Document no. 7407
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 05 June 1919
Summary
Der Besuch des neu gewählten brasilianischen Staatspräsidenten Epitácio Pessoa beim Heiligen Vater hat dazu geführt, dass gewisse liberale Zeitungen die Auffassung vertreten haben, der Heilige Stuhl habe damit einen lange befolgten Grundsatz aufgegeben. Dieser Grundsatz sah vor, dass katholische Staatsoberhäupter während einer Romreise nur den italienischen König oder den Heiligen Vater besuchen können, nicht aber beide. Die Aussage der liberalen Zeitungen, so Gasparri, ist aber falsch. Denn Pessoa ist bisher lediglich designierter Präsident, hat sein Amt noch nicht angetreten und ist damit noch kein Staatschef. Deshalb könne von der Aufgabe des genannten Grundsatzes nicht die Rede sein. Gasparri weist den Nuntius darauf hin, dass es 1898 bereits einen ähnlichen Fall gegeben hat. Allerdings habe der damalige brasilianische Präsident den italienischen König zuvor in Turin besucht und nicht ein zweites Mal in Rom. Er weist Pacelli an, dies der Reichsregierung sowie den diplomatischen und politischen Kreisen im Deutschen Reich mitzuteilen.[no subject]
È noto alla S. V. Illma e Revma come la recente visita fatta al S. Padre dal Signor Epitacio Pessoa, Presidente eletto della Repubblica Brasiliana, abbia fornito a qualche organo della stampa liberale l'occasione ed il pretesto di diffondere l'opinione che tal fatto segni il termine definitivo d'un principio e d'un criterio a cui la Santa Sede si era finora costantemente attenuta, per causa dell'anormale situazione creatale dallo Stato Italiano: il principio, cioè, secondo il quale non si ammetteva che i Sovrani o Capi di Nazioni Cattoliche potessero recarsi in Roma a visitare il Re d'Italia nel Palazzo Apostolico del Quirinale, salvo l'ossequio ed il riconoscimento particolare dai medesimi dovuto alla persona del Romano Pontefice ed ai suoi imprescrittibili diritti; donde la norma, fedelmente mantenuta ed inculcata anche in alcuni casi particolarmente difficili, che, se qualche Sovrano o Capo di Stato Cattolico avesse creduto di venire in Roma ospite del Re d'Italia, si metteva per ciò stesso nell'impossibilità di recarsi in Vaticano a visitare il S. Padre.
Tale apprezzamento di una parte della stampa, conforme V. S. avrà potuto rilevare dalla nota ufficiosa pubblicata nell'Osservatore Romano del 22 maggio p. p., è assolutamente erroneo.
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Infatti l'accennato criterio non ha subito testé nessuna eccezione, atteso che il Sig. Epitacio Pessoa, Presidente soltanto eletto della Repubblica del Brasile, non può ritenersi né dirsi Capo di Stato nel senso vero e preciso, cioè effettivo, della parola. La sua situazione, invece, appare simile a quella di un Re elettivo, il quale, prescelto dall'Assemblea, non ha ancora adempiuto le formalità prescritte dalla Costituzione e perciò non ha giurisdizione alcuna nel Regno. Gli onori particolari, coi quali venne ricevuto, hanno poca o niuna importanza nella presente questione e gli furono resi solo a titolo di deferente Riguardo.
Quindi l'avvenuto ricevimento al Vaticano non potrebbe di per sé costituire un precedente se non per coloro, i quali si trovassero nella identica situazione del Signor Pessoa; ma nondimeno, anche tale precedente rimane escluso.
Invero è necessario che V. S. sappia, in via del tutto confidenziale e riservata, come la Santa Sede, ben prevedendo la possibilità di gravi malintesi consentì alla visita accennata solo perché venne ad essa affermato esservi un precedente del tutto simile nella visita fatta il 25 luglio 1898 a S. S. Leone XIII dal Sig. Campos Salles, anch'egli Presidente eletto del Brasile. Per la brevità, anzi per l'angustia del tempo, non fu possibile chiarire le cose se non quando era già troppo tardi per una risoluzione diversa da quella a cui si era acceduto; ma allora venne a conoscersi che nel 1898 le cose erano andate ben diversamente.
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Poiché, se è vero che il medesimo Pontefice ricevette il prelodato Signor Campos Salles, è pur vero e devesi assolutamente rilevare che questi non si recò al Quirinale, né s'incontrò mai in Roma col Re d'Italia, da lui pochi giorni innanzi visitato nel Piemonte, a Torino.
Si vede, pertanto, come il precedente addotto non rispondeva alla realtà.
Nel comunicare alla S. V. quanto sopra, La interesso a valersi di tali notizie per rettificare qualsiasi men giusto ed esatto apprezzamento di cotesto Governo, nonché dei circoli diplomatici e politici di cotesto paese, a proposito della visita suaccennata, ed intanto godo confermarmi con distinta stima
Della S. V. Illma e Rma
Servitore
P. Card. Gasparri