Document no. 7401
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 25 February 1919
Summary
In Erwiderung auf die Denkschrift verschiedener jüdischer Vereinigungen aus Frankfurt am Main, in der diese den Heiligen Vater dazu aufgefordert hatten, sich für ein Ende der Gewalt gegen die Juden in Polen und Galizien einzusetzen, teilt Gasparri Pacelli den Inhalt eines Berichts des Apostolischen Visitators für Polen, Achille Ratti, mit. Dieser versichert, sich mit dem Thema zu beschäftigen, doch ihm lägen noch keine gesicherten Informationen vor. In Warschau sei die Lage ziemlich ruhig, die zahlreichen Juden würden zwar sehr verabscheut, aber nicht verfolgt. Christen und Juden beschuldigen sich gegenseitig angesichts des Pogroms vom 11. und 12. November 1918 in Kielce. Deutlich grausamer sei das Pogrom in Lemberg gewesen, für dessen Aufklärung erst einen Monat später eine Warschauer Kommission zusammengesetzt wurde. Ein unparteiischer Pole missbilligte gegenüber Ratti die Verspätung dieser Ermittlung.[no subject]
Mi è pervenuto regolarmente il Rapporto della S V. Illma N. 12015, degli 8 corrente, che ha per oggetto la trasmissione di un Memoriale diretto da varie persone e società giudaiche di Francoforte sul Meno al Vescovo di Fulda, allo scopo di ottenere l'interessamento del Santo Padre; affinché cessino le crudeltà che diconsi commesse contro gli Ebrei in Polonia e in Galizia.
Già nel Dicembre u. s. la Santa Sede aveva interessato al proposito Monsignor Ratti, Visitatore Apostolico di Polonia, il quale così mi scriveva da Varsavia, in data 15 Gennaio ultimo:
"Dei pogroms ed eccidii contro i giudei, pe' quali V. E. Rev.ma mi inviava il ven. cifrato suo, mi sono bensì occupato e me ne occupo e qualche documento ho già in mano; ma nulla finora di ben chiaro e definitivo. A Varsavia, certamente, nulla è avvenuto, dico nulla di qualche importanza e gravità, gli ebrei vi sono incredibilmente numerosi (300 mila!), vi sono de<te>1 statissimi, ma non molestati, molto meno perseguitati.
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A Kielce ne' giorni 11 e 12 Novembre 1918 vi
furono gravi tumulti contro gli ebrei, de' quali quattro giacquero morti, 250 feriti o mal
conci. Ho sott'occhi il verbale di una seduta di quel consiglio comunale dèi primi dicembre:
gli ebrei danno la colpa ai cristiani, i cristiani agli ebrei; aspetto ulteriori
informazioni promessemi.A Leopoli, un mese circa prima che a Kielce, furono cose ben altrimenti gravi e per la strage seguitane e per i vandalismi commessi; furono a centinaia i morti ed intere contrade andarono saccheggiate ed incendiate. Soltanto pochi giorni or sono una grande commissione per il numero e le qualità delle persone davvero imponente è partita di qui per fare un'inchiesta sui luoghi; un polacco buono, imparziale, molto vicino all'ambiente governativo mi biasimava molto il ritardo dell'inchiesta; ma per ora non si può fare altro se non aspettarne i risultati e conoscere, se sarà possibile, i mezzi impiegati per ottenerli."
Nel portare quanto precede a conoscenza di V. S. per qua [sic] opportu-
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na conoscenza e norma, profitto volentieri dell'incontro per raffermarmi con sensi di
distinta e sincera stimadi V. S. Illma
Aff.mo per servirla
P. Card. Gasparri
1↑Hds. eingefügt, vermutlich vom Verfasser.