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Sulle conferenze vescovili in Germania
Mi è regolarmente pervenuto il venerato Dispaccio dell'E. V. R.
N. 223/24 in data del 27 Febbraio scorso, col quale la E. V. R. mi
ordinava di riferirLe intorno alle riunioni generali, dei che i Vescovi della
Germania sogliono tenere presso la tomba di S. Bonifacio in Fulda.
L'occasione
della prima Conferenza dei Vescovi in Fulda nel1867 fu data dalle feste per il
diciottesimo centenario del martirio degli dei SS. Apostoli Pietro e Paolo. I
Vescovi della Germania convenuti in Roma per tale solennità risolsero in modo speciale
dietrodietro suggerimento del celebre Vescovo di Magonza Mons. von
Ketteler, di riunire tutto l'Episcopato tedesco, in una Conferenza
confidenziale, affine di discutere le questioni di più urgente attualità, in una
Conferenza confidenziale, sul modello206v
di quelle t
tenute già in Würzburg nel 1848 (cfr. Collectio
Lac., tom. V.,
col. 959 ss.), in Colonia nel 1848 (ibid., col. 942 ss.), nel 1849 (ibid., col. 1143 ss.), nel
1850 (ibid., col. 1161), ecc. Come luogo del convegno fu scelta Fulda, ove trovasi la tomba di S. Bonifacio. Gli inviti furono inviati da Mons. Massimiliano Giuseppe Tarnoczy, Arch
Arcivescovo di Salisburgo, il quale diresse anche un Esposto al S. Padre Pio IX di s. m. in
data del 28 Agosto 1867. "Germaniae
Episcopi (così egli si esprimeva), quotquot mense Iunio h. a. ad celebranda festa
XVIII Centenarii SS. Apostolorum Petri et Pauli gratioso Sanctitatis Tuae vocatu
Romae convolavant, virtutem, quae in unitate est, et commoda, quae ex vivo commercio et
communi consultatione scaturiunt, denuo experti, idemque Sanctitatis Tuae praeclaro exemplo
coram edocti, instituta deliberatione inter se convenerunt, in patriam reversos se velle cum
reliquis in munere episcopali sociis viam pridem207r
interruptam
communitatis recapessere, et conventus sacros subinde celebrare, quo efficacius possint
malis mederi, quae his etiam in terris Ecclesiam infestare non cessant, saepenumero autem
conatibus singulorum Antistitum superiora se monstrant, ut nonnisi communi consilio et
collectis viribus reprimi posse dignoscantur... Quod consilium cum reliquis Germaniae
Episcopis communicatum nedum add assensu sed plane applausu et acclamatione exceptum
est, et ex condicto statutum, ut proximo mense Octobri... in civitate Fuldensi ad sepulchrum
Patroni et Apostoli Germaniae s. Bonifatii congregemur...". Il S. Padre rispose
con lettera del 30 settembre, manifestando la Sua sodd gioia "ob tam prudens et
efficax consilium a Te et ab eisdem Venerabilibus Fratribus susceptum ad Ecclesiae
libertatem ac iura tuenda" e rendendo "meritas Tibi et ipsis Episcopis laudes, quod antequam
idem consilium executioni207v
mandetur, Nos et haec Apostolica
Sedes a Te et a commemoratis Episcopis fuerit adita, quo Tibi et illis Nostra mens Nostraque
desideria nota erant esse possent".
Del resto tutti erano d'accordo che l'adunanza
non dovesse avere un carattere sinodale, ma essere soltanto
una conferenza
confidenzialee senza cerimonie. Ciò risulta sia da una lettera di Monsignor Kött, Vescovo di Fulda a Mons.
Melchers, Arcivescovo di Colonia, del 6 ottobre 1867, sia da altra di quest'ultimo
Prelato a Mons. Nunzio Apostolico in Monaco del 12 di
quello stesso mese di Ottobre, come pure dalla Pastorale comune dell'Episcopato adunato
in Fulda del 6 settembre 1869. Che anzi per nello stesso "Regolamento per le
Conferenze vescovili",
proposto prima in via provvisoria, e poi definitivamente approvato nella seduta del
2 Settembre 1869, al § 1 si stabiliva: "Le Conferenze vescovili non hanno lo scopo
di rappresentare l'Episcopato tedesco come collettività, ma piutto né di sostituire i
Sinodi ecclesiastici o di emanare leggi, ma piuttosto di dare ai Vescovi occasione di
conoscersi l'un l'altro208r
personalmente, d'intendersi intorno
al modo migliore di mettere ad esecuzione le leggi della Chiesa e le disposizioni della
S. Sede Apostolica, come pure di discutere e di deliberare le circostanze ed i provvedimenti, che più specialmente toccano
gl'interessi della Religione al tempo nostro".
Fra le più importanti fu la
Conferenze di Fulda va menzionata quella del 1869, nella quale i Vescovi per mezzo della già
citata Lett Pastorale si adoperarono per calmare l'eccitazione ed i timori concepiti a causa del futuro Concilio e
per esortare i fedeli alla soggezione ed all'obbedienza verso le
decisioni che in esso verrebbero prese. Al tempo stesso in un
Esposto indirizzato al S. Padre (4 Settembre 1869) i Vescovi, spinti dalle
domande di gran numero di ecclesiastici e di laici,
stimarono
espressero
il p
l'avvisodichiararono "in quantum res, ad Germaniamspectat, praesens tempus
minus opportunum ad definiendam Summi Pontificis infallibilitatem".
Dette
Conferenze ebbero poi
luogo208v
ogni anno (con
interruzione d negli anni 1876-1879) in Fulda (ad eccezione dell'anno 1871, in cui si te
la Cla
riunriunione si tenne in Eichstätt, negli anni 1880 ed 1881,in cui ebbe luogo in Aquisgrana e 1882-1883 in Magonza), di regola nella
seconda metà di Agosto,
mentre che i Vescovi della Baviera si ri riuniscono separatamente in Frisinga. Da tre anniè si è tuttavia introdotto il costume che un Vescovo della Baviera ([ein Wort
unlesbar] sinora sempre l'Arcivescovo di Monaco) assista, come ospite alla Conferenza di Fulda, ed un Vescovo del resto della Germania (l'Emo Bertram, Vescovo di Breslavia o l'Emo Arcivescovo di Colonia) a
quella di Frisinga. L'una e l'altra Conferenza fissano ordinariamente nella prima seduta il
testo di un Indirizzo di devozione e di omaggio al S. Padre, che viene firmato da tutti i Vescovi presenti e suole toccare le
principali questioni del momento. Sua Santità risponde sempre con una Lettera di lode e di
incoraggiamento, la quale viene
209r
poi pubblicata negli Acta
Apostolicae Sedis. – Secondo il il "Regolamento per le Conferenze vescovili"(Geschäftsordnung für die bischöflichen Conferenzen),
approvata nella seduta del 2 Settembre 1869, "il Presidente della prossima adunanza viene eletto a
maggioranza di voti". La presidenza d'onore onoraria è assunta dal più eminente in dignità ecclesiastica"."Attualmente però
il Presidente delle Conferenze di Fulda è a vita; ed al
presente esso è l'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram,
Vescovo di Breslavia, che venne scelto, dopo la morte del Cardinale Hartmann, Arcivescovo di
Colonia, nella menzionata conferenza di Fulda del gennaio 1920,
"su proposta del membro più anziano della Conferenza, con generale approvazione", come si
legge nel relativo Protocollo. – Il Nunzio Apostolico non è stato mai, che io sappia,
invitato né è mai intervenuto alle Conferenze sia di209v
Fulda
che di Frisinga (soltanto il Nunzio Mons. Viale Prelà assistette all'adunanza
episcopale di Colonia
del
1nel1848);evidentemente i Vescovi preferiscono di parlare e di discutere con
una libertà, che pensano non rimarrebbe loro intiera alla presenza del Rappresentante
Pontificio. Secondo l'anzidetto "Regolamento" (§ 9), "terminata la Conferenza, la
Presidenza manderà deve mandare un rapporto sulle deliberazioni della medesima al
S. Padre in segno di in segno di sottomissione ed a conferma di unità perfetta,
solleciimplorare, in quanto la materia lo richieda, le Sue istruzionied impe chiedere l'Apostolica Benedizione per i Vescovi tedeschi e le loro
diocesi". Ciò non ha, per quanto è a mia conoscenza, più luogo; ma il Presidente, alcun tempo dopo la Conferenza, suole inviare due alla Nunziatura due esemplari del Protocollo o
pro verbale, importante certamente per conoscere in qualche modo le materie
trattate e le prese risoluzioni, ma talvolta formulato
in
210r
talvolta in termini così vaghi e concisi, che non è sempre possibile di formarsi una idea esatta
della cosa. La Nunziatura usa di trasmettere uno dei due esemplari alla Segreteria di Stato;
il che tuttavia non è stato possibile di fare in questi ultimi
anni, avendone ricevuta una sola copia, che
mi che mi è sembrato necessario di conservare in questo Archivio, occorrendo sovente
l'occasione di
consultarlo dover consultare i Protocolli in discorso.
I Concili provinciali non sono stati celebrati in Germania che assai raramente; l'ultimo, che io sappia, è stato quello di
Colonia del 1860. Dopo la pubblicazione del
nuovo Codice di diritto canonico, vari Vescovi della Germania hanno tenuto già Sinodi diocesani.
Conferenze vescovili, come quelle di
Fulda e di Frisinga, sono per sé,210v
secondo che sapientemente
osserva l'E. V. nel sullodato Dispaccio, utili ed anche necessarie, massime nei difficili tempi presenti, in
Germania; alcuni inconvenienti, che sembrano verificarsi in quella di Fulda, dipendono piuttosto dal carattere personale dell'attuale Presidente della
medesima, Eminentissimo Cardinale Bertram. Questo Principe della Chiesa, senza dubbio assai
zelante, laborioso e benemerito della Chiesa, ha nondimeno
(sia detto con ogni rispetto) una natura alquanto suscettibile ed autoritaria. Come ho
appreso in modo del tutto riservato e segreto da qualche Vescovo, durante le
Conferenze egli suole imporre il suo punto di vista, senza tenere troppo conto dell'avviso
degli altri Prelati, ed anche fuori conf fuori delle Conferenze egli continua, nella
sua qualità di "Presidente delle Conferenze vescovili di Fulda", a parlare ed agire a nome
dell'intiero Episcopato,tedesco oprussiano sebbene, secondo che
io stesso ho potuto in qualche occasione constatare, le sue opinioni non corrispondano
sempre a quelle di tutti almeno gli altri Vescovi. Spesso – non sempre – prima di agire interroga i Vescovi,
ma ben sovente dà loro per rispondere un termine così breve (oltrepassato il quale, egli
dichiarava di presum senza che sia giunta la risposta, egli dichiara di presumere il
consenso alle sue idee o proposte), che a molti non riesce possibile di farlo. – Non sempre pure, a mio
umilissimo giudizio, vengono strettamente osservati i limiti imposti nelle loro azioni agli stessi Vescovi, come211r
ad
esempio si è verificato, a mio subordinato parere, in occasione del recente progetto di legge
sull'amministrazione dei beni ecclesiastici in Prussia, ( su cui ho ripetutamente riferito alla Segreteria di Stato (cfr. Rapporti N. 27355 del 30 Aprile 1923,
N. 28893 del 4 Novembre s. a. e N. 39738 del 12 Febbraio
p. p.); l'Episcopato infatti, con a capo l'Emo Bertram, nonostante lo zelo spiegato per migliorare il progetto
ha nelle
trattative col Governo dichiarato accettabili od to almeno tollerabili, senza previa
intesa colla S. Sede, alcuni punti, i quali non sembrano conformi alle prescrizioni del Codice di
diritto canonico. Mons. Vescovo di Limburg
mi scrisse
giungere A giustificazione dei Vescovi, debbo tuttavia altresì riferire avermi Mons. Kilian, Vescovo di Limburgo, comunicato
nel Settembre dello scorso anno partecipatoriservatamente aver egli proposto nella Conferenza di Fulda che il Presidente, Emo Bertram, informasse la S. Sede circa il progetto in discorso e le relative
tratta-211v
tive dell'Episcopato, soggiungendo che tale proposta aveva incontrato la
generale approvazione. Non mi consta
tutperò che l'Eminentissimo abbia mandato ad effetto tale opportuna e commendevole
deliberazione.
Qualora la S. Sede mandassead effetto
la Sua il Suo proposito di disciplinare le riunioni generali dei Vescovi, sarebbe, a mio umile avviso, espediente, –
affine di non suscitare dissapori e difficoltà in questa Nazione, ove gli animi sono tanto facilmente eccitabili e spesso sospettosi verso ciò che viene da Roma –, che ciò avvenisse in termini
universali, come disposizione emanata per tutto il
mondo, e non come misura particolare per la Germania. le Conferenze vescovili della
Germania.
Nel sottoporre quanto sopra al superiore
giudizio dell'E. V., m'inchino
206r, links oberhalb des Briefkopfs hds. von
unbekannter Hand in roter Farbe notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten:
"C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to De Lai, Gaetano from 28 March 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 14880, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/14880. Last access: 17-04-2025.