Document no. 19295
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[Berlin], 14 July 19281

Writer (text genesis)
PacelliPacelli
Subject
Le recenti elezioni per il Landtag prussiano e le trattative concordatarie
Come l'E. V. R. ha appreso dalla pubblica stampa, le elezioni, che ebbero luogo il 20 Maggio scorso, costituirono un forte ed esteso movimento verso sinistra e comportarono gravi pericoli per il Centro.. È cosi che nel nuovo Landtag prussiano su 4549 deputati i socialisti contano 1376 mandati (nel precedente Landtag ne avevano 114), i comunisti 56 (nel p. L.: 44), i tedesco-nazionali 82 (nel p. L. : 110), il Centro 71 (nel p. L.: 81, quindi una perdita di ben 10 mandati), i comunisti 56 (nel p. L.: 44), la Deutsche Volkspartei 40 (nel p. L.: 45), i democratici 21 (nel p. L.: 27), il partito economico del ceto medio o Wirtschaftspartei 21 (nel p. L.: 11), i contadini cristiano-nazionali 7, i tedesco-annoverani 5 (nel p. L.: 6), i nazionalisti o Völkisch-Nationaler Block 2, il partito del diritto del popolo  2 o Volksrechtpartei 2, i socialisti-nazionali 6 (nel p. L.: 11). I polacchi, che nel precedente Landtag avevano due deputati, non ne hanno ora più alcuno.
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Le cause delle notevoli perdite subite dal Centro sono molteplici. Innanzi tutto il malcontento per l'attuale situazione sociale e finanziaria (riparazioni, tasse elevate, ecc.), della quale risentono soprattutto la piccola borghesia risente ed i contadini risentono le sfavorevoli ripercussioni, ha fatto sì che una buona parte dei vecchi elettori del Centro è passata al partito economico del ceto medio o (Wirtschaftspartei) od a quello dei contadini. Egualmente non ha votato per il centro [sic] una buona considerevole parte deilla nuov della gioventù cattolica, sulla quale hanno sinistramente influito le idee del Michel, autore del libro "Politik aus dem Glauben" (cfr. Rapporto N. 36959 del 25 Febbraio 1927), il movimento cattolico-comunista di Vitus Heller (il cui partito "Christlich-Soziale Partei" ha raggiunto più di 100.000 voti, tutti di cattolici, e quindi andati perduti per il Centro), il movimento pacifista estremo del Rev. P. Stratmann O. P. (sul quale mi permisi già di richiamare l'attenzione dell'E. V. coll'ossequioso Rapporto N. 37134 del 23 Marzo 1927), uscito ufficialmente dal Centro, ecc. Anche la progressiva "radicalizzazione" delle masse operaie catto-
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liche, che è stata già oggetto di ripetuti Rapporti intorno alla quale intorno alla quale ho avuto parimenti più volte occasione di riferire all'E. V. (cfr., ad esempio, i Rapporti NN. N. 35961 del 30 Agosto 1926 e N. 37539 del 2 Giugno 1927), hanno prodotto un aumento dei voti dei socialisti e dei comunisti. Si aggiungano le i recenti dissensi in se seno del partito e le lotte fra i capi di esso, la noncuranza di una parte del clero in occasione delle recenti elezioni; tutt tutto ciò, anche prescindendo da altre cause minori è già ben sufficiente a spiegare lo sfavorevole esito, che hanno avuto per per detto partito le ultime elezioni sia per il Reichstag che per il Landtag prussiano.
Ora il Centro, malgrado ile suoie ben notie difetti deficienze, rimane sempre l'unico partito, sul quale si possa contare in nelle questioni culturali e religiose, e quindi anche nell'argomen nella pendente questione del Concordato. La grave diminuzione quindi dei voti del Centro da 81 a 71 rende quindi pur troppo assai più ardua ed incerta la conclusione del Concordato colla Prussia.
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L'antica coalizione governativa (socialisti – Centro – democratici) è rimasta al potere; ma minore in essa è l'influenza del Centro, il quale così non ha potuto ottenere la desiderata esclusione del Ministro delle Finanze, Sig. Höpker Aschoff, ostile al Concordato (cfr. Rapporto N. 39279 del 12 Aprile scorso). Inoltre probabilmente nel prossimo autunno la coalizione medesima sarà estesa coll'entrata nel Gabi Gabinetto della Deutsche Volkspartei, rappresentante del liberalismo protestante; aggravando così ancor più la già non facile situazione.
Malgrado ciò, non può dirsi ancora che ogni speranza sia perduta. Il Ministro Presidente, Dr. Braun, socialista, ma uomo assai fermo ed abile, desidera, come si mi si assicura da varie parti, veramente di risolvere la questione concordataria, e di g giungere il più presto possibile ad una conclusione. Avendomi ricevuto la mattina del 3 corrente alla presenza del Segretario di Stato, Dr. Weismann, egli mi manifestò il desiderio di sollecitare le trattative; al che io mi dichiarai ben volentieri pron-
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tissimo. Avendomi egli quindi richiesto che fossero definiti vengano prima discussi e definiti gli altri punti prima che il Ministro delle Finanze indicasse le cifre delle dotazioni (cfr. Rapporto N. 39175 del 28 Marzo c. a.), risposi che l' attitudine del sunnominato Ministro; aggiunsi tuttavia che, mostrare la [con] buona volontà della S. Sede, e per non far che qQuesta faccia delle sue concessioni oggetto di m in materie ecclesiastiche oggetto di marchandage, aderivo alla domanda del Ministro Presidente. Presi tuttavia però occasione per insistere sulla necessità che il Ministero del Culto desista dalle sue eccessive pretese, come le quali ricordano il noto giuseppinismo e costituiscono una un vero anacronismo nel secolo ventesimo, massime dopo i principi fissati dalla nuova Costituzione del Reich. L'Episcopato ed i cattolici tedeschi non [ve] vedrebbero con dolore, osservai pure, se per mezzo del Concordato si volessero nuovamente imporre alla Chiesa delle catene, ormai definitivamente spezzate.
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E poiché il Ministro Presidente notava che le domande anzidette sono ispirate dal desiderio di render possibile l'accettazione del Concordato nel Parlamento, risposi replicai nuovamente che la S. Sede brama sinceramente di giungere alla conclusione del medesimo per assicurare la pace religiosa della Nazione e stabilire una sicura base giuridica negli affari ecclesiastici nella Prussia, brama sinceramente la conclusione di esso, se il Governo si limiti a domande oneste; ma che, anche in caso contrario, Essa riguarda l'avvenire con perfetta calma, giacché, in caso negativo, applicherebbe semplicemente il diritto canonico comune, lasciando ai cattolici di difendere nel Parlamento i loro diritti, massime per ciò che concerne concerne le prestazioni finanziarie, dovute dallo Stato per stretto obbligo in base alla secolarizzazione. Il Dr. Braun mi promise che avrebbe scritto subito al Ministro del Culto per metterlo al corrente del
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nostro colloquio ed invitarlo a riprendere con ogni sollecitudine le discussioni.
Nel pomeriggio del giorno seguente venne infatti il menzionato Ministro del Culto, Dr. Becker, il quale mi disse che aveva ricevuto una lettera del Ministro Presidente nel senso suindicato; mi faceva però rilevare al tempo stesso che, essendo vari funzionari, compreso il Direttore Ministeriale Sig. Trendelenburg, in congedo estivo, e dovendo egli stesso allontanarsi da Berlino per una cura ordinatagli dai medici, le sedute non era pur troppo impossibile di riprendere le sedute prima della metà del prossimo mese di Agosto. Mi aggiun descrisse di nuovo la difficoltà (pur troppo innegabile) delle trattative, ed in modo speciale alluse alle vivissime pressioni, che gli vengono vengono pervengono giungono da parte vengono vengono per il mantenimento del non solo da e i protestanti, ma anche d i ai cattolici, perché non sia mantenuto della della il [libero] diritto dei Capitoli cattedrali alla elezione capitolare dei Vescovi, da e ciò da parte non solo di protestanti, ma anche di cattolici, anche da cattolici, perché egli sostenga il mantenimento della libera elezione dei Vescovi da parte dei Capitoli cattedrali; ed alle aspre accuse che gli si muovono di sacrificare questo antico e tradizionale diritto della Germania. Non ho bisogno di assicurare all' E. V. che, dal canto mio, nello spiegare
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al Signor Ministro il punto di vista della S. Sede, in un argomento così importante, non gli lasciai la benché minima speranza e le ragioni su cui esso si basava, non gli lasciai la benché minima speranza circa il soddisfacimento di una di possibili il minimo dubbio sulla assoluta impossibilità di più ampie concessioni.
Chinato
357r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum "15 Luglio 1928" hds. von Pacelli korrigiert.
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 14 July 19281, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 19295, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/19295. Last access: 17-06-2024.
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