Betreff
Sul "sistema dei Consigli"
In vari dei miei antecedenti Rapporti ho avuto occasione di accennare alla lotta che, dopo la rivoluzione di Novembre, si combatte in Germania, e particolarmente in Baviera, fra due principi: Democrazia o parlamentarismo, da una parte, predominio di una minoranza o "sistema dei Consigli" (Rätesystem), dall'altra.
Come è noto, il sistema parlamentare fu un prodotto della rivoluzione borghese. A causa della speciale Costituzione della Germania, non si poté dire che l'antico parlamento o Reichstag costituisca un vero e proprio regime democratico; e di ciò si valgono agli odierni sostenitori del sistema dei Consigli per attaccare violentemente il parlamentarismo. Ma in realtà, le critiche [ein Wort unlesbar] mosse contre contro di esso soprattutto da Kurt Eisner valgono bensì contro i me-92v
todi dell'abbattuto Governo, ma non già contro il parlamentarismo o la democrazia in genere, quale è in vigore in altri paesi d'Europa.
Il sistema dei Consigli degli operai, contadini e soldati è invece un frutto della rivoluzione socialistica. Come è da tutti risaputo, essi hanno avuto la loro prima origine ed il loro primo svolgimento in Russia, il cui stato di cultura potevafar comprendere che il popolo tendesse di nuovo a dividersi in caste ed a lasciar trattare i pubblici interessi da separate rappresentanze.Le condizioni [ein Wort unlesbar] di cultura del popolo germanico sembrava lecito prevedere che il concetto democratico della rappresentanza di tutte le popolare, scelta indistintamente fra tutte le classi sociali, si sarebbe affermato ed attuato quasi senza opposizioni contrasti. Invece è stata in Germania così viva, la reazione contro le antiche classi dominanti, che è così attiva la propaganda a favore della dittatura del proletariato sull'esempio della Russia, che 93r
collo scoppiare della rivoluzione i Consigli suddetti apparvero immediatamente e dovunque, quasi come spontanea produzione di essa Ciò prova, a mio avviso che il terreno era maturo per tali forme di organizzazione organismo e che quindi, per quanto fond sarebbe vano l'attendere che essi possano venire, puramente e semplicemente disciolti. È una realtà questa, di cui,nella trattazione degli affari sociali, politici e religiosi della Germania, bisogna tener conto ed il cui svolgimento occorre quindi seguire con vigile attenzione.
La questione si riduce perciò, a mio umile
parere, avviso, nel vedere quale parte e quali funzioni avranno i Consigli nella vita pubblica. Numerosi socialisti maggioritari, fra i quali anche Ebert e Scheidemann, vorrebbero che essi non venissero riconosciuti nella costituzione dell'Impero come fattori politici nella costituzione dell'Imp germanica, giacché il potere politico
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sovrano, ma funzionassero semplicemente nella vita economica come organi destinati a rappresentare presso i competenti corpi legislativi i postulati delle diverse classi operaie. Contro tale concezione si ribellano invece aspramente i sostenitori del sistema dei Consigli come forma politica di Stato, sebbene pur fra di essi essi vi si noti una differenza nel metodo. I più estremi, fra i quali in primo luogo gli Spartachiani, chiedono la immediata proclamazione della Repubblica socialista sulla base dei Consigli (Räterepublik) ed invocano, senza attenuazioni, la dittatura del proletariato Altri invece, fra cui gl'indipendenti ed una parte dei socialisti maggioritari, ammettono bensì come fine la forma di governo basata fondata sui Consigli, ma stimano che dab debba ad essa giungersi mediante una evo certa evoluzione. Perciò essi si studiano di trovare una via per conciliare, provvisoriamente, il parlamentarismo col sistema dei Consigli. A questi dovrebbero darsi funzioni e competenze sempre maggiori al di sopra del 94r
Parlamento, il quale resterebbe così successivamente sopraffatto
, sino a cessare del tutto, dal nuovo organismo della rivoluzione socialista, sino a cessare del tutto. Tale tendenza, come anche la quale mostra nell'apparenza di disprezzare meno le vie della legalità, respinge anche il rimprovero che il detto sistema conduca alla dittatura di classe. Un simile rimprovero, essi dicono, può sembrare giustificato, se si considerino alcune forme di manifestazione degli attuali Consigli. Occorre però riflettere che i soldati, gli operai ed i contadini son quelli che hanno fatto la rivoluzione; si comprende quindi che essi abbiano coscienza dell'opera da loro compiuta ed affacci e si arroghino quindi diritti, i quali possono apparire come una imposizione a riguardo delle altre classi del popolo. Ciòperò è, soltanto passeggera e durerà soltanto, finché i frutti della rivoluzione saranno assicurati e tutto il 94v
popolo si sarà messo lealmente e schiettamente accettati.Sarà allora il momento, in cui i Consigli di operai, contadini e soldati si trasformeranno in Consigli del popolo, nei qualicioè, tutto il popolo parteciperà immediatamente e coscientemente alla vita sociale, economica e politica della Nazione.
L'avvenire dirà quale di queste correnti finirà col prevalere; ad ogni modo l'istituto dei Consigli e una realtà, della quale, attualmente, nello studio della situazione sociale, politica e religiosa della Germania bisogna tener conto ed il cui svolgimento occorre quindi seguire con vigile e costante attenzione.
Dopo di ciò, chinato>
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 27. Februar 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9347, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9347. Letzter Zugriff am: 12.03.2025.
Online seit 20.12.2011, letzte Änderung am 02.07.2012.