Document no. 12373
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 19 July 1920

Writer (text genesis)
PacelliPacelli
Subject
Formazione del nuovo Ministero bavarese – Trattative per il Concordato
Venerdì 16 corrente si è formato alfine formato definitivamente in Baviera il nuovo Ministero, della cui costituzione era stato incaricato il Sig. von Kahr. Il Governo Esso si è così presentato al Landtag e per bocca del Ministro Presidente ha presentato esposto il programma di Governo, che i partiti di coalizione dopo lunga discussione avevano fissato nei qui nell'accordo, di cui ho l'onore d'inviare qui accluso all'E. V. R. il testo tedesco (Alleg. I) colla relativa traduzione italiana (Alleg. II). Così dopo lo stadio provvisorio sorto dagli agitati giorni dello scorso Marzo, si ha ora uno stabile Governo, la cui Presidenza è rimasta al Sig. von Kahr. Del resto, ad eccezione del Ministero della Giustizia, affidato ora al Dr. Cristiano Roth, il Minis il Governo è rimasto immutato; al Ministro Presidente, che ha altre è al tempo stesso Ministro degli Esteri e dell'Interno, è stato dato come Segretario di Stato per il Ministero dell'Interno il Consigliere governa Dr  Schweyer, ed il Segretario di Stato per le Finanze Dr  Krausneck ha assunto definitivamente questo portafoglio.
145v
Nel nuovo Consiglio dei Ministri il partito popolare bavarese (Bayerische Volkspartei) ha, oltre la presidenza, i seguenti portafogli: von Kahr = Esteri ed Interno, Matt = Culti, Krausneck = Finanze, Oswald = questioni sociali , e Schweyer = Segretariato di Stato nel mMinistero dell'Interno. Quindi, sia per il numero che per l'importanza dei portafogli affidati ai suoi membri, quel partito ha, se non l'esclusiva, certo la maggiore responsabilità nel nuovo Governo. Gli altri tre portafogli sono così distribuiti: Roth = Giustizia, (partito di mezzo - Mittelpartei), Hamm = Commercio (partito democratico) e Wutzlhofer = Agricoltura (par lega dei Cont contadini – Bauernbund).
I socialisti maggioritari, proseguendo nella tattica iniziata lo scorso mese di Marzo, hanno di rifiutato di entrare nella coalizione; che anzi, in unione cogli altri partiti di sinistra, attaccano aspramente il Governo ed i partiti che lo compongono.
Il giorno susseguente, ossia Sabato scorso, feci immediatamente conoscere al Sig. Matt, Ministro del Culto, che desideravo avere con lui senza al più presto possibile una Co conferenza per riprendere le trattative sul nuovo concordato bavarese, interrotte, com'era inevitabile, durante il precedente periodo di transizione. Il Sig. Ministro fissò l'abboccamento per oggi Lunedì l'abboccamento, che infatti ha avuto luogo stamane.
146r
Dopo i consueti convenevoli, ho ricordato al Sig. Matt che fin dal 4 Febbraio scorso avevo presentato con Nota diretta all'allora Ministro Presidente e dei Culti, Sig. Hoffmann, i desideri della S. Sede relativamente al nuovo Concordato. Il Sig. Matt mi assicurò che già aveva incaricato il relatore nel Ministero dei Culti, Sig. Gold Goldenberger, di raccogliere il materiale storico-giuridico sui differenti punti toccati in quella Nota e di compilare al riguardo la sua relazione. È qui difatti in uso in Germania di premettere alla soluzione di qualsiasi importante questione un lungo e minuzioso studio preparatorio con ricerche storiche, pareri giuridici, come, il quale naturalmente p richiede un tempo notevole. Dietro mia preghiera, il Sig. Ministro tuttavia mi assicurò che avrebbe fatto farà sollecitare il più possibile tale lavoro, e che , senza attendere che tutte le questioni fossero studiate, mi avrebbe comunicato, man mano che i singoli punti fossero elaborati e chiariti, il punto di vista del Governo; il che mi darebbe anche agio di riferire in proposito alla S. Sede. Allorché sarà stato raggiunto l'accordo fra la S. Sede ed il Ministero dei Culti, esso dovrà essere presentato ed approvato ed approvato dall'intiero Consiglio dei Ministri, ed in fine dal Landtag, il quale secondo la Costituzione è sovrano in Baviera. Se questi esigessero modificazioni alla formula già concordata, dovranno necessariamente aver luogo ulteriori trattative. Finalmente si procederà alla firma
146v
della convenzione.
Non è a dissimularsi che la formulazione dei vari articoli rappresenterà un lavoro estremamente difficile e delicato. Sebbene, infatti invero, l'attuale situazione in Baviera sia di gran lunga indiscutibilmente migliore che in qualunque altro Paese della Germania, occo nondimeno occorre anche qui attendersi forti opposizioni. Innanzi tutto il blocco socialista, che, come si è detto, trovasi attualmente all'opposizione, sarà irriducibilmente contrario ad un Concordato, il quale ammetta di nuovo in qualche guisa l'influenza della Chiesa nella scuola. Che anzi , nelle questioni culturali, anche il partito democratico (sebbene faccia parte della coalizione), il quale, quantunque assai ridotto di numero, potrà tuttavia nuocere considerevolmente colle polemiche sui pubblici fogli. Bisognerà quindi usare formule caute l che, pur salvando la sostanza della cosa, non destino troppo allarmino troppo i seguaci del liberalismo. Dubbio è pure l'atteggiamento, che assumerà la Mittelpartei , composta in gran massima parte di conservatori protestanti, benché non sia impossibile di guadagnarla in favore, qualora il Governo consenta a concedere analoghi vantaggi alla Chiesa protestate. D'altra parte, anche l'antico regalismo, tuttora vivo soprattutto fra i giuristi ed i funzionari dello Stato, tenterà per vie indirette di riguadagnare ciò che la Costitu-
147r
zione ha ad esso tolto sottratto.
Il nuovo Concordato bavarese, inoltre, – e ciò costituisce una nuova difficoltà – dovrà rimanere nell'ambito della Costituzione del Reich, non potendo lo Stato bavarese stipulare disposizioni che siano a questa contrarie. Il Governo di Berlino anzi, come ho avuto occasione di constatare durante il mio recente soggiorno in quella Capitale, avrebbe desiderato che prima si concludesse un Concordato per tutta la Germania (Reichskonkordat), che poi i singoli Stati avrebbero potuto applicare e completare con particolari Convenzioni. Ciò, tuttavia , sarebbe stato, a mio umile parere, dannoso, innanzi tutto perché la Baviera, ove attualmente si può ottenere più che in qualunque altro Paese, del Reich germanico, si sarebbe trovata legata e ristretta, oltre che dalla Costituzione, anche da questo Concordato, inevitabilmente assai meno favorevole alla Chiesa, ed in secondo luogo perché la Convenzione colla Baviera potrà invece servire, se si riuscirà a condurla a buon termine, di esempio e modello per il rimanente della Germania. Risposi quindi che il d tale il disegno non sembravami attuabile , almeno in quanto riguardava la Baviera, per le seguenti ragioni: 1º) Storicamente la Baviera ha un proprio Concordato, del tutto
147v
speciale, ed una propria Nunziatura, che rimarrà anche dopo la erezione della Nunziatura della Germania; 2º) il Governo bavarese non accetterebbe mai quella proposta, ritenendosi libero, pure nei limiti della Costituzione del Reich, di regolare i Rapporti fra Chiesa e Stato; 3º)  dalla S. Sede avevo avuto istruzione di conchiudere prima il Concordato bavarese e poi di trasferirmi definitivamente a Berlino per trattare col Governo del Reich. In seguito a questa mia dichiarazione non ebbi al riguardo ulteriori insistenze; tuttavia, secondo quanto mi ha detto il Sig. Matt, il Governo bavarese dovrà, prima di presentare, come si è detto, il progetto di Concordato al Landtag, dovrà sottoporlo al Governo centrale del Reich, il quale potrà muovere obbiezioni, se esso contenesse disposizioni in disaccordo colla Cost più volte menzionata Costituzione. Per ciò che concerne in particolare la questione scolastica, dovrà essere prossimamente emanata, a norma della Costituzione medesima (articolo 146 capov. 2), una legge per il Reich, acolla quale pure dovranno subordinarsi non trovarsi in contraddizione g i rispettivi articoli del Concordato.
In tali condizioni, ed in mezzo all'agitata situazione internazionale ed alle immani difficoltà politiche ed economiche, colle quali deve lotta attualmente il popolo tedesco, dovranno svolgersi le iniziate trattative. Dio faccia che esse conducano il bene della Chiesa in questa cattolica popolazione!
Chinato
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 19 July 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 12373, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/12373. Last access: 29-06-2024.
Online since 25-06-2013, last modification 10-09-2018.