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Colloquio col Ministro cecoslovacco Sig. Hodza
Ieri,in Dresda, dalle ore 10 alle 11 ¾ antim., in una sala riservata dell'Hôtel "Europäischer Hof", messa cortesemente a mia
disposizione dal Direttore generale Sig. Rücker, ebbi col Ministro cecoslovacco del Culto,
Sig. Hodza,(che venne sotto altro nome), il colloquio
privato e del tutto segreto, cui riferivasi il mio rispettoso
telegramma cifrato N. 491 del 17 corrente.
Dopo i soliti convenevoli, il Sig.
Ministro mi disse che sarebbe ben stato ben lieto di conoscere per mio mezzo i
desideri e le vedute della S. Sede circa le varie questioni che
interessanoconcernenti la Chiesa cattolica nella Cecoslovacchia. Da parte mia,
non potei che esporremanifestarerichiamare l'attenzione deal Sig. Ministro sulla mia incompetenza in
tali materie, e dopo aver espresso in termini generalissimi il
desideriol'augurio personale che sia possibile di ristabilire normali
relazioni fra la S. Sede e quella Repubblica, aggiunsi che mi sarebbe perciò riuscito
particolarmente interessante di apprendere il punto di vista dell'attuale Gabinetto al
riguardo. Il Sig. Hodza svolse
le tendenze del medesimo, le quali si possono così
brevemente
riassumere. parlò allora lungamente della formazione e delle direttive del medesimo.
Mentre sino a non molto tempo fa avevano la politica del Governo cecoslovacco era
dominata da tendenze correnti assai radicali, l'attuale Ministero, ha tendenze conservatrici e direttive
rispe rispettose33v
della religione. Egli stesso,
sebbene protestante-luterano, apprezza grandemente la potenza morale della Chiesa cattolica
e le ragioni di Stato, che consigliano <ad usare> iriguardi da usarsi verso di essa speciali
riguardi. Il Sig. Beneš, quantunque appartenente al
partito nazionale socialista è rimasto Ministro degli Esteri, perché appoggiato
dal Presidente Massaryk, sebbene quantunque il partito,nazionale socialista, cui egli
appartiene, si trovi ora all'opposizione. Per il consolidamento, però, dell'a della
presente coalizione governativa è indispensabile la partecipazione del partito popolare
cattolico della Slovacchia, il cui capo, Sac. Hlinka, tornato ora
dall'America, ove ha pronun [sic] ha pronunziato molti discorsi
politici, è uomo impressionabile e non equilibrato. Perciò Per
questo motivo, e siccome la decisione in proposito avrebbe
dovutodovrà prendersi nei prossimi giorni, il mio interlocutore mi haespressoe l'urgente
desiderio che la S. Sede faccia a lui pervenire dei consigli di moderazione nelle sue
pretese.
realtive all'autonocirca l'autonomia. Di ciò ho dato oggi stesso comunicazione
all'E. V. R. coll'ossequioso cifrato N. 492.
Dal
canto mio
, purRiprendendo io la parola, feci rilevare al Sig. Ministro che, per
quanto mi sembrava di dover dedurre da varie pubblicazioni dell'Osservatore Romano,
la questione pregiudiziale per la ripresa di buoninormali rapporti era quella dell'intervento ufficiale dello Stato
nellegli annuali34r
festeggiamenti per Hus, i quali
avevano pur troppo assunto un carattere apertamente anticattolico. Il Sig. Hodza mi rispose
che l'attuale Gabinetto, or
orora appena costituito, non aveva ancora potuto esaminare la
questo grave punto,;ed aggiunse essere esso al di fuori della sua competenza come
Ministro del Culto; ebbi tuttavia, salvo errore, l'impressione che
forse egli non sarebbe alieno ora
a dare alla S. Sede la necessaria soddisfazione. Supposta la soluzione di
dell'anzidetta questione pregiudiziale, chiesi al Sig. Ministro delicatamente che cosa egli pensasse circa l'eventuale ritorno a Praga del
Nunzio, ed in particolare [lodai] deldell'Eccmo, così egregio e stimato
Rappresentante Pontificio,della S. Sede,Eccmo Mons. Marmaggi; il Sig. Hodza replicò senza esitazione che non
vi era contro la persona del sullodato Prelato alcuna obbiezione. Soggiunse che il giorno
avanti erasi recato a visitarlo il Revmo Mons. Arata, il quale gli disse di essere informato
del nostro incontro; il medesimo Monsignore aveva
ma-34v
nifestato l'idea che avrebbe potuto concludersi un "trattato" fra la S. Sede e la
Cecoslovacchiaed il Governo cecoslovacco. Il Sig. Ministro, prendendo
da ciò lo spunto, da questa ideada questa idea, cui mostravasi non sfavorevole, parlò della vertenza
relativa ai beni del Primate di Ungheria situati nellin quellain Cecoslovacchia;Repubblica.punto di sua competenza come Ministro edl Culto e che esige<, a
suo avviso,> una pro sollecita soluzione. Dichiarò desplicitamente di esser pronto a trasmettere tali beni; ma la questione giuridica
difficoltà <questione>eraè di vedere a chi essi possano essere legalmente rimessi. Non
direttamente a Mons. Budnics Bubnics, perché non è
riconosciuto dal Governo; non a Mons. Jantausch, per la stessa ragione; non a Mons. Blaha,
perché, sebbene egli sia riconosciuto, non lo sonosarebbero i suoi mandatari, vale a dire i Revmi Vescovi. Occorre
cercaretrovare una formula per ris superare questa difficoltà
giuridica. Egli ha pensato - e si propoproporràpresenterà alla S. Sede il la relativa proposta - la
seguente: I beni verrebbero rimessi alla S. Sede,35r
la
quale nominerebbe alla sua volta un suo rappresentante,per le relative trattative.
per le incaricato di trattare. <delle consegue
trattative.> Egli non insistettevolle sembrare di non insistere sul nome di alcun Vescovo pera tale incarico;scopo;
ma tuttavia, mentre si espresse in termini lusinghieri riguardo al Revmo Mons.
Bubnics, che disse Prelato intelligente ed energico, mostrò di non ritenere adatto il Revmo
Mons. Jantausch, col quale sembrami, se ho ben compreso, che difficilmente sarebbe disposto
a trattare. Il Sig. Hodza si manifestò pure propenso ad accogliere il desiderio del Primate
di Ungheria, il quale desidera di poter vendere liberamente i suoi beni nel modo che meglio
gli convenga. IlSoggiunse tuttavia che, come corrispettivo, un simile trattamento
dovrebbe essere riconosciuto pure per iIntanto egli si propone di n costituire una [vera]
Commissione di liquidazione, [ove vi] sarebbe <cui apparterebbe> una
persona di fiducia di Mons. Bubnics, la quale verrebbe da lui
d nominata dal Ministro dopo previo accordo con lui. - Il Sig. Hodza soggiunse
tuttavia che, se egli è propenso alle anzidette concessioni, un simile trattamento
dovrebbe, per ragione di reciprocità, essere fatto ai beni della diocesi di
Cassovia, situati in Ungheria; chiese anzi che i confini delle diocesi coincidano con quelli
dello Stato cecoslovacco, giacché in tal guisa35v
il Governo
potavrebbepotuto meglio difendere dinanzi dinanzi alla pubblica
opinione leasueaconcessionicondiscendenza rispetto ai beni ecclesiastici. In mancanza di
superiori istruzioni, pur accennando in modo generale ad eventuali
difficoltà, che questa <ultima> domanda avrebbe potuto
incontrare, mi astenni dal pronunciarmi inintorno alla medesima;al riguardo;
domandai [ein Wort unlesbar] piuttosto
al Sig. Ministro, mi parve invece opportuno, come Nunzio in Germania, di raccomandare
al Sig. Ministro la sorte dei beni della diocesi di Breslavia in Cecolos
Cecoslovacchia, ed egli mi assicurò che non pensa di toccarli in
alcun modo e che il suesposto si riferiva soltanto a quelli del Primate di
Ungheria. Il pericolo per le suddette proprietà di Breslavia era esisteva finché vi è
stato un Ministro del Culto socialista, ma ora non più, la vertenza non si parla di
tale vertenza.argomento. Il Sig. Hd Hodza, nel congedarsi, espressemanifestò la sua soddisfazione per l'avuto colloquio.
Chinato
36r
P.S. =
Avevo appena scritto questo rispettoso Rapporto, allorché è venuto a visitarmi il Revmo
Can. Sac. Pollak, il quale è incaricato dall'Emo Sig. Cardinale Bertram della
gestione dei beni della diocesi di Breslavia. Venuto ieri iersera da Praga,
mi si è creduto in dovere di significarmi in stretto
segreto che circolavano colà voci assai sfavorevoli a carico del Conte Palffy,
a causa delle sueil quale viene incolpato di relazioni con una donna di dubbia
fama, Signora von Einem, e di loschi affari. In seguito a tale inaspettata notizia mi propongo di troncare qualsiasi relazione col detto
Conte, da me conosciuto già come Consigliere dell'Ambasciata Austro-Ungarica in
presso la S. Sede, ed il quale godeva allora in Roma generale stima. Da quell'epoca
non avevo avuto più con lui alcun rapporto. Egli dimora attualmente in Praga (Palace
Hôtel).
33r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 24 October 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 20098, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/20098. Last access: 18-01-2025.