Document no. 4780
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[München], 27 May 1918

Writer (text genesis)
PacelliPacelli
Subject
Sul deputato Erzberger
Riservato
Il Sig. deputato Erzberger mi ha incaricato di trasmettere alla S. Sede d i due qui acclusi Allegati, ossia
1°) un pro-memoria sulla sua polemica colla "Kölnische Volkszeitung" (All. I)
2°) un suo la traduzione italiana di un suo articolo (parimenti qui unito nel testo tedesco – All. II) pubblicato dal titolo "Forza o diritto?" pubblicato sulla Germania (All. III).
A miglior intelligenza dei summenzionati scritti, mi permetto di richiamarmi a quanto ebbi già l'onore di riferire all'E. V. R. intorno al Sig. Erzberger nei miei rispettosi Rapporti confidenziali del 22 Ottobre e dell'8 Dicembre 1917. Gli attacchi contro il detto Deputato da parte degli organi conservatori e pangermanisti, come pure di alcuni giornali del Centro (fra i quali si distinse soprattutto per particolarmente per la sua violenza la Gazzetta popolare di Colonia o Kölnische Volkszeitung),ebbero origine dopo lacominciarono soprattutto dopo la famosa dichiarazione per lasulla pace presentata ed approvata per opera di lui dal Reichstag il 19 Luglio di quello stesso anno 1917. Secondo
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molti, il Sig. Erzberger dipin dipinse allora le condizioni della Germania con colori falsamente pessimistici, p facendo credere ai suoi colleghi che essa non avrebbe potuto ormai continuare la guerrail conflitto nemmeno per un anno e che erano fallitaela guerra deicompletamente le speranze riposte nella guerra dei sottomarini, ed in tal modo indusseegli avrebbe indotto il Reichstag a votare la dichiarazione; fece, in una parola, a parer loro, e continua ancora a fare, come si direbbe in Italia, opera di disfattismo. Dispiacciono inoltre ai conservatori ed a molti membri del Centro le sue tendenze democratiche e l'appoggio che egli dà allaal progetto di riforma elettorale in Prussia coll'mirante all'introduzione del suffragio universale, eguale, segreto e diretto. Il fatto è, però, che quanto alla dichiarazione per la pace essa corrispondeva perfettamente alle vedute della S. Sede, come sono pure ad essenella sostanza a queste conformi le idee esposte nell'accluso articolo Forza o diritto?, in cui sostiene contro coloro, che vorrebbero una forte pace tedesca imposta colla violenza (sia pure sotto le formule eufemistiche di rettifiche di confini o di garanzie per la sicurezza militare), la necessità di una intesa fra i popoli secondo le norme della giustizia. Quanto poi alla
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riforma elettorale ed a e ad altre simili innovazioni in senso democratico, è vero pur troppo che esse possono arrecare gravi pericoli alla causa cattolica, rafforzando i partiti di sinistra; ma non bisogna neppure dimenticare che niuna forza al mondo può ai giorni nostri impedire tali evoluzioni sociali, ed è quindi assai spessosovente più saggio prevenirle adottarle preventivamente munite nei limiti del possibile di opportune restrizioni e cautele, anziché lasciarsele poi strappare colla forzaviolenza in forma assai più avanzata e nociva.
Il malcontento, largamente diffuso verso contro il deputato Erzberger, venne naturalmente crescendo ed inasprendosi col rapido e progressivo aumentare della potenza dei militaristi e dei pangermanisti dopo le vittorie della Germania, in seguito alle quali la dichiarazione del LuglioReichstag per la pace è divenuta anch'essa ununo dei tanti "pezzoi di carta"; mentre, d'altra parte, la nomina a Cancelliere dell'Impero del Sig. Conte von Hertling, (già da tempo contrario fortemente contrario all'Erzberger (come del ebbi già a riferire nel succitato Rapporto del 22 Ottobre 1917), ha reso assai più difficile la situazioneposizione di lui.
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Fra i due uomini sono sorti ben presto spiacevoli incidenti, dei quali uno abbastanza clamoroso, nel Febbraio scorso ma fondatocausato (sembra) suda un malinteso, nel Febbraio scorso a causa di espressionigiudizi sfavorevoli al Cancelliere che l'Erzberger avrebbe era stato accusato di avereavrebbe espresso in occasione di un suo viaggio a Vienna (All. IV). Senonché assai più grave dissidio hanno creato le note critiche mosse da questo allaal Governo nella Commissione del Bilancio del Reichstag l'8 corrente, specialmente a causariguardodealla politica segreta orientale. "Perché, egli disse, siamo costretti a ripetere sempre le stesse cose? Perché il Governo non ha un piano sicuro, ma oscilla secondo la situazione militare. La nostra politica ha realmente per effetto il prolungamento della guerra, solleva la gioia dell'Intesa e distrugge il prestigio tedesco all'E estero". Passando poi a descrivere i recenti avvenimenti dell'Ucraina, aggiunse: "Abbiamo oggi in Ucraina una dittatura militare tedesca sottonella la persona dell'Hetmann. Il Centro non può accettare la responsabilità di simile politica", e concluse chechiedendo che fosse strettamente
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osservato il pattotrattato di Brest-Litowsk e che tutte le questionidecisioni relative alle questioni politiche ed economiche riguardanti i paesi dell'Est vengano prese solo dopo espressa approvazione del Cancelliere.proponendo i seguenti punti: "Le questioni decisioni in tutte le questioni politiche ed economiche concernenti i territori dell'Est non potranno essere prese che dopo la previa ed espressa approvazione
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del Cancelliere. – La lettera e lo spirito del trattato di pace di Brest-Litowsk debbono essere completamente mantenuti ed osservati. – Gli articoli di scambio, contemplati nell'articolo settimo di detto trattato, saranno messi a disposizione dell'Ucraina nel più breve termine possibile. – Le autorità politiche e militari germaniche si asterranno da qualsiasi ingerenza intromissione negli affari interni dell'Ucraina."
Questa mossa dell'Erzberger fu interpretata come un attacco al tempo stesso contro l'Hertling e contro le Autoritàl'Alto Comando militarie (in quanto i surriferiti punti supponevano indebite ingerenze da parte di questa delle Autorità militari e debolezza da parte da parte del Cancelliere nel resistere loro nel resistervi, e tendevano a creare un dissidio fra l'Alto Comando e la Direzione politica dell'Impero), e provocò, le più specialmente nella Kölnische Volkszeitung, violentissime polemiche a carico di lui. Si è domandato anchepersino che l'Erzberger cessi di rappresentare il Centro nella Commissione principale del Reichstag e che il Ministero degli Esteri di Berlino rompa con lui qualsiasi relazione. Un membro del Centro di Sassonia, il Conte Schönburg, in una riunione a Dresda haè giunto sino a chiamatore l'Erzberger "verlogener Schweinehund" ossia "porco mentitore"; per la quale ingiuria questi ha sporto contro di luiil sullodato Conte formale querela.
In tali condizioni comprenderà facilmente non isfuggirà certamente all'E. V. la difficile e delicata situazione in cui si trova la Nunziatura. Non credo che sia possibile
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né giusto gettare a mare, come suol dirsi, il Sig. Erzberger; ciò non sarebbe giusto, giacché, sebbene egli sia. Senza dubbio egli manca spessonon di rado di prudenza e di tatto (si ricordi il repentino l'improvviso ed inaspettato attacco fatto da lui l'anno scorso contro il Cancelliere Bethmann-Hollweg, che pure gli dimostrava la massima fiducia), ed,inoltre, a quanto mi si assicura, può facilmente compromettere, perché spes viene accusato di parlare sovente a nome del S. Padre: così, ad esempio, nell'ultima conferenza tenuta a Zurigo egli avrebbe affermato (né(non so da chiveramente da qual fonte abbia avuto tale informazione) che Sua Santità è malcontenta dell'atteggiamento tenuto dai Cattolici della Germania, circa la Nota pontificia a proposito della e dai quali non ha avuto l'atteso appoggio nella Sua azione in favore della pace. Inoltre Finalmente non si può non tenere conto della sempre opposizione sempre maggiore, che egli incontra presso gli uomi numerosissimia membri del Centro, soprattutto della nobiltà, e presso lo stesso Cancelliere, il quale me ne ha fatto espressamente parlare d anche dalla sua Signora (venuta testé per qualche giorno a Monaco) e dal suo Confessore, il P. Blume S. J.Conviene quindi trattare con usare verso dilui la massima circospezione, ed io da molto tempo mi guardo bene dal dirgli e soprattuttoDa qualche tempo tempo quindi io credo conveniente mi trovo costretto ad usare verso di lui la massima grande circospezione e mi astengo dal comunicargli e soprattutto dallo scrivergli cose troppo delicate. Ma, d'altra parte, egli è attivissimo, devotissimo attaccatissimo all mostra grandevivo attaccamento verso la Person la S. Sede e, nella non mai abbastanza lamentata mancanza in Berlino di qualsiasi rappresentante della S. Sede medesimapontificio ed od agente ed anche di qualsiasiunque semplice agente della Nunziatura, egli è utilissimo, per non diree direi quasi indispensabile alla Nunziatura nell'opera a favore dei prigionieri, come per l'invio dei pacchi, per la spedizione di lettere, a pri-
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gionieri, dei quali non si conosce con esattezza l'indirizzo, ecc.ecc.
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Di più, penso che, malgrado tutto, il suo rôle politico non è del tutto finito, giacchée che anzi saranno indubbiamentepiuttosto le sue idee e le sue tendenze, e non già quelle dei suoi oppositori, pag (pangermanisti e conservatori), che, volere o no, finiranno per trionfare. Sembrami infine che, sebbene i nemici dell'Erzberger cerchino con ogni sforzo di trarre la Nunziatura dalla loro parte staccandolae di staccarla da lui completamente da lui, questa invece, nelle attuali lotte interne del Centro, debba mantenersi neutrale, ed avereconservando con tutti, nei limiti dovuti e colle necessarie e proporzionate cautele, convenienti rapporti. Sarò
Sarò ad ogni modo ben grato all'E. V. per tutti gli avvisi ed ammonimenti, che nella Sua alta saggezza e nel Suo superiore giudizio credesse dovermi impartire al riguardo; ed intanto chinato umilmente
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Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 27 May 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 4780, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/4780. Last access: 21-12-2024.
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