Document no. 11810
[Schioppa, Lorenzo] to Gasparri, Pietro
[München], 11 January 1919

Writer (text genesis)
StenotypistSchioppaSchioppa
Subject
[Kein Betreff] La liberazione della Principessa Elena di Serbia e lLe attuali relazioni fra la Germania e la Russia – (A proposito della liberazione della Principessa Elena di Serbia)
Dolentissimo di non essereaver potuto riuscire ad avereottenere un favorevole risultato nell'affare della liberazione della Principessa Elena di Serbia, internata in Russia, e considerando l'interesse particolare che giustamente la Santa Sede annetteva al felice esito di questa pratica, come V. E. R. si degnò significarmi nel venerato Dispaccio N. 83940 del 13 dec.p. p.
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giuntomi soltanto il 30 dello stesso mese, oso riferire quanto ho fatto– per giustificare la mia opera in proposito riferire quanto ho fatto al riguardo e le ragioni per le quali i miei passi non poterono avere unl'effetto esito desiderato.
Appena ricevettipervenutomi il veneratocifrato di V. E. R. N. 164, studiai attentamente quali vie potevano mi si presentavano onde potere eseguire i venerati ordini ricevuti.
Avrei potuto rivolgermi o all'Emo Sig. Cardinale Arcivescovo di Colonia, o al Segretario di Stato
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Sig. Erzberger ovvero a S. E. il Sig. Barone von dem Busche [sic], Sottosegretario agli Esteri in Berlino. Qualunque altro Altre vie dirette col Governo tedesco erano da escludersi.
Coll'Eminentissimo prelodatoprelodato Eminentissimo non mi era possibile corrisponderecomunicare né per lettera né per telegramma causa della occupazione nemica di Colonia e della proibizione di qualunque relazionecorrispondenza con quella città.
Col Sig. Erzberger non vi è stata fin dallo scoppio della rivoluzione in Germania alcuna reciproca relazione epistolare o telegrafica.
Non mi rimaneva perciò che rivolgermi al Sig. von dem Bussche e ciòlo feci senza indugio e con le più
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vive raccomandazioni. Purtroppo ebbi la risposta che comunicai a V. E. col mio cifrato N. 271 e che dichiarava non solamente inutile ma anche dannoso qualunque intervento della Germania presso la Russia.
La ragione di tale dichiarazione stadeve cercarsi nelle attuali relazioni fra i due Governi, relazioni che, cogliendo questa occasione, mi permettocredo non inutile esporre qui a V. E. rifacendo brevemente la storia di que degli avvenimenti che le hanno produsserootte.

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Già la pace di Brest Litowski, conclusa fra la Germania imperiale edl'eterogeneo convenuto, il bolscevismo, portava in sé i germi della decomposizione. Se il Governo dei Sowjet vi si sottomise, lo fece col pensiero insidioso di trovarsi al casoin grado, accettando di fatto uno stato formale di pace, di diffondere il bolscevismo in Germania e di là in tutto il mondo. La pace di Brest Litowski, considerata in sé stessa, fu un grave errore del Governo tedesco. Con essa la Germania apriva per prima le sue porte, sebbene involontariamente, all'agitazione bolscevica e veniva poi a correre il pericolo di compromettersi nelle nei suoi rapportiinternazionalmentei.
Le relazioni effettive fra la Germania e il Governo dei Sowjet furono dapprima formalmente correttissime,. La Germania si atteneva alle prescrizioni del trattato, e le rispettive Ambasciate ritornarono alle antiche reciproche sedi. Mma ben presto si vide che l'ambasciatore della Repubblica dei Sowjet, contrariamente all'articolo 2 del trattato di Brest Litowski, il quale vietava espressamente alle due parti contraenti qualsiasi propaganda contro i poteri costituiti della parte opposta, riconosceva quale suo precipuo compito a Berlino di preparare e finanziare la rivoluzione tedesca. Mentre l'Ambasciata russa andava seguendo un tal sistema – confermato in modo più che inoppugnabile da vari fatti durante i giorni della rivoluzione – il Governo dei Sowjet a Mosca seguiva la tattica di mascherare l'agitazione con infuocate tirate contro l'Intesa, e questo per far credere che i rapporti tedesco-russi fossero i migliori di questo mondo. L'assassinio dell'ambasciatore germanico a Mosca fu però un segno la rivelazione completa un segno un altro segno della labilità dei rapporti tedesco-russi. Molti uomini politici in Germania,
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giustamente valutando la situazione, ritennero fin dal principio altro non essere che una commedia pericolosa quel mantenere relazioni diplomatiche colla Repubblica dei Sowjet., quantunqueIi circoli competenti di allora in Germania non mancarovano, purtroppo, di presentare la politica tedesco-russa al popolo germanico ammantata di rosea opportunità., giacché oQuesto metodo si spiega colla tendenza delil vecchio regime tedesco divolerva a tutti i costi tutelare la pace di Brest Litowski,.quella pace che, naturalmente, nessun altro Governo russo avrebbe potuto riconoscere all'infuori di quello che si fosse visto forzato a sottoscriverla pur di mantenersi al potere. Tipica è, a questo riguardo, la circostanza che dopo l'uccisione dell'ambasciatore tedesco, l'assassinio fu presentato in modo nella stampa ufficiale russa come più rivolto contro il Governo dei Sowjet che contro la Germania. E ciò era vero solo in quanto che i rivoluzionari socialisti di sinistra, che avevano soppresso l'ambasciatore germanico, avevano formato allora una fronda contro il potere dei Sowjet. I bolscevichi non potevano però fare a meno dell'appoggio dei rivoluzionari di sinistra se non volevano trovarsi isolati ed esposti ad una immediata catastrofe del loro regime. La domanda da parte della Germania di immediata soddisfazione e punizione dell'assassino aveva, così, fatto rovinare quella posizione del Governo russo di cui aveva bisogno allora il Governo tedesco finché la pace di Brest continuava ad aver valore.
Ma sebbeneciò non ostante, il Governo tedesco avesse approntato per il pubblico lo scenario della politica ufficiale di abbellimento col Governo dei Sowjet, tuttavia non erapoteva affatto disposto di lasciare piena libertà all'agitazione bolscevica che l'ambasciatore Joffe esercitava su vasta scala. La rappresentanza del Governo russo a Berlino manteneva persino un istituto "Die Rosta", il quale aveva il compito di diffondere in Germania idee bolscevistiche, mascherato da ufficio per la stampa.
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È perciò che qQuantomeno meno più il Governo dei SowjetRusso, regolandosi secondo la situazione internazionale per ladella Germania, si riteneva in dovere di continuare nel doppio giuoco dei rapporti formalmente corretti e di darsi ad una propaganda che non conosceva limiti, tanto meno il Governo tedesco aveva bisogno di usargliriguardoi.al Governo dei Sowjet, molto più che lLo svolgimento degli avvenimenti militari e politici internazionali aumentava poi per la Germania la necessità di metter fine anzituttosenza indugio alle mene bolsceviche in Germaniain Berlino, e di prendere in considerazione pratica l'avversione dell'Intesa contro la Repubblica russa. Sempre più evidente appariva non solo il fatto che la Germania, col trattato di Brest e i suoi rapporti col Governo dei Sowjet, si rendeva moralmente e politicamente incomprensibile agli occhi dell'Intesa, ma altresì nei circoli competenti tedeschi si cominciò a sentire quanto incompatibile ed indegno fosse il contatto stabilito fra il Governo tedesco e quello russo. Il terrore che inferociva contro la borghesia russa, la dittatura cruenta dei bolscevichi domandavano con tutta urgenza un pronto e completo distacco, un taglio netto fra i bolscevichi e i popoli civili.
DapprincipioInnanzi tutto si trattava di allontanare dalla Germania il focolare di propaganda bolscevica. Il caso offrì un pretesto più che legittimo. Ecco cosa avvenne.Il fatto è noto. Un giorno, mentre alla stazione di Friedrichstrasse giungeva il corriere russo e venivano scaricate casse e bagagli, una cassa meno resistente delle altre precipitò al suolo, si spezzò e da essa uscirono in gran copia fogli volanti di propaganda bolscevistica in lingua tedesca. L'inosservanza, anzi la violazione dell'articolo 2 del trattato di Brest non poteva esser provata in modo più palpabile di questo, e al rappresentante russo furono rimessi subito i passaporti perché abbandonasse immediatamente la Germania insieme al suo personale. In tal modo i rapporti tedesco-russi erano rotti anche formalmente.
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Poco dopo si ebbero in Germania le grandi riforme politiche sotto il cancellierato del principe Massimiliano del Baden, ossia la fine del sistema autocratico. Questo cambiamento non influì menomamente sulle relazioni tedesco-russe. Il Governo popolare guidato dal principe Massimiliano, continuò, naturalmente, la politica negativa tedesca in Russia, iniziata colla rottura delle relazioni; e i bolscevichi schernivano apertamente il nuovo Governo fra la cui democrazia e il radicalismo rivoluzionario russo non esisteva ponte alcuno. I socialisti maggioritari nel Governo furono qualificati dai bolscevichi come borghesucci nemici delle loro stesse opinioni; e persino i socialisti indipendenti formarono l'oggetto della loro sfiducia. La simpatia dei bolscevichi verso gli elementi socialisti in Germania comincia soltanto col capo dei radicali di sinistra, col famigerato Liebknecht.
La rivoluzione scoppiata il 9 Novembre in Germania, avrebbe dovuto condurre – almeno vien fatto di pensarlo – alla ripresa delle relazioni diplomatiche fra la Germania e la Russia. È evidente che il Governo bolscevico salutò con gran gioia la rivoluzione tedesca, da esso considerata come una nuova tappa per giungere alla rivoluzione mondiale. Gli elementi in cui maggiormente confidava erano e sono i radicali rivoluzionari di sinistra e più specialmente i cosiddetti spartacisti. La Lega degli spartacisti (gruppo Spartaco) non è, che sono né più né meno che un germoglio del bolscevismo russo in Germania, suocon lo stesso programma: dittatura sul proletariato e comunismo. Questo gruppo rappresenta, a dire il vero, soltanto una piccolissima minoranza dei socialisti tedeschi, e rimane, nella sua efficacia terroristica, localizzata esclusivamente a Berlino.D'altra parte iIl gruppo Spartaco, e con esso anche una parte deiun certo numero di socialisti indipendenti, fraternizza apertamente coi bolscevichi; ma bastò l'influenza dei socialisti maggioritari nel Governo (sebbene allo
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stesso Gabinetto appartenessero anche alcuni membri del partito socialista indipendente) per isolare il baccano degli spartacisti i quali domandavano che fosse richiamato a Berlino un rappresentante ufficiale russo. Usciti, pochi giorni fa, i socialisti indipendenti dal Gabinetto, ed esistendo oggi un Governo tutto fo composto soltanto di socialisti maggioritari moderati, il pericolo della ripresa delle relazioni diplomatiche colla Russia è assolutamentepare escluso. Il partito socialdemocratico oggi al potere, non mancherà l'appoggio delle grandi masse fino a che non si saranno svolte le elezioni per l'Assemblea costituente, indette per il 19 gennaio. Tutti, per tacere dei partiti borghesi, sono avversari giurati del bolscevismo russo. Lo prova lo sdegno rivelato anche dalla stampa socialista quando si seppe che in una seduta della Conferenza del gruppo Spartaco aveva preso parte anche un certo Radeck, membro del Governo russo dei Sowjet, introdottosi in Germania mediante passaporto falso. Il Governo tedesco, prendendo motivo dell'illecita venuta di Radeck in Germania, ha inviato a Mosca il seguente radiotelegramma:
"Alcuni giorni fa, eludendo il controllo di frontiera, giunse a Berlino, accompagnato da alcuni suoi compagni, Karl Radeck, capo della propaganda russa. Egli ha preso parte ad una riunione per la guerra civile in Germania e per la ripresa della lotta contro l'Intesa. Radeck e i suoi compagni dovranno subire le conseguenze del loro illecito modo di procedere. Il Governo tedesco si vede costretto, da parte sua, a protestare energicamente contro questo introdursi clandestino di rappresentanti russi in Germania. Il contegno di Radeck li conferma nella loro decisione di opporsi ancor più, in avvenire, all'ammissione in Germania di rappresentanti del Governo russo dei Sowjet."
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L'atteggiamento dell'attuale Governo socialista (attorno al quale, oltre al partito dei socialisti maggioritari si serrano, in questo punto, anche tutti i partiti borghesi) dinanzi al Governo russo dei Sowjet, si comprende facilmente se si pensa al carattere del bolscevismo, distruggitore di ogni civiltà e di ogni forma di Stato, tanto più pericoloso per la Germania in quanto che essa trovasi oggi in ben misere condizioni economicamentehe a causa degli immensi sforzi domandati dalla guerra, e non in grado, quindi, di sopportare nessun esperimento, e perché l'effetto psicologico di una guerra durata incessantementecosì a lungo e perduta, ha creato un buon terreno al bolscevismo. QuestoL'atteggiamento viene decisodeterminato altresì dalla circostanza che l'Intesa non concluderebbe mai una pace con una Germania che mantenesse una qualche relazione col Governo russo dei Sowjet. Il bolscevismo è divenuto il problema centrale del mondo. Il popolo tedesco, nella sua stragrandegrandissima maggioranza, non vuole aver nulla a che fare col sistema bolscevistico la cui completa incapacità di governare saggiamente si è rivelata in Russia col completo sfacelo politico, culturale ed economico, astrazion fatta dai metodi sanguinosi colà inaugurati. Il popolo tedesco è sano abbastanza per distruggere, senza ammalarsi, i germi bolscevichi seminati dal gruppo Spartaco. Finché l'oriente sarà caratterizzato dallo stigma del bolscevismo la politica tedesca si dirigerà verso l'Intesa i cui interessi relativi all'ordine sono consoni, a questo riguardo, con quelli della Germania. La Germania è l'avanguardia della civiltà nella lotta contro la rivoluzione mondiale bolscevistica annientatrice di qualsiasi civiltà. Non è, quindi, che l'espressione degli interessi generali europei se attualmente truppe tedesche si oppongono insieme a quelle inglesi alla penetrazione del bolscevismo nel Baltico. Finché dunque il Governo bolscevico rimarrà al potere è impossibile calcolare in una ripresa delle relazioni diplomatiche colla Rus-
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sia, sebbene fortissimi interessi economici facciano guardar la Germania anche verso Oriente.
8 gennaio 1919.
Ecco perché, tornper tornare all'affare della liberazione della Principessa Elena di Serbia – un intervento del Governo tedesco presso quello Russo fu dichiarato dal Sig. von dem Bussche inutile anzi dannoso.
Questi i fatti che hanno prodotta la rottura attuale dei rapporti fra la Russia e la Germania e che resero impossibile l'intervento del Governo di Berlino presso la il Governo Russiao per la liberazione della Principessa Elena di Serbia.
Recommended quotation
[Schioppa, Lorenzo] to Gasparri, Pietro from 11 January 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 11810, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/11810. Last access: 22-12-2024.
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