Document no. 2320
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Berlin, 09 September 1927
Summary
Pacelli nimmt Bezug auf einen früheren Bericht über eine Unterredung mit dem sowjetischen Volkskommissar für Auswärtige Angelegenheiten Tschitscherin. In der Anlage übersandte er damals den Entwurf einer Note, die er der Sowjetregierung als Antwort auf ein Kommuniqué bezüglich der Lage der Katholiken in der Sowjetunion zu überreichen gedachte. Der Nuntius teilt mit, dass der Geschäftsträger der Preußischen Gesandtschaft in München Graf von Zech-Burkersroda ihm ausrichtete, die Reichsregierung habe den deutschen Botschafter in Moskau Graf Brockdorff-Rantzau angewiesen, der Sowjetregierung, zumal nach dem Bruch mit England, eine Verbesserung der diplomatischen Beziehungen zum Heiligen Stuhl nahezulegen. Daraufhin hatte Brockdorff-Rantzau mit Tschitscherin eine Unterredung, in der dieser aussagte, die Sowjetregierung sei stets bereit, mit dem Heiligen Stuhl zu verhandeln, nicht mit dem Ziel, ein Konkordat abzuschließen, sondern um eine Vereinbarung zu verabschieden, die den rechtlichen Status der katholischen Kirche auf dem Gebiet der Sowjetunion regeln solle; die Verhandlungen darüber seien bereits eingeleitet. Der Botschaftsrat und Geschäftsträger der Sowjetunion in Berlin Bratman-Brodowski habe Pacelli ein Kommuniqué überreicht, woraufhin der Nuntius gegenüber Tschitscherin angegeben habe, mit dem Heiligen Stuhl über die von russischer Seite erbetene Antwort zu sprechen. Tschitscherin teilte Brockdorff-Rantzau mit, dass die Sowjetunion keine weiteren Verhandlungen aufnehmen werde, solange keine Antwort darauf vorliege. Brockdorff-Rantzau gab gegenüber Pacelli an, dass Tschitscherin einen guten Eindruck auf ihn machte und tatsächlich bereit schien, mit dem Heiligen Stuhl zu verhandeln. Pacellis Ansicht nach ist jedoch die andauernde Verfolgung von Katholiken in der Sowjetunion ein Beweis dafür, dass der Botschafter sich in seiner optimistischen Einschätzung irrt.Subject
Sulla situazione dei cattolici in Russia

Col mio rispettoso Rapporto N. 37616 in data del 14 Giugno p. p. compii il dovere di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima circa l'incontro da me avuto col Sig. Cicerin


Intanto, come mi ha significato il Sig. Conte von Zech




43v
po la rottura

Il Governo dei Soviety è sempre pronto a trattare col Vaticano, non già per concludere un Concordato, ma per emanare d'intesa colla S. Sede una Circolare allo scopo di regolare ed assicurare la condizione giuridica della Chiesa cattolica


44r
si attende in Mosca relativamente alle comunicazioni
medesime. Questa risposta non è però ancora giunta. Naturalmente, avrebbe aggiunto il
Commissario per il popolo, dal momento che da quasi un anno la S. Sede non si è degnata
di rispondere, il Governo dei Soviety non può da parte sua tentare di intavolare nuovi
negazioni.Il Conte Brockdorff-Rantzau conchiude il suo telegramma affermando che non ha trovato presso il Cicerin animosità contro il Vaticano. Egli avrebbe anzi l'impressione che il Commissario per il popolo (prescindendo dalla rottura dell'Inghilterra con Mosca) non è alieno dal trattare colla S. Sede per il definitivo regolamento giuridico della situazione della Chiesa cattolica nella Unione. – Questo giudizio ottimistico del Sig. Ambasciatore sembra tuttavia pur troppo smentito dalle continue persecuzioni, di cui i cattolici in Russia sono vittime da parte dei dittatori di Mosca.
Mentre mi do premura di portare quanto sopra senza indugio a cognizione dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. notiert,
vermutlich von einem Mitarbeiter des Staatssekretariats.