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Nuove discussioni intorno all'azione pontificia per la pace delnel 1917
Come l'E.V.R. avrà certamente appreso dalla pubblica stampa, nei giorni scorsi la quarta Sottocommissione della Commissione parlamentare
d'inchiesta (quarta Sottocommissione) ha inascoltatoraccolto le deposizioni dell'ex-l'ex-CancelliereMichaelis e dell'ex-Segretario di Stato von Kühlmann,
il il primo dei quali era stato accusato dal deputato dealReichstag, Sig. Bredt, di avere in
quelle quel criticheo periodo storico insufficientemente
informato la Commissione parlamentare dei sette parlamentari circa le obbiezioni della S. Sede contro la
risposta del Governo germanico alla Nota pontificia sulla pace, ed in particolare circa la
lettera a me diretta dal sunnominato ex-Cancelliere in data del 24 Settembre 1917
relativamente al Belgio.
Non essendo stata permessa dal Ministero
degli Esterila rivelazionela pubblicazione di nuovi documenti all'infuori di quelli già pubblicati,conosciuti,
la lunga
ed animata
discussione svoltasi le anzidette deposizioni,32v
nonché
la lunga ed animata discussione svoltasi al riguardo,ad esse seguita, non hanno apportatorivelato nulla di nuovo, almeno per chi conosce esattamenteesattamente lo svilupposvolgimento di quegli avvenimenti. L'ex-Cancelliere Michaelis è
stato assai infelice nella sua difesa. Ben più abile si è invece
dimostrato ilMaggiore impressione ha fatto invece il discorso del Sig. von
Kühlmann, il quale, ha sostenuto la tesi che riferendosi al passo fatto
dall'Incaricato d'Affari di Francia
,presso il Governo inglese,a Londra in seguito alla comunicazione del Sig. Conte de Salis a
V.E., ha sostenuto la tesi che qualsiasi possibilità di riuscita della
dell'azione pontificia per la pace era definitivamente
e precipitosamentecrollataprecipitosamente e definitivamente crollata il 26 Agosto 1917.
Tutto ciò che è avvenuto dopo (compresa quindi la succitata lettera sul Belgio) nulla poteva
più cambiare a tale situazione. Egli ha pure affermato che il testo del telegramma del Governo inglese, <britannico>, rimesso dal summenzionato Conte de Salis
,a V.E.,
alla prelo all'E.V., non è del tutto conforme al testo pubblicatoapparso poi nel Libro bianco inglese, ma più cortese ed
ottimista.
Checché sia di ciò, credo mio dovere di richiamare,segnalare, per ogni buon fine, l'attenzione
diall' [sic]V.E. su due punti delle
deposizioni33r
in discorso.
1º) Secondo quanto riferila relazione dellalaVossische Zeitung, giornale democratico, N. 300 del 16 corrente, il Sig.
von Kühlmann avrebbe detto, fra l'altro:
"Oltre la corrispondenza officiale colla Curia
(= S. Sede) ebbe luogo per mezzo di
molti canali uno scambio di vedute. I rapporti fra la S. Sede ed il Governo
tedesco erano amichevoli. Oltre la corrispondenza strettamente ufficiale, giungeva qui una
cor corrispondenza semi-ufficiale, confidenziale e del tutto privata".
Il
Berliner Tageblatt (N. 591 del 15 corrente) dàriproduce anch'esso un con parole sostanzialmente eguali
questo passo del discorso dell'ex-Segretario di Stato, il quale, se non
m'inganno, potrebbe quasi far sorgere il sospetto che la S. Sede si facessesia fattadurante la guerra tramite di corrispondenze private durante la guerrariguardanti la possibilità della conclusione della pace.
2º) Secondo la Kölnische Volkszeitung,(anche altri giornali danno una simile relazione),(N. 932 del 18 corrente),
il l'ex-Cancelliere Michaelis avre si sarebbe espresso nel modo
seguente:33v
"Che Erzberger avesse strette relazioni col
Vaticano, risulta da ciò che, prima che mi fosse officialmente presentata la lettera del
Nunzio Pacelli (N.B. = si tratta della mia lettera del
comunicazione <Nota del> 30 Agosto 1917 sul Belgio), Erzberger
mi domandò se io avessi ricevuto questa lettera straordinariamente importante del
Nunzio".
Una similesomigliante accusa d'indiscrezione venne già avanzata dal Michaelis
nel 1919, allorché l'Erzberger diede nell'Assemblea Nazionale di Weimar lettura dei due
anzidetti documenti (= succitata mia Nota del 30 Agosto 1917 e risposta del
Cancelliere del 24 Settembre dello stesso anno). Da parte mia smentii che l'Erzberger
fosse venuto a conoscenzaavesse avuto <dalla Nunziatura> comunicazione di detta Nota,
per mezzo della Nunziatura,
ee la Unità cattolica(che (in seguitoa causaadello sciopero tipografico fungeva allora da organo della
S. Sede in luogo dell'Osservatore Romano) nel suo N. 180
del 11-12 Agosto 1919 confermò tale smentita. Ora il Michaelis, attrpur senza nominare la Nun-34r
ziatura,
attribuisce laassurdamente la cosa al Vaticano. Per mostrargli che egli avrebbe dovutodovrebbe ricercare più vicino a sé l'autore o gli autori delledi [ein Wort unlesbar] indiscrezioni, potrebbe forse valere
questo fatto: Allorché
nell'est nell'estate del 1917 mi recai per ordine dell'E.V. una
per la seconda volta ina Berlino, giungendovi,il [25] 24 Luglio, a motivo di ritardo ferroviario,
la verso l'una pomeridiana, del 26 Luglio, fui
ricevuto subito nello stesso pomeriggio prima dal Segretario di
Stato, che era allora il Sig. Zimmermann, e poi dal Cancelliere Michaelis, econsegnando
rimisi rimisi personalmente ad ambedue un Memor Pro-memoria <riservatissimo,> confidenzialissimo ove erano consegnati i noti punti circa le varie questioni relative alla pace. Di
tutto diedi rap relazione all'E.V. col rispettoso Rapporto N. 757 del 27 Luglio di quello stesso mese di AgostoLuglio. La mattina seguente si presentò all'Hotel Continentale, ove
io alloggiavo, il Sig. Erzberger, il quale, con mia gran aveva nelle mani la copia dell'anzi-34v
detto
Pro-memoria. Avendogli io manifestato
tutta la mia sorpresa al riguardo, egli mi rispose che [eragli] che la copia medesima gli era
stata data (o fatta dare) dal Cancelliere,(non ricordo esattamente se dal Cancelliere o dal Ministero degli
Esteri),peraffinché esprimesse il suo avviso al riguardo. Ed infatti egli aveva già annotato in margine le sue osservazioni, che mi
espose senza ampiamente. Non era dunque dalla S. Sede che
provenivano le indiscrezioni a riguardo dell'Erzberger.
L'E.V. giudicherà se e come convenga di rettificare le surriferite
affermazioni.
I dibattiti, non ancora esauriti, della nominata Commissione d'inchiesta verranno
ripresi, a quanto annunziano i giornali, il 20 del prossimo mese di
Gennaio.
Chinato
32r, rechts oberhalb der Betreffzeile hds. von unbekannter
Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 19 December 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 20132, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/20132. Last access: 22-12-2024.