Betreff
Situazione politica in Germania – Questione bolscevica
Nel mio R rispettoso Rapporto N. 17150 in data del 26 Giugno
scorso, esponendo all'E. V. R. la situazione politica della Germania, accennavo
la debole ed incerta situazione, in cui
trovavasi il nuovo Governo del Reich. Tale situazione si è in questi ultimi tempi alquanto
consolidata in conseguenza della situazione politica estera oltremodo tesa, la quale
obbliga, i partiti di opposizione, di
sinistra ad un e di destra, ad una certa riserva.
Il popolo tedesco segue
nell'ora presente con viva ansia lo svolgersi degli avvenimenti in Oriente. La vittoriosa
avvanzata del bolscevismo sollevainvero tutta una serie di questioni, di cui è attualmente impossibile di misurare la portata
e le conseguenze. La Germania studia attentamente come possa sfruttare a suo favore quegli
avvenimenti. Essa firmò il trattato di Versailles a denti stretti
e senza interno consenso, sebbene, almeno per ciò che riguarda la parte più sana della
popolazione, colla volontà di eseguirlo in quanto
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nei limiti del possibile, ma pur colla convinzione che molti
degli articoli siano inattuabili. Costretta dallecircostanze, la Germania appose la sua firma , però colla segreta speranza di una futura revisione. Molti, non già tra
gli uomini politici, ma fra il popolo, avevano sperato che
tale revisioneaveva principio a Spa; ma
questa attesa rimase
delusa e gli accordi ivi conclusi, vengono
qui considerati come una nuova imposizione, la quale riduce la Germania all'impotenza ed esige
condizioni economiche quasi im assai difficilmente eseguibili. La firma di quegli accordi fu strappata ai negoziatori tedeschi
dacolla minaccia dell'occupazione del territorio della Ruhr. Ma,
sebb quantunque la Germania abbia dovuto piegarsi ancora una
volta di fronte alla potenza della Francia, tuttavia non ha deposto
del tutto la speranza della revisione delle condizioni di
pace, soltanto colla differenza che , ora ora siattende non più dalla moderazione dell'Intesa, ma
piuttosto dallo svolgersi incalzante degli avvenimenti politici, i quali,così qui si pensao si spera, mostreranno in un
avvenire non lontano che la cosiddetta "pace" di Versailles è un assurdo internazionale e
rappresenta soltanto un episodio nella storia dei giorni stra nostri. 6r
Ora appunto molti credono di vedere nello svolgim negli avvenimenti russo-polacchi l'inizio di questa forzata
revisione del trattato di Versailles. La formazione del nuovo Stato polacco ha costato
alla Germania incalcolabili sacrifici alla Germania, la quale ritiene che come assolutamente necessario per le sue relazioni
commerciali colla Russia di avere con questa confini immediati; ciò che invece ha
precisamente voluto impedire l'Intesa nel trattato anzidetto. Ciò po
Ciò posto, è ben comprensibile
che come, di fronte all'avanzata degli eserciti russi, i quali si trovano ormai raggiunto i
confini della Prussia orientale, una notevole parte della popolazione tedesca, spinta dalla
disperazione,voglia profittare dalle attuali circostanzeed unirsi col Bolscevismo per spezzare coll'aiuto di questo le catene di Versailles. È questo il
cosiddetto Bolscevismo nazionale. Il Governo del Reich è alieno
da
que taletal movimento ed intende di osservare lealmente la dichiarata
neutralità.Pericolissimo [sic] sarebbe però se l'Intesa
intendesseavesse in animo(il che è stato però negato) di
mandare in aiuto della Polonia delle truppe attraverso la Germania, giacché ciò sarebbe
senza dubbio il principio delle
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più gravi complicazioni, ma ognun vede, quale grave pericolo
costituisca per la Germania per l'Europa. Alcuni giorni or sono, il notissimo
deputato bavarese al Reichstag Dr. Heim (abbastanza bene accetto agli ambienti francesi per
le sue tendenze ultra-federalistiche ed antiprussiane), pur riconoscendo almeno in parte fondate alcune preoccupazioni della Francia di fronte alle persistenti
tendenze aggressive di certi circoli prussiani, aggiungevami tuttavia che
esser egli sicuro che, se l'Intesa, e specialmente la Francia, continuerà a spingere colla sua politica la popolazione tedesca alla disperazione, in men di due anni gli eserciti
russo-tedeschi
saranno a Parigi. Checché voglia pensarsi di questa ardita profezia del bollato deputato bavarese, è certo che l'Intesa, con una chiara visione
della realtà dovrebbe tener conto della gravità della suesposta
situazione.
Nel bacino della Sarre appartenente alla Diocesi di Treviri
è scoppiato dain questi ultimi tempi uno sciopero d'impiegati. In questa occasione sono stati
arrestati dalle Autorità
francesi anche sacerdoti cattolici, senza
motivo sufficiente, – così almeno si afferma – dietro denunzia
dei soliti socialisti indipen-7r
indipendenti [sic]. A quanto
mi è stato riferito, l'indignazione del popolo per
l'arresto ed in parte anche per il poco degno trattamento dei suddetti
ecclesiastici sarebbe vivissima, e si vorrebbe che una Commissione neutrale compiesse una
inchiesta al riguardo.
Avevo appena finito di scrivere queste linee, allorché è venuto
stamane verso mezzodì a visitarmi il Sig. Ministro-Presidente bavarese, von Kahr,
allo scopo appunto di prev appunto di parlarmi del Bolscevismo, che egli considera
come la più grave questione mondiale . I Russi,
mi ha egli detto, assicurano ora che non oltrepasseranno la
frontiera tedesca; ma, secondo le notizie da lui ricevute, essi nella loro fine astuzia se
ne astengono soltanto perché intendono di preparare intanto colla
propaganda, il terreno,
in German soprattutto nella Germania del Nord centrale e settentrionale, per una nuova rivoluzione comunista, il cui
trionfo consacrerebbe l'unione della Russia e della Germania bolsceviche. D'altra parte gli
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conservatori e patriottici,
ossia i cosiddetti bolscevichi-nazionali, tendono sempre più ad unirsi coi Russi,
per piombare poi sulla Francia e liberarsi dal trattato di Versailles. Questo movimento , ha aggiunto il Sig. von Kahr, secondo le sue informazioni, si diffonde, largamente nella Prussia orientale, anche
nelle file dell'esercito (Reichswehr). Se la fusione di queste varie tendenze avvenisse, sarebbe la
catastrofe non solo della Germania, ma dell'intiera Europa. Il Sig. Ministro-Presidente
pensa che forse la Baviera, insieme cogli altri stati della
Germania meridionale, potrà eventualmente esercitare un'azione efficace per
l'ordine contro la minaccia bolscevica. E perciò, ha egli affermato, che il
Governo bavarese non intende a nessun costo di sciogliere e di
disarmare la guardia civica o Einwohnerwehr, la quale è l'unica garanzia per la
tutela dell'ordine pubblico. Avendo io osservato che la Germania aveva tuttavia assunto un
tale obbligo nella Conferenza di Spa e che, in caso d'inosservanza, la Francia avrebbe occupato il bacino della Ruhr, egli mi ha
risposto che a Berlino si è persuasi essere tale occupazione
questiouna questione di tempo; la Francia
esserè decisa a compierla in ogni modo
ed è quindi soltanto tale occupazione, la quale è quindi soltanto questione di tempo.
inevitabile ed una questione soltanto 8r
di tempo. Temo che
questo modo di ve questa soluzione del Sig. von Kahr sia un po' semplicista e ch'egli
non misuri forse pienamente le incalcolabili conseguenze di quell'occupazione per la
Germania, la quale, se venisse a perdere altresì l'Alta Slesia, rimarrebbe assolutamente senza carbone. Ad ogni modo il Sig.
Ministro-Presidente, il quale, come mi ha detto, ha esposto le sue vedute con intiera franchezza
anche a questo Ministro di Francia, Signor Dard, ha concluso dicendo che aveva voluto
mettermi al corrente della situazione, ed io da parte mia l'ho assicurato che mi sarei fatto
un dovere di riferire tutto senza indugio alla S. Sede.
Dopo di ciò,
chinato
5r, oberhalb des Textkörpers, hds. von unbekannter Hand, vermutlich
von einem Nuntiaturangestellten vermerkt: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 18. August 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8997, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8997. Letzter Zugriff am: 27.12.2024.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 23.02.2017.
