Dokument-Nr. 9043
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 07. Oktober 19191

Schreiber (Textgenese)
StenotypistSchioppaSchioppaPacelli
Betreff
L'Entrata dei democratici nel Ministero Tedesco
Com'ebbi l'onore di riferire a V. E. R. nel mio rispettoso rapporto N. 13953 in data del 6 sett. p. p., era da prevedersi con certezza l'entrata dei rappresentanti del partito democratico nel gabinetto dell'Impero Germanico. Ed infatti il giorno 5 corrente i giornali hanno pubblicato che, dietro proposta del Cancelliere, il Presidente dell'Impero, in conformità dell'articolo 53 della Costituzione, ha nominato il Ministro di Stato in disposizione Dr. Schiffer a Ministro della Giustizia ed il Borgomastro di Cassel, Dr. Koch, a Ministro degli Interni. Il primo prende anche il posto di Vicecancelliere. Il Ministro David, che finora occupava il posto di Ministro dirigeva il Dicastero degli Interni, rimane nel Ministero Gabinetto come Ministro senza portafoglio.
Le difficoltà, che si opponevano all'entrata dei democratici nel gabinetto Governo, erano principalmente due, cioè la questione della legge sui consigli d nelle> industrie (Betriebsräte) e quella, che maggiormente agita presentemente ora l'opinione pubblica, vale a dire, la presenza e l'attività nel Governo del Ministro delle Finanze Signor Erzberger nel Governo. Al principio i democratici avrebbero voluto addirittura l'uscita dell'Erzberger dal gabinetto, ma poi si contentarono che egli cedesse il posto di Vicecancelliere e sperano di ottenere che la preponderante azione di L lui
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nella politica interna ed estera dell'Impero venga rimanga molto limitata. Negli ambienti parlamentari e nella stampa viene diffusa la notizia che specialmente l'America vede con sfiducia Erzberger al dicastero delle finanze e che non farà agevolazioni finanziarie di nessuna maniera alla Germania, fintanto che Erzberger egli rimarrà al suddetto Ministero. Potrebbe dirsi che oggi il Reichstag e la stampa si dividono il campo pro ed in favore di Erzberger. Il Centro lo sostiene, ma fino ad un certo punto. I socialisti e gli indipendenti lo tollerano per la sua condiscendenza nelle questioni sociali e perché – come mi è stato assicurato da fonte bene informata – è stato a lui, e forse lui solo, a far principalmente si deve se è stata firmare firmata la pace dalla Germania. I democratici ed i conservatori in modo particolare lo detestano ed attribuiscono a lui ed alla sua politica estera e finanziaria la catastrofe, in cui è caduta la Germania Nazione. Si dice anche che i socialisti, per non inimicarsi il Centro col dichiarandosi rsi apertamente contro Erzberger, abbiano voluta l'entrata dei democratici nel gabinetto, affinché questi costoro possano essi liquidare il Ministro delle finanze, senza compromettere il partito socialista di fronte al Centro medesimo.
La stampa in generale saluta l'ingresso dei democratici nel gabinetto come un rafforzamento del Ministero Bauer e della sua autorità ed anche come un guadagno per la situazione interna ed estera del paese, nel senso che ora i tre partiti politici più forti sono rappresentati nel governo e possono lavorare per dare un nuovo impulso alla politica del governo stesso.
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A quanto pare, però la politica generale dell'Impero non subirà essenziali variazioni coll'ingresso del partito democratico nel governo, né sarà diminuita l'influenza del Centro.
Si aspetta che venga nominato un altro democratico al nuovo Ministero che sarà creato per la ricostruzione economica (das ministerium [sic] des Wideraufbaus [sic]).
Chinato
1Datum rekonstruiert aus Protokollbuch.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 07. Oktober 19191, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9043, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9043. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 24.06.2016.