Dokument-Nr. 9100
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 25. Januar 1918

Schreiber (Textgenese)
Pacelli
Betreff
Rappresaglie fra la Germania e la Francia
S. E. il Sig. von dem Bussche, Sotto-Segretario di Stato agli Affari Esteri di Berlino, mi ha inviato in data del 22 corrente una lettera con Allegati (di cui ho l'onore d'inviare copia qui acclusa copia all'E. V. R.) circa le recenti rappresaglie, intorno alle quali compii mi feci già il un dovere d'informare l'E. V.  R. col mio rispettoso cifrato N. 108. –
Secondo quanto riferisce il Sig. von dem Bussche (ed è del resto già noto all'E. V.), il Governo Imperiale già da lungo tempo si sforza di ottenere la liberazione dei sudditi tedeschi dell'Alsazia-Lorena trattenuti in Francia, in modo speciale di quelli ivi deportati dai territori occupati, e crede di potersi appoggiare a tal fine sulle convenzioni generali conchiuse fra la Germania e la Francia concer circa il rilascio rimpatrio dei rispettivi sudditi inabili al servizio militare. Il Governo francese, però,
160v
ha respinta osefin dal principio quella domanda, fondandosi in primo luogo sul motivo che la posizione giuridica degli Alsaziani-Lorenesi non corrisponde a quella degli abitanti della Germania. Poi, sotto la in seguito alla minaccia ta di rappresaglia e consistente nell' all' d'internamento per rappresaglia di duecento notabili dei terr delle regioni francesi occupate, invase, esso permise ad un alla maggioranza dei ad un più gr maggior numero di detti Alsaziani-Lorenesi di recarsi in Germania o nel territorio occupato dell'Alsazia; una parte delle truppe francesi, tuttavia sono rimasti ne furono stati pur sempre trattenuti ancora in Francia molti, che, secondo il modo di la convinzione del Governo Imperiale, avrebbero egua diritto alla liberazione. I
In conseguenza di ciò, la Germania ha mosso e nuovamente rimostranze al Governo francese, al quale ha fatto farefece al tempo stesso comprendere che non avrebbe potuto più oltre tollerare simile ritenzione. La Ma la Francia (sempre giusta le asserzioni di Berlino) avrebbe lasciato ò tali rimostranze senza risposta ed anzi i negoziatori francesi, i quali nel Dicembre de scorso trattarono in Berna coi rappresentati della Germania le questioni relative ai prigionieri, avrebbero nettamente rifiutato rono qualsiasi discussione intorno alla liberazione degli Alsaziani-Lorenesi. In questo stato di cose, la Germania si vide suo
161r
malgrado costretta ad applicare le già minacciate rappresaglie e a deportare un certo numero di uomini francesi nella Russia occupata ed un minor numero di donne in un campo di concentrazione, come è più dettagliatamente spiegato nei suddetti Allegati alla lettera del Signor von dem Bussche.
La Francia ha risposto facendo comunicare al Governo Imperiale, per a mezzo pel tramite dell'Ambasciata di Spagna a Berlino, il proposito d'inviare in Africa, per comeper rappresaglia, notabili tedeschi. Il Governo Imperiale, il quale, dice aver coscienza si dice convinto d secondo quanto come si afferma, ha la coscienza, il quale, come si esprime il Signor Sotto-Segretario di Stato, ha la coscienza di sostenere un punto di vista pienamente giustificato e di non essersi indotto a provvedimenti di rigore se non a malincuore e dopo lunga attesa, dice afferma che non si lascerà muovere commuovere da tale minaccia; ha perciò notificato alla suddetta Ambasciata che, qualora essa la'annunciatao misura proposito dovesse avverarsi, altre mille persone civili della Francia occupata sarebbero tenute in ostaggio saranno senz'altro trasportate e trattenute come ritenute in ostaggio.
Se, in questa terribile gara di rappresaglie, la Santa Sede potesse ottenere che il Governo francese consentisse ad un conveniente accordo sulla questione degli Alsaziani-Lorenesi, la quale
161v
è stata la causa prima di tutta questa penosissima controversia, acquisterebbe un nuovo titolo di altissima benemerenza dinanzi al mondo civile, solleverebbe la sorte di numerosi infelici ed preverrebbe impedirebbe l'effettuarsi delle ulteriori minacciate imminenti sciagure.
In tale fiducia, umilmente chinato al bacio
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. Januar 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9100, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9100. Letzter Zugriff am: 21.05.2024.
Online seit 17.06.2011.