Document no. 11810
[Schioppa, Lorenzo] to Gasparri, Pietro
[München], 11 January 1919
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StenotypistSchioppaSchioppaSubject
[Kein Betreff]
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Già la
pace di Brest Litowski, conclusa fra la Germania imperiale el'eterogeneo convenuto, il bolscevismo, portava in sé i germi
della decomposizione. Se il Governo dei Sowjet vi si sottomise, lo fece col pensiero
insidioso di trovarsi al caso accettando di fatto uno stato formale di pace, di
diffondere il bolscevismo in Germania e di là in tutto il mondo. La pace di Brest Litowski,
considerata in sé stessa, fu un grave errore del Governo tedesco. Con essa la Germania
apriva prima le sue porte, sebbene involontariamente,
all'agitazione bolscevica e veniva poi a correre il pericolo di compromettersi internazionalmente.Le relazioni effettive fra la Germania e il Governo dei Sowjet furono dapprima formalmente correttissime. La Germania si atteneva alle prescrizioni del trattato, e le rispettive Ambasciate ritornarono alle antiche reciproche sedi. Ma ben presto si vide che l'ambasciatore della Repubblica dei Sowjet, contrariamente all'articolo 2 del trattato di Brest Litowski, il quale vietava espressamente alle due parti contraenti qualsiasi propaganda contro i poteri costituiti della parte opposta, riconosceva quale suo precipuo compito a Berlino di preparare e finanziare la rivoluzione tedesca. Mentre l'Ambasciata russa andava seguendo un tal sistema – confermato in modo più che inoppugnabile da vari fatti durante i giorni della rivoluzione – il Governo dei Sowjet a Mosca seguiva la tattica di mascherare l'agitazione con infuocate tirate contro l'Intesa, e questo per far credere che i rapporti tedesco-russi fossero i migliori di questo mondo. L'assassinio dell'ambasciatore germanico a Mosca fu però un segno della labilità dei rapporti tedesco-russi. Molti politici in Germania,
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giustamente valutando la situazione, ritennero fin
dal principio altro non essere che una commedia quel
mantenere relazioni diplomatiche colla Repubblica dei Sowjet.I circoli competenti di allora in
Germania non mancarono, purtroppo, di presentare la politica tedesco-russa al popolo
germanico ammantata di rosea opportunità.Questo metodo si spiega colla tendenza del vecchio regime tedesco divoler tutelare la pace di Brest Litowski,quella pace che, naturalmente, nessun altro Governo russo avrebbe
potuto riconoscere all'infuori di quello che si fosse visto forzato a sottoscriverla pur
di mantenersi al potere. Tipica è, a questo riguardo, la circostanza che dopo
l'uccisione dell'ambasciatore tedesco, l'assassinio fu presentato in modo nella stampa
ufficiale russa come più rivolto contro il Governo dei Sowjet che contro la Germania. E
ciò era vero solo in quanto che i rivoluzionari socialisti di sinistra, che avevano
soppresso l'ambasciatore germanico, avevano formato allora una fronda contro il potere
dei Sowjet. I bolscevichi non potevano però fare a meno dell'appoggio dei rivoluzionari
di sinistra se non volevano trovarsi isolati ed esposti ad una immediata catastrofe del
loro regime. La domanda da parte della Germania di immediata soddisfazione e punizione
dell'assassino aveva, così, fatto rovinare quella posizione del Governo russo di cui
aveva bisogno allora il Governo tedesco finché la pace di Brest continuava ad aver
valore.Ma sebbene il Governo tedesco avesse approntato per il pubblico lo scenario della politica ufficiale di abbellimento col Governo dei Sowjet, tuttavia non era affatto disposto di lasciare piena libertà all'agitazione bolscevica che l'ambasciatore Joffe esercitava su vasta scala. La rappresentanza del Governo russo a Berlino manteneva persino un istituto "Die Rosta", il quale aveva il compito di diffondere in Germania idee bolscevistiche, mascherato da ufficio per la stampa.
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Quantomeno il Governo dei Sowjet, regolandosi secondo la situazione internazionale per la Germania, si riteneva in dovere di continuare nel doppio
giuoco dei rapporti formalmente corretti e di darsi ad una propaganda che non conosceva
limiti, tanto meno il Governo tedesco aveva bisogno di usarriguardoal Governo dei Sowjet, molto più che lo svolgimento degli avvenimenti militari e politici
internazionali aumentava per la Germania la necessità di metter
fine anzitutto alle mene bolsceviche in
Germania, e di prendere in considerazione pratica l'avversione
dell'Intesa contro la Repubblica russa. Sempre più evidente appariva non solo il fatto che
la Germania, col trattato di Brest e i suoi rapporti col Governo dei Sowjet, si rendeva
moralmente e politicamente incomprensibile agli occhi dell'Intesa, ma altresì nei circoli
competenti tedeschi si cominciò a sentire quanto incompatibile ed indegno fosse il contatto
stabilito fra il Governo tedesco e quello russo. Il terrore che inferociva contro la
borghesia russa, la dittatura cruenta dei bolscevichi domandavano con tutta urgenza un
pronto e completo distacco, un taglio netto fra i bolscevichi e i popoli civili.Dapprincipio si trattava di allontanare dalla Germania il focolare di propaganda bolscevica. Il caso offrì un pretesto più che legittimo. Ecco cosa avvenne. Un giorno, mentre alla stazione di Friedrichstrasse giungeva il corriere russo e venivano scaricate casse e bagagli, una cassa meno resistente delle altre precipitò al suolo, si spezzò e da essa uscirono in gran copia fogli volanti di propaganda bolscevistica in lingua tedesca. L'inosservanza, anzi la violazione dell'articolo 2 del trattato di Brest non poteva esser provata in modo più palpabile di questo, e al rappresentante russo furono rimessi subito i passaporti perché abbandonasse immediatamente la Germania insieme al suo personale. In tal modo i rapporti tedesco-russi erano rotti anche formalmente.
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Poco dopo si
ebbero in Germania le grandi riforme politiche sotto il cancellierato del principe
Massimiliano del Baden, ossia la fine del sistema autocratico. Questo cambiamento non influì
menomamente sulle relazioni tedesco-russe. Il Governo popolare guidato dal principe
Massimiliano, continuò, naturalmente, la politica negativa tedesca in Russia, iniziata colla
rottura delle relazioni; e i bolscevichi schernivano apertamente il nuovo Governo fra la cui
democrazia e il radicalismo rivoluzionario russo non esisteva ponte alcuno. I socialisti
maggioritari nel Governo furono qualificati dai bolscevichi
borghesucci nemici delle loro stesse opinioni; e persino i socialisti indipendenti formarono
l'oggetto della loro sfiducia. La simpatia dei bolscevichi verso elementi socialisti in Germania comincia soltanto col capo dei radicali di
sinistra, col famigerato Liebknecht.La rivoluzione scoppiata il 9 Novembre in Germania, avrebbe dovuto condurre – almeno vien fatto di pensarlo – alla ripresa delle relazioni diplomatiche fra la Germania e la Russia. È evidente che il Governo bolscevico salutò con gran gioia la rivoluzione tedesca, da esso considerata come una nuova tappa per giungere alla rivoluzione mondiale. Gli elementi in cui maggiormente confidava erano e sono i radicali rivoluzionari di sinistra e più specialmente i cosiddetti spartacisti. La Lega degli spartacisti (gruppo Spartaco) non è né più né meno che un germoglio del bolscevismo russo in Germania, suo programma: dittatura sul proletariato e comunismo. Questo gruppo rappresenta, a dire il vero, soltanto una piccolissima minoranza dei socialisti tedeschi, e rimane, nella sua efficacia terroristica, localizzata esclusivamente a Berlino.Il gruppo Spartaco, e con esso anche una parte dei socialisti indipendenti, fraternizza apertamente coi bolscevichi; ma bastò l'influenza dei socialisti maggioritari nel Governo (sebbene allo
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stesso Gabinetto appartenessero anche alcuni membri del
partito socialista indipendente) per isolare il baccano degli spartacisti i quali
domandavano che fosse richiamato a Berlino un rappresentante ufficiale russo. Usciti, pochi
giorni fa, i socialisti indipendenti dal Gabinetto, ed esistendo oggi un Governo tutto di socialisti maggioritari moderati, il pericolo della
ripresa delle relazioni diplomatiche colla Russia è
assolutamente escluso. Il partito socialdemocratico
oggi al potere, non mancherà l'appoggio delle grandi masse fino a che non si saranno
svolte le elezioni per l'Assemblea costituente, indette per il 19 gennaio. Tutti,
per tacere dei partiti borghesi, sono avversari giurati del bolscevismo russo. Lo prova
lo sdegno rivelato anche dalla stampa socialista quando si seppe che in una seduta della
Conferenza del gruppo Spartaco aveva preso parte anche un certo Radeck, membro del
Governo russo dei Sowjet, introdottosi in Germania mediante passaporto falso. Il Governo
tedesco, prendendo motivo dell'illecita venuta di Radeck in Germania, ha inviato a Mosca
il seguente radiotelegramma:"Alcuni giorni fa, eludendo il controllo di frontiera, giunse a Berlino, accompagnato da alcuni suoi compagni, Karl Radeck, capo della propaganda russa. Egli ha preso parte ad una riunione per la guerra civile in Germania e per la ripresa della lotta contro l'Intesa. Radeck e i suoi compagni dovranno subire le conseguenze del loro illecito modo di procedere. Il Governo tedesco si vede costretto, da parte sua, a protestare energicamente contro questo introdursi clandestino di rappresentanti russi in Germania. Il contegno di Radeck li conferma nella loro decisione di opporsi ancor più, in avvenire, all'ammissione in Germania di rappresentanti del Governo russo dei Sowjet."
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L'atteggiamento dell'attuale Governo
socialista (attorno al quale, oltre al partito dei socialisti
maggioritari si serrano, in questo punto, anche tutti i partiti borghesi) dinanzi
al Governo russo dei Sowjet, si comprende facilmente se si pensa al carattere del
bolscevismo, distruggitore di ogni civiltà e di ogni forma di Stato, tanto più pericoloso
per la Germania in quanto che essa trovasi oggi in ben misere condizioni economicamente a causa degli
immensi sforzi domandati dalla guerra, e non in grado, quindi, di sopportare nessun
esperimento, e perché l'effetto psicologico di una guerra durata incessantemente e perduta, ha creato un buon terreno al bolscevismo.
L'atteggiamento viene deciso altresì dalla circostanza che l'Intesa non
concluderebbe mai una pace con una Germania che mantenesse una qualche relazione col Governo
russo dei Sowjet. Il bolscevismo è divenuto il problema centrale del
mondo. Il popolo tedesco, nella sua stragrande maggioranza, non vuole aver nulla a che fare col
sistema bolscevistico la cui completa incapacità di governare saggiamente si è rivelata in
Russia col completo sfacelo politico, culturale ed economico, astrazion fatta dai metodi
sanguinosi colà inaugurati. Il popolo tedesco è sano abbastanza per
distruggere, senza ammalarsi, i germi bolscevichi seminati dal gruppo Spartaco. Finché
l'oriente sarà caratterizzato dallo stigma del bolscevismo la politica tedesca si
dirigerà verso l'Intesa i cui interessi relativi all'ordine sono consoni, a questo
riguardo, con quelli della Germania. La Germania è l'avanguardia della civiltà nella
lotta contro la rivoluzione mondiale bolscevistica annientatrice di qualsiasi civiltà.
Non è, quindi, che l'espressione degli interessi generali europei se attualmente truppe
tedesche si oppongono insieme a quelle inglesi alla penetrazione del bolscevismo nel
Baltico. Finché il Governo bolscevico rimarrà al
potere è impossibile calcolare in una ripresa delle relazioni diplomatiche colla
Rus-254r
sia, sebbene fortissimi interessi economici facciano
guardar la Germania anche verso Oriente.8 gennaio 1919.