Document no. 3822
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Munich, 26 February 1921
Summary
Pacelli hat dem Fürsten Wilhelm von Hohenzollern-Sigmaringen telegraphisch mitgeteilt, dass er den Papst als Taufpaten seiner Enkelin Maria Antonia vertreten wird, worüber sich der Fürst sehr erfreut zeigte. In Begleitung des Grafen Konrad von Preysing reiste Pacelli am Donnerstag, dem 24. Februar, im gleichen Zug mit einigen Mitgliedern der sächsischen Königsfamilie, zu der die Mutter der neugeborenen Zwillinge, Margarethe, gehört, nach Sigmaringen. Deren Ehemann, Erbfürst Friedrich von Hohenzollern-Sigmaringen, und dessen Bruder Franz Joseph holten Pacelli mit einer Galakutsche am Bahnhof ab und begleiteten ihn in das prachtvolle Schloss des Fürsten Wilhelm von Hohenzollern-Sigmaringen, der ihn am Eingang desselben erwartete und in eine herrliche Wohnung, die sogenannten "Josefinen-Gemächer", führte. Der an das Zimmer der Fürstin Margarehe angrenzende Raum im Prinzenbau des Schlosses war für die Taufzeremonie in eine Kapelle umgewandelt und mit einem Thron für den Vertreter des Papstes ausgestattet worden. Pacelli trug für die Zeremonie, an der Fürst Wilhelm gemeinsam mit seiner Frau Adelgunde, Herzog Johann Georg von Sachsen gemeinsam mit seiner Frau Maria Immacolata sowie weitere Adelige teilnahmen, die Cappa Magna. Die Taufe spendete der Onkel der Zwillinge, Prinz Max von Sachsen, Pacelli fungierte als delegierter Taufpate. Als letzten Akt bei der Zeremonie spendete er im Namen des Papstes den Segen. Anlässlich des abendlichen Festessens hielt der Nuntius eine Rede, woraufhin Fürst Wilhelm seinen Dank für die Übernahme der Taufpatenschaft durch den Heiligen Vater wiederholte und ihm seine Ergebenheit versicherte. Pacelli zelebrierte am nächsten Tag den Gottesdienst in der Schlosskapelle. Er hebt die sehr würdige, zeitweise sogar intime Stimmung bei der Teilnahme der Mitglieder der beiden Häuser Hohenzollern und Sachsen an der Zeremonie hervor.Subject
Battesimo delle Principesse di Hohenzollern
Non appena mi giunse il venerato telegramma dell'Eminenza Vostra Reverendissima del 21 corrente, mi diedi subito premura di telegrafare alla mia volta a Sua Altezza Reale il Principe Guglielmo di Hohenzollern




In seguito a ciò partii da Monaco Giovedì 24
106v
corrente alle ore
8 antimeridiane, accompagnato da Monsignor Conrado Conte con
Preysing








107r
LL. AA. RR. i Figli e le Figlie,
S. A. R. il Principe Giovanni Giorgio di Sassonia



La sera alle 8 ebbe luogo nel Castello un pranzo di gala, durante il quale pronunziai in tedesco un breve discorso. In esso, dopo aver manifestato la mia commozione per l'alto onore toccatomi di rappresentare il Sovrano Pontefice in così fausta circostanza, posi in rilievo la parte che il Vicario di Gesù Cristo prendeva alla gioia, onde le Auguste Famiglie erano state allietate colle nascita delle due Principesse, le quali, freschi fiori sbocciati su antichissimo ceppo, portavano in quelle venerande mura l'incanto di una nuova felicità. Conchiusi coll'augurio che la particolare Benedizione di Sua Santità sia pegno delle più abbondanti grazie celesti per le neonate, per i
107v
loro
Genitori ed Avi e per tutti i membri delle due Case. Rispose il Principe di Hohenzollern,
rinnovando l'espressione della sua profondissima gratitudine per il tratto benevolo del
S. Padre e pregandomi di deporre ai Piedi di Lui i suoi sentimenti di inalterabile
fedeltà e di filiale devozione.La forma altamente decorosa ed al tempo stesso intima, con cui si svolse la bella cerimonia, i sensi di sincera pietà dimostrati dai Principi e dalle Principesse delle due Case di Hohenzollern

Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico