Document no. 7995
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 28 February 1921
Summary
Pacelli zitiert einen Abschnitt aus einem Brief des beauftragten Direktors der Nachrichtenabteilung im Auswärtigen Amt, Viktor Naumann. Er möchte den Heiligen Stuhl damit ausschließlich informieren und gibt keine eigene Stellungnahme zur Aufforderung Naumanns ab. Dieser möchte aus einer guten Quelle erfahren haben, dass die Leitung des Internationalen Gewerkschaftsbundes in Amsterdam beschlossen hat, in ganz Europa die organisierten Arbeiter zu Protesten gegen den Versailler Vertrag aufzurufen. Wie schon 1917 beteuert Naumann das Konzept, dass die Kirche sich von der Roten Internationale nicht übertreffen lassen soll. Daher bittet er den Heiligen Vater durch Pacelli, sein Wort zu erheben, um dieses zu verhindern, und zwar durch Ergreifung der Initiative und die Warnung an die Entente, den Bogen nicht zu überspannen.Subject
Da una lettera del Sig. Naumann
Il Signor Naumann, già noto all'Eminenza Vostra Reverendissima, mi ha diretto testé una lettera, della quale compio il dovere di riprodurre qui appresso, a semplice titolo di informazione, il seguente brano:
"Mi viene oggi riferito da ottima fonte avere la Direzione dei Sindacati internazionali in Amsterdam deciso che da per tutto, ove ancora non si è fatto, i Sindacati debbano protestare nella maniera più energica contro il trattato di Parigi, a nome dell'umanità e della giustizia.
Nel 1917 scrissi che la Chiesa universale non deve lasciarsi sorpassare dalla internazionale rossa. Questa parola non posso che ripeterla oggi. Prego quindi e scongiuro Vostra Eccellenza di insistere presso il S. Padre, acciocché rivolga un avvertimento ai nostri avversari di non tendere troppo l'arco. Sono d'avviso che la parola del Sommo Pontefice non mancherà di fare impressione e che sarà di beneficio anche per la Chiesa, se i tedeschi di tutte le confessioni guarderanno riconoscenti verso il S. Padre.
Eccellenza, così grande è la calamità del mio popolo
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e le conseguenze della tracotanza della Intesa saranno così terribili per l'umanità intiera, che l'Eccellenza Vostra
riconoscerà che il motivo, il quale mi ha mosso a scriverLe, è la preoccupazione
dell'avvenire. La prego perciò di voler perdonare la mia libertà e di esaudire il mio
desiderio."Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico