Document no. 7313
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 31 May 1917
Summary
Gasparri informiert Pacelli über die Art und Weise, auf die er durch die französische Regierung in der Deportationsfrage aufmerksam gemacht wurde. Der Pariser Kardinal Léon-Josephe Amette teilte dem Heiligen Stuhl mit, dass der Generalsekretär im französischen Außenministerium Jules Cambon ihn um Intervention für die Deportierten beim Heiligen Stuhl gebeten hatte. Gasparri weist den Nuntius an, die Reichsregierung zu einer gleichen Behandlung der Deportationsfragen wie in Belgien zu bewegen. Eine Ablehnung würde ein Prestigeverlust des Heiligen Stuhls bedeuten.[no subject]
Facendo seguito al mio cifrato del 26 corrente, relativo alle deportazioni in Francia, stimo utile dare alla S. V. Illma e Revma un più completo ragguaglio intorno al modo col quale la Santa Sede è stata dal Governo Francese interessata all'argomento.
Con lettera del 19 corrente l'Emo Signor Cardinale Arcivescovo di Parigi mi faceva la seguente comunicazione: "M. Cambon, Secrétaire général du Ministère des Affaires Etrangères, m'informe que des renseignements parvenus au Gouvernement français font supposer que les Allemands se proposent de soumettre à nouveau les populations de non départements occupés à un travail forcé et d'effecteur de nouvelles déportations". Se souvenant que "Le Saint Siège a bien voulu prendre intérêt aux déportations dont nos malheureux compatriotes ont été victimes deus [sic] ces départements l'année dernière et sachant que récemment encore il a pu intervenir pour prévenir des déportations analogues qui menaçaient la Belgique", le Gouvernement me prie de faire connaître à Sa Santité le projet dont
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le bruit lui est parvenu. Il serait
très reconnaissant si une intervention du Saint-Père pouvait empêcher la réalisation
de ces projets".Appena ricevuta tale comunicazione ho pregato l'Eminentissimo Arcivescovo di Parigi di esprimere al prelodato Signor Cambon i più vivi ringraziamenti per la gradita occasione offerta alla Santa Sede di poter adoperarsi all'intento anzidetto e per l'attestato di speciale deferenza dato alla Santa Sede medesima col fiducioso ricorso del Governo francese all'intervento di Essa. In pari tempo ho sollecitato lo stesso Eminentissimo ad assicurare il Signor Cambon dell'immediato e caldo interessamento preso dal Santo Padre affinché, qualora il sovraccennato proposito rispondesse alla realtà, ne venga opportunamente scongiurata l'attuazione.
Quantunque col mio ricordato cifrato del 26 corrente abbia già invitato V. S. a svolgere in tal senso un'efficace azione presso il Governo stesso, tuttavia, siccome il Santo Padre tiene vivamente al felice risultato delle relative pratiche, esprimo la fiducia che Ella, nelle sue visite a Berlino ed a Colonia, non mancherà di mettere in rilievo come l'argomento delle temute deportazioni in Francia meriti la stessa pietosa considerazione – fondata su evidenti e gravi ragioni di umanità – delle deportazioni nel Belgio, e come nuocerebbe al prestigio della Santa Sede se Essa non riuscisse ad ottenere che il Governo tedesco prenda, relativamente alla Francia, quell'impegno che assunse nei riguardi del Belgio; impegno contenuto, come è noto perfettamente alla S. V. nella Nota dell'8 Marzo scorso, N. I 4965, diretta da Sua Eccellen-
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za il Conte de Hertling al
compianto Monsignor Aversa.Profitto, intanto, ben volentieri della propizia occasione per raffermarmi con sensi di distinta e sincera stima
di V. S. Illma eRevma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri