Document no. 152
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 19 August 1923
Summary
Pacelli übersendet zwei Sondernummern der "Saarbrücker Landes-Zeitung" zum Saarländischen Katholikentag und erkennt auf Basis der Festzeitungen sowie der Berichte des Trierer Bischofs Bornewasser, des Speyerer Bischofs Sebastian und des Trierer Domkapitulars Kaas den politischen Charakter der Veranstaltung in drei Punkten: 1) in der Betonung der deutschen Prägung des Saargebiets und der unerschütterlichen Treue der saarländischen Bevölkerung zum deutschen Heimatland, auf die etwa Pfarrer Bungarten in seinem Einleitungsartikel und Kaplan Brauner in seiner Rede rekurierten; 2) im festen Willen der Katholiken, in den Diözesen Trier und Speyer zu bleiben, für den Pacelli die Reden des Trier Bischofs und des Wehrdener Pfarrers Wilhelm anführt; 3) in der Verteidigung der deutschen Bekenntnisschule, wie etwa in der Rede des Zentrumspolitikers Scheuer. Der Nuntius weist abschließend darauf hin, dass an der Grundsteinlegung der St. Michaelskirche ausschließlich der Trierer Bischof Bornewasser teilnahm.[no subject]
Facendo seguito al mio ossequioso Rapporto N. 28320 di ieri l'altro, mi do premura di inviare <in separato plico>1 all'Eminenza Vostra Reverendissima alcuni numeri straordinari della "Saarbrücker Landes-Zeitung" circa il Congresso cattolico della Sarre, speditimi dal Revmo Mons. Bornewasser.
Dalle relazioni dei due Vescovi di Treviri e di Spira, nonché da quella di Mons. Kaas, unite ai giornali suddetti, è possibile, se non m'inganno, di formarsi un'idea abbastanza completa e sicura delle "manifestazioni di carattere più o meno politico", cui accennava l'Eminenza Vostra nel venerato telegramma cifrato N. 51. Esse, come risulta dai punti da me segnati in rosso nei fogli summenzionati, possono, a mio umile avviso, ridursi alle seguenti:
1) Affermazione del carattere tedesco del territorio della Sarre e dell'incrollabile attaccamento di quella popolazione alla grande patria germanica. Tale concetto trovasi già sin nell'articolo
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d'introduzione scritto dal parroco Bunganier [sic] e venne ripetuto in varie occasioni, specialmente nel discorso
del Pastore Brauner, il quale in mezzo ad entusiastiche acclamazioni
disse fra l'altro: "Come cristiani dobbiamo amare la nostra patria. Il canto "Deutschland
über alles" (La Germania al di sopra di tutto) ha per base il quarto comandamento
del Decalogo. Fra tutti gli uomini dobbiamo massimamente onorare ed amare il padre e la
madre. Fra tutte le Nazioni dobbiamo più di qualunque altra onorare ed amare la nostra
patria. Secondo il quarto comandamento la Germania deve andare per noi al di sopra di tutto.
Il Paese, che ci ha dato il padre e la madre, è per noi il Paese al di sopra di tutto nel
mondo. Il Paese, che ci ha santificato colle tombe dei nostri genitori e dei nostri avi, è
per noi il Paese al di sopra di tutto nel mondo. O terra delle nostre culle, o terra delle
nostre tombe, o terra dei nostri padri, o terra della nostra lingua!...O patria tedesca, noi
eravamo con te, quando tu eri grande e forte, e i nostri cuori ardevano allora orgogliosi
per te. Ed ora, che tu sei piccola e vinta, o cara, povera terra, ora i nostri cuori tremano
e sanguinano per te. Noi dovremmo essere cattivi cristiani, dovremmo essere di animo
depravato 2) Come conseguenza di ciò, ferma volontà di rimanere uniti alle diocesi di Treviri e di Spira, respingendo i tentativi per una separazione. Ciò venne accennato già dal principio in un discorso dello stesso Vescovo di Treviri: "Ancora una preghiera (egli disse): Fedeltà per fedeltà! Il vostro Vescovo di Treviri ha giurato di
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mantener la fede! Sono quindi sicuro anche della fedeltà
degli abitanti della Sarre verso il Vescovo di Treviri (Lunghi, frenetici applausi). Vi
ringrazio di cuore; so bene a che cosa pensate". E parimenti il parroco Wilhelm di Wehrdern nel suo discorso sul tema "La pace di Cristo nel regno di
Cristo", così si espresse: "Come cattolici tedeschi del territorio della Sarre vogliamo
manifestare come la nostra popolazione è congiunta alle diocesi native di Treviri e di
Spira. Noi ci sentiamo uniti coi nostri Revmi Vescovi e respingeremo nel modo più energico
ogni tentativo di separazione (Vivissime approvazioni)". Questo punto fu anzi oggetto della
prima delle risoluzioni del Congresso, riportata per intiero nei suddetti fogli, e nella
quale fra l'altro si legge: "... In tutto il passato cristiano il territorio della
Sarre nella sua massima parte – una parte impercettibile: Saarlouis con alcune parrocchie da
oltre cento anni – è stato sempre strettamente legato alle diocesi madri di Treviri e di
Spira. Le stesse consuetudini, diritti ed usi ecclesiastici, la stessa tradizione
ecclesiastica, la stessa lingua tedesca hanno sempre ed intimamente stretto questo legame.
Protestiamo quindi solennemente dinanzi a tutto il mondo che, come per il passato, così
sempre nell'avvenire vogliamo rimanere indissolubilmente e fedelmente uniti alle nostre
diocesi native. – Come cattolici ci sottomettiamo ubbidienti alla decisione della S. Sede.
Tuttavia deploreremmo profondamente e condanneremmo energicamente i tentativi di qualsiasi
genere, i quali mirassero a strappare il nostro territorio della Sarre dalle nostre diocesi
native, cui è unito da vincoli storici ed ecclesiastici, e a dare ad essa una propria
amministrazione ecclesiastica, in sé del tutto inutile. Noi siamo del resto persuasi che
tali tentativi avrebbero scopi puramente politici 31v
e non
gioverebbero in nessun modo agli interessi ecclesiastici, ma piuttosto li danneggerebbero...
Per questo rivolgiamo al S. Padre in Roma ed ai Vescovi di
Treviri e di Spira qui presenti la "unanime e fervida supplica di volere, conformemente alle
preghiere ed ai desideri dei cattolici della Sarre, mantenere i loro legami colle diocesi di
Treviri e di Spira, e provvisoriamente – almeno sino alla definitiva sistemazione politica
del territorio della Sarre, la quale secondo il trattato di
Versailles deve aver luogo nel 1935 per mezzo di plebiscito, – di non cambiar nulla nell'amministrazione ecclesiastica del
medesimo..."3) Difesa e mantenimento della "scuola confessionale tedesca". Anche questo concetto, ripetutamente affermato (ad esempio nel discorso del redattore Scheuer), fu consacrato nella terza delle risoluzioni prese del Congresso.
Alla posa della prima pietra della chiesa di S. Michele intervenne il solo Vescovo di Treviri, come si rileva dalla relazione riprodotta nei giornali medesimi.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. durchgestrichen von Pacelli.