Document no. 20173
Pacelli, Eugenio to Bisleti, Gaetano
Berlin, 15 December 1927
Facendo seguito al mio rispettoso telegramma cifrato N. 509 in data del 3 corrente, compio il dovere di comunicare all'Eminenza Vostra Reverendissima le seguenti informazioni circa i RR. Prof. Dr. Bernardo Poschmann e Dr. Giuseppe Geiselmann .
Il Rev. Dr. Bernardo Poschmann, nato il 1. Settembre 1878 in Heinrikau (Prussia Orientale), ora Professore ordinario di teologia dommatica nell'Accademia dello Stato in Braunsberg, è autore delle seguenti opere: Die Sichtbarkeit der Kirche nach der Lehre des h. Cyprian (1907); Die Sündenvergebung bei Orig
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In queste
numerose pubblicazioni egli non si rivela propriamente uno scienziato di prim'ordine,
giacché non manifesta una grande facoltà di sintesi; è però uno studioso diligente e
coscienzioso, la cui dottrina teologica non sembra dar luogo ad alcuna obbiezione. Il Rev. P.
Gehrmann, S. V. D.
, mio Segretario particolare, che personalmente lo conosce, assicura essere egli
anche sacerdote zelante ed esemplare.Il Rev. Dr. Giuseppe Geiselmann libero docente di teologia dommatica nella Facoltà teologica della Università di Tübingen, è nato il 27 Febbraio 1890 a Neu-Ulm ed ha scritto le seguenti opere: Studien zu frühmittelarteliche Abendmahlsschriften (1926) e Die Eucharistielehre der Vorscholastik (1926). Di quest'ultima si è avuta una recensione nella Rivista dei RR. Padri della Compagnia di Gesù: Scholastik 2 (1927) pag. 267 e seg. Il Geiselmann dimostra senza dubbio notevole capacità scientifica; può tuttavia sembrare che egli trascuri alquanto l'elemento soprannaturale della evoluzione del dogma nella Chiesa e si limiti forse troppo al lato puramente storico. Data però la natura dell'argomento dei suoi scritti, sarebbe difficile di emettere, in base soltanto alle sue pubblicazioni, un
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giudizio definitivo e sicuro circa le sue tendenze. Mi era
perciò sembrato conveniente di cercare di procurarmi intorno al candidato in questione altre
notizie. Mentre però ero sul punto di eseguire tale proposito, mi pervenne il secondo
telegramma cifrato di cotesta S. Congregazione
N. 61 dell'11 corrente, il quale mi ordinava di rispondere all'Emo Sig.
Cardinale Vescovo di Breslavia prima della metà del corrente mese.
Non essendovi così alcun tempo per ulteriori indagini, altro non mi è rimasto che di
comunicare al sullodato Eminentissimo quanto segue: la S. Sede non può approvare la
proposta del Rev. Prof. Carlo Adam; nulla vi è da obbiettare, dal punto di vista
della correttHo aggiunto che la ristrettezza del tempo aveva reso impossibile di prendere sul terzo dei suddetti ecclesiastici più complete informazioni, lasciando così all'Eminentissimo Vescovo la responsabilità della decisione.
A questo proposito, – pur ammettendo pienamente che
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occorre di evitare qualsiasi inutile dilazione, affine di
non lasciar apparire nel pubblico l'intervento della S. Sede e prevenire così dannose
polemiche –, credo mio dovere di esporre con ogni umiltà e rispetto all'Eminenza Vostra
i pericoli, cui, d'altra parte, può dar luogo una decisione in un termine così breve, come
quello richiesto dal più volte menzionato Signor Cardinale. Non essendo infatti possibile di
conoscere così bene tutti gli eventuali candidati per le cattedre nelle Facoltà teologiche in Germania, da poter dare, all'occasione, in pochi giorni un
giudizio sicuro, si corre il rischio: o di pronunziare un nulla osta riguardo ad un soggetto
non degno, compromettendo in tal guisa in una materia così delicata la S. Sede; ovvero
di escludere un candidato oggettivamente idoneo. Ora anche in questa seconda ipotesi si
potrebbero avere gravi conseguenze. Qualora, infatti, si venisse a conoscere che un simile
rifiuto è stato cagionato da opposizione della S. Sede – e giammai, come prova
l'esperienza, non si può contare in modo assoluto sul mantenimento del segreto –, ciò
aumenterebbe la sfiducia e la diffidenza, che – è mio obbligo di coscienza il riferirlo –
pur troppo, per quanto del37r
tutto ingiustamente, domina qui in
non pochi circoli intellettuali, anche cattolici ed ecclesiastici, verso la S. Sede
medesima, quasi che In considerazione di quanto sopra, sembrerebbe forse espediente che i Revmi Ordinari interessati venissero da cotesta S. Congregazione invitati a presentare in tempo i nomi dei candidati, in guisa cioè che la S. Sede, pur dandosi premura di rispondere colla maggior possibile sol-
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lecitudine, abbia tuttavia agio di esprimere in un
argomento così importante il Suo giudizio con piena cognizione di causa.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. von Pacelli korrigiert.
2↑Hds. von Pacelli korrigiert.
3↑Hds. von Pacelli korrigiert.