Document no. 17753
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Berlin, 06 October 1927
Summary
Pacelli berichtet, dass er wegen der Lage der Katholiken in der Sowjetunion eine Unterredung mit dem sowjetischen Botschafter in Berlin Krestinskij hatte, der ihn gemeinsam mit dem Botschaftsrat Bratman-Brodowski in der Nuntiatur aufsuchte. Der Nuntius teilte ihnen mit, dass er autorisiert wurde, die Forderungen des Heiligen Stuhls nur mündlich darzulegen, und verlas die im Sinne Gasparris korrigierte und erweiterte Note, die der Nuntius zuvor vorbereitet hatte. Krestinskij gab an, alles verstanden zu haben und die Forderungen des Heiligen Stuhls an die Regierung in Moskau weiterzugeben. Jeglichen Versuch einer Diskussion von Seiten Pacellis wehrte er ab und gab als Begründung an, über das seinerzeit von seiner Regierung zum Thema veröffentlichte Memorandum nicht mehr auf dem Laufenden zu sein.Subject
Sul regolamento della situazione della Chiesa cattolica in Russia
Mi è pervenuto ieri l'altro, insieme al relativo Allegato, l'ossequiato Dispaccio dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. 2680/27 in data del 1º corrente, concernente le trattative per il regolamento della situazione della Chiesa cattolica in Russia.
Mi sia permesso innanzi tutto di riferire umilmente e rispettosamente all'Eminenza Vostra come nel tentativo da me fatto di preparare un progetto di Nota di risposta a questo Ambasciatore dei Soviety avevo cercato con ogni cura di attenermi alle direttive impartitemi in passato dalla S. Sede riguardo alle trattative anzidette. In modo particolare i NN. 1 e 2 del progetto medesimo riproducevano ad verbum i punti 2 e 3 delle istruzioni comunicatemi, d'intesa coll'Eminenza Vostra, dell'Eminentissimo Signor Cardinale Sincero, allora Pro-Segretario della S. Congregazione per la
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Chiesa Orientale, col venerato Foglio del
17 Marzo dello scorso anno 1926.Appena giuntomi il sullodato Dispaccio, ho telefonato subito all'Ambasciatore dei Soviety, affine di avere un abboccamento col Sig. Krestinski, ritornato testé a Berlino. Per evitare di recarmi colà, ho procurato di ottenere che venisse piuttosto egli stesso in Nunziatura, come ha fatto in realtà ieri sera alle ore sette. Egli era accompagnato dal Consigliere dell'Ambasciata, Sig. Bratman-Brodowski, e si mostrò assai cortese. Gli manifestai subito lo scopo del richiesto colloquio e gli dichiarai in pari tempo formalmente che ero autorizzato ad esporgli le richieste della S. Sede soltanto a voce. Poiché il Krestinski conosce poco il francese e temevo quindi che egli non comprendesse esattamente in questa lingua quanto ero incaricato di dirgli, gli feci la ordinatami comunicazione in tedesco, traducendo ad litteram l'anzidetta Nota, in ogni sua parte corretta e completata secondo il Voto del Relatore della Commissione per la Russia, Ecc.mo Mons. d'Herbigny. Durante la mia esposizione, il Bratman-Brodowsky prendeva
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degli appunti; il che, da una parte, difficilmente
avrebbe potuto essere da me impedito e, dall'altra, è stato, se non erro, opportuno per
impedire assai probabili errori od equivoci di trasmissione. L'Ambasciatore mi assicurò che
aveva ben compreso ed avrebbe riferito tutto a Mosca col prossimo corriere. Dal canto mio,
avrei desiderato di discutere con lui i vari punti, affinché egli fosse costretto a
riconoscere la assoluta ed incontestabile giustezza delle domande della S. Sede; ma il
Krestinski, sia che temesse di compromettersi, sia che si sentisse poco esperto in tali
materie, schivò ogni dibattito, osservando che dopo sì lungo tempo, vale a dire dopo oltre
un anno, non aveva più presente il Memoriale del suo
Governo.Nel portare, come di dovere, quanto sopra senza indugio a cognizione dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora, e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico