Document no. 18091
d'Herbigny SJ, Michel-Joseph Bourguignon to Pacelli, Eugenio
Moskau, 26 August 1926

Due annessi: A e B
Eccellenza Veneratissima,
La Sua venerata e confortante lettera mi venne l'altro ieri, appena avevo terminato una lunga relazione, mandata a Roma per un'altra via. La ringrazio molto nel Signore per la Sua carità tanto benevola, come anche per le informazioni mandatemi sulle auguste intenzioni del Santo Padre.
Nella presente lettera, indicherò prima in un breve compendio l'argomento di quello che si è scritto a Roma l'altro ieri, e dopo aggiungerò le informazioni più recenti.
I. Compendio del dispaccio del 24. - A) La divisione interna dei dirigenti si ritrova in ogni campo. Un partito forte, al quale fa capo il Cicerin con il commissario degli affari esteri ("Narcomindiel") vuol opposizione assoluta alla religione e specialmente al cattolicismo. Un altro partito vuol lasciare la via delle persecuzioni e darsi del tutto alle questioni economiche. - Non si può mai sapere, chi avrà la prevalenza nell'ora seguente, e così è molto difficile di avere sicurezza nella risposta data la mattina, e che può essere del tutto rigettata la sera.
B) Sacerdoti cattolici nel mese di Agosto vennero condannati o arrestati, alla mia conoscenza, venti: tredici nel processo di Kiev, di più Monsignor Skalski riservato per un altro processo anche a Kiev; il Sac. Szawdinis, arrestato in Poltava mentre richiedeva le chiavi della Chiesa di un apostata basiliano, venuto di Leopoli, il quale lo denunziò; l'Esarca Fiodorov, arrestato di nuovo in Mohilovia il 10-11 agosto nella notte; il Sac. Bugiensis, arrestato in Omsk, tre sacerdoti arrestati in Minsk (per colpa loro, essendosi ubriacati). Si parla anche di altri arrestati nella diocesi di Tiraspol ma non ho informazione.
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C) Il Sac. Zilinsky fù [sic] condannato a morte dal tribunale di Kiev il 9 agosto. La sentenza fù [sic] annunziata nei giornali il 10. La stessa sera del 10, visitai l'ambasciatore d'Italia per interessarlo al caso; la mattina dell'11, l'incaricato tedesco Sig. Hay, e, dopo, l'ambasciatore di Francia. L'Incaricato tedesco, che non sapeva ancora niente del passo fatto in Berlino il 30 Luglio in favore di Mons. Skalski, mi disse che ne scriverebbe al console tedesco di Kiev per essere informato <sul caso del Sac. Zilinsky>1 ed al Conte Brockdorff-Rantzau in Berlino per chiedere istruzioni. - Il Sig. Herbette, che mi aveva pregato di tornare verso la sera, mi disse di aver parlato con insistenza in favore del Sac. Zilinsky al sotto-comissario [sic] degli affari esteri, Sig. Litwinov (1), il quale disse di ignorare tutta la cosa ma promise di riferire sulla domanda dell'Ambasciatore alle autorità competenti. Il Conte Manzoni mi disse il 17 di essersi riservato nel silenzio, essendo stato di parere che quel sacerdote sarebbe graziato. Di fatto, la Polonia ottenne la sua grazia in cambio di un comunista russo (il 16 agosto, quanto pare).
D) In Leningrado, dove arrivai il 12 e donde partii il 13 <la>2 sera, la presenza fù utile per calmare i rumori scritti di Varsavia da mano ecclesiastica che rappresentava il P. Neveu come figlio di ebreo (cosa assolutamente falsa) e P. D'H. come intrigante audace senza missione. Il Clero, parzialmente eccitato da quei rumori, si calmò.
E) Il Prelato Antonio Malecki, amministratore apostolico di Leningrado, fù consacrato con il titolo di Dionysian.; Mons. Boleslao Sloskan, tit. di Ciglio assisteva il consacratore.
Tornato di Leningrado il 14 verso mezzogiorno, trovai in Mosca una sorveglianza rinforzata, che cessò poco dopo la mia messa di quel sabato.
F) Il 15, in presenza alle ambasciate di Francia e di Italia ed al popolo, celebrai per la prima volta un Pontificale, il cui senso spiegai nella predica. L'effetto fù una grande riconoscenza del popolo verso il Santo Padre, ed una sfilata di fedeli ogni giorno seguente per essere benedetti nella messa privata. Il 22, un altro Pontificale fù celebrato nella principale Chiesa polacca, con
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gran concorso del popolo e fu terminato soltanto alle 2 1/2.
Il Martedì 24 fu una funzione di cresima degli adulti e dei più giovani.
G) Il 17, il segretario Orleansky del Direttore dei Culti Smidovitch richiamò assolutamente una domanda scritta. - Quando presentai il 18 il testo qui unito (del quale un'altra copia fu mandata a Roma, il 18) mi disse che dovevo presentare la domanda in testo russo, giacché doveva essere cosa non diplomatica ma petizione di ordine interno. Portai una "versione" russa (1) dattilografata il 19. La risposta mi era promessa per il 25, mercoledì.
Fin là, ho scritto il 24 con più larghi dettagli.
II. Punti nuovi posteriori al dispaccio del 24.
A) Quando mi presentai ieri 25, il Signor Orleansky mi disse che la risposta non potrebbe essermi consegnata prima del sabato 28 alle 11. Non ho potuto ottenere nessuna informazione. So soltanto che l'adunanza generale del "Presidium dello Tsik" (direzione generale di tutta l'U R S S) esaminò la domanda il 23. o il 24.3 Il ritardo nuovo sembra che si deve attribuire alla volontà di esaminare il progetto di risposta nel Politburo ("Bureau Politique"), il quale ha la sua seduta ogni giovedì, cioè oggi, e dove l'influenza dello Čicerin è grande. Lo Cicerin era <diceva di essere>4 a letto durante gli otto ultimi giorni, è contrario al progetto, ma non potrà intervenire alla seduta.
Una buona speranza mi venne dal telegramma ricevuto il 20 agosto <per la via>5 dell'ambasciata di Francia, nel quale si annunziava che l'Em.mo Card. Segretario di Stato m'informava dell'arrivo di quattro Padri il 20 Settembre.
B) Dopo avere ricevuto quella risposta dilatoria del Sig. Orleansky esaminai <ieri>6 con il Signor Herbette le diverse ipotesi da prevedere.
Subito un telegramma fù mandato dall'ambasciatore, invitando il P. Neveu a pranzo per il sabato sera alle 8 1/2. Quel telegramma deve arrivare oggi, e, partendo stasera, il P. Neveu sarà qui sabato mattina. Il progetto è d'installarlo, in ogni maniera, qualunque sia la risposta del 28: - istallazione solenne il 29, nella solennità rimandata della festa parrocchiale di San Luigi, se
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la risposta della direzione dei culti non è assolutamente contraria; istallazione discreta il lunedì 30, nel caso di opposizione più recisa.
Il governo francese ha autorizzato l'ambasciatore a far una pressione forte nel senso delle intenzioni della Santa Sede. I Pontificali precedenti hanno ben preparato i fedeli.
Quanto al seminario, la concessione del visto a quattro Padri, annunziata dal venerato telegramma dell'E.mo Cardinale Segretario di Stato permette di sperare che l'apertura dell'Accademia di Teologia non sarà rifiutata. È possibile però, che si faccia difficoltà contro Odessa, e che si torni a Leningrado dove i Sovieti non volevano avere il Seminario in maggio. Avendo esaminato le difficoltà ed i vantaggi delle due città, l'ambasciatore stima che la sicurezza potrebbe essere più grande in Leningrado, che si trova nella neppur7R S F S R (Russia) e non nell'U S F S R (UKraina [sic]) ed è più sorvegliata di vicino dal corpo diplomatico. Da Mosca a Leningrado la distanza è di 11 ore di ferrovia, mentre la distanza da Mosca a Odessa è di 38 ore di ferrovia.
Quando avrò la risposta, un telegramma sara [sic] mandato per la via di Parigi all'ambasciata francese presso la Santa Sede. L'istallazione del P. Neveu la domenica o il lunedì indicherà il senso favorevole o contrario della risposta sulla di lui persona. Per il Seminario, si dira [sic]: "refusé", o "permis Odessa" o "permis Leningrad".
Se il Seminario deve aprirsi a Leningrad, sarà da considerarsi se si puo [sic] trovare un gruppo di due sacerdoti o almeno un sacerdote di qualunque Congregazione per essere cappellano della Chiesa Francese in Odessa; - quale sarebbe la relazione dei Padri con il P. Amondur O. P. cappellano della chiesa francese in Leningrado. Nel caso, l'ambasciatore spera che il governo francese offrirebbe ai Padri una parte del così detto "Asilo Francese" di Leningrado.
C) Ieri ho ricevuto comunicazione segreta del bilancio del seminario luterano di Leningrado. Per il primo anno, le spese per 25 alunni interni ed 8 professori furono di rubli duecentomila, ossia dollari centoquattromila, ricevuti dall'aiuto di molte società protestanti (ed anche segretamente, da diversi governi): l'insegnamento si fa in tedesco. I professori ammogliati
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hanno uno stipendio assai elevato, conforme al costo della vita nell'U R S S.
III. Fin là, quanto mi pare, sono le notizie che V. Ecc. Rev.ma giudicherà forse opportuno di comunicare alla Santa Sede. Nel caso che V. Ecc. Rev.ma facesse trascrivere a macchina questa lettera (dopo correzione della lingua), la pregherei di mandarne anche una copia al M. R. P. Generale, Villa Rufinella, Frascati (prov. di Roma), almeno per la parte del Seminario (1). Vorrei sapere il di Lui parere sulle condizioni da prevedere se il seminario dovrà essere a Leningrado e non in Odessa. Le questioni, che si pongono, sono le seguenti:
1) Se il Seminario deve essere in Leningrado, quali saranno le relazioni con il P. Amondur O.P.? - Quel Padre, buono e pio, presente in Russia già da 18 anni ma non sapendo il russo, è un uomo dotto, sempre occupato di studi teologici quando la sua salute non buona lo permette, nervoso, desideroso di cooperare alla formazione teologica del clero ma sempre rimasto ai desideri, zelante e devoto, non cercante per niente un primo posto, pronto nella volontà di ubbedire [sic] e di rendere servizi anche ai Gesuiti, avendo mostrato verso di me la carità più grande e più fraterna, anche prima di sapere la mia missione. - Tornerà in Francia durante sei mesi, appena un altro Padre <O. P.>8 avrà potuto venire per sostituirlo. - D'altra parte; i Domenicani, secondo la dichiarazione spesso ripetuta, del P. Louis, provinciale loro di Parigi, non hanno assolutamente altri uomini da mandare adesso in Russia. Quello che verrà è un missionario anciano [sic], che non sa il russo. Il P. Amondur si urtò contro l'ambasciatore Herbette nel primo colloquio loro nel 1925 e resta mal visto.
2) Il Sac. Bieloholowy, attualmente decando di Mohilew, e prima professore di diritto canonico <nell'Accademia cattolica di Pietroburgo,>9 ha il più ardente desidero [sic] di tornare come professore in un seminario russo, e ne ha fatto la domanda espressa, anche [sic] Mons. Malecki stima che molti vantaggi potrebbero venire di una tale nominazione [sic]. Quel sacerdote pio, zelante, nervoso, non ama le funzioni di parroco, e verrà sostituito in Mohilew dall'amministratore apostolico di quella parte, Mons. Sloskan. Nato in 1883 ed ordinato in 1906, andrà
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adesso a riposarsi nella Crimea. Avendo conosciuto nella gioventù il Kalinine, il cui padre era operaio nella fabbrica dove il padre di Bieloholowy era direttore, ha conservato relazioni amichevoli con il Kalinine, - relazioni che lo rendono sospetto a molti sacerdoti e per le quali ha fama di essere un intrigante. P. Walsh lo stimava. Mi pare che la nervosità eccessiva lo spinge qualche volta a fare atti poco equilibrati, mentre nell'ordinario della vita le sue capacità sono superiori alla mediocrità.
Si pone dunque la questione, se la cooperazione di quel sacerdote sia piuttosto da gradire o rigettare per il seminario. Sembra che, nei primi tempi, la cooperazione di un sacerdote che conosce bene le lingue (polacco, tedesco, <russo,>10 bianco-russo, - essendo lui stesso [bielo] <bianco>-russo11) e le condizioni del paese, e già professore, possa esse [sic] utile, all'interno ed all'estero [sic] del seminario. Ma d'altra parte, non manca il pericolo che lui non si trovi bene in una vita di comunità con i Padri (la sua vita è molto austera, <ma anche assolutamente independente [sic]>12) e anche che non pigli sugli alunni ed innanzi alle autorità pubbliche un'apparenza di direzione, che avrebbe incomodi per il Superiore.
Lui sarebbe pronto di andare in Odessa come in Leningrado, e Mons. Malecki come Mons. Sloskan considerano sopra tutti i vantaggi di una tale cooperazione. - Forse si potrebbe tentare la soluzione seguente, sulla quale <interrogo il M. R. P. Generale:>13
Il sac. Biel. sarebbe pregato di cooperare ad tempus alla prima istallazione del seminario. Se è possibile, avrebbe insieme l'alloggio ed il vitto in qualche posto di cooperatore provvisorio con il clero secolare di Odessa ossia di Leningrado. Dovrebbe ricevere uno stipendio conveniente. Se la sua cooperazione si dimostra utile e senza incomodi gravi, potrebbe essere conservata; nel caso contrario, sarebbe ringraziato all'arrivo del quinto Padre.
Prego che nel telegramma della Segreteria di Stato, il M. R. P. Generale voglia dare il suo parere: "invitez Biel." o "écartez Biel."
Baciando con filiale venerazione le mani che mi diedero lo Spirito Santo, mi confermo con molta riconoscenza ed affettuosa venerazione
di V. Ecc. Rev.ma
il servo um.mo in Cristo
+ Michele d'Herbigny
(1)il qual sostituisce il Cicerin, malato
(1)Nell'annesso (A) si trova il testo francese della petizione.
(1)Forse riservando, se è possibile, anche una copia per l'Archivio dell'Istituto Orientale, giacché qui non si può conservare nota di niente.
Fol. 87r-96r, maschinelle Abschrift als weitere Anlage.
1Hds. von D'Herbigny eingefügt.
2Hds. von D'Herbigny eingefügt.
3Hds. von Herbigny gestrichen.
4Hds. von D'Herbigny gestrichen und eingefügt.
5Hds. von D'Herbigny eingefügt.
6Hds. von D'Herbigny eingefügt.
7Hds. von D'Herbigny gestrichen.
8Hds. von D'Herbigny eingefügt.
9Hds. von D'Herbigny eingefügt.
10Hds. von D'Herbigny eingefügt.
11Hds. von D'Herbigny korrigiert.
12Hds. von D'Herbigny eingefügt.
13Hds. von D'Herbigny eingefügt.
Recommended quotation
d'Herbigny SJ, Michel-Joseph Bourguignon to Pacelli, Eugenio from 26 August 1926, attachment, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 18091, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/18091. Last access: 22-12-2024.
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