Subject
Trattative concordatarie colla Prussia (Nuova circoscrizione
diocesana)
Nelle conferenze, che hanno
avuto luogo, come di consueto, in questa Nunziatura nei giorni
18 Marzo p. p. e 7 corrente,è statadiscussa la questione della circoscrizione
delle diocesi in Prussia.
Per ciò che riguarda la parte orientale, ebbi già
occasione di riferire all'E. V. R. col nei
rispettosoi rapportoi N. NN. 35376, e
del 9 Giugno 1926.
Per c
e N. 35396 e 35915, rispettivamente in data del 9 e del 13 Giugno 1926, alludendo anche alla all'aspra, per quanto ingiusta opposizione dei circoli protestanti
contro la erezione di una diocesi in Berlino. Ciò mi è Tale attitudine dei circoli
anzidetti è stata nuovamente affermata dal Direttore ministeriale,
Sig. Trendelenburg, il quale ha aggiunto che, qualora si volesse inincludere nel Concordato
detta329v
diocesi, l'approvazione nedel medesimo nel
Landtag riuscirebbe ancor più difficile. Non essendo, d'altra parte, possibile
di adoperare il termine né di Amministratore Apostolico (Dispaccio Il Governo,
tuttavia, non si opporrebbe a rendere del tutto autonomo il territorio
dell'Amministrazione Apo affidato in perpetuo all'amministrazione del Vescovo di
Breslavia dalla Bolla De salute animarum (n. XXXIII), ma da governarsi vi
subdelegationis dal Preposto della Chiesa parrocchiale di S. Edwige. Circa la
estensione di detto territorio, comprendente la maggior parte del Brandenburgo e
della Pomerania, ebbi già occasione di pro parlare nel succitato Rapporto
N. 35376. Si avrebbero così due amministrazioni
ecclesiastiche indipendenti, l'anzidetta e quella dell'attuale Amministrazione Apostolica di Schneidemühl, che resterebbe pure nel suo
stato attuale. Per ciò che riguarda il nome,non essendo possibile di adottare quello di Amministratore Apostolico (Dispaccio N. 2521/26 del
4 Novembre 1926) né di Governatore
ecclesiastico,330r
come nel Cile
(sarebbe, infatti, del tutto impossibile in Germania di parlare di un Gouverneur von
Berlin), sembra che non rimarrebbe se non il termine di Praelatus nullius(can. 319),
il quale Questi ordinari, i quali dovrebbero naturalmente essere insignitoi della dignità episcopale, vale a dire
Vescovo titolare.
D avrebbero le stesse facoltà ed obbligazioni che i Vescovi residenziali ne
(can. 323); la differenza sarebbe quindi solo nel nome. D'altra parte la S. Sede avrebbe piena libertà nella scelta del
candidato, salvo la "clausola politica"; dapartemia, infatti, hodichiarato apertamente ai negoziatori prussiani, che il compromesso circa la elezione dei Vescovi valesolo per le vere e proprie diocesi e che, dal mo dappoiché il Governo rif
si opponeva alla legittima domanda della erezione di un Vescovato in Berlino, non poteva pretendere la estensione del suaccennato compromesso al
presente caso. I negoziatori miei interlocutori hanno
insistito
330v
osservando che il futuro Prelato nullius di Berlino avreb dovrebbe
continuare ad essere, come l'attuale Vescovo ausiliare, anche per ragione della sua
sostentazione, Preposto di S. Edwige e che esiste una Convenzione fra la Curia
vescovile di Breslavia ed il Governo prussiano in virtù della
quale detto Preposto deve essere nominato di previa intesa fra le due Autorità; lo stesso
dovrebbe quindi valere per il Prelatonullius.. Horisposto che simile Convenzione è stata conchiusa senza intervento della S. Sede ed è quindi res inter alios acta, e che inoltre colla erezione di
una Prelatura un territorio con giurisdizione separata la situazione
rimane completamente mutata; quell'accordo non è quindi applicabile. I negoziatori
prussiani non hanno quindi più insistito e resterebbero soddisfatti colla sola "clausola politica".
Quindi,
Essi espressero, dopo di ciò,
espresse
il desiderio della costituzione di una provincia ecclesiastica nella Germania orientale,
la quale comprenderebbe Breslavia,
come
da elevarsi a
Sede metropolitana, le diocesi suffraganee di Ermland
331r
I Revmi Vescovi della provincia ecclesiastica di Colonia
(Colonia, Münster, Paderborn e Treviri), nonché quelli di Osnabrück e di Hildesheim, i quali
pure fanno parte a intervengono, a norma del can. 285, al Concilio provinciale
di Colonia, si riunirono in Münster il 22 Febbraio, ove formularono relativamente alla questione
della nuova circoscrizione delle diocesi il Voto, di cui l'E. V. troverà copia qui acclusa (Allegato I). Essi comincianogiustamente coll'osservare che la circoscrizione effettuata
cento anni or sono in base alle Bolle "De salute animarum" e "Impensa Romanorum
Pontificum" non corrisponde più alle mutatecircostanze.Le
diocesi della quattro diocesi della provincia ecclesiastica di Colonia comprendono
oltre otto milioni di cattolici, ed anche il loro
territorio, come pure quello di Osnabrück e Hildesheim. I Revmi Vescovi 331v
stimano quindi che debba tendersi ad ottenere un aumento del numero delle diocesi.
Nell'archidiocesi di Colonia si fa sentire la necessità della costituzione
costituzione dei territori di Aqui Aquisgrana ed Essen in distretti ecclesiastici autonomi; nella diocesi di
Münster lo sviluppo della situazione ecclesiastica porta alla erezione della parte renana della medesima in proprio Vescovato ed alla dismembrazione del territorio
dell'Oldenburg; nella diocesi di Paderborn
all'autonomia delterritorio sassone, compreso il
territorio dell'Anhalt; nella diocesi di Treviri ad un nuovo regolamento dei
confini diocesani nella regione ad est del Reno; nella diocesi di Osnabrück alla
costituzione del territorio delle Missioni della Germania settentrionale in Vescovato; nella
diocesi di Hildesheim alla annessione di alcune parti della diocesi di Fulda ed a rettifiche
di confine nel nord.
I Rev sullodati Revmi Ordinari affer-132r
mano poi con dirben a ragione che sarebbe una grave ingiustizia contro la
Chiesa cattolica, se si volesse trattenere ed ostacolare il naturale e necessario sviluppo
dell'amministrazione ecclesiastica cattolica in Prussia col riferirsi ad eventuali correnti contrarie nella parte protestante
della popolazione. Essi reclamano che, come dai cattolici non si solleva alcuna opposizione contro eventuali aumenti
dei distretti amministrativi "evangelici" e dei corrispondenti posti di "soprintendenti
generali", così venga dai protestanti pienamente rispettato l'incontestabile
diritto della Chiesa cattolica di provvedere ai propri bisogni coll'aumento di diocesi e
di Sedi vescovili. Il nuovo Concordato dovrebbe quindi, a parere dei Vescovi summenzionati Vescovi, fissare in massima il diritto della Chiesa
alla fondazione di nuove diocesirichieste dal numero della
popo degli abitanti o dalla 332v
estensione del territorio, in
guisa che lo Stato non possa più, negandone la necessità od opportunità, frapporre
impedimenti ad una nuova circoscrizione. Il Voto in esamediscorsononentranell'esame della questione, in quale misura lo Stato in base alla
secolarizzazione debba partecipare contribuire alla dotazione di eventuali nuove
diocesi; esprime tuttavia la convinzione che lo Stato sia tenuto a prestare alla dotazione medesima
nell'ambito degli obblighi derivanti dalla secolarizzazione anzidetta. I Revmi Prelati
stimano che, se non si vuole ritardare straordinariamente la conclusione del Concordato, non sarà possibile di regolare in esso definitivamente la nuova
circoscrizione di quelle diocesi. Propongono quindi, nell'ipotesi che il Concordato stesso riconosca
in principio il diritto della Chiesa ad un corrispondente aumento delle diocesi, di creare
intanto, nelle diocesi medesime, in quanto appaia
necessario, Delegazioni distretti vescovili, a capo delle [sic] quali [siano
al] si trovino Delegati vescovili, muniti di speciali facoltà, [c] che eventualmente fungano anche da Vescovi ausiliari.
Avendo io
manifestato ai negoziatori prussiani tali postulati dei Revmi Vescovi, essi manifestarono la impossibilità, da parte del Governo, di ammettere la
illimitata libertà di fondare nuove diocesi, facendo notare come
queste,333r
dovendo, massime ai fini della riscossione delle
imposte ecclesiastiche, avere i diritti delle pubbliche corporazioni a norma della
Costituzione, avevano hanno bisogno dell' del riconoscimento dello Stato.
Rilevarono, d'al
d' dall'altro lato, la insormontabile difficoltà, a causa dei corrispondenti pesi
finanziari, di creare ora tutte le diocesi,
dicui, del resto, gli stessi Revmi Vescovi accennano soltanto come ultimo termine di una evoluzione, che richiederà un notevole tempo di
preparazione; dichiararono, tuttavia, che lo Stato prussiano sarebbe pronto a consentire
alla erezione di una nuova diocesi in Aquisgrana; con che rimarrebbe sgravata l'Archidiocesi
di Colonia, comprendente, secondo la statistica del
Kirch(Kirchliches Handbuch für das katholische Deutschland,[14.]
Band, 1925-1927), pag. 428) ben 3.424.378 cattolici. Si riservarono, nondimeno, di esaminare più
accuratamente tutta la questione e di rimettermi poi un Appunto al riguardo.333v
Detto
Memorandum, portante la firma del Prof. Heyer e la data del
12 Maggio 1927, mi fu da lui rimesso, d'[incarico] il giorno 22 di quello stesso mese Affine di V. E. ne troverà una copia qui compiegata (Allegato II) insieme alla traduzione italiana
(Allegato III). Sembrandomi indispensabile di avere in proposito il parere
del del Revmo Episcopato prussiano, lo inviai senza indugio all'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram,
pregandolo al tempo stesso, di invit affine di evitare
ritardi nelle trattative, di convocare una riunione straordinaria conferenza. In una questione,
infatti, così complicata, e nella quale in vari punti gl'interessi delle varie diocesi sono
assai divergenti, il parere separato dei singoli Vescovi non avrebbe condotto ad alcun
risultato pratico; appariva quindi necessario che essi si riunissero, discut
discutessero insieme la cosa e giungessero così
ad un possibilmente ad un334r
parere collettivo.
Avendomi Il sullodato Eminentissimo mi rispose tuttavia che per varie
circostanze, la con simile conferenza [speciale] non
avrebbe potuto aver luogo prima dell'8 Agosto, sia perché vari Vescovi si trovavano
impegnati coi viaggi per l'amministrazione
della S. Cresima, sia perché avre avrebbero voluto avere il tempo necessario per riflet esaminare la materia e prepararsi maturamente alla discussione. Non mi rimase quindi che di sospendere
le trattative su questo punto coi Commissari prussiani, coi quali vennero intanto dibattuti
altri argomenti, tra cui la questione scolastica (Rapporto N. 37821 del 19 Luglio
scorso). V. E. troverà qui uniti,il Voto dellaConferenza vescovile di Fulda, comunicatomi dall'Eminentissimo
Cardinale Bertram con Foglio in data del 13 Agosto 1927 (Allegato IV), sia quelli speciali: dell'Emo Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, il quale per [un] causa334v
di
malattia intervenire alla Conferenza
(Allegato V), del Revmo Arcivescovo di Friburgo (Allegato VI),
del Revmo Vescovo di Paderborn (Allegato VII), del Revmo
Amministratore Apostolico di Schm Schneidemühl (Allegato IX).
In
seguito a ciò, la questione della nuova circoscrizione delle diocesi in Prussia fu oggetto di lunghee [snervanti] discussioni nelle conferenze del 10 Settembre, 13 e 15 13 e 15 Dicembre 1927, e 24 Febbraio
c. a., nonché di copiosa corrispondenza epistolare coi singoli Revmi Vescovi interessati, ai i cui desideri e proposte ho procurato di sostenere nella maggior misura
possibile di fronte aiCommissari governativi.
Il Ministero del Culto ha riassunto il
risultato delle discussioni medesime in unappunto (Allegato X), di cui compio
il dovere di dare qui appresso la traduzione italiana:
"Le parti del territorio della città di Francoforte sul Meno appartenenti sinora alla
diocesi di Fulda vengono unite a quella di Limburgo
"L'attuale circoscrizione diocesana della Chiesa cattolica in [Pr] Prussia
rimane conservata,335r
ad eccezione dei seguenti
mutamenti:
"In Aquisgrana viene nuovamente eretta una Sede vescovileed il Capitolo coll collegiale è
mutato elevato a cattedrale e sarà composto da un Preposto, da cinque
canonici effettivi, quattro onorari ed otto vicari. La
detta diocesi abbraccierà [sic] il distretto governativo di Aquisgrana ed i circondari
di Grevenbroich, M.-Gladbach, Rheydt, Krefeld (città e
campagna) e Kempen, ed apparterrà alla provincia ecclesiastica di Colonia.
La diocesi di
Münster cedealla diocesi di Aquisgrana
il territorio la sua parte del menzionato circondario di Kempen ed alla diocesi di
Os
Osnabrück il territorio di Oldenburg. a quella di Osnabrück. A questa ultima
diocesi verranno uniti anche i territori di Missione finora amministrati dal Vescovo di
Osnabrück; essa diverrà suffraganea dell'Archidiocesi di Colonia.
La Sede vescovile di
Paderborn sarà elevata a metropolitana ed il rispettivo Capitolo cattedrale a Capitolo
metropolitano. Alla provincia 335v
ecclesiastica di Paderborn
apparterranno, oltre l'Archidiocesi di Paderborn, le diocesi di Hildesheim e di Fulda.
L'archidiocesi di Paderborn cede alla diocesi di Fulda il
distretto del Commissariato di Heiligenstadt e del decanato di Erfurt.
Le parti del
territorio della città di Francoforte sul Meno appartenenti sinora alla diocesi di Fulda
passano a quella di Limburgo. Come Fulda, cosìanche la diocesi di Limburgo viene staccata
dalla provincia ecclesiastica di Friburgo, [ma] unita a quella di
Colonia.
La Sede vescovile di Breslavia viene eretta a ed il Capitolo cattedrale a Capitolo metropolitano. Il distretto della
Delegazione di Berlino sottoposto finora al Vescovo di Breslavia vieneviene costituito in Prelatura indipendente, il cui Ordinario
risiede in S. Edwige in Berlino. Parimenti per i
territori residui occidentali di territorio dell'Archidiocesi di Gnesen-Posen e
della diocesi di Culma, retti attualmente da un Amministratore Apostolico, viene istituita una Praelatura nullius in Schneidemühl.336r
Il territorio di Pomesania,
appartenente già alla diocesi di Culma ed ora governato dal Vescovo di Ermland come
Amministratore Apostolico, viene unito alla diocesi di Ermland, la quale rimane anche in avvenire esente dalla potestà metropolitana.
La erezione di unanuova diocesi o unanuovaprovinciae ecclesiastiche, che apparissero eventualmente necessarie in avvenire, od altre modificazioni della circoscrizione diocesana rimangono
riservate ad un futuro al accordo supplementare. Questa
forma non si richiede per mutamenti di confini diocesani, i quali vengono attuati
semp
semplicem unicamente nell'interesse della cura delle
animein un determinato luogo."
Alla surriferita proposta mi sia lecito di aggiungere subordinatamente le seguenti
brevi osservazioni:
1°) Tutti i punti [menzionati] hanno avuto il consenso dei Vescovi interessati, da me
riservatamente interrogati al riguardo. Soltanto l'Arcivescovo di Friburgo come risulta già
dall'Allegato VI
336v
e mi è stato poi confermato con nuove dichiarazioni in data
del 27 Dicembre 1927 e del 2 Gennaio c. a., è contrario al distacco delle diocesi di Fulda e di Limburgo
daquella provincia ecclesiastica. Egli
chiede, tuttavia, che, qualora la S. Sede decidesse un
tale cambiamento, venissechiesto previamente il consenso del Governo del Baden, affine di
evitare il pericolo che loesso Stato si dichiari sciolto dagli obblighi [contenuti] nelle Bolle di
circoscrizione deper la Provincia ecclesiastica
delldel [ein Wort unlesbar] superiore degli anni 1821 e 1827 e sospenda o diminuisca le
prestazioni finanziarie alla Chiesa cattolica. - Invece i Revmi Vescovi di Fulda e di
Limburgo sono a nulla hanno da opporre a che le loro diocesi vengano unite, come si è
accennato, rispettivamente alla erigenda Pro provincia ecclesiastica di Paderborn ed
a quella di Colonia.
Il Revmo Vescovo di Münster, pur non essendo contrario alla
separazione del territorio di Oldenburg dalla sua diocesi ed alla unione di esso a quella di Osnabrück, insinua
tuttavia anche egli l'opportunità di una previa intesa conquel Governo di quello
Stato.337r
Il Revmo Vescovo di Osnabrück opina che, finché non sia possibile di
costituire una nuova diocesi abbracciante tuttoil territorio delle Missioni della Germania settentrionale,,
questione
punto questo, che, a suo parere, deve tenersi
s
pr
presente con sede, ad es., in Amburgo, occorrerebbe intanto diincorporareil territorio medesimoalladiocesidi Osnabrück.Questo punto non tocca
tantperòad eccezione dello Schleswig-Holstein,il Concordato colla Prussia, perché
tratt
è territorio di altri Stati
(Amttrattasi di territorio, la maggior parte del quale
appartienfa parte dialtri Stati. Il medesimo Prelato è favorevole alla unione di Oll Oldenburg alla sua diocesi
e non si oppone a che questa venga aentrinella provincia ecclesiastica di Colonia.
Col
regolamento riguardante la città di Francoforte viene risoluta la questione, su cui l'E. V. richiamò la mia attenzione col venerato Dispaccio N. 1943/27 dell'8 Luglio
1927.
A causa della opposizione del Revmo Vescovo di Ermland (ed
anchedel Governo prussiano) di rinunziare alla sua esenzione,
la [prussiana] erigenda337v
[ein
Wort unlesbar] Sede metropolitana di Breslavia non
avrebbe come suffraganee,chedue semplici Prelature (Berlino e Schneidemühl). Non ho mancato di far rilevare ai Commissari prussiani
l'anormalità di una
simile posizione ecclesiatica.2°) Poiché l'attuale
regolamento della circoscrizione diocesana è ben lungi dal soddisfare tutti i bisogni della
organizzazione ecclesiastica e della cura delle anime, de e
siccome, d'altra parte, sembra impossibile per ora di ottenere di più, ho chiestoho chiesto ai Commissari che constasse in modo sufficiente non trattarsi di un
ordinamento [ein Wort unlesbar] ma di un primo passo il quale doveva lasciare aperto l'adito ad un ulteriore svolgimento. A tale pensiero
corrisp soddisfa l'ultimo passo della surriferita proposta governativa.
3°) Durante la discussione i Signori
Commissari chiesero
che igli studenti di teologia delle erigende diocesi o Prelaturadi Aquisgrana
fossero fossero tenuti a frequentare i
corsi338r
nelle Facoltà teologiche della diocesi, da cui
venivano staccate. Così i chierici della nuova diocesi di Aquisgrana avr avrebbero
dovuto essere obbligati a compiere il i loro studi filosofico-teologici in Bonn, e quelli della Prelatura di Berlino in Breslavia. Il Prof.
Heyer, appoggiandosi al § 3 del can. 1354, notò come la
prescrizione, che ogni diocesi abbia un proprio Seminario, non è assoluta, e ricordò altresì
la istituzione dei cosiddetti Seminari interdiocesani e regionali.
Da parte mia, conoscendo i gravi difetti della formazione dei giovani chiericinelle Facoltà dello Stato, mi opposi con
ogni energia a tale limitazione della libertà dei Vescovi, i quali, - dissi - se pure non possono avere un Seminario
proprio, debbono almeno avere il diritto d'inviare i loro chierici ove essi meglio credono.
Su ta Su questo punto i Signori Commissari no dovettero cedere; non ho
potuto tutt invece ottenere, almeno per ora, [che] la facoltà per le nuove
diocesi o Prelature di avere un proprio Semi-338v
nario e perciò nel
Memorandum del Prof. Heyer (Allegati II e III) si legge: "Specialmente il
non aumento degli Istituti per l'insegnamento teologico in Prussia dovrà espressamente
essere posto come condizione per il consenso dello Stato a favore di una nuova
circoscrizione". V. E. giudicherà quale attitudine convenga alla S. Sede di prendere di fronte a tale esigenza.Mi permetto, tuttavia, di osservare
essereper sépiù vantaggioso,che [ci sia] gli
Ordinari della nuova diocesi o Prelatureinviasseroi loro alunni nel nuovo Istitutoeretto in Francofortedai RR. PP. della Compagnia di Gesù, [ove] così potranno ricevere una buonaformazione secondo
ilimetodoscolasticoprescrittodalla S. Sede. Ma in questo caso tanto maggiore dovrebbe essere
la curanellascelta degli Ordinari medesimi.
Chinato
329r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 01 April 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 19293, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/19293. Last access: 27-12-2024.