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Sugli attacchi contro la S. Sede in Germania
In esecuzione dei venerati ordini impartitimi dall'E. V. R. col venerato telegramma
cifrato N. 83 mi do premura di riferire
sottoporreriferire all'E. V. R. quanto appresso:
Mentre che il
noto discorso del Generale Ludendorff (Rapporto N. 29934 del 3 Marzo scorso) aveva coi suoi ingiuriosi attachi
contro la S. Sede
avutoprodottoaveva prodotto sul principio il vantaggio di aprire gli occhi di
molti cattolici circa le vere tendenze
da lui es del movimento da lui capitanato, il ripetetuttavia l'insistente ripetersi,
tuttavia, di simili at accuse contro la S. Sede aveva
tut
finito col creare unda parte dellanella stampa ultra-nazionalista aveva finito col creare un [vero] pericolo per il prestigio
dellala venerazione ed il rispetto verso la S. Sede medesima in Germania. Da varie parti, come- ad esempio dal Sac.69v
Pfeilschifter,
Professore di storia ecclesiastica nella Università di Monaco, e che ha vaste relazioni nei
circoli di sentimenti nazionali, - avevo appreso comecome non pochi,buonisia fra i cattolici ed anche che fra gli stessi <i> protestanti ben disposti
verso la Chiesa verso la Chiesa,cattolica cominciavano a rimanere sccolpiti dalle accuse mosse contro la S. Sede.impressionati e a dubitare della imparzialità e della benevolenza della
S. Sede.
La stampa nei [ein Wort unlesbar] della Germania La stampa cattolica
aveva non aveva certo mancato di ribattere [con ogni]
[cura] gli infondati attacchi, (come può vedersi, ad
esempio, nel qui unito articolo del Bayerischer Kurier). ma dal
[prenderne
le difese,
ma in modo
ins
insu
insufficiente. Mi recai perciò dal Rev. P. Sierp S. J. ma sembrava opportuna una
più completaesauriente risposta, nella quale 1°) fosse
1°)esattamente riassunto quanto la S. Sede aveva fatto a favore
della Germania e 2°) venissero riprodotti i passi più notevoli dei giornali dell'Intesa,
massime nei quali la S. Sede medesima venivaera statamassime durante la guerra, è stata accusata di germanofilia. Mi
recai a tale scopo dal Rev. P. Sierp S. J., Superiore della nota Rivistanota <e benemerita> RivistaStimmen der Zeit, pregandolo di incaricare qualche Padre scrittore della rinomata
Rivista Padre, della compila versato nella materia, della
compi-70r
lazione di detta risposta,
ma.eEgli, pur riconoscendone la
[conv] convenienza, mine riconobbe pienamente la necessità e mi soggiunse anzi di aver
avuto lo stesso pensiero, ma rilevò come qui in Germania non si aveva
poteva raccogliereaveva al riguardo se non un materiale incompleto e frammentario e mi
promise perciò che avrebbe scritto senza indugio in proposito
all'Emo Sig. Cardinale Ehrle in Roma, ove soltanto era possibile di attuare un tale
disegno.
Ciò premesso, mipermetto di
do premuracompio il dover d' inviare qui acclusi all'E. V. sia il notoil menzionato discorso del Generale Ludendorff nel suo testo
autentico, come alcuni giornali, in cui vengonoprincipalmente trovansi principalm riprodotte le assurde accuse mosse
contro la S. Sede siaper la sua attitudine durante eche dopo la guerra. Esse possonosembrano <che possano> ridursi principalmentein sostanza alle seguenti:
1°) Il Vaticano ha tenuto durante la
guerra un'attitudineuna condotta non neutrale, ma ostile alla Germanaia e favorevole alla Francia (Discorso del Generale Ludendorff,
pag. 14).
2°) Pio X, come risulta dalsecondo il
70v
telegramma del Sig. Barone von Ritter, Ministro di
Baviera presso la S. Sede, incitò l'Austria alladichiarare la guerra allacontro la Serbia.
23°) Nel Concistoro del 4 Dicembre 1916 furono creati sette Cardinali italiani e tre francesi, ma nessuno di lingua tedescoa,
sebbene non fossero decorati della, [sic] mentre si attendesse<va>
la elevazione alla Porpora per
i <dei> titolari delle tre Sedi storiche di Breslavia, di Salisburgo e di
Praga, ed il S. Padre asserì asserì di voler dare con ciò una prova
della Sua benevolenza verso la Francia, aggiungendo l'augurio "Utinam renoventur gesta Dei
per Francos!" (Osservatore Rom., N. 338, 7 Dicembre 1916). Allorché furono, dopo la poi furono nel 1921 crea nominati
Cardinali gli Eminentissimi Faulhaber e Schulte, essi vennero designati <da Sua
Santità> soprattutto come "preti della Chiesa Romana" (Osservatore Rom.
N. 58 del 10 Marzo 1921), mentre nulla di simile è stato mai detto nella
creazione dei Cardinali francesi.
4°) Benedetto XV non si è mai pronunziato contro le Potenze dell'Intesa, ma sempre
contro la Germania (ad es. colla condanna della occupazione del
Belgio).
5°) La S. Sede non ha condannatoriprovato il blocco della fame,
contro la Germania,, a causa del quale, sia durante la guerra che dopo la guerra, perivano vecchi, donne e
fanciulli.
6°) Il Sig. von Stein, già Ministro della guerra in Germania, nel suo libro
"Erlebnisse und Betrachtungen aus der Zeit des Weltkrieges, Leipzig 1919"
narra che la S. Sede spesso è ricorsaricorse al Governo tedesco a favore di <per>
francesi, di italiani, e<d> di anche di inglesi e<d>
di americani; ma <aggiu mentre che> non
<e>gli
è invece [ein Wort unlesbar] non sa di alcuna<o speciale>
azione <intervento> per <a favore di> tedeschi.
6°)7°) L'Emo Card. Gasparri71r
nella
lettera del 10 Settembre 1917 al Revmo Vescovo di Valence, e
poi al Revmo Arcivescovo di Sens,ha affermato
affermò
che ve
la quale - la quale venne designata come una autorevole interpretazione della Nota
pontificia per la pace -, e poi con altra al Revmo Arcivescovo di Sens, affermò
che ladetta Nota pontificia per la pace era
a favore del Belgio e della Francia. Lo stesso <ha>
ripet
è<uto> <ripetè in termini> in forma <ancor>
ancora più forte<i> la Civiltà cattolica (4 Maggio
1918).
7°)8°) L'Osservatore Romano N. 138 (17.968) del
24 Maggio 1919
ha
asserì
todichiaratoò che "l'azione della S. Sede durante la guerra si svolse costantemente a favore
delle Potenze dell'Intesa, ed in modo particolare del Belgio, dell'Italia e della
Francia".
9°) Benedetto XV il 6 Aprile 1919, allorché si preparava la pace di
Versailles, nel discorso su Giovanna d'Arco, pronunziato di
risposta all'Indirizzo di Mons. Vescovo di Orléans, disse: "Nous regrettons de n'être
français que par le coeur. Mais la sincérité, avec laquelle Nous sommes français de coeur,
est telle, qu'en ce jour Nous faisons notre la joie ressentie par les français de
nais-71v
sance... Nous demandons qu'on en fasse aussi part à
celui qui sans être né en France, veut être appelé l'ami de la France". (Osservatore
Romano N. 97 (17929) del 7 Aprile 1919).
10°) Benedetto XV nella
Lettera all'Emo Card. Amette ha elogiatoò la pace di Versailles come "opus prudentiae humanae" (Acta
Apostolicae Sedis, ann. 1919 pag. 414).
11°) Il L'Emo
Card. Gasquet, noto per la sua ostilità controi tedeschi,
la Ge si vantò in un discorso tenuto in Londra nel 1921 affermò di avere colla sua colla sua azione distrutto
l'influenza della Germania dei tedeschi nel Vaticano.
12°) Benedetto XV nel
Suo discorso del 14 Agosto 1921 chiamò la Francia "madre di Santi". (Osservatore Rom.
N. 193 del 15-17 Agosto 1921).
13°) Pio Il S. P. Pio XI non
ha riprovato la ingiusta invasione del territorio della Ruhr, ma
bensì mentre che ha condannato la giustala legittima difesa deiopposta dai tedeschi cogli atti mediante gli atti di sabotaggio.
72r
14°) Lo stesso Sommo Pontefice nell'Allocuzione del
23 Maggio 1923 ha eccitato i cattolici della Germania alla "contro-riforma". colle
parole ("vel ex illa Tale è la [ein Wort unlesbar]
tendenziosa interpretazione [data] della data
dalla Grossdeutsche Zeitung alle parole: ("...vel ex
illa Germania catholica, quae lugendum ab Ecclesia Romana discidium, abhinc quatuor saeculis
factum, studio tam aeri, tamque solida et apta vitae christianae disciplina, in medio ipso
furore belli compensavit compensavit, atque etiam in praesenti discrimine
compensat".) (Osservatore Rom. N. 118 del
24 Maggio 1923.)
I giornali
na
ultra-nazionalisti Mi sia permessolecito di aggiungere chea complemento di quanto sopra come l'organo nazionalista
Grossdeutsche Zeitungnei suoi attacchi contro la S. Sede ha pubblicato pure che,
secondo un giornale italiano, io avrei "sostenuto nel 1920 la politica intransigente della
Francia nella questione delle riparazioni". - Il Bayerischer Kurier ha già risposto
nel N. 94 del 3 corrente che ilnon essersi il
72v
Nunzio non si è mai
immischiato in questioni e
negotrattative politiche,affari politici, che non lo riguardano, e non si è quindi occupato di
simi
quenemmeno di <in> siffatte questioni di
riparazioni.
In vista di tutto ciò, sembrami
brerebbemibrerebbe
indubitatodel tuttoassai opportuna, la pub per ciò che concerne la Germania, la
pubblicazione degli Atti Pontifici, cui l'E. V. alludeva nell'ossequiato telegramma
cifrato N. 85, giuntomi stamane, sebbene sarebbe, a mio subordinato avviso, preferibilenel caso presente men <men> consigliabile che essa non apparisse
non nelle sullodateStimmen der Zeit, ma in unle quali,
per essere
potrebbero
foressere sospette
forse riuscire
al gran pubblicoper essere editi dai Padri della Compagnia di Gesù
potrebbero [ess]
riuscire sospetti
di parzialità
nei
circoli
ostili alla Chiesa.
potrebbero destare
nel [pu] pubblico non favorevole alla Chiesa edite dai Padri della
Compagnia di Gesù, potendo ciò destare sospetti nel gran
nel nel gran pubblico e rendere quindi meno largo ed efficace l'effetto che se ne attende. Quale ripercussione,
poi, una tale pubblicazione potrebbe avere nei Paesi dell'Intesa, massime in Francia, non è
a me po agevole di giudicare.
Chinato
69r, oberhalb des Briefkopfs hds.
von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 10 April 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 15271, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/15271. Last access: 07-01-2025.
Online since 17-12-2014, last modification 10-09-2018.