Document no. 259
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 05 May 1919
Summary
Am 3. Mai 1919 wurde die Nuntiatur von Regierungssoldaten mit Maschinengewehren angegriffen, gerade als Pacelli sich in der Klinik von Professor Jochner befand. Die Schüsse wurden auf das Zimmer des Auditors abgegeben, der, um sich zu schützen, auf allen Vieren kroch, bis es ihm schließlich gelang, das Licht auszumachen und sich in ein anderes Zimmer in Sicherheit zu bringen. Die Soldaten verlangten eine Durchsuchung, um Spartakisten aufzuspüren, die ihrer Meinung nach aus den Fenstern der Nuntiatur geschossen hätten; zum Schluss hinterließen sie zwei Posten zur Überwachung. Pacelli beschreibt die Beschädigungen des Gebäudes und teilt mit, die Preußische Gesandtschaft in München benachrichtigt zu haben.Subject
Il palazzo della Nunziatura sotto il fuoco delle mitragliatrici
Dopo gli attentati da parte dell'armata rossa, di cui riferii a Vostra Eminenza Reverendissima col mio rispettoso rapporto N. 12602, ecco un attacco delle truppe del Governo contro il palazzo della Nunziatura la sera del 3 corrente. Io mi trovavo nella Clinica del Prof. Jochner in Monaco, ove passai pure la notte. Anche Mons. Schioppa aveva dormito le notti precedenti fuori di casa presso un suo amico della Legazione d'Austria, e quella sera medesima io gli raccomandai vivamente di fare lo stesso. Essendosi egli però alle ore sette pom. recato in Nunziatura per la cena, credette di non poterne più uscire senza pericolo e giudicò quindi più sicuro di rimanervi. Disgraziatamente, invece,
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verso le ore dieci,
dopo essersi udito un alto urlo nella strada, dove è situato il palazzo della Nunziatura
(evidentemente un ordine militare), una violenta scarica di fucili e di mitragliatrici si
abbatte contro il medesimo palazzo, e precisamente in direzione est sulle camere abitate da
Monsignor Uditore. Egli trovavasi nella stanza da letto ed allora aveva accesa la lampada
elettrica. Ai colpi tremendi, che si scaricavano contro detta camera, pensò che forse la
luce aveva potuto provocare quella diavoleria, sebbene non vi fosse alcun ordine in
contrario. Avrebbe voluto subito smorzarla, ma non gli riusciva possibile, senza grave
pericolo, giacché il commutatore si trova proprio dirimpetto alla finestra, da dove
penetravano i proiettili. Finalmente, trascinandosi carpone sul pavimento, riuscì a spegnere
la lampada ed a rifugiarsi in un'altra stanza. Dopo qualche altro minuto, la fucileria
cessò. Dello stesso tempo si presentarono alla porta tre ufficiali ed una ventina di soldati
delle truppe (prussiane) del Governo, armati con fucili, bombe a mano e revolvers e dissero
che dalle finestre della Nunziatura si era ripetutamente sparato contro le truppe,
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ché si erano avuti ben quattro soldati morti, e che
perciò si desiderava fare una diligente perquisizione nella casa. Monsignor Schioppa, dopo
aver fatte le debite riserve, in considerazione delle immunità diplomatiche a cui ha diritto
la casa medesima, accompagnò gli ufficiali ed i soldati in tutte le stanze e perfino su i
tetti per convincerli che non vi era nessuno spartachiano
nell'edificio e che però doveva ritenersi impossibile che da qui si fosse tirato sulle
truppe. Non fu facile persuadere quei signori, i quali asserivano che ben due sentinelle
avevano denunziato il fatto dei tiri dalle finestre est del palazzo. Come Dio volle,
mezz'ora dopo la mezzanotte, i soldati lasciarono la casa, rimanendovi in vedetta due
sentinelle per osservare se qualcuno tirasse dalle abitazioni prospicienti nel giardino
della Nunziatura. Infatti gli spartachiani hanno cominciato, dopo avere perduta la grossa
battaglia, la guerriglia su i tetti, come fecero i loro degni compagni in Berlino.La mattina dopo si poté constatare la gravità dell'attacco subito. Sulle mura esteriori della casa dal lato suddetto vi sono almeno cinquanta o sessanta buchi
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prodotti dalle mitragliatrici. Parecchi vetri sono
fracassati. Due proiettili si conficcarono su la parete dove poggia il letto di
Mons. Uditore. La di lui camera da bagno ha ricevuto quattro colpi nell'interno, sicché
è molto rovinata, e fu un miracolo se qualcuno dei proiettili non colpì la colonna del gas,
cosa che avrebbe potuto provocare una immensa disgrazia.Della stessa giornata non mancai di richiamare sul deplorevole avvenimento l'attenzione della Legazione di Prussia in Monaco, la quale promise d'interessarsi, perché simili fatti non si ripetessero. Intanto stanotte si è rinnovato un altro attacco contro una casa vicina alla Nunziatura, ed è stato un vero prodigio se essa non è rimasta di nuovo colpita.
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Reverendissima, con sensi di profondissima venerazione e chinandomi umilmente al bacio della Sacra Porpora mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico