Document no. 11646
Pacelli, Eugenio to Sincero, Luigi
Berlin, 07 March 1928
Summary
Pacelli teilt dem Vorsitzenden der Päpstlichen Kommission Pro Russia Sincero mit, dass ihm Georg Graf von Carlow ein Schreiben zukommen ließ, dass der Tiraspoler Bischof Kessler dem Grafen aus dem Ottoheim in Zinnowitz an der Ostsee sandte. Darin schreibt Kessler, dass er Berlin verließ und die geistliche Betreuung des Ottoheims übernahm, da er den Heiligen Stuhl nicht weiterhin mit Bitten um finanzielle Unterstützung belästigen wollte und er seinen Lebensunterhalt nicht anderweitig bestreiten kann. Kessler bekommt für seine seelsorgerliche Tätigkeit kein Gehalt, sondern freie Kost und Logis in einer kleinen Wohnung, in der er als Einsiedler wohnt. Mit dem örtlichen Pfarrer Plonka steht er in guten Beziehungen. Der Nuntius zitiert aus Kesslers Schreiben, der sein Haus in Berlin verkaufte, weil das Finanzamt, bei dem der Bischof 2.000 Mark Schulden hatte, damit drohte, es zu versteigern. Mit dem daraus resultierenden Gewinn unterstützt Kessler seine Enkelkinder in Deutschland. Er bezeichnet seine Situation als nicht beneidenswert, aber erträglich.Subject
Trasmettonsi informazioni concernenti Mons. G. Kessler, Vescovo di
Tiraspol
Il Signor Conte Giorgio Carlow, ben noto a cotesta Pontificia Commissione per la Russia, mi ha con foglio in data del 5 corr. trasmesso una lettera, che il Revmo Mons. G. Kessler, Vescovo di Tiraspol, gli ha diretto il 24 Febbraio p.p. da Ottoheim presso Zinnowitz, sul Mare Baltico (cfr. Rapporti N. 38127 del 17 Settembre 1927 e N. 39013 del 2 Febbraio u.s.), e dalla quale stimo opportuno di desumere, per conoscenza dell'Eminenza Vostra Reverendissima, le seguenti informazioni.
Il sullodato Vescovo scrive come, non potendo più a lungo importunare la S. Sede con domande di sussidio e non riuscendo a provvedere altrimenti al proprio sostentamento, ha lasciato definitivamente Berlino e si è trasferito nell'Istituto di Ottoheim, assumendone la cura spirituale. Predica ogni Domenica e giorno festivo, ascolta le confessioni delle Suore e dei 250 bambini, che si recano colà per ristabilirsi, e compie le altre funzioni religiose nella Casa.
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Non riceve, egli aggiunge, alcuno stipendio, ma ha
vitto, alloggio e servizio gratuiti. La sua modestissima abitazione consiste in due piccole
camere; vive da eremita; ha buoni rapporti col parroco
locale."Ho venduto la mia casa in Berlino, prosegue Mons. Kessler, poiché l'ufficio delle imposte mi aveva fatto la minaccia di metterla all'asta. Avevo già un debito di 2000 Marchi verso l'anzidetto ufficio, il quale esigeva tasse elevatississime [sic] per la casa medesima. Ho ricavato dalla vendita in tutto 30.000 Marchi netti, dedotti i 2000 M di Deficit. Il compratore ha versato 10.000 M; non dovrà pagare il resto che il 1930, ed intanto corrisponde gl'interessi dell'8%. Questi servono appena al mantenimento dei miei nipoti in Germania. Tale è la mia situazione; non invidiabile, ma sopportabile".
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico