Subject
Sulla questione del rimborso dei marchi al Belgio
Mi perv pervenne regolarmente il venerato Dispaccio dell'E. V. R.
N. 31160 in data del 2 corrente, relativo alla questione del rimborso dei marchi
al Belgio.
Giunto a Berlino la mattina del 13 corrente, mi recai subito dal Sig.
Cancelliere del Reich, affine di trattare innanzi
tutto confidenzialmente con lui circa la detta vertenza ed investigare in tal guisa, se e come
fosse possibile di fare presso il Governo germanico un passo
nel senso desiderato dal Governo belga. Esposi al Sig. Marx con ogni cura lo stato della
questione e cercai di dimostrargli i vantaggi, che sia nelle quest nei negoziati per le riparazioni
(come aveva dichiarato a V. E. cotesto Sig. Ambasciatore del Belgio), che sotto
l'aspetto politico, sarebbero ridondati alla Germania nel caso di una favorevole soluzione
della incresciosa controversia. Il Sig. Marx mostrò di apprezzare tali
argo-138v
menti; aggiunse però che egli non era informato
conosceva intornolo stato della pratica e mi promise perciò che avrebbe assunto con ogni discrezione e prudenza le
necessarie informazioni.
Nel pomeriggio di ieri, infatti, il Sig. Cancelliere mi mise al
corrente dell'affare. Cominciò col dirmi che la S. Sede si era già rivolta al Governo germanico per mezzo dell'Ambasciatore Sig.
von Bergen, al quale il Ministero degli Esteri aveva già inviato sin dal
2 corrente dettagliate istruzioni.Il Sig. Marx mi ha esposto il punto di vista della Germania.
Poiché l'E. V. ha già senza dubbio avuto notizia delle medesime dal sullodato
Ambasciatore, mi astengo dal darne qui relazione. Il Sig. Marx ha avuto occasione di parlare in questi giorni anche coi Signori Bergmann e Schroeder, i qualiavevanohanno, come noto all'E. V.,
negoziato sull'argomento col Governo
belga negli anni 1921 e 1922. Il Governo del Reich
ritiene che non ha alcuna obbligazione giuridica al rimborso anzidetto, il quale non fu
ammesso nem-139r
meno dell'Intesa nella Conferenza della pace, e
stima che una concessione su questo punto al Belgio non solo non gioverebbe alla Germania nelle trattative per le riparazioni, ma le nuocerebbe nei riguardi dell'Inghilterra e della
Francia. L'interesse quindi, che
essa poteva un tempo avere al riguardo, e che indusse il Sig. Erzberger a firmare la
Convenzione prima Convenzione, non ratificata però dal Parlamento, è ora svanito.
Il Ministero degli Esteri di Berlino ritiene quindi impossibile di riprendere ora le trattative circa una
det la questione in discorso. Alla mia volta horispostoal Sig. Cancelliereche,
dato
anchepureche la Germania non abbia obbligo giuridico per il rimborso dei marchi, in quanto che esso non è incluso
nel trattato di pace, rimane pur sempre una obbligazione morale o di onore; il che è stato il
Sig. Marx ha pienamente riconosciuto. Ho quindi soggiunto che, quand'anche la Germania non potesse più ottenere
vantaggi nel
regolamento delle riparazioni, ha139v
pur tuttavia sempre il
massimo interesse di avere col vicinoRegno del Belgio buone relazioni, al che contribuirebbe essenzialmente
la soluzione di una controversia, cui il Belgio [come] dà sempre grande importanza, come prova il passo testé compiuto presso la S. Sede. Anche ciò ha ammesso il Sig. Cancelliere, il quale mi ha detto che,
dopoché la questione del piano degli esperti sarà
definitivamente e formalmente conchiusa è sarà quindieliminato il suaccennato pericolo,può riprendersi la discussione della
ques del rimborso dei marchi, e nulla alloraosterebbe a che la S. Sede interponesse i Suoi buoni
uffici al riguardo.
Nel riferire quanto sopra all'E. V. m'inchino
138r,
links unterhalb des Datums hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 18 June 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 15318, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/15318. Last access: 14-03-2025.