Document no. 6325

[Weinen, Peter]: Rapporto sulle Cure spirituali date ai prigionieri a Sennelager. Sennelager, March 1918

Il sostenere delle cure spirituali ai prigionieri deve essere considerato, su tutti i punti di vista, come uno dei temi più importanti delle amministrazioni militari, che hanno ricevuto a questo soggetto istruzioni molto precise, come ciò è stato altresì di tutto il tempo l'uso nell'esercito Germanico. È dunque il dovere delle amministrazioni militari di aiutare i preti della Chiesa cattolica, come è il caso di qui a Sennelager, da queste loro difficili funzioni di direzione spirituale. Condotte da questi punti di vista, le autorità militari di Sennelager hanno preso a cuore, di seguito alla fondazione di questo campo, di tenere conto dei bisogni spirituali dei prigionieri cattolici e di assecondare alle intenzioni delle amministrazioni ecclesiastiche.
I. La Chiesa:
Appena furono arrivati i primi prigionieri a Sennelager, che digià il Monsignore Vescovo di Paderborn s'interessò di questi suoi nuovi diocesiani, cominciò ad organizzare la loro vita spirituale e s'occupò per la costruzione d'una chiesa cattolica. Questo regalo dal loro pastore dell'anima poté essere reso accessibile ai prigionieri al 20 Dicembre 1914, l'ultima Domenica dell'avvento. Delle congregazioni pie e delle suore
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religiose di Paderborn non hanno voluto restare indietro per imitare l'esempio del loro Vescovo e di fare dalla casa di Dio, con l'arredamento di mobili e di ornamenti necessari, un'abitazione degna del Santissimo Sacramento. E questo zelo di tutte le amministrazioni ecclesiastiche, dalla più alta fino alla più bassa, non diminuì più in seguito; sì, quando il 30 Dicembre 1915 la chiesa divenne una preda alle fiamme, ove per fortuna il Santissimo Sacramento fu salvato grazie ai soccorsi energici degli uomini di guardia Germanici e dei prigionieri, fu ancora una volta il Vescovo di Paderborn che s'interessò con tanto amore ai prigionieri che, non solamente durante un poco tempo delle baracche furono arrangiate per il servizio religioso cattolico in tutti i blocchi dei prigionieri, in maniera che in tutti i blocchi il santissimo sacrificio della messa poteva essere celebrato, ma che ancora la domenica dopo Pasqua 1916 una nuova chiesa poté essere per la prima volta impiegata.
A questa occasione il Monsignore Vescovo celebrò e predicò in lingua francese. La nuova chiesa era, visto il numero accresciuto dei prigionieri, più grande della prima. Il luogo ove la chiesa restò bruciata misurava solamente m. 25x10, la nuova chiesa misura m. 27x14. Questa qui fu ammobigliata di banchi per inginocchiarsi e banchi per sedersi. L'altare principale, il banco di Comunione e altri oggetti furono fabbricati dai prigionieri, che hanno contribuito volontariamente al costo. Dalla domenica dopo Pasqua 1916 fino ad oggi, questa chiesa è stata il centro della vita cattolica a Sennelager. Ed essa si è svelta nel modo seguente.
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II. Preti:
a) Dopo che prima, all'incarico del Monsignor Vescovo, il rev. professore Signor Rosenberg, insegnante al ginnasio a Paderborn, aveva fatto il servizio religioso per i prigionieri, il Padre Carl Meyer S. J. cominciò il 18.10.14 le sue funzioni di direttore spirituale dei prigionieri e fu designato con contratto come tale per l'autorità militare. Quando questo ultimo, in estate 1917, fu forzato per malattia di cessare le sue funzioni, il Signor prefetto Paul Goldmann del "Leokonvikt" di Paderborn divenne suo successore, e come suo rappresentante, il rev. Padre, dottore Tharsicius Paffrath, O. F. M., lettore di Theologia al convento dei Francescani a Paderborn.
b) Affinché la direzione spirituale dei prigionieri cattolici possa essere la più intensiva possibile, dal principio parecchi preti prigionieri furono messi alla direzione spirituale. Questi ultimi abitavano, in parte, prima nella Casa di S. Giuseppe, poi in Convento dei Francescani a Paderborn. Di questi quei [sic] prima andarono tre o quattro al sabato e alla domenica col direttore spirituale germanico alla Senne. Più tardi divenne di più in più l'abitudine di alloggiare i preti prigionieri a Sennelager stesso, nelle dimore speciali che corrispondono al loro rango. In tale maniera una pastorizzazione specialmente intensiva dei prigionieri per i loro direttori spirituali fu resa possibile, dacché i preti possono essere in contatto continuo con i laici. I nomi di ciascun prete, il tempo delle loro attività a Sennelager e le loro occupazioni speciali sono indicate nella lista seguente
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dei preti che sono stati a Sennelager dal Gennaio 1917.
1. Faes, Julius, Belga, aggiunto direttore spirituale, fu occupato dal Marzo al Luglio 1917 al campo die Staumühle, il quale distava dal campo principale di circa un'ora, il resto del tempo al campo dei prigioniero civili;
2. Garéneaux, Francese, soldato prigioniero di guerra in qualità d'ufficiale, arrivò nel gennaio 17 dal Campo dei prigionieri di Celle-Schloss, fu durante un certo tempo occupato nel campo civile, e attualmente al campo dei prigionieri militari;
3. Desaint, Francese, a Sennelager dal Settembre 1916, fu occupato nel giugno 1917 al campo dei prigionieri militari, il resto del tempo al campo civile; fu rinviato in Svizzera col trasporto dei prigionieri ammalati l'11.9.17.
4. Vandevelde, Belga, a Sennelager dal Settembre 1916, fu occupato dal marzo al luglio 1917 assieme a Faes al campo die Staumühle; e da quel tempo recasi ogni domenica a Staumühle per celebrare il Santo sacrificio della messa e per la cura spirituale, in seguito, una volta al mese all'Arbeitskommando di Gütersloh;
5. Vancoppenolle, Belga, a Sennelager dal Novembre 1916, fu ugualmente inviato nel luglio 1917 con i prigionieri civili fiamminghi al campo dei prigionieri di Münster;
6. Plessers, Belga, al campo dal Novembre 1916, fu ugualmente inviato nel luglio 1917 con i Prigionieri civili fiamminghi al campo di Münster, ritornando da questo l'8 Settembre
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1917 e da quel tempo occupato al campo dei prigionieri civili;
7. Raoult, Francese, restò al convento dei Francescani a Paderborn fino alla fine 1916, poi dalla fine d'aprile 1917 al campo di Sennelager, in seguito ancora a Dortmund in qualità d'aggiunto direttore spirituale per l'Arbeitskommando di quella città;
8. Hannay, Belga, fu al campo dal gennaio fino alla fine di marzo 1917, in seguito inviato al campo degli ufficiali prigionieri di Celle-Schloss;
9. Verdoodt, Belga, al campo dal Marzo fino al luglio 1917, fu inviato in seguito a Münster coi prigionieri civili fiamminghi;
10. Van Thienen, Belga, rimase nel campo per qualche settimana nell'estate 1917, fu in seguito rimpatriato nel Belgio.

III. Cura spirituale:
Quello che è stato fatto come cura spirituale per i prigionieri dai preti germanici e prigionieri, è svolto in dettagli come segue:
1) Messa:
A) Ogni domenica hanno luogo le sante messe seguenti: alle 7 del mattino, messa e Comunione per i prigionieri militari; alle 8, messa e Comunione per i prigionieri civili; alle 10, grande messa per i prigionieri militari con predica in lingua francese; alle 11, grande messa per i prigionieri civili con
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predica in lingua francese;
Ogni due domeniche è tenuta una predica in lingua fiamminga alla messa delle 8. Specialmente durante le messe celebrate la domenica e giorni feriali alle 8 ed alle 10, la chiesa è ricolma di gente fino all'ultimo posto.
B) Ogni giorno della settimana hanno luogo le sante messe seguenti: alle 6 ½ del mattino, per i prigionieri militari, con la facoltà della confessione;
alle 7 ½ per i prigionieri civili con la facoltà della confessione;
alle 8, per i prigionieri civili.
2) Devozioni o preghiera della sera:
A) La domenica hanno luogo le devozioni seguenti: alle 3 p.m. vespero e saluto al S. S. Sacramento per i prigionieri militari; alle 4 p. m. vespero e salutato al S. S. Sacramento per i civili.
B) Durante i giorni della settimana:
Ogni sera ha luogo nella Chiesa del Campo una preghiera per i prigionieri civili; quest'uso fu mantenuto per tutte le sere fino al luglio 1917 in lingua fiamminga e francese. Come in quest'epoca la più parte dei fiamminghi sono partiti da Sennelager, la preghiera della sera è stata sospesa per questi ultimi. A questa preghiera serale e giornaliera, vi assistono in generale dai quaranta ai cinquanta prigionieri. Ogni
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giovedì sera ha luogo un raccoglimento con esposizione del S. S. Sacramento. Anche per i prigionieri di guerra è tenuta giornalmente una preghiera serale nel loro Blocco, nel quale assistono fino a 50 prigionieri.
3. Antologia:
A) La quaresima è stata osservata nell'anno 1917 nel seguente modo:
Ogni settimana, ebbe [sic] luogo due prediche serali ciò: il martedì in lingua francese per i prigionieri militari, il mercoledì per i prigionieri civili in lingua francese.
Oltre a ciò fu tenuto durante la quaresima tutte le domeniche alla messa delle 8. a. m. una predica fiamminga e ogni venerdì sera il cammino della Croce in lingua fiamminga per i prigionieri civili.
B) Durante il mese di Maggio fu dato tutte le sere il saluto all'onore della S. S. Madre.
C) Durante la festa del Corpus Domini1 ebbe luogo una processione solenne per i prigionieri civili e militari all'intorno della Chiesa; in detta occasione, nel giardino della Chiesa fu fatta una benedizione sacramentale su di un altare appositamente eretto.
D) In occasione della festa di tutti i Santi, una processione solenne si recò nel cimitero dei prigionieri, dove i preti tennero delle prediche in lingua fiamminga e francese.
E) È da notare particolarmente che ogni primo venerdì viene tenuto una guardia d'onore al Sacro Cuore di Gesù, in forma tale che i partecipanti si obbligano a pregare alternativamente ciascuno di essi mezz'ora per giorno nella chiesa. Questa guardia d'onore è composta da più di cento membri.
4) Fino dal principio, fu dato la più grande importanza acciocché sia possibile si prigionieri di ricevere frequentemente i S. S. Sacramenti:
A) Vi è giornalmente l'occasione di confessarsi, durante le messe giornaliere e ad ogni sabato sera, nonché alle vigilie delle feste.
B) Il numero delle comunione [sic] variano a secondo del quantitativo dei prigionieri del campo. Fino all'Aprile 1917 furono amministrate ogni domenica dalle 160 alla 200 Comunioni, e durante ogni giorno della settimana dalle 45 alle 50. Attualmente esse si avvicinano alle 110 circa ogni domenica, e nei giorni della settimana alle 60 circa:
Nelle differenti feste, i sacramenti furono ricevuti nei modi seguenti.
S. Giuseppe: 150 L'Annunziata M. V.: 110
Domenica delle Palme: 170 Giovedì Santo: 150
Pasqua: 480 Lundedì di Pasqua: 100
Ascenzione: 260 Pentecoste: 300
Corpus Domini: 210 Festa del Sacra Cuore: 175

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C) Confirmazione:
Una solennità particolarmente eretta fu quella della confirmazione, la quale ebbe luogo nel maggio 1916 e Dicembre 1917 nella Chiesa del Campo.
Monsignore il Vescovo di Paderborn ottenne che una certa parte dei prigionieri, i quali non avevano ricevuto ancora il S. S. Sacramento della confirmazione restassero a Sennelager senza essere inviati ai comandi di lavoro.
La domenica dopo Pasqua 1916 Monsignore il Vescovo di Paderborn confirmò e predicò durante la grande messa solenne in lingua francese.
Durante la seconda Domenica dell'Avvento 1917, Monsignore il Vescovo ausiliario di Paderborn confirmò e predicò ai prigionieri in lingua francese ed in Italiano.
5) Un gran numero dei prigionieri non possono intervenire nella Chiesa del Campo. Doveva essere una cura speciale di farli partecipare tutti alla consolazione della religione cattolica. Questo è soprattutto per il caso degli ammalati del Lazzaretto. La Chiesa cattolica di Sennelager ha preso cura di essi nel modo seguente:
A) Nel Lazzaretto dei prigionieri di Sennelager viene detto [sic] ogni domenica una messa alle 8 del mattino; in oltre ogni due giorni almeno uno dei preti prigionieri del Campo Civile o militare si reca all'ospedale per visitare gli ammalati. Questi comunicano i degenti ogni domenica, che superano sempre il numero
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di quattro, arrivando spesso ai dieci.
B) All'infuori dell'ospedale principale, esiste anche una sezione di prigionieri che trovansi degenti all'ospedale di Staumühle, che dista da Sennelager circa un'ora di cammino. Questo, fino dal 1915 al principio del 1917, fu appositamente riservato per i tubercolosi. In questo medesimo lazzaretto si recava la domenica il prete che diceva la santa messa nel campo di Staumühle e celebrava una seconda messa. In oltre il mercoledì, se la necessità o la possibilità lo permettevano, uno dei preti prigionieri recavasi all'ospedale a visitare gli ammalati. Dal febbraio 1917, la sezione dei prigionieri al Lazzaretto di Staumühle non è che una stazione per le malattie mentuali [sic] e sessuali, la quale ospita una piccola quantità di sofferenti. Da quel giorno, il prete che celebra la messa nel campo di Staumühle recasi colà ogni domenica per visitare gli ammalati; e durante i giorni feriali vi si dice la messa.
C) Al campo di Staumühle medesimo, il servizio religioso fu incominciato già nel novembre 1914 dal rev. Professore Rosenberg; questo servizio fu assicurato in seguito da uno dei preti francesi prigionieri, alloggiati nel convento dei Francescani in Paderborn, il quale recavasi il sabato da Paderborn con il Rev. Padre Meyer, facendo ritorno la domenica sera. Dall'Agosto 1915, uno dei preti prigionieri di Sennelager assicurò questo servizio. Una baracca fu trasformata in Chiesa, dove si eregge [sic] un altare benedetto, e tutti gli
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spazi furono adornati in maniera degna e appropriata, corrispondente al principio della religione cattolica. Qui la messa vien detta ogni domenica, e avanti la messa vi è il mezzo di potersi confessare. Il numero delle Comunioni variarono di molto, dato la popolazione non stabile del campo e che una parte dei prigionieri civili fu alloggiata temporaneamente nel Campo di Staumühle. Nella Pasqua del 1917 furono comunicati circa 35 e nel natale del medesimo anno circa 25 prigionieri.
IV. Scuola
Partendo dal punto di vista che la più grande cura possibile deve essere presa del benessere spirituale dei prigionieri, fin dal principio fu data la massima importanza per la creazione delle scuole e dei corsi per l'insegnamento. I preti hanno collaborato moltissimo per l'adempimento di quest'opera. La difficoltà per la realizzazione d'un simile programma era, che tra i prigionieri civili dei professori capaci e appropriati furono spesso rinviati liberi nelle loro patrie dopo poco tempo, oppure inviati quali Studenti al campo dei prigionieri di Göttingen. Per la qual cosa il cambiamento dei professori fu sovente inevitabile. I corsi che fino dal luglio 1916 presero il carattere d'un insegnamento regolare abbracciavano anzitutto i rami seguenti:
Latino, Francese, Inglese, Fiammingo, Tedesco, Matematica, Scienze naturali e scienze commerciali.
La più parte dei rami furono divisi in più corsi,
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specialmente per i debuttanti, per i gradi intermedi e per i corsi più avanzati, di tal maniera che gli allievi potevano saltare da un corso all'altro. Il posto del Direttore della Scuola fu occupato dal prete Faes e duranti il suo soggiorno a Staumühle, dal prete Verdoodt. Dopo che la Scuola aveva sofferto, su tutto il luglio del 1917, per le partenze di molti professori e allievi a Münster, rincominciò a fiorire dall'autunno del 1917. Attualmente in questa scuola sono impartiti i seguenti corsi:
1. Lingue:
Italiano, Francese, Inglese, Fiammingo e Tedesco.
2. Matematica: Algebra, Geometria, Trigonometria.
3. Scienze naturali: Meccanica, Elettricità.
4. Scienze commerciali:
Diritti commerciali, contabilità, stenografia.
5. Altre scienze: Architettura.
Per il bisogno dell'insegnamento, Monsignore il Vescovo di Paderborn donò una grande quantità di libri adatti all'istruzione richieste. La biblioteca dei prigionieri trovasi sotto il controllo delle autorità germaniche, le quali accordano ai preti prigionieri di partecipare in queste, acciocché i prigionieri non abbiano che dei volumi assolutamente convenienti.
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V. Conclusione:

Quale successo ebbero tutte quelle opere di cura spirituale, impiantate dal Monsignore Vescovo di Paderborn, ed eseguite dai reverendi preti Germanici con il soccorso dei preti prigionieri cattolici, particolarmente quante anime perse o in pericolo sono state raccolte nel seno della chiesa cattolica. Dio soltanto lo sa! In tutti i casi, le cifre già indicate riguardo la confirmazione e la comunione, parlano eloquentemente abbastanza, e specialmente il fatto che, per così dire non si è inteso mai che a Sennelager, all'ospedale principale e quello di Staumühle, un prigioniero cattolico si sia rifiutato, prima di morire, di ricevere il soccorso dei preti nonché i S. S. Sacramenti. E ciò dimostra qualche cosa, quando si sogna con quali difficoltà lotta la direzione della cura spirituale nel campo dei prigionieri. In vero dire, si trovano qui mischiati gli uni agli altri, gli uomini più differenti, non solamente quelli di altre opinioni, ma pure dei cattolici che hanno perso la loro fede e si sono rivoltati all'incredulità e all'indifferenza. E precisamente questi si mostrano, qui come da per tutto, i nemici più formidabili dalla religione, e cercano esercitare la loro influenza nefasta, su tutto quando essi appartengono a delle classi superiori oppure rivestono delle cariche militari, sul popolino, sui loro subalterni e le giovane esistenze, che sovente non sono sufficientemente racchiusi nella fede per poter resistere alle loro azioni. A questo
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si aggiunge – circostanze gravi – per Senne – che tra i prigionieri civili trovasi un gran numero di persone moralmente scadute, tantoché dei criminali notati che erano puniti nella loro patria ai lavori forzati e di prigione, quanto ad altri che erano già caduti ben basso, ma che il braccio delle autorità secolari non aveva ancora potuto raggiungere. È evidente che l'influenza di questi elementi è enormemente grande. In preoccupazione continua delle autorità ecclesiastiche di combattere queste influenze. È provato che questo sforzo non fu vano da un'altra osservazione che si poteva fare. Come in tutti i campi dei prigionieri in Germania si è fatto a Sennelager anche l'esperienza che nessun'altra cosa uguaglia all'influenza consolante della religione per riconciliare i prigionieri nella loro sorte. Diretti dai preti della Chiesa cattolica, si abituano di non veder più nella cattività una sventura, ma bensì una prova che Dio inviò loro secondo i suoi disegni impenetrabili. Essi si rassegnano dalla separazione della famiglia e del proprio paese, e più d'una volta un osservatore clinico poteva rimarcare che un prigioniero non si sentiva più abbandonato e senza patria, allorquando vedeva uno di questi esseri semplici, inginocchiato col suo modesto rivestimento e nei suoi zoccoli, con l'espressione della pace sul suo viso e dedicato nelle preghiere davanti l'immagine della S. Madre di Dio, Soccorso Perpetuo e Consolatrice degli afflitti. Egli non si sentiva più estraneo ed abbandonato,
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perché aveva acquistato la convinzione di avere una patria da per tutto, là, dove la Chiesa cattolica lo circonda e lo benedice col suo Tesoro di grazia infinita,
Sennelager, Marzo 1918.
1Hds. von unbekannter Hand unterstrichen: "Corpus Domini".
Recommended quotation
[Weinen, Peter], Rapporto sulle Cure spirituali date ai prigionieri a Sennelager, Sennelager from March 1918, attachment, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 6325, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/6325. Last access: 28-04-2024.
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