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Sul Sac. Prof. Carlo Bihlmeyer
Facendo seguito al mio rispettoso telegramma cifrato N. 514 del
29 Novembre p. p., mi do premura di inviare all'E. V. R. nella
traduzione italiana la lettera (con Allegato) dell'Eminentissimo
Signor Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, relativa alla proposta nomina del Sac. Pr Dr. Carlo Bihlmeyer a professore di storia ecclesiastica nella Facoltà
teologica della Università di Bonn.
Poiché il sullodato Eminentissimo chiedeva una
risposta immediata, non mi fu possibile di domandare ulteriori informazioni e mi
permisi quindi,di
espimeproporresubordinatamente in base a quanto sapevo già circa il
menzionato ecclesiastico, chedi esprimere il subordinato parere che potesse concedersi il "nulla
osta", tanto più che dalla lettera succitata lettera risultavasembravarisultavare che sarebbe stato ben difficile, per non dire impossibile, di ottenere ormai un
candidato migliore.
Sembra
Si dice
anzi che l'attuale decano della Facoltà,
Anzi, a quanto si dice, ilMi era stato anzi riferito che il sac.
ArnProf. Rademacher, ben noto a cotesta S. Congregazione,
volesse <avrebbe voluto> far accettare il libero docente in Bonn, Sac.
Dr Greven, il quale <e che questi> si sarebbe schierato <si
sarebbe unito> coi <allora unito coi> Professori di
<a> tendenze avanzate, massime collo Junglas ed il Tillmann, coi quali coi
quali si è già unito per lavori scientifici comuni.
([ein Wort unlesbar] <egli già lavora insieme nel campo
scientifico.> L'E. V. si degnò di comunicarmi telegraficamente con ogni sollecitudine la decisione affermativa, che partecipai
subito13v
alla mia volta all'Eminentissimo Arcivescovo. Questi con lettera in data di ieri ha espresso tutta la sua gratitudine per
una così pronta soluzione.
Il Rev. Carlo Bihlmeyer, nato in Aulendorf (diocesi di Rottenburg) il 7 Luglio
1874, compì gli studi ginnasiali in Ellwangen ed in Ehingen e quelli
filosofico-teologici nella Università di Tübingen.Oordinato sacerdote il 20 Luglio 1897, nominato Professore straordinariofu nominato nel 1900 ripetitore in quel Convitto teologico
<(Wilhelmsstift), e> e poi quindi il
10 Settembre 1907 ed ordinario l'11Professore straordinario di storia ecclesiastica, patrologia e
archeologia cristiana e e a l'11 Giugno 1916 nella Facoltà teologica della Università di Tübingen.
ordinario> <Professore ordinario di storia ecclesiastica, patrologia ed
archeologia cristiana nella Facoltà teologica di detta Università. I suoi
principali lavori scientifici sono: Heinrich Seuse,Seuse, Deutsche Schriften, 1907; Funk, Lehrbuch der
Kirchengeschichte, neubearb.eitet 6. A.Aufl. 1911, 7. A.Aufl. 1920; Die "syrischen" Kaiser zu Rom (211/35) und das
Christentum, 1916; I. A. Möhler als Kirchenhistoriker (Jub.iläumsaus Gabe der Theol.ogischen Quartalschrift) 1919; Die selige ElisaElsbeth Achler v. Reuter, 1920. Nella Theol.ogische Quartalschrift 108 (1927) 369 ha presocombatté anche egli posizione contro
ill'opinione del Karrer, il quale ha aveva voluto
preteso <tentato> di dimostrare che il mistico tedesco Eckehar
Eckehart era statofu oggettivamente e soggettivamente del tutto ortodosso e che quindi
la di lui condanna da parte di Giovanni XXII nella Bolla "In agro dominico" doveva
attribuirsi soltanto a calunnie ed a false relazioni (cfr. Scholastik, III. Jahrg. Heft 4, 1928, pag. 562).
Il sac
sacerdote in discorso è ritenutostimato
14r
da persone degne di fede, che
benlo conoscono comehanno avuto occasione di avvicinarlo, per come sacerdote pio
ed irreprensibile, il quale ha esercitato buona influenza sui sugli studenti di
teologia in Tübingen. Sebbene talvolta nelle conversazioni private si manifestino in lui dei
sintomi di quello spirito ipercritico, che è nel sangue
nel gli storici tedeschi e soprattutto svevi hanno, si può dire, nel sangue, [tuttavia] nondimeno, come mi si
assicura, egli è nel fondo del suo cuore assolutamente attaccato alla Chiesa ed ha piena
coscienza della grandve responsibilità del suo ufficio.
Quantunque,,però, in considerazione del suesposto, [pare]
alm [pare],non avrebbe potuto vi fosse,
, perciò a mio umile avviso, chesufficiente motivo per negare
non avrebbe potuto negarsiben poteva concedersi nel caso presente il "nulla osta" da
parte di cotesta S. Congregazione, non possoe pur riconoscendo <pienamente> le ottime intenzioni
dell'Eminentissimo Arcivescovo di Colonia, non posso e le difficoltà in cui egli
si è trovato in questa circostanza, non posso
nondimeno tuttavia non rilevare la anormalità del modo di procedere adottato al
riguardo. Sebbene
Infatti, Benché, infatti, l'Eminentissimo Ordinarioegli conoscesse da già da alcune settimane il nome del
candidato, non ne diede fin da d'allora avviso alla S. Sede, e soltanto
dopoché av dopo che ebbe apertamente manifestato la
sua preferenza per il Dr Bihlmeyer14v
al
Ministero competente e che questi ebbe fatto in seguito a ciò la relativa formale
presentazione, si è rivolto a questa Nunziatura, per il
nihil"nulla osta"chiechiedendo una
immediata decisione. Se un talesiffatto metodo dovesse divenire la regola, il Decreto di cotesta
S. Congregazione del 16 Luglio 1927 diverrebbe del
tutto illusorio, giacché non si vede come, giunte le cose a tal punto, la
S. Sede potrebbe più opporsi alla ad una nomina che giudicasse eventualmente
forse inaccettabile, senza [che] sconfessare
l'Ordinario e dare occasione allecagionare le più gravi agitazioni ancheanche nella pubblica opinione, così suscettibilesensibile in Germania perin tutto ciò che concerne le Università dello Stato. La
necessità, d'altra parte,inoltre di dare una decisione in un termine troppo bre breve
può dar luogo a seri pericoli, come mi permisi già di riferire all'E. V. nel rispettoso
Rapporto N. 38524 del 15 Dicembre 1927. relativo Non essendo infatti
possibile di conoscere così bene tutti gli eventuali candidati per le cattedre nelle Facoltà
teologiche, da poter dare subito un giudizio sicuro, si corre facilmente il rischio: o di
pronunziare un "nulla osta" riguardo ad un soggetto non degno, compromettendo in tal guisa
la S. Sede in una materia così delicata; ovvero di escludere un candidato
oggettivamente idoneo, il che provocherebbe15r
sfiducia e
diffidenza verso le decisioni della Suprema autorità ecclesastica. della S. Sede
medesima. L'E. V. si degnò allora di provvedere col Decreto del
14 Gennaio c. a.; giova sperare che per l'avvenire esso incontri più esatta
applicazione.
Chinato
13r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
in roter Farbe notiert: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Bisleti, Gaetano from 05 December 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 17100, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/17100. Last access: 06-01-2025.