Document no. 3181
Pacelli, Eugenio: Discorso tenuto al Capitolo Metropolitano di Colonia. Köln, 31 December 1919
Reso questo doveroso tributo alla gloriosa memoria
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dell'Eminentissimo defunto, è ora mio dovere di comunicarvi la mente della Santa Sede circa la provvista della Chiesa Arcivescovile, rimasta vacante colla sua morte.È ben noto a Voi tutti, Reverendissimi Canonici, che la nuova Costituzione del Reich ha fissato unilateralmente norme obbligatorie, le quali modificano il complesso dei rapporti fra Chiesa e Stato e mutano la situazione giuridica della Chiesa cattolica in Germania. La Santa Sede, pur facendo espresse riserve in quanto ciò ha importato una lesione dei diritti della Chiesa, come hanno già indicato anche i Reverendissimi Vescovi della Conferenza di Fulda nel Memorandum recentemente indirizzato al Governo Germanico, si è dichiarata tuttavia disposta a porsi in relazione sia col Governo del Reich per tutta la Germania come coi singoli Governi, che avevano Convenzioni concordate, affine di regolare ex novo tutta la materia dei rapporti fra Chiesa e Stato, e mi ha autorizzato ad intavolare trattative per le nuove Convenzioni. La Santa Sede ritiene anzi ciò tanto più necessario, in quanto che le Convenzioni concluse già coi diversi stati della Germania non sono più in gran parte conformi ai radicali mutamenti politici sopravvenuti. Così, ad esempio, nel Breve Quod de fidelium veniva insinuato ai Capitoli di assicurarsi, prima di procedere all'atto solenne dell'elezione, che il soggetto eligendo non fosse persona "Serenissimo Regi minus grata".
Frattanto, essendo necessario di provvedere sollecitamente
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e nel miglior modo possibile a questa importantissima Sede di Colonia, il Santo Padre ha permesso che la elezione capitolare abbia luogo questa volta a norma della Bolla De salute animarum e del Breve Quod de fidelium però colla espressa clausola, accettata già dal Governo di Berlino, che ciò non potrà costituire un precedente per il definitivo regolamento della questione. La Santa Sede mi ha inoltre incaricato di significare a cotesto Capitolo che si riserva di sottoporre a benevolo esame il privilegio di elezione esercitato finora dal medesimo.Non vi sarà infine discaro l'apprendere che assai gradito riuscirà all'Augusto Pontefice, se i Vostri voti si porteranno sul Reverendissimo Monsignor Vescovo di Paderborn, Prelato accettissimo non solo al Clero ed ai fedeli dell'Archidiocesi, ma anche (come consta positivamente alla Santa Sede) allo stesso Governo. Le Sue elette qualità, la sua alta intelligenza, la sua vasta e solida dottrina, la sua profonda pietà, il suo fedele attaccamento alla Sede Apostolica, la sua incomparabile attività, la quale nei tristi anni decorsi, si è volta anche, fra l'ammirazione di tutti, ad alleviare i mali della guerra mediante la istituzione della Kirchliche Kriegshilfe, lo additano senza dubbio quale il Pastore più degno e più idoneo a governare, nelle difficili e straordinarie circostanze presenti, questa illustre Archidiocesi. Voglia il -Signore riversare su di essa, sul suo venerando Capitolo e su tutti i fedeli le più larghe benedizioni celesti!