TEI-P5
Document no. 1298
Riservato
Mi è regolarmente pervenuto il venerato Dispaccio N.
confidenziale N. 34408 del 12 Settembre p. p., col quale l'E. V. R.
mi chiedeva informazioni sull'asserita collaborazione dei cattolici coi socialisti in
Germania.
Innanzi tutto può affermarsi che detta collaborazione non ha avuto mai luogo né nella fase preparatoria alle elezioni nénel durante il periodo elettorale. Il partito del Centro,
il quale raccoglie il maggior numero dei cattolici in Germania, ha sempre combattuto la dottrina socialista, e sostenutola inconciliabilità della dottrina cattolica colla
medesima.
Mai nella lotta elettorale esso non si è unito e quindi in nessun caso essosi
è nella lotta elettorale unito ai
ai socialisti. alla socialdemocrazia. Ciò apparisce soprattutto nelle prime elezioni
mostrò, a differenza della
protestante, dimostrò lapiù ammirevole resistenza e
combattività contro il
socialismo, riuscendo così ad impedire che questo ottenesse la maggioranza nell'Assemblea Nazionale e si costituisse in tal guisa un Governo puramente socialista. Le statistiche dei risultati di quelle elezioni provano
che l nei collegi elettorali cattolici od a maggioranza cattolica i socialisti riportarono un numero assai esiguo di voti in confronto al che in quelli protestanti
od a maggioranza protestante. Nelle posteriori elezioni degli anni 1920 e 1924 i soc
il partito socialista subì perdite anche in questi ultimi, ma rimane pur sempre
vero che le popolazioni cattoliche hanno reagito
con molto maggiore energia ed [animo] efficacia contro la infiltrazione delle
dottrine socialiste che le protestanti. Né ciò
modinastia protestante,
ecc.
Se però i cattolici hanno evitato qualsiasi collaborazionedei
go
coi coi socialisti nel periodo elettorale, è però vero, d'altra parte, che essi dopo la rivoluzione hanno più volte fatto parte di Ministeri, nei quali erano rappresentati altresì membri di quel partito. – La questione
della partecipazione del Centro al Governo [risale]
nel Febbraio
1919 l'Assemblea Nazionale costituente, come mi feci un
dovere di riferire allora all'E. V. particolarmente nei
rispettosi Rapporti N. 12140, 12210 contav contavano così insieme 185 seggi. La frazione del Centro ebbe quindi
subito a discutere il difficile problema della partecipazione
al Governo coi socialisti maggioritari. Un numero non esiguo di membri della frazione
medesima sollevò difficoltà
di varia natura. Si fece invero osservare che soltanto la socialdemocrazia era colpevole
delle calamità, nelle quali si dibatteva la Germania; che il popolo ingannato sarebbe
tornato alla ragione invano il Centro tenterebbe di influire beneficamente
pitavanopitavano irrimediabilmente per la loro
china e potrebbe quindi
e che verso lo sfacelo finanziario ed economico, e quindi al Centro verrebbe
attribuita la sua parte di responsabilità e di colpa per aver esso partecipato alla responsabilità del Governo; e che infine molti aderenti al
partito non avrebbero compreso ed approvato un [aus] appoggio dato al
socialismo.
Alle sufferite difficoltà si rispose da altri che, in vista della immane sciagura, in cui era precipitato lo Stato ed il popolo tedesco, qualsiasi interesse di partito doveva essere posposto al bene della patria. A questo scopo dovevano convergere tutte le energie ed ognuno doveva fare quanto era in suo potere per risparmiare al Paese maggiori rovine. Ora non vi era dubbio che sarebbe di grandissimo vantaggio per il ristabilimento dell'ordine e della sicurezza dello Stato, se il Centro avesse partecipato al Governo. Innelle
questioni religiose sarebbe nelle questioni, allora così acute, riguardanti i
rapporti dello Stato e della scuola colla Chiesa il Centro eserci avrebbe potuto
esercitare una ben più efficace influenza, partecipando al Governo, anziché rimanendo
nella o restandone fuori
e costringendo così i socialisti ad
appoggiarsi esclusivamente sul partito democratico.. In questo caso, infatti, socialisti e democratici, insieme uniti, avrebbero senza
ritegno
ne
sarebberoci sarebbe quindi da temere fortemente
che ne sarebbero venu derivate conseguenze irrimediabili per la Chiesa cattolica in
Germania.
Questa seconda tendenza finì col prevalere in seno alla frazione, ed in seguito a ciò nel Gabinetto presieduto dal Cancelliere Scheidemann, socialista, entrarono a far parte tre Ministri del Centro (Erzberger, Giesberts e Bell).
Occorre riconoscere che una simile partecipazione al Governo distolse allora il gravissimo pericolo della formazione di una maggioranza socialista e democratica, la quale, avrebbean svolto un programma
nettamente ostile alla Chiesa. Solo in quella guisa fu possibile di ottenere che la
nuova Costituzione del Reich
, malgrado
non riuscisse troppo sfavorevole alla Chiesa, la quale anzi sotto molti aspetti ottenne una maggiore libertà ed
Il Gabinetto Scheidemann cadde il 20 Giugno 1919 nei critici giorni, i quali precedettero la firma del trattato di pace di Versailles. Di fronte all'atteggiamento intransigente dei democratici il Centro credette di dover acconsentire a formare una coalizione coi soli socialisti nel Ministero presieduto dal Cancelliere Bauer. Il capo della frazione Sig. Gröber spiegò così nella seduta del 21 di quello stesso mese tale attitudine nei seguenti termini: "Che cosa sarà del popolo tedesco, se noi ci rifiutiamo e l'Assemblea Nazionale non riesce più a formare un Governo? Noi abbiamo il dovere morale, la responsabilità dinanzi a Dio ed al popolo tedesco, la cui sorte ci è affidata, di sostenere questo popolo nei giorni della più profonda umiliazione e di salvare ciò che ancora si può. Perciò, se altri vengono meno, noi dobbiamo cercar di formare un governo coi soli socialisti."spiegòsi espresse al riguardonella prima Assemblea del partito come
appresso:
"La nostra entrata e la nostra permanenza nella coalizione non significa alcuna alleanza di idee colla socialdemocrazia; si tratta, né più e né meno, che di una collaborazione provvisoria pratica per salvare l'esistenza stessa della patria. Noi siamo, ora come prima, pienamente coscienti del profondo abisso, che separa il Centro dal socialismo. Il Centro si basa sulla concezione cristiana del mondo, il socialismo sulla dottrina materialistica. Il socialismo proclama la lotta di classe, noi la conciliazione degli interessi tra tutte le classi e professioni… Nel campo della scuola,areligiosa senza religione. Noi proclamiamo il
diritto dei genitori e degli altri aventi diritto
all'educazione dei fanciulli".
E parimenti così si espresse nella stessa occasione il deputato Herold:
"Molti sono malcontenti che il Centro ha formato il Governo colla socialdemocrazia, ma ciò è stata una necessità politica. Per il Centro rimarrà sempreun fatto di altissima importanza
nazionale il fatto che essodopo un'aspra campagna elettorale contro il
socialismo
partito socialista si è deciso a costituire il Ministero insieme con esso".
E l'attuale Cancelliere del Reich, Sig. Marxnell'Assemblea del partito delCentro 1922: "Ha forse il Centro acconsentita allo scopo affine di dare al nuovo Governo del Reich germanico la forza ed il
vigore necessari per poter adempiere i suoi gravi compiti di fronte alla interna
ancora assai incerta situazione interna. Mai non è stato richiesto dal partito
del Centro un cambiamento qualsiasi delle sue opinioni, in modo particolare delle sue
convinzioni religiose. Qualora fosse stato fatto il più lieve tentativo in questo senso, il
Centro lo avrebbe con indignazione energicamente
respinto".
La coalizione dell'Assemblea Nazionale, composta, come si è accennato, dei socialisti maggioritari, del Centro e dei democratici, vennecolle elezioni a perdere la sua maggioranza colle elezioni del Giugno 1920,
in seguito alle quali non dispose più se non di 225 su 466 mandati, ed in seguito a ciò
cadde il Gabinetto Müller.. Il Centro sarebbe stato favorevole ad ad
una estensione dell'antica coalizione colla inclusione del partito popolare tedesco, ma questa soluzionedella crisi naufragò a causa della insuperabile avversione dei
socialisti ad entrare in un Governo, di cui facesse
parte il partito anzidetto. In tal guisa altro non
restò che di costituire un Ministero di minoranza, compostocui entrarono a far parte il Centro col Cancelliere Fehrenbach, il partito
popolare tedesco ed i democratici (Cfr. Rapporto N. 17150 del 26 Giugno
1920).
Il Gabinetto Fehrenbach cadde il 5 Maggio del seguente anno 1921, allorché si rifiutò di accettare l'Ultimatumdopo in mezzo ai più forti contrasti un nuovo Governo composto del Centro e dei
socialisti, il quale
ebbe come programma la "politica di esecuzione" del Trat degli obblighi assunti dalla
Germania di fronte all'Intesa(Cfr. Rapporto N. 20616 dell'11 Maggio 1921). Il
Capo di detto Minis Governo fu il Cancelliere Wirth, appartenente all'ala sinistra
del Centro, la quale, la qualepur professando i principi cattolici, si studia praticamente, nel campo soprattutto delle riforme sociali,
di fare il maggior numero possibile di conf concessioni ai
socialisti. (Cfr. Rapporti NN. 20616 e 20933 rispettivamente dell'11 Maggio e del
18 Giugno 1921).
Nel secondo Gabinetto Wirth, il quale si formò dopo la decisione della questione dell'Alta Slesia ed in seguito alla uscita dei democratici dalGabinetto, Governo (sebbene vi rimanesse come
"Fach-
deldell'anno 1922 i due partiti socialisti, maggioritario ed
indipendente, vennero ad unirsi, rendendo così al
Centro più difficile una collaborazione politica coi medesimi. Si pensò quindi ad una estensione della coalizione col colla inclusione del
partito popolare tedesco; ma, poiché il partito socialista vi sotto la influenza della sua ala sinistra, vi si
rifiutò, il Wirth diede le sue dimissioni il 14 Novembre
192 di quello stesso anno.
Succedette il Ministero Cuno, di cui non fece parte alcun socialista, ma che dovette dimettersi dopo il crollo della politica della "resistenza passiva"nella Ruhr. Nell'agosto 1923 Stresemann, appartenenteal partito popolare tedesco, costituì il Ministero della "grande coali-
Così, dopo la rivoluzione, il Centro, mosso da motivi senza dubbio gravi di politica interna ed estera, ha più volte fatto parte del Governo insieme ai socialisti. Una simile collaborazione – ed in genere la orientazione del partito– piuttosto verso sinistra – ha
provocato sempre più vivo malcontento nei cattolici a tendenza
conservatrice,devesi deve per un giudizio obbiettivo tenersi presente che la situazione in
Baviera, paese prevalentemente agricolo, è ben diversa da quella della Prussia e del
Reich, ove, a causa dellosviluppo dell' industria e quindi delle grandi
masse lavoratrici, è ben più arduo di governare contro i socialisti, senza esporsi, massime
in periodi critici, al pericolo di gravi turbamenti sociali.
La questione della collaborazione del Centro col partito socialista è stata dibattuta in modo speciale in questi giorni, allorché il Cancelliere Marx propose al principio del corrente mese un al-così il suo pensiero ad un redattore della Germania nei seguenti termini,
riprodotti nel N° 423 (1° Ottobre c. a.) di detto giornale:
"Io ho sempre ritenutocome che l'allar
la questione
dell'l'allargamento dell'attuale coalizione governativa si imporrebbe, non appena
sarebbero iniziati gli urgenti provvedimenti per il
risanamento finanziario ed economico all'interno e si fosse raggiunta una soluzione
provvisoria della questione delle riparazioni. I problemi, che debbono ora essere risolti
all'interno per non compromettere nuovamente il risanamento economico, esigono assolutamente
la unione di tutte le forze nazionali, economiche e sociali. Ora è venuto il tempo di
effettuare tale unione, ed io per conseguenza mi studierò nei prossimi giorni di raccogliere
sul terreno di un pro-
Il Governo del Reich, cui mi trovo a capo dalla fine dello scorso anno, è un Governo di minoranza, costretto ad appoggiarsisugli altri su partiti al di fuori del Governo in tutte le
decisioni di politica interna ed estera, nelle quali erano è stata necessaria
l'approvazione del Reichstag. Questo appoggio è stato sempre dato al Governo, ed è
quindi naturale che io mi rivolga ora a quei partiti, grazie al coll'aiuto dei quali
il Governo ha potuto attuare il suo programma. Sono perciò
risoluto a mettermi in rapporto coi partiti così socialista come tedesco-nazionale, per
conoscere se sono pronti a collaborare alla soluzione degli importanti compiti, che dovranno
essere assolti nei mesi prossimi,
in unione coi partiti dell'attuale coalizione. In ciò mi guida
attuale ordine statale e sociale ora esistente.
Non si può negare che non sarebbe stato possibile in questi ultimi anni di salvare la Germania dal caos economico e sociale e di assicurare la politica del Governo relativamente al rapporto dei periti ed agli accordi di Londra senza l'appoggio decisivo della frazione socialista. Considero perciò come mio dovere di rivolgermi al partito socialista per invitarlo a partecipare al Governo. D'altra parte, l'interesse patrio esige egualmente che le forti energie nazionali ed economiche, rappresentate dal partito tedesco-nazionale possano essere guadagnate
ad una positiva collaborazione nel Governo. Esso è stato fi-sarà dovrà essere possibile di unire tutte le forze del paese per
far la Germania di nuovo grande e libera".
Ladis appassionata
discussione, chesi èiniziata dopo questa dichiarazione del
Cancelliere e durante le discussioni,, che sono ad essa seguite, hamostrato
da anche dal partito pol popolare bavarese e fu apertamente affermata dal Ministro Presidente di Baviera Dr. Held innel discorso tenuto ad a
Tunten Tuntenhausen il 21 Settembre scorso: "Noi in Baviera (egli disse)
abbiamo la convinzione che la politica tedesca non può essere che borghese ed orientata
verso destra. Il Deve formarsi il blocco borghese. Io asserisco ciò con piena
coscienza dell'opposizione, in cui mi trovo al riguardo, per esempio, col deputato al
Reichstag Dr.
Altri membri del Centro sono invece nemici dichiarati dell'entrata dei tedesco-nazionali nel Ministero, e tendonoinvece piuttosto a ricostituire l'antica cosiddetta "piccola coalizione" (Centro-democratici-socialisti), affine di poter fare su questa base una politica nettamente repubblicana. Un giornale del Centro, anzi, il "Neues Reich" (4 Ottobre corrente) giunseansino a minacciare una rottura del partito nel caso: "Se l'ala destra del Centro (esso scrisse) coopera
al blocco borghese, si avrà nel una
scissura, che potrebbe essere insanabile: vi sono persone, le quali pensano che dovrà
giungersi una volta a questo punto e formarsi in tutta la
Germania un partito sociale democratico repubblicano con inclusione dei democratici e dei
socialisti". Il più spiccato esponente il quale il 28 dello così avanzato nelle sue afferma convinzioni so
democratico-repubblicane, per le quali cred
cerca volentieri l'appoggio dei socialisti, che il 28 dello scorso mese di Settembre prese
parte alla inaugurazione
del m monumento del al leader capo della socialdemocrazia Ludovico
Frank, caduto in guerra, pronunziandovi un discorso, il quale, per essere stato il Frank un
fiero avversario della Chiesa e della idea cristiana, produsse
nel Centro stesso dolorosa sorpresa.
Aderiscono al Wirth particolar completamente alle idee radicali del Wirth in modo
particolare il deputato Joos di München-Gladbach [sic] (testé, de come mi è stato
riferito, decorato dalla S. Sede), la deputatessa Signorina Cristina Teusch (come si
dice, innamorata del Wirth), il deputato Ditz [sic] (il quale, amico dell'Erzberger, lo
accompagnava il giorno dell'assassinio di questo), il
deputato ed ex-Ministro Giesberts, ecc.
è giunto sinoha minacciato,, qualora si effettuasse l'estensione verso destra coi
tedesco-nazionali, di [provocare] la scissione del partito. Centro,
creando un nuovo partitosociale. Sebbene poi la assoluta maggioranza dei membri della
frazione fosse apertamente per la anzidetta estensione, particolarmente a causa del
rischio che perché lo scioglimento del Reichstag, che sarebbe altrimenti seguito, e le nuove elezioni, che ne sarebbero seguite,
costituirebbero una pericolosa incognita,
il Cancelliere Marx era nettamente contrario; egli riteneva
infatti che l'entrata dei tedesco-nazionali nel Ministero avrebbe sollevato all'estero le
più gravi diffidenze, – che i i medesimi avrebberovorrebbero mutare l'indirizzo odierno
del
Gabinetto Governo del Reich tendente
ad una politica di conciliazione verso l'Intesa, – che
ilricondotto quindi una vita stentata,
sempre esposto agli attacchi,dell'opposizione, – che infine i socialisti, i quali avevano tenuto
sinora una condotta moderata e conciliante, avrebbero mosso al nuovo Governo la più fiera
opposizione. Malgrado ciò, il Sig. Marx, mosso dalle premure dell'ala destra del Centro,
consentì ad un tentativo per includere i tedesco-nazionali, a condizione però che almeno il
Ministro Gessler consentisse
d'accordo
intesa
col par (democratico) consentisse, d'intesa col suo partito, a rimanere nel
Ministero; ma, poiché questo ha rifiutato la sua collaborazione al blocco di destra e, d'altra parte, i
tedesco-nazionali hanno avanzato pretese esorbitanti, esigendo quattro
por-ppresentandocome candidati due deputati,
i quali avevano votato contro le leggi per l'attuazio esecuzione
del piano Dawes, il Cancelliere ha finito col proporre al Presidente del Reich
lo scioglimento del Reichstag e le nuove elezioni. fissate per il
seg considerazioni suaccennate, che lo avevano guidato la sua attitudine nella crisi attuale. Trattandosi di questione di
politica interna interna di partiti, mi parve opportuno di osservare un certo riserbo; non mancando tuttavia di far delicatamente rilevare al Sig. Marx il
rischio che nuove elezioni potevano
rappresentare in un momento, in cui i cattolici trovansi pur troppo così profondamente
divisi; gli ricordai anche che verso la fine dello scorso mese di g
Giugno
Luglio, avendo avuto occasione di parlare con lui della
questione di un
Concordato col Reich, egli stesso avevariconosciuto che un allargamento del Gabinetto verso
destra avrebbe reso più facile la riuscita. Questo fu anzi l'argomento, su cui
intratten-p attualmente preparando
un simile progetto di legge; nell'Hessen parimenti vari partiti urgono per una sistemazione
di questa importante materia (alcunifra Chiesa e Stato) dello Stato dalla Chiesa); in Prussia lo stesso
Episcopato, e particolarmente l'Emo Sig. Cardinale Bertram, insiste,
ed a ragione, perché sia quanto prima ristabilita una chiara situazione di diritto, massime per ciò che
concerne la provvista degli offici ecclesiastici, non essendo l'attuale stato transitorio
più a lungo tollerabile; che anzi lo stesso Ministero dell'Interno del Reich ha inviato
sin dalla fine dello del passato Luglio ai Governi degli Stati particolari per essere
discusso nel Reichsrat un disegno di legge relativo allo svincolo delle prestazioni
finanziarie dello Stato alle società religiose. In vista di tutto ciò, rappresentai al
Signor Cancelliere la impossibilità di rimandare ormai più oltre le trattative per il
Concordato anzidetto e la necessità che il Governo del Reich prenda una
decisio-ein Wort unlesbar] il e
previamente discusso ad una riunione confidenziale, cui anche l'attuale Cancelliere aveva
preso parte; detto schema ed il
La questione del Concordato col Reich fu difatti proposta dal Sig. Cancelliere all'intiero Gabinetto nella seduta del giorno seguente Sabato 18 corrente. Tutti i Ministri si dichiararono favorevoli a che, prescindendo da qualsiasi considerazione di crisi governativa, i lavori interni preparatori fossero immediatamente cominciati ed alacremente proseguiti. Ciò mi venne confermato in occasione di un déjeuner dato in mio onore dalSig. Presidente del
Reich Sig. Ebert, al
quale presero il parte il Cancelliere, e quasi tutti i
Ministri del Reich, il Ministro
Presidente ed il Ministro del Culto della Prussia, l'Ambasciatore di Germania a Mosca Sig.
Conte Brockdorff-Rantzau,
Chinato
17r,
hds. oberhalb der Betreffzeile von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten: "C".
Online since 20-12-2011, last modification 18-09-2015.
Document no. 1298
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[München], 22 October 1924
Writer (text genesis)
PacelliPacelliSubject
Sulla collaborazione dei cattolici coi socialisti in Germania – Crisi
governativa – Trattative per il Concordato col Reich
Innanzi tutto può affermarsi che detta collaborazione non ha avuto mai luogo né nella fase preparatoria alle elezioni né
17v
dopo la rivoluzione del Novembre 1918, durante le quali la
parte cattolica della popolazione in Germania, 18r
può arrecare meraviglia, se si consideri che, mentre la
forza di resistenza dei cattolici contro l'infezione socialista si fonda sulla convinzione della inconciliabilità delle medesime coi principi
della loro fede, i protestanti invece si lasciano almeno prevalentemente guidare piuttosto
da punti di vista politici, ad es., rinvigorimento del sentimento monarchico, tendenza
verso il ristabilimento dell'antica Prussia colla sua Se però i cattolici hanno evitato qualsiasi collaborazione
18v
e 12315. Le
elezioni, come si è già sopra accennato, avevano avuto per risultato un notevolissimo
aumento dei deputati socialisti, sebbene, grazie alla resistenza dei cattolici, essi non
avessero raggiunto la maggioranza. Dei 241 deputati 163 appartenevano ai socialisti maggioritari,
90 al Centro, 74 ai democratici, 43 ai tedesco-nazionali, 22 al partito
popolare tedesco e 22 al partito dei socialisti indipendenti o minoritari;
7 deputati non appartenevano a frazione alcuna. Le due frazioni socialiste
19r
sul corso degli avvenimenti, poiché questi
preciAlle sufferite difficoltà si rispose da altri che, in vista della immane sciagura, in cui era precipitato lo Stato ed il popolo tedesco, qualsiasi interesse di partito doveva essere posposto al bene della patria. A questo scopo dovevano convergere tutte le energie ed ognuno doveva fare quanto era in suo potere per risparmiare al Paese maggiori rovine. Ora non vi era dubbio che sarebbe di grandissimo vantaggio per il ristabilimento dell'ordine e della sicurezza dello Stato, se il Centro avesse partecipato al Governo. In
19v
tal caso infatti il
Governo medesimo, essendo composto dei socialisti maggioritari, del Centro e dei
democratici, avrebbe disposto di una maggioranza schiacciante (327 voti su 421)
nell'Assemblea Nazionale, e ciò avrebbe rinforzato validamente la sua posizione interna. Ma
anche le Potenze estere sarebbero state meglio disposte ad entrare in negoziati di pace con
un Gabinetto, che si basasse incontestabilmente sulla stragrande maggioranza del popolo germanico. Infine si notò che 20r
freno alcuno perseguito i loro scopi comuni e Questa seconda tendenza finì col prevalere in seno alla frazione, ed in seguito a ciò nel Gabinetto presieduto dal Cancelliere Scheidemann, socialista, entrarono a far parte tre Ministri del Centro (Erzberger, Giesberts e Bell).
Occorre riconoscere che una simile partecipazione al Governo distolse allora il gravissimo pericolo della formazione di una maggioranza socialista e democratica, la quale, avrebbe
20v
indipendenza che non
sotto l'antico regime monarchico.Il Gabinetto Scheidemann cadde il 20 Giugno 1919 nei critici giorni, i quali precedettero la firma del trattato di pace di Versailles. Di fronte all'atteggiamento intransigente dei democratici il Centro credette di dover acconsentire a formare una coalizione coi soli socialisti nel Ministero presieduto dal Cancelliere Bauer. Il capo della frazione Sig. Gröber spiegò così nella seduta del 21 di quello stesso mese tale attitudine nei seguenti termini: "Che cosa sarà del popolo tedesco, se noi ci rifiutiamo e l'Assemblea Nazionale non riesce più a formare un Governo? Noi abbiamo il dovere morale, la responsabilità dinanzi a Dio ed al popolo tedesco, la cui sorte ci è affidata, di sostenere questo popolo nei giorni della più profonda umiliazione e di salvare ciò che ancora si può. Perciò, se altri vengono meno, noi dobbiamo cercar di formare un governo coi soli socialisti."
21r
Lo stesso punto di vista fu mantenuto dal Centro, allorché fece di nuovo parte del Gabinetto
formato il 29 Marzo 1920 dal Cancelliere socialista Müller. Il capo della
frazione, Sig. Trimborn, "La nostra entrata e la nostra permanenza nella coalizione non significa alcuna alleanza di idee colla socialdemocrazia; si tratta, né più e né meno, che di una collaborazione provvisoria pratica per salvare l'esistenza stessa della patria. Noi siamo, ora come prima, pienamente coscienti del profondo abisso, che separa il Centro dal socialismo. Il Centro si basa sulla concezione cristiana del mondo, il socialismo sulla dottrina materialistica. Il socialismo proclama la lotta di classe, noi la conciliazione degli interessi tra tutte le classi e professioni… Nel campo della scuola,
21v
così importante per il bene temporale ed
eterno degli individui, come per l'avvenire del popolo e della patria, la socialdemocrazia
vuole la scuola obbligatoria di Stato E parimenti così si espresse nella stessa occasione il deputato Herold:
"Molti sono malcontenti che il Centro ha formato il Governo colla socialdemocrazia, ma ciò è stata una necessità politica. Per il Centro rimarrà sempre
E l'attuale Cancelliere del Reich, Sig. Marxnell'Assemblea del partito del
22r
(egli
esclamò) rinnegato il suo carattere di partito popolare cristiano, allorché subito dopo la
riunione dell'Assemblea Nazionale entrò nella coalizione con socialisti e democratici,
rimanendo in essa almeno di fatto sino ad oggi? Di che si
trattava in detta coalizione? Non di una alleanza, non di una fusione, non della unione
estintiva di un partito nell'altro; non di una comunanza di idee, ma semplicemente di una
comunanza di lavoro, 22v
La coalizione dell'Assemblea Nazionale, composta, come si è accennato, dei socialisti maggioritari, del Centro e dei democratici, venne
Il Gabinetto Fehrenbach cadde il 5 Maggio del seguente anno 1921, allorché si rifiutò di accettare l'Ultimatum
23r
di Londra. Il 10
dello stesso mese si formò Nel secondo Gabinetto Wirth, il quale si formò dopo la decisione della questione dell'Alta Slesia ed in seguito alla uscita dei democratici dal
23v
minister" il Gessler) vi erano due socialisti.. Avvenne
tuttavia che nel corso
Succedette il Ministero Cuno, di cui non fece parte alcun socialista, ma che dovette dimettersi dopo il crollo della politica della "resistenza passiva"nella Ruhr. Nell'agosto 1923 Stresemann, appartenenteal partito popolare tedesco, costituì il Ministero della "grande coali-
24r
zione", nel quale entrarono, oltre il Centro, anche i
socialisti, che ebbero quattro portafogli. Tale Ministero però, formato di elementi così
eterogenei, non aveva alcuna stabile coesione intrinseca; onde i socialisti ben presto ne uscirono
(6 Ottobre 1923) e furono sostituiti da Ministri borghesi, finché il 23 Novembre
cadde l'intiero Gabinetto. Dopo vari inutili tentativi l'attuale Cancelliere Sig. Marx
creò un Governo di minoranza, composto dei partiti borghesi di mezzo (partito popolare
tedesco, Centro e democratici).Così, dopo la rivoluzione, il Centro, mosso da motivi senza dubbio gravi di politica interna ed estera, ha più volte fatto parte del Governo insieme ai socialisti. Una simile collaborazione – ed in genere la orientazione del partito
24v
molti dei quali, come è ben noto alla
S. Sede (cfr. Dispaccio N. 34510 del 20 Settembre scorso e Rapporto
N. 31358 del 3 corrente), sono passati ai tedesco-nazionali; essa è stata anziuna delle ragioni principali per cui il partito popolare
bavarese si staccò ed è rimasto sino ad oggi separato dal Centro. Al quale riguardo tuttavia
La questione della collaborazione del Centro col partito socialista è stata dibattuta in modo speciale in questi giorni, allorché il Cancelliere Marx propose al principio del corrente mese un al-
25r
largamento dell'attuale Gabinetto di minoranza,
rivolgendosi al tempo stesso ai socialisti ed ai tedesco-nazionali. Egli espresse
"Io ho sempre ritenuto
25v
gramma ben definito tutti i partiti
del popolo tedesco, i quali vogliano cooperare per un migliore avvenire della Nazione. Il Governo del Reich, cui mi trovo a capo dalla fine dello scorso anno, è un Governo di minoranza, costretto ad appoggiarsi
26r
il pensiero di una comunanza popolare (Volksgemeinschaft), abbracciante tutte le
forze e tutte le classi del popolo tedesco, le quali hanno dimostrato col fatto di voler
lavorare alla salvezza della Nazione ed alla ricostruzione della patria sul terreno
dell'Non si può negare che non sarebbe stato possibile in questi ultimi anni di salvare la Germania dal caos economico e sociale e di assicurare la politica del Governo relativamente al rapporto dei periti ed agli accordi di Londra senza l'appoggio decisivo della frazione socialista. Considero perciò come mio dovere di rivolgermi al partito socialista per invitarlo a partecipare al Governo. D'altra parte, l'interesse patrio esige egualmente che le forti energie nazionali ed economiche
26v
nora un partito di opposizione
di fronte a tutti i Ministeri, che hanno governato la cosa pubblica in Germania dopo Weimar. Con tanto maggior
soddisfazione saluto quindi la decisione presa da circoli competenti di questo partito di
non tenersi più in disparte, ma di percorrere insieme a noi la via, che sola, a mio avviso,
può salvare la Germania. Comprendo che forti ostacoli e tenaci resistenze dovranno essere
vinti per poter far trionfare questaidea della comunanza popolare. Un'altra specie di vera comunanza
popolare è però per me inconcepibile, ed io confido che in vista delle impellenti necessità
dell'ora presente La
27r
messo ancor più al vivo le due opposte correnti, che
dividono i cattolici, anche in seno al partito stesso del Centro. Nella evidente impossibilità, infatti, di attuare praticamente il pensiero, proposto
dal Cancelliere, della "comunanza popolare" abbracciante tutti i partiti dai
tedesco-nazionali ai socialisti, alcuni membri del Centro hanno sostenuto la tesi della
formazione di un "blocco borghese",includente i tedesco-nazionali, contro la socialdemocrazia; questa tesi è seguita 27v
Wirth. In ogni caso la propensione
verso i socialisti non sarà di vantaggio per il popolo tedesco. La vera politica borghese di
destra può imperare soltanto se anche i tedesco-nazionali partecipano al governo". Altri membri del Centro sono invece nemici dichiarati dell'entrata dei tedesco-nazionali nel Ministero, e tendonoinvece piuttosto a ricostituire l'antica cosiddetta "piccola coalizione" (Centro-democratici-socialisti), affine di poter fare su questa base una politica nettamente repubblicana. Un giornale del Centro, anzi, il "Neues Reich" (4 Ottobre corrente) giunse
28r
di questa tendenza di
sinistra è l'ex-Cancelliere Dr. Wirth, 28v
Le sedute della
frazione del Centro, in cui venne dibattuta la questione
dell'allargamento della coalizione, sono state discussesono riuscite estremamente agitate; il Wirth 29r
Centro sarebbe ridotto in un
simile Gabinetto, ad una
minoranza al servigio dei nazionalisti, compromettendo così la sua situazione indipendente, – che il Gabinetto stesso,
qualorai democraticine fossero usciti,avrebbe avuto nel Reichstag una maggioranza di soli dieci oquindici voti e
29v
tafogli, e 30r
La mattina del 17 corrente alle
ore 11 antimeridiane fui ricevuto dal Signor Cancelliere, il quale mi espose le
30v
ni più specialmente il Sig. Cancelliere. Gli
spiegai invece come il Concordato bavarese, già firmato,
attendeva la ratifica del Landtag, la quale non potrà aver luogo, se
non dopoché il Sig. Ministro del Culto avrà terminato i negoziati pendenti coi protestanti;
questi infatti, per votare a favore del Concordato medesimo (ed il loro appoggio è necessario onde raggiungere la
maggioranza) esigono che sia contemporaneamente regolata altresì la loro situazione. D'altra
parte, il Württemberg ha già ordinato con speciale legge del 3 Marzo c. a. (su cui compii già il dovere di riferire all'E. V.) i rapporti fra lo
Stato e le varie confessioni religiose; la Sassonia sta 31r
per mezzo di un Concordato, altri, come i socialisti, nel senso
della separazione 31v
ne al riguardo, giacché una volta che gli Stati
particolari avranno, ognuno per suo conto, regolato per via concordataria o legislativa, tale
materia, verrà meno ogni fondamento per addivenire alla conclusione del Concordato in
questione. Il Sig. Cancelliere mi rispose che, [essendo] al Reich, a norma della Costituzione germanica, il diritto di fissare i principi relativi ai
diritti ed ai doveri delle società religiose, esso ha interesse di impedire che i singoli Stati procedano per
conto loro, e mi promise quindi che avrebbe preso in mano la questione, sottoponendola al Gabinettoprima delle prossime sedute. Rammentai allora al Sig. Marx che
già sin dal Novembre 1921 avevo presentato al Dr. Wirth, allora Cancelliere e Ministro degli
Esteri del Reich, uno schema contenente i desideri della S. Sede in proposito. [32r
testo già fissato del
Concordato bavarese potrebbero servire di base per le trattative, nelle quali sarebbe
altresì necessario di esaminare e di definire i limiti della competenza fra il Reich
e gli altri Stati particolari della Germania. Il Sig. Marx convenne pienamente in tali
concetti.La questione del Concordato col Reich fu difatti proposta dal Sig. Cancelliere all'intiero Gabinetto nella seduta del giorno seguente Sabato 18 corrente. Tutti i Ministri si dichiararono favorevoli a che, prescindendo da qualsiasi considerazione di crisi governativa, i lavori interni preparatori fossero immediatamente cominciati ed alacremente proseguiti. Ciò mi venne confermato in occasione di un déjeuner dato in mio onore dal
32v
il Ministro di Germania a Berna Dr.
Müller e il Revmo Mons. Ludovico Kaas, deputato al Reichstag.Chinato