Document no. 10411

Pacelli, Eugenio1: Statistica E<e>cclesiastica2, before 22 March 1921

I
Che farebbero i Governi moderni senza la statistica? Oggi l'arte di governare la cosa pubblica non si può più concepire senza un sistema di statistica più perfezionato e più esteso che sia possibile. Infatti, la statistica dà luce3 fa apparire i bisogni del paese e così fornisce lumi per la legislazione e l'amministrazione; di più <inoltre>4 rende conto degli effetti delle disposizioni prese, dimostrandone [ein Wort unlesbar] <così>5 l'efficacia e <come>6 le manchevolezze. Ed anche là, dove <ove>7 forse non si scorge un utile immediato dalla statistica, essa è sempre un elemento indispensabile per varie discipline scientifiche, come l'economia politica ed altre affini.
La Chiesa anch'essa sin dai tempi più remoti ha sentito il bisogno d'una statistica, pur rudimentale che fosse, specialmente <in quanto concerne>8 lo stato personale. Così c<v>9 i era nei singoli luoghi la lista dei fedeli, dei catecumeni, del clero e dei bisognosi
sostentati dalla carità della Chiesa. Chi avesse consegnato ai persecutori una di queste liste, era non meno colpevole che colui il quale aveva consegnato i libri della S. Scrittura. Lo scopo <Essendo però il fine>10 della Chiesa essendo però11 spirituale, la <una>12 statistica così13 minuziosa, quale si è venuta svolgendo nei Governi e nelle organizzazioni commerciali ed industriali, non ha quella <la stessa>14 importanza per la vita ed il regime della collettività dei fedeli. La grazia ed i suoi effetti non ubbidiscono a leggi determinate dalle categorie di numero, peso e misura. Di più questi effetti sono per [ein Wort unlesbar] <si sottraggono per loro>15 natura da sottrarsi16 alla osservazione e constatazione degli uomini. Della statistica
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di questi fatti spirituali si incarica Iddio stesso, il quale col ministero degli angeli segna ogni minima grazia conferita ed ogni minima buona opera eseguita mediante la medesima nel libro della vita. A questa statistica nulla sfugge, qui non si va avanti a occhio e croce, non ci sono stime superficiali, basate su supposizioni più o meno fondate.17
Ma18 Nondimeno la Chiesa è una società visibile; e sebbene tanto la grazia quanto la buona volontà <umana>19 operino in modo incontrollabile dall'occhio umano <terreno,><terreno,> tale l'opera umana <tuttavia l'azione>20 dell'una e dell'altra si manifesta in opere esterne visibili e constatabili; anzi non poche opere esterne sono addirittura21 prescritte sia dalla legge divina sia da quella della Chiesa. Ecco dunque <È così che>22 anche la <nella>23 Chiesa contiene in sé <vi sono>24 elementi, come materia accessibile alla <i quali formano oggetto di>25 statistica. Ed anche questa statistica è atta a richiamare le26 i pastori della Chiesa sui bisogni e le manchevolezze del loro gregge e provocare opportuni provvedimenti, mostrare quali argomenti di morale, disciplina e dottrina <di dottrina>27 debbono maggiormente inculcarsi del pergamo, del <nel>28 confessionale, nelle scuole, negli ammonimenti privati.
La necessità della statistica si fa sentire <ancor>29 più fortemente nei paesi, in cui i cattolici sono frammischiati a popolazioni di altre credenze e dove, quindi, vi è il grande pericolo del pervertimento. Il curato d'una parrocchia non troppo vasta può abbastanza sicuramente controllare le perdite che si operano30 verificano nella <nel> propria<o> parrocchia <territorio>31; ma coloro dopo che si trasferiscono altrove egli li perde di vista <coloro che si trasferiscono altrove>32 e spesso non entrano più nello33 nel campo visuale d'un altro sacerdote; se un tale si perde, la sua perdita passa inosservata; e quante sono purtroppo queste perdite inosservate! Un
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esempio ci offrono gli Stati Uniti dell'America del Nord. Con esultanza si apprendeva il continuo incremento del Cattolicismo in quella vasta repubblica, che oggi conta più di 20 milioni di cattolici, mentre al principio del secolo 19 erano stati poche <diecine di >34 migliaia. Ma un bel giorno un dilettante di statistica basandosi sulla statistica della immigrazione e tenendo conto dell'aumento di popolazione, che questi i migranti35 trovò che, se tutti gli immigranti cattolici approdati durante il secolo 19º negli Stati Uniti fossero rimasti fedeli alla loro fede ed avessero educato anche la loro prole nel cattolicisimo, il numero dei cattolici in quella repubblica dovrebbe per lo meno essere di 60 milioni. Spaventosa constatazione statistica, la quale dimostra infondato l'36 anzi per37 dannoso l'ottimismo e la soddisfazione prodotta dai venti milioni di attivo, cui si oppone una passività di quaranta milioni. Un altro esempio ci offre la Germania. Ancora negli ultimi decenni del passato secolo fra i cattolici vi si era d'opinione che i matrimoni misti costituivano un attivo per il cattolicisimo. Si giudicava dalla esperienza personale, magari dal38 ancora coll'aiuto del39 dei libri matrimoniali delle parrocchie. Ma quando si cominciò a confrontare le cifre dei libri matrimoniali con i registri dello Stato civile, <e non di una sola provincia, ma di tutto l'Impero>40 si constatò con dolore che fino allora si era stato in preda ad una grave e pericolosa illusione. Causa principale dell'errore era, perché si trattava di statistiche fatte in regioni cattoliche, ove, come facilmente si comprende, il coniuge acattolico ha minore difficoltà di consentire alla educazione cattolica della prole che in paese protestante<.> ove per resistere alla41
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Queste dolorose constatazioni hanno avuto il benefico effetto, che il clero ha compreso il pericolo dei matrimoni misti ed ha raddoppiato le sue premure per renderli meno frequenti, in America poi si è compresa la necessità di dedicare cure speciali agli immigranti, nella quali cure il clero della repubblica venne aiutato da organizzazioni apposite nei paesi di provenienza, per es. in Italia le opere di Mons. Scalabrini e di Mons. Bonomelli. Ci vuole una dimostrazione più convincente della utilità, anzi della necessità della statistica ecclesiastica? Eppure, tanto per gli Stati Uniti quanto per la Germania si trattava di statistiche piuttosto deficienti.42
Una volta destatosi l'interesse per la statistica ecclesiastica, in Germania si fece vivo il desiderio di vedere perfezionato ed unificato il sistema statistico. Il desiderio ed il sentimento del bisogno diventò tanto più forte, in quantoché i protestanti già dal 1873 dispongono d'un manuale43 annuario di statistica addirittura esemplare per disposizione [e] copia di dati. Fu solamente durante la guerra che anche i cattolici tedeschi ebbero un apposito ufficio statistico, diretto dal Rev. dott. H. v. Eitner, residente in Colonia. Ai lettori dell'Osservatore farò cosa certamente gradita, se riferirò <potrà fors riuscire interessante di essere informati>44 sull'origine e la costituzione di questo ufficio. Non potrei farlo meglio che traducendo le notizie gentilmente fornitemi dal sullodato dott. Eitner, anche45 riservandomi di fare qualche aggiunta spiegativa,qu46 ove sembrerà necessario od opportuno.47
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Statistica ecclesiastica 48
<II>49
II.50L'ufficio centrale di statistica ecclesia stica per la Germania cattolica e la sua origine.
Appunti forniti dal Rapporto del Rev. Dott. Eitner, Direttore dell'Ufficio.
I cattolici tedeschi molto più tardi che le varie ecclesi51 chiese territoriali <protestanti>52 hanno raccolto dati statistici uniformi sulla vita religiosa. Fino al principio del corrente secolo non si ebbero quasi pubblicazioni ufficiali statistiche nella Germania cattolica. Tale mancanza è stata <fu>53 deplorata da uomini insigni e dalle vedute larghe, quali Mons. Hülskamp di Münster, Mons. Scheuffgen, preposto della cattedrale di Colonia, e specialmente ambedue defunti da gran tempo, e soprattutto Mons. Baumgarten, <ecc.>54 i quali più volte insistettero perché tale deficienza fosse tolta. Mons. Baumgarten pubblicò nel 1905 un opuscolo dal titolo:"Statistica Ecclesiastica". Che ne è della <A quel punto si trova la>55 statistica ecclesiastica in Germania? Ivi, a pag. 15 cosí parla:"I protestanti hanno una commissione permanente di statistica per l'ambito della Conferenza evangelica56 delle chiese evangeliche tedesche. In quest'anno (1904) si è pubblicata per la 31 esima volta l'annuario ecclesiatsico (Kirchliches Jahrbuch) del parr. Schneider di Elberfeld, libro maneggevole e che contiene <una gran>57 copia di dati preziosi. Noi non abbiamo nulla da mettergli accanto." Il protestantesimo ci ha dato non pochi esempi che abbiamoimitato58 ,imitato per necessità, per es. la missione delle stazioni ferroviarie. Viceversa anche i protestanti hanno imitato non poche cose nostre.N59 In quanto alla statistica
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è il nostro turno di imparare da loro che venga presto il momento in cui formiamo e la prova che abbiamo imparato e che siamo in grado di ingegnare… L'amministrazione, la Politica, la Scienza non possono vivere nel secolo ventesimo senza la statistica – la Chiesa di Germania, invece, così sembra, può fare a meno della statistica."60
Sin dal 1901 la 48 esima Adunanza Generale dei Cattolici tedeschi in Osnab61 Osnabrück aveva raccomandato caldamente la costituzione di un ufficio di statistica ecclesiastica come [opera] urgente. Da quel giorno la questione non sparì più dall' <rimase sempre>62 ordine del giorno; uomini autorevoli, la stampa quotidiana e periodica, come la "Germania", la "Kölnische Volkszeitung", la "Theologische Revue" [ed]; "Historisch-politische Blätter" la discussero vivamente. Tra i laici erano specialmente <Tra i laici>63 il Conte Droste zu Vischering, Porsch, Gröber, e Erzberger sene <Erzberger se ne>64 interessarono grandemente.
Il 1º maggio 1905 il Comitato Centrale dei Congressi generali dei Cattolici tedeschi presentò all'Episcopato un memoriale riguardante la creazione d'un ufficio centrale di statistica delle diocesi di Germania. Il 7 giugno del medesimo anno i Vescovi risolvettero di rinunziare per conto proprio alla creazione di tale ufficio e di lasciare invece la cosa alla iniziativa privata di persone ed enti capaido65 capaci di attuarla. In seguito a tale risposta il sullodato Comitato Centrale risolvette <stabilì>66 di creare e mantenere un ufficio centrale statistico
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per la Germania di concerto <d'accordo>67 con la Unione Popolare cattolica di Germania. Tale risoluzione però disconosceva grandemente le difficoltà che si preponevano alla sua attuazione. Chiunque abbia avuto che fare con ricerche statistiche sa che dati completi e utilizzabili si possono avere soltanto in via ufficiale. Quindi, non si poteva sperare di riuscire se l'Episcopato si incaricava della cosa dando ordine che le Curie diocesane eseguissero le richieste. Siccome però <la maggioranza del>l'68 Episcopato ancora si mostrava [alieno]69 sfavorevole l'ufficio non poté crearsi.
Il 28 febbraio 1907 il detto Comitato Centrale dei Congressi Cattolici presentò all'Emo Kapp, come presidente della Conferenza dei Vescovi soliti a radunarsi in Fulda, un altro memoriale; ma anche questo passo rimase senza effetto.70
Nel 1908 comparve presso l'uditore Herder di Friburgo i. Br. il primo volume del "Kirchliches Handbuch" (Manuale ecclesiastico) del p. H. A. Krose, della Comp. di Gesú (di cui nel 1920 si <è> pubblica<to>71 il nono volume). Il libro non contiene<va>72 nulla della statistica ecclesiastica propriamente detta; fatto che mise a nudo <[detta]>73 la gravità della deficienza.74
Il p. Krose fu quello che indefessamente si adoperò perché finalmente si ottenesse una statistica ecclesiastica uniforme di tutte le diocesi tedesche. Ed il successo non tardò a verificarsi. Nel protocollo <verbale>75 della Conferenza dei Vescovi pervenuto il 6 agosto 1909 in Colonia si legge: "La statistica ecclesia-
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stica è in piena preparazione". L'Emo Kapp aveva incaricato il suo segretario particolare dott. Ziesche di compilare un qu76 insieme col p. Krose un questionario comune sul quale si dovevano fare le re richieste statis <che servisse di>77 bene comune per tutte le diocesi delle inchieste78 ricerche statistiche.
Tale lavoro fu compiuto nella prima metà del 1909. Infatti, il dott. Ziesche riuscì a far sì che sin dal 1909 la maggior parte delle diocesi di Germania adottassero quel questionario. Però egli non ebbe il tempo di riscontrare e d'esaminare le statistiche diocesane, che si raccoglievano in Breslavia e di lavorarvi sopra. Di più <Inoltre>79 il materiale così raccolto non fu pubblicato; soltanto alcune diocesi pubblicavano le statistiche proprie. Anche il successore del Dott. Ziesche, Dott. Negwer non ebbe il tempo di dedicarsi alle statistiche diocesane. In ogni modo, in quasi tutte le diocesi di Germania si facevano sin da allora le statistiche.
Ciò appunto faceva desiderare un ufficio centrale apposito di statistica. Invitato da un'alta personalità ecclesiastica il p. Krose rimaneggiò nel 1915 il memoriale del 1 maggio 1905 per ripresentarla nuovamente alla Conferenza dei Vescovi. L'autore dei presenti appunti <il Dott. Eitner>80 fu invitato dall'Emo Hartmann (Arcivescovo di Colonia e allora Presidente della Conferenza) a scrivere un voto a proposito81 sul medesimo.
In base al detto82 memoriale e al voto, i Vescovi convenuti in Conferenza nel83 a Fulda nella quinta seduta tenutasi il 19 agosto 1915 così decisero: "Il promemoria
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intorno alle deficienze della statistica ecclesiastica, quale fu fatta finora o ha [determi]84 ed alle riforme da introdurvisi, ha determinato la Conferenza a decidere <decidere>85 la istituzione di un Ufficio Centrale di statistica ecclesiastica in Colonia. Le tavole diocesane, finora mandate<mi del 1909>86 a Breslavia si trasferi87 trasmetteranno a Colonia; le spese per il mantenimento dell'ufficio dovranno somministrare le diocesi in proporzione del numero delle diocesi. <essere sostenute dalle proporzionalmente dalle diocesi.">88
In tal modo era realizzato il progetto <attuato>89 nella misura unicamente possibile il progetto del 1901 a dirigere come capo tale Ufficio Centrale fu chiamato il 1º ottobre 1915 l'autore dei presenti appunti <il sullodato Dott. Eitner,>90 il quale sin dall'aprile del 1914 era assistente nella Curia Arcivescovile di Colonia. L'ufficio ha la sua sede nella Curia stessa. Sul principio tutto il peso del lavoro premeva sulle spalle d'una sola persona. Del91 Dal gennaio del 1916 in poi <egli>92 ebbe per aiuto un apprendista, e solo93 alla fine del 1920 furono accordati i mezzi per tenere un segretario ufficiale, il quale entrò in azione <servizio>94 il primo dicembre 1920. Sicché il personale è composto di tre persone: Direttore, Segretario e garzone d'ufficio;95 Inoltre, uno studente di S<s>cienze96 politiche dedica le sue ore97 nell'Università locale dedica all'ufficio le sue ore libere.
Era naturale che il Direttore, privo d'ogni aiuto potesse soddisfare tutti i lavori incombenti allo Ufficio. Però si è fatto quanto è stato possibile, come risulta da quanto si riferirà nel seguente articolo.98
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2. Lavori dell'Ufficio Centrale di Statistica E<e>cclesiastica101
a. La statistica delle parrocchie.
All'Ufficio Centrale incombe ogni anno di raccogliere la statistica religiosa delle parrocchie. Come è stato detto, essa si compila base102 sulla base di questionari uniformi per tutte le diocesi della Germania. Di questt<T>ali103 questionari come104 <ve ne>105 sono di tre sorte <specie>106.Questionario A per gli uffici <gli uffici parrocchiali;>107 Questionario B per i Vicari foranei (decani); Questionario C per le Curie Vescovili. Le singole domande dei questionari sono rimaste, in sostanza, identiche sin dal 1909, sin da quando cioè si incominciò la statistica.
La procedura di raccogliere le statistiche è la seguente: L'Ufficio centrale fa stampare i questionarii (A: 25.000 copie; B: 1.800 copie; C: 200 copie) e li manda alla Curia Vescovile in modo che queste <esse>108 possono spedirli ai Vicarii foranei e questi ai rispettivi parroci. Ogni parroco riceve due <copie del> questionari<o>109 A, ogni Vicario foraneo due copie <del questionario>110 B, essendo <una di esse>111 destinata una copia112 per l'archivio parrocchiale [ovverossia] dal Vicariato foraneo; l'altro per l'istanza superiore.113 I fogli A debbono essere riempiti dai parroci e spediti <non più tardi del 1º febbraio> al Vicario foraneo non più tardi del mese <> di febbraio114, il quale <li>115 esamina e riporta i risultati sul foglio B. Questo foglio B deve mandarsi non più tardi del 15 febbraio alla rispettiva Curia Vescovile, ove si fa il riassunto diocesano, riportando i risultati dei fogli B sul foglio C. Il tutto poi si manda, possibil-
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116 mente prima del 15 maggio, all'Ufficio Centrale in Colonia. Ivi si fa un nuovo esame accurato, specialmente intorno alla compiutezza e dalla esattezza dei calcoli. Allora si fa il riassunto generale per la Statistica generale eccles117 ecclesiastica generale della Germania, per le circoscrizioni ecclesiastiche e politiche dell'Impero, <del Reich;>118 cioè se una diocesi si estende su più d'uno Stato federato, se119 si riportano separatamente i risultati per le parti della diocesi ai diversi stati. Il tutto allora si stampa e si pubblica sull'Annuario (Kirchliches Handbuch) del p. Krose, come fu fatto sin dal 6º volume;<.> cioè sin dal 1915120 Finora sono uscite le statistiche degli anni 1915 (estratti esauriti); 1916, 1917, 1918 e 1919; quella del 1920 è in corso di preparazione:
"Abbiamo dunque – così scrive il sullodato AnnuarKirchliches Handbuch, vol. 31.268 – un eccellente meccanismo statistico: la istanza [inferiore] <la prima> <una prima istanza>121 incaricata dell'esecuzione della statistica e di fornire la materia prima122
(i parroci), una istanza di controllo (i Vicari foranei), finalmente un Ufficio centrale, e<d inoltre>123 certi più124 dovunque persone coscienziose e intelligenti incaricate del lavoro."
L'<a> Impero Germanico<a>125 conta per il momento <attualmente>126 21 diocesi, 3 Vicariati Apostolici, 2 Prefetture Apostoliche, 4 circoscrizioni appartenenti a diocesi estere (Olmütz, Praga, Posen, Warmia127 Culma), 700 Vicariati foranei, 9.350 parrocchie, 1.500 altre circoscrizioni con un curato <parroco><curato>128 proprio, più di 19.000 preti <sacerdoti>129 secolari e 20 milioni e mezzo di cattolici. Queste cifre fanno conoscere quanto vasti siano i lavori
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130 dell'Ufficio Centrale. Disgraziatamente finora non è stato possibile di valorizzare e sfruttare queste statistiche mancando tanto chi facesse tale lavoro ed i sussidi del medesimo.131
b. Statistica dei religiosi:
Sin dal principio l'Ufficio Centrale, oltre la statistica parrocchiale ha raccolto regolarmente anche le statistiche dei <circa i>132 Religiosi, relative al numero delle differenti <degli Ordini e>133 Congregazioni, dei religiosi stessi, delle residenze, le quali fu<rono>134 pubblicate pure nel detto <suddetto>135 Annuario Ecclesiastico. Per l'avvenir però si intende di pubblicare anche una statistica [minuta] <dettagli particolareggiata>136 della attività delle Congregazioni religiose; ad es., riguardo agli Ordini conce137 che si dedicano all' <a quelle, che hanno per scopo l'>138 insegnamento, il numero degli istituti d'insegnamento, degli insegnanti, degli allievi e delle allieve; per gli ordini ospedalieri <quelle che hanno per scopo la si dedicano alla cura degli infermi,>139 il numero degli ospedali proprii, dei letti dei malati ricoverati, dei giorni di cura, delle veglie ecc.
Qui vogliano accennare ancora alla statistica congregazionista della guerra, fatta a bas <sulla>140 base di un apposito questionario. Purtroppo, non essendo <avendo>141 le diocesi bavaresi non ancora aderito ufficialmente all'Ufficio Centrale, non era possibile di imporre alle cose religiose di quel paese il riempimento del questionario. Stante il grande numero di cose religiose in Baviera142 e quindi mancano <nella>143 detta statistica le date della Baviera. Se si pensa che la quarta parte di tutti i religiosi della Germania si trova in Baviera, non si può non deplorare tale assenza nella parte <opera>144 che quegli hanno avuto145 esplicato nella guerra. La statistica religiosa è un esempio per l'utilità pratica di simili statistiche. Completando i risultati ottenuti per il rimanente della Germania con
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146 quei presumibili della Baviera.147 <Da essa>148 risulta che i religiosi spedalieri maschili e femminili <e le religiose>149 della Germania hanno curato 8 milioni e mezzo di soldati feriti o malati in per lo meno 160 milioni di giorni di cura. 160 milioni di giorni sono 438.356 anni.150 Quindi si può a diritto dire che la parte di gran lunga maggiore della assistenza dei feriti nella guerra mondiale è stata fatta <in Germania>151 dai religiosi <e dalle religiose>152 cattolici<he.>153 fatto questo che sarà certamente l'equivalente negli altri paesi cattolici (Austria, Italia e Francia) – per il Belgio le condizioni religiose particolari impedirono che le religiose potessero occuparsi dei prop dei soldati loro).154 Ciò La pro155 costituisce un<a> vanto imperituro <gloria> del Cattolicisimo <per la nostra religione e> <per la nostra fede>156 e dimostra vittoriosamente157 che chi rinunzia al mondo è il più grande benefattore del mondo.
c. Statistica delle osservazioni :
Nel 1919 si è fatta pure la <una>158 statistica minuziosa dalle associazioni cattoliche. Purtroppo, non è il tempo <la scarsezza del tempo>159 non ha consentito di valorizzare i dati materiali.160
d. Cartoteche parrocchiali
Più <Quanto più>161 accurati e completi sono i risultati, tanto più cresce il valore intrinseco e pratico delle statistiche.162 Perciò l'<L'>163 Ufficio Centrale intende di istituire in tutte le parrocchie della Germania le cartoteche parrocchiali, le quali, oltre a facilitare la statistica, costituiscono anche un utilissimo sussidio per il ministero del parroco stesso. Su proposta dell'autore dell dei presenti appunti, e <del già più volte menzionato Sac. Dr. Eitner,>164 l'Ufficio Centrale fu nel 1918 autorizzato a comp165 presentare un tipo di [cartoncini]166 targhe <moduli>167 in cartoncino per dette cartoteche parrocchiali. In seguito a ciò, nell'estate del 1920, nuovamente su domanda dell'Ufficio Centrale,
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168 i parroci ricevettero l'ordine di introdurre dovunque la cartoteca parrocchiale, ser169 adoperando dovunque170 il tipo unico ufficiale che si ricevono<ve>171 esclusivamente per172 presso l'Ufficio Centrale. Finora più di 900 parrocchie hanno creato la cartoteca. (Ogni capo di famiglia o persona indipendente residente nella parrocchia ha unadi queste173 targa <un modulo da>174 riempire colle indicazioni generali e altre, all'enumerazione dei <relative ai nomi dei>175 genitori e dei figli, dell'176 abitazione, della177 occupazione, ecc. La raccolta di queste targhe <moduli>178 messe in ordine alfabetico costituisce la cartoteca).
[e] Diocesi <Varie>179
Attualmente l'Ufficio è [coi]180 ha per le mani la statistica degli istituti e collegi ed una delle scuole, le quali si ripeteranno in un tempo non troppo lontano. Di grande utilità sarebbe anche una statistica dell'opera di assistenza materiale che i cattolici fanno nel vasto campo della beneficenza. Ma tutti questi lavori l'Ufficio Centrale non potrà fare prima che disponga delle forze necessarie e dei relativi mezzi ausiliari.
Colonia, 7 marzo Dott. Eitner
Direttore dell'Ufficio Centrale
di Statistica Ecclesiastica181
Ein entsprechender Artikel konnte im Osservatore Romano nicht nachgewiesen werden.
1Der Entwurf stammt vom Direktor der Kölner Zentralstelle für kirchliche Statistik, H.-O. Eitner. Er wurde handschriftlich von Pacelli korrigiert.
2Hds. korrigiert von Pacelli.
3Hds. gestrichen von Eitner.
4Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
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97Hds. gestrichen, vermutlich von Eitner.
98Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
99Fehlerhaft foliiert.
100Hds. gestrichen von Eitner.
101Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
102Hds. gestrichen von Eitner.
103Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
104Hds. gestrichen von Eitner.
105Hds. eingefügt von Pacelli.
106Hds. eingefügt von Eitner.
107Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Eitner.
108Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
109Hds. eingefügt von Eitner.
110Hds. eingefügt von Pacelli.
111Hds. eingefügt von Pacelli.
112Hds. gestrichen von Pacelli.
113Hds. gestrichen von Eitner.
114Hds. eingefügt und gestrichen, vermutlich von Pacelli.
115Hds. eingefügt von Eitner.
116Fehlerhaft foliiert.
117Hds. gestrichen von Eitner.
118Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
119Hds. gestrichen von Eitner.
120Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
121Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
122Hds. gestrichen von Pacelli.
123Hds. eingefügt von Pacelli.
124Hds. gestrichen von Eitner.
125Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Pacelli.
126Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Pacelli.
127Hds. gestrichen von Eitner.
128Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
129Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
130Fehlerhaft foliiert.
131Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
132Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
133Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
134Hds. eingefügt von Pacelli.
135Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
136Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
137Hds. gestrichen von Eitner.
138Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
139Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
140Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
141Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
142Hds. gestrichen, vermutlich von Eitner.
143Hds. eingefügt von Eitner.
144Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
145Hds. gestrichen von Eitner.
146Fehlerhaft foliiert.
147Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Pacelli.
148Hds. eingefügt von Pacelli.
149Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
150Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
151Hds. eingefügt von Pacelli.
152Hds. eingefügt von Pacelli.
153Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
154Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
155Hds. gestrichen von Eitner.
156Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
157Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
158Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
159Hds. gestrichen und eingefügt von Eitner.
160Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
161Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
162Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
163Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Eitner.
164Hds. gestrichen und eingefügt.
165Hds. gestrichen von Eitner.
166Hds. gestrichen von Eitner.
167Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
168Fehlerhaft foliiert.
169Hds. gestrichen von Eitner.
170Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
171Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
172Hds. gestrichen von Eitner.
173Hds. gestrichen von Eitner.
174Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
175Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
176Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
177Hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
178Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
179Hds. gestrichen von Pacelli.
180Hds. gestrichen von Eitner.
181Hds. von Eitner gestrichen.
Recommended quotation
Pacelli, EugenioDer Entwurf stammt vom Direktor der Kölner Zentralstelle für kirchliche Statistik, H.-O. Eitner. Er wurde handschriftlich von Pacelli korrigiert., Statistica E<e>cclesiastica from before 22 March 1921, attachment, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 10411, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/10411. Last access: 26-12-2024.
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