TEI-P5
Document no. 2871
Con venerato Foglio N. 5/17 in data del 7 Gennaio 1917
l'Eminenza Vostra Rma affidava al compianto mio Predecessore Mons. Aversa l'incarico di
far pervenire a ciascun Ordinario della Germania un questionario, compilato da cotesta S. Congregazione allo scopo di
aver precise notizie sullae condizioni dei Seminari, e lo interessava al tempo stesso
di trasmettere poi alla medesima S. Congregazione le risposte, che
gli sarebbero pervenute, insieme alle osservazioni, alle proposte ed ai consigli, che avesse
creduto utile di aggiungere.
La trasmissione del detto questionario fu curata, dopo la morte del sullodato Mons. Aversa (avvenutap della S. Sede, il quale,con Rapporto N. 297, in data del 14 Maggio seguente inviòall'E. V. unadettagliatarelazione intorno alle Facoltà teologiche nelle Università
della Germania, cui pure riferivasi il succitato Foglio N. 5/17.
Al mio arrivo in Monaco alla fine del predetto mese di Maggio non tutti gli Ordinari avevano ancora risposto al questionario, di guisa che anzi dopo alcun tempo stimai opportunod'inviare di far<ne> pervenire ai
<di spedire alle diocesi,
le q
dalle quali> un duplicato di cui non era giunta la richiesta relazione,
un duplicato del questionario medesimo. Nonostante questa nuova insistenza, mancano manca<tuttora> la relazione
di alcune diocesi.
Gli Ordinari, che hanno inviato la richiesta relazione, sono i seguenti in ordine alfabetico: Augsburg,Bamberga, Breslavia, Colonia, Ermland.
Le eccezionalissime circostanze create dalla guerra mondiale e poi anche più dai movimenti rivoluzionari in Germania hanno reso finora del tutto impossibile di preparare un qualsiasi piano di utili e pratiche riforme nei Seminari. Attualmente, sebbene la situazione politico-sociale sia tuttora assai instabile ed incerta, sembra nondimeno giunto il momento di cominciare ad attuare almeno alcuni di quei provvedimenti, che sembrano più necessari ed urgenti, riservando a tempi men sfavorevoli una completa opera di restaurazione.
A tale scopo mi permetto di sottoporre al superiore giudizio dell'E. V. un progetto di Istruzioneche da cotesta S. Congregazionepotrebbe essere inviata,secosì giudicherà conveniente, ai Vescovi della Germania.Nel compilarla mi sono studiato di avere il più possibile in considerazione i bisogni, gli usi e la mentalità del paese, e mi son valso sia delle informazioni contenute nelle relazioni anzidette, sia di altre notizie che ho raccolto da varie fonti competentie sicure.ene
caldamente ai Vescovicon calde ed acconcie parole ai Vescovi l'applicazione a riguardo di tutti i chierici
della loro
rispettiva
diocesi, con che resterebbero evidentemente compresi anche quelli, i quali studiano nelle
Università e nei Licei dello Stato, senza senza tuttavia far espressa menzione
delle une e degli altri espressa menzione, e ciò affine di evitare difficoltà e d in
questo punto estremamente delicato. – Inoltre, siccome il materiale ottenuto colle suddette
relazioni non
sembra sufficiente per formarsi un'idea completa ed esatta p in ciò che concerne
la formazione spirituale e scientifica dei chierici, e poiché, d'altra parte, non basterebbe
a tale scopo, la formula,
necessariamente non dettagliata, prescritta dalla S. Congregazione Concistoriale per la
Relazione generale diocesana con decreto del 4 Novembre 1918, ardisco parimenti di
sottomettere all'E. V. un que lo schema di uno speciale
Questionario, dalle risposte al quale potranno ricavarsiglielementi indispensabili per lo studio e la preparazione delle
ulteriori riforme. Qualora esso venisse approvato dall'E. V., potrebbesi nella relativa introduzione indicare come motivo del medesimo la promulgazione del nuovo Codice ed il conseguente desiderio di cotesta S. Congregazione di conoscere in modo dettagliatoin qual modo i zelanti Vescovi della Germania ne hanno attuato o pensano di attuarne le prescrizioni, affine di venir loroevidenteeventualmente in aiuto
, incon quei mezzi che le circostanze
richiedesseromostrassero necessari
o<e>d opportuni. In
seguito potrà esaminarsi seconvenga riprendere
l'ide il progetto della Visita Apostolica, cui si accenna al n. 5 delle
Istruzioni riservate imp[oste]artite già da cotesta
S. Congregazione aMons. Aversa.
Venendo ora a parlare in modo speciale delle più volte menzionate Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere di trasmettere all'E. V. (disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi), parmi anzitutto necessario di notare che esse nella massima parte sono state
I. In Baviera il Concordato concluso tra la S. Sede ed il Re Massimiliano Giuseppe nel 1817 stabiliva all'Art. V:
"Sua singulis dioecesibus Seminaria episcopalia conserventur et dotatione congrua in bonis fundisque stabilibus provideantur; in iis autem dioecesibus, in quibus desunt, sine mora cum eadem pariter dotatione in bonis fundisque stabilibus fundentur.
In Seminariis autem admittentur atque ad normam Sacri Concilii Tridentini efformabuntur atque instituentur adolescentes, quos Archiepiscopi et Episcopi pro necessitate vel utilitate dioecesium in iis recipiendos iudicaverint. Horum Seminariorum ordinatio, doctrina, gubernatio et Administratio Archiepiscoporum et Episcoporum auctoritati pleno liberoque iure subiectae erunt iuxtaforma nor formas
canonicas.
Rectores quoque et professores Seminariorum ab Archiepiscopis et Episcopis nominabuntur et, quotiescumque necessarium aut utile ab ipsis iudicabitur, removebuntur".
Queste disposizioni non vennero però osservate dal Governo bavarese, il quale non adempì la prestazione dei fondi convenuti; obbligò gli alunni dei Seminari a compiere i loro studi in pubblici Istituti dello Stato, alla cui direzione i Vescovi avevano scarsoinflusso ed i cui professori non potevano essere dai medesimi nominati odal caso in caso di bisogno
rimossi; pretese di sorvegliare e di limitare la
nomina dei rettori e dei vice-rettori dei Seminari, l'ammissione degli alunni e
l'amministrazione dei beni.
In seguito a ciò, anche presentemente i Seminari nella Baviera non hanno scuole proprie, dipendenti dai Vescovi. Gli alunni compiono i loro studi di umanità per nove anni nei pubblici ginnasi dello Stato. Per lo studio della filosofia e della teologia essi debbono frequentare od una Università dello Stato, ove sia eretta la facoltà teologica, o i cosidetti Licei. Facoltà teologiche in Baviera trovansi istituite a Monaco ed a Würzburg. I Licei "sono scuole superiori per lo studio filosofico e teologico cattolico ed hanno come
Sebbene i detti Licei, come si è accennato, siano destinati innanzi tutto alla formazione scientifica dei sacerdoti, tuttavia anche studenti laici possono frequentarne il corso filosofico ed il tempo da essi [in] ivi impiegato viene loro computato regolarmente (§ 31 degli
Statuti dei Licei – Novembre 1910). Gli Istituti medesimi, essendo governativi, non si
trovano sotto la dipendenza dei Vescovi; tutta-
interrogati richiesti del loro parere
per la nomina dei professori, come pure erano interrogati per le disposizioni relative al
programma degli studi e dell'insegnamento, agli esami, alle ferie, ecc. e per l'erezione di
nuove cattedre.
Per ciò che riguarda in particolare la summenzionata nomina dei professori, l'Episcopato della Baviera nel Memorandum diretto al Re in data del 20 Ottobre 1850 domandò che le scuole destinate allaprepazione degpreparazione degli aspiranti allo Stato ecclesiastico fossero
indissolubilmente uniti ai Seminari, e che le nomine dei
professori e dei maestri nelle scuole medesime venissero lasciate alla libera elezione dei Vescovi a
norma dell'art. V del Concordato stesso. Chiese inoltre che per la nomina dei
professori di teologia nelle Università fosse necessario il previo
parere e consenso dell'Autorità ecclesiastica.
Quantunque queste giustissime richieste dell'Episcopato non ottenessero l'effetto voluto,
Allorché poi al tempo del Kulturkampf la surriferita concessione venne revocata con decisione ministeriale del 20 Novembre 1872, cominciò una violenta campagna, specialmente nella stampa, la quale però non riuscì ad indurre il Governo a cedere. Soltanto dopo il Memorandum dell'Episcopato bavarese in data del 14 Giugno 1888, nel quale esso pregava S. A. R. il Principe Reggente di Baviera "che in occasione delle nomine degli insegnanti"nella collazione creazione "per il conferimento "per la
collazione delle cattedre di teologia nelle Università si prenderebbe, oltre al parere della
Facoltà teologica e del Senato delle Università medesime, alt anche quello del Vescovo per ciò che
riguarda la dottrina e la condotta morale del candidato".
I professori dei Licei ricevono il loro stipendio dallo Stato, come pure con mezzi da questo forniti si provvede al mantenimento degli Istituti stessi, sebbene a tale scopo vengano impiegate anche le rendite, relativamentea Bamberga la spesa annua per il Liceo di Bamberga ammonta (secondo la
Relazione di quell'(secondo la
rRelazione di quell'Archidiocesi) a circa 80.000 Marchi;
le rendite della fondazione importano poco più di 16.000 Marchi; i rimanenti
64.000 Marchi sono dati dallo Stato.
Negli ultimi tempi venne spesso proposta, anzi alcune volte richiesta tumultuosamente nella Camera dei Deputati la soppressione dei Licei, i quali per la naturacon loro contano pochi alunni; ma, poiché il Centro aveva la maggioranza, questi tentativi rimasero vani. Una tale
soppressione, qualora avesse a verificarsi, porrebbe i rispettivi Ordinari in gravissime
difficoltà, giacché mancano loro i mezzi per creare le corrispondenti cattedre nei
Seminari.
In una situazione eccezionale si trova il Liceo di Eichstätt. Mentre, invero, gli altri Licei bavaresi sono, come si è detto, istituti dello Stato, esso è invece vescovile e come tale sottostà intieramente all'Ordinario, il quale sceglie e nomina i professori. Il Rettoreappro confermare le
nomine dei professori.
II. Nel resto della Germania, dopo gli abusi introdotti dalla Pragmatica del 1818, la condizione dei Seminari venne regolata secondo le disposizioni del Concilio Tridentino nelle ben note Bolle di circoscrizione De salute animarum del 1821 per la Prussia, Provida solersque del 1821 per la provincia ecclesiastica del Reno superiore, Impensa Romanorum Pontificum del 1824 per l'Hannover e Ad dominici gregis custodiam del 1827 parimenti per la provincia ecclesiastica del Reno superiore. Malgrado ciò, continuaronogli arbitr le arbitrarie ingerenze
dell'autorità civile, le quali furono aggravate all'epoca del Kulturkampf
mercé le grazie alle sollecitudini del Sommo Pontefice Leone XIII.
Attualmente Finora quindi Attualmente quindii candidati allo stato ecclesiasticodebbono compiere gli studi udi umanità in un pubblico Ginnasio
dello Stato ed ivi superare l'esame di maturità. Dopo di
ciò essi seguono il corso filosofico-teologico o in una Università dello Stato, ove siavi la
facoltà teologica, o in un Liceo ovvero in un istituto vescovile. SSimilifacoltà teologiche si trovano a
(oltre che a Monaco ed a Würzburg nella Baviera) a
Tübingen (Württemberg) a Friburgo (Baden),
a Bonn (per l'Archidiocesi di Colonia), ed a Münster. ed a Breslavia. I professori vengono nominati dallo Stato, il quale però domanda previamente ilpareredell'Ordinario , come è avvenuto anche nei
mesi scorsi per il sac. prof. Ehrhard, chiamato alla cattedra di storia
ecclesiastica nell'Università di Bonn. Gli alunni,
che frequentano le dette Università, vivono in Seminari Seminari, chiamati
ordi-mentre e passano infine l'ultimo anno nel Seminario propriamente detto
, chiamato o pratico
(indicato sovente col<l'>nome<appellativo> di pratico), ove
attendono soprattutto agli studi della teologia
pastorale e ad esercizi pratici di predicazione, di catechesi, ecc., e ricevono i sacri ordini. –
Per la diocesi di Ermland o Warmia l'Istituto, fondato già nel 1567 dal Cardinale Stanislao Hosius (donde il nome di Hosianum, che esso porta anche al presente), è considerato come Liceo governativo, titolo che nel 1913 venne mutato in quello di Accademia. Esso, al pari dei Licei bavaresi, non ha la facoltà di conferire i gradi accademici, riservata esclusivamente alle Facoltà universitarie. Il Seminario clericale della diocesi funge anche da convitto per gli studenti di filosofia e di teologia nell'Accademia.
Finalmente vi sono istituti d'insegna-Treviri e Paderborn e Treviri. (ove vi è un'Accademia vescovil
vescovile l'Istituto porta il nome di Accademia) e Treviri.
La rivoluzione in Germania non ha – fino ad oggi – portatoalcun mutamenti per
ciò che riguarda la cost i Seminari. Anzi nellanuova costituzione dell'Impero (Reichs
(v
Verfassung
)des deutschen Reichs) sono espressamente conservate le facoltà teologiche nelle scuole superiori
dello Stato (art. 149 capov. 3º).
Venendo ora a parlare in modo speciale delle più volte menzionate Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere di trasmettere all'E. V. (disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi), parmi anzitutto necessario di notare che esse nella massima parte sono state redatte, ad esempio, in vari punti (ad esempio, in
ciòper ciò che concerne il numero degli anni per il corso filosofico e
teologico) non corrispondono in tutto alle prescrizioni del Codice medesimo.
1º) La prima, ossia la formazione spirituale, viene toccata
principalmente nei §§ 13 e 21.
Nel § 13 si parla del Direttore spirituale. A questo riguardo è da notare come nella maggior parte dei Seminari clericali della Germania il Rettore è anche Direttore spirituale,il qua sebbene, però,
secondo le prescrizioni vigenti, non sia altresì Confessore. L'esperienza, come si afferma
espressamente in alcune Relazioni (cfr. Paderborn e Eichstätt), sembra che
abbia dimostrato la utilità di un tale uso. Devesi tuttavia rilevare che a Bamberga sentesiil bisogno di chiamare a quell'ufficio nel nuovo Seminario un Padre
della Compagnia di Gesù e che un
eguale tale provvedimento è stato già fissato anche
dalldal Vescovo di Spira. Anche a Ratisbonaquel difficile ed importante posto è tenuto da un<o> Padre delladei Padri della medesima Compa-
Il metodo di cumulare l'ufficio di rettore con quello di direttore spiritualesembra [la] sembra, in primo luogo, men conforme colla
disposizione del Can. 1358 del Codice. Inoltre, se il rettore ha le qualità richieste, vi sarà
il vantaggio di avere più unità ed efficacia di governo, e resterà evitato il
pericolo di attriti fra esso ed il direttore spirituale e di gelosia del clero contro di
questo. Ma se il rettore non è adatto per la direzione spirituale o se, come spesso accade,
egli ricopre altre più cospicue cariche, sarà assolutamente necessario per il buon andamento
del Seminario di chiamare all'ufficio di direttore spirituale un altro sacerdote secolare o
regolare. Del resto, ogni riforma di un seminario dovrà cominciare dalla scelta di un
direttore spirituale veramente idoneo.
A Würzburg "da tempo immemoriale" non il rettore, ma il vice-rettore funge da direttore spirituale.Potrebbeanche questo essere un espediente per risolvere tale questione e per evitare gl'inconvenientiverificaderivati talvolta
A Bamberga il vice-rettore del piccolo Seminario sentein parte le confessioni degli alunni. Sembrerebbeche la proibizione fatta al rettore (can. 891) si estenda anche al vice-direttore. – Ivi pure non sembra chevi sia l'usonel Seminario minore vi sia l'uso della confessione settimanale e
degli esercizi spirituali annui, come si raccomanda nel can. 1367.
Un direttore spirituale speciale manca in tutti i Seminari di ColoniaUn direttore spirituale speciale manca in tutti i Seminari di
Colonia ed in quello di Osnabrück. In quest'ultima diocesi [è] non vi è che un Seminario maggiore pratico, nel quale gli alunni,
dopo aver compiuto gli studi filosofici e teologici in Istituti di altre diocesi, sono
istruiti nelle sacre cerimonie, nel canto liturgico e nella teologia pastorale (n.
32-35).
È da notarsi specialmente che in quest'ultima diocesi di Osnabrück, come pure in quella di Hildesheim, di Limburgo, e di Spira il Vescovo ha i suoi seminaristidevemandarliqua e là e spesso vivono in case secolari. In quasi tutte le
summenzionate diocesi sono stati fatti tentativi e piani per la fondazione di un proprio Seminario coll'intero corso
filosofico e teologico. Non vi è dubbio che la questione dovrebbe essere nuovamente propostacon ogni energia e costanzaai rispettivi Ordinari, ma dubito che il momento presenti colle sue eccezionali difficoltà e
miserie non siail più adatto per condurre a buon termine un tale disegno.
II) Per ciò che riguarda la formazione scientifica sembrano meritare speciale attenzione i seguenti punti:
a) Molto a desiderare lascia generalmente lo studio della filosofia.Assai opportunamente quindi cotesta S. Compagnia ha prescritto l'osservanza del can. 1365 § 1 circa il biennio di filosofia, che, malgrado le innegabili gravissime difficoltà, è
Per ciò
L'insegnamento della teologia dogmatica, oppresso dalle materie positive, non potrà essere migliorato, se non si ottiene chesi premettauna più conveniente formazione filosofica esi consacri maggior tempo alla parte speculativa o scolastica della teologia medesima. Senza di questo lo studio della teologia dogmatica si riduce ad un esercizio di memoria, e le dimostrazioni apologetiche non possono essere sufficientemente comprese ed approfondite. Da ciò nella presente colluvie di cattive letture, dubbi contro la fede ed al bollire delle passioni, apostasie.
Poiché, d'altra parte, sarebbe assaico<a>lle<a> filosofia (per es., l'apologetica, la pedagogia,
ecc.) o sono soltanto propedeutiche ed accessorie (come l'archeologia) possano essere compre insegnate durante il
biennio di filosofia. Ciò tanto più, perché le materie, che in altre regioni, ad es., a Roma, sono insegnate durante il corso filosofico (per es., la fisica, la chimica,
la matematica, ecc.), in Germania sono già state compiute nel Ginnasio, di guisa che rimane nelbiennio
anzidetto sufficientetempo sufficiente al fine anzidetto. Un tale uso è già praticato in alcune diocesi,ad esempio in quella di Fulda.
5º) Nel suddetto progetto di Istruzione è nuovamente inculcato l'obbligo del quadriennio teologico a norma del Codice (can. 1365 § 2 ), sebbene la introduzione del medesimo presenti,Così, ad esempio, <Così, ad esempio, mi
scrive> il <mi scrive> Mons. Vescovo di Fulda, <Mons.
Vescovo di Fulda <(il quale <in Roma> ha fatto i suoi studi
<è stato alunno alunno> del Collegio Germanico)><(il quale è
stato in Roma alunno del Collegio Germanico)> in una sua recente lettera in data del
15 Ottobre scorso, di cui ho l'onore di riportare qui appresso il seguente brano
tradotto dal tedesco: "Nel Seminario del 15 ottobre p. p.> nel cui Seminario
sono pure è pur <pur> attuato il biennio di filosofia, nel modo sua
sopra accennato, in una sua <recente> lettera del 15 Ottobre
p. p.:, dopo aver accennato al modo di Fu "In questo Seminario vi sono già fin
dal 1914, anzi anche prima, due anni di filosofia. In detto corso si compiono pure, in parte o com intieramente, alcune materie
teologiche più facili o propedeutiche, giacché le altre discipline, che le quali, ad
es. in Roma nell'Università Gregoriana, si trattano nella filosofia o nella teologia (come fisica,
chimica, meccanica, matematica, lingue grecoebraico) si studiano
invece nel Ginnasio. Altrimenti colla sola filosofia propriamente detta non si occuperebbe
sarebbe sufficiente per occupare tutto il tempo. In tal guisa la materia propriamente
teologica (specialmente dogmatica e morale) può essere ben trattata nei tre anni del
di teologia, specialmente se la filosofia è fatta come qui in Fulda; ciò che non è invece
possibile nelle Università della Germania. negli nel difficilissimo momento
attuale; 3º) la mancanza di sacerdoti è assai grande, e minaccia di
venire divenire anche maggiore; 4º) un corso filosofico-teologico di sei
anni sgomenterà ed allontanerà molti dall'abbracciare lo stato maggior ecclesiastico,
come ho appreso già da diverse parti. Io debbo aver le più vive preoccupazioni, se non posso
disporre di un numero sufficiente di sacerdoti. Il nostro popolo, anche il cattolico, ha perduto molto del suo spirito. Varie comunità parrocchiali mi hanno minacciato di non assistere più la domenica
alle sacre funzioni nella chiesa parrocchiale, se non hanno un sacerdote sul luogo. Crede
Ella che la S. Congregazione dei Seminari, in
vista di così gravi motivi (poiché corre pericolo la salute delle anime), approverà il modo
seguito sinora? I professori di filosofia, i quali sono ben formati nella Scolastica,
sapranno qui certamente corrispondere
6º) Per ciò che riguarda la S. Scrittura, mi permetto richiamarmi al mio rispettoso Rapporto N. 12415 in data del 25 Marzo scorso, ove trattai espressamente la importante e grave questione dello stato degli studi biblici in Germania.
7º) Pergli alunni, i quali seguonoil corso d i corsi di
"specializzazione" o "Seminari" nelle Università, sia durante che dopo il corso teologico, vi è pericolo che trascurino
almeno in parte il corso, comune a tutti, di filosofia e di teologia dogmatica.<,
e che quindi si> Nella Sarebbe quindi <opportuno>, a mio umile
avviso, di toccare nella Istru futura Istruzione <diano poi all'insegnamento od
al lavoro scientifico> questo punto ass Ad imp <senza la necessaria formazione
filosofica e teologica, trovandosi così esposti a cadere nei più gravi errori ed a trattare
le [suddette] summenzionate discipline al<la> modo <maniera> dei
protestanti e dei razionalisti.> colle tristi <e ben note>
conseguenze<.> <ben note a cotesta
S. Congregazione.> Sarebbe quindi importante, a mio umile avviso, di di
ovviare a questo male, e perciò ho toccato a qu
espressamente tal punto nel progetto di Istruzione.
8º) Dalle Relazioni dei Vescovi risulta pure che quasi dovunque l'insegnamento della filosofia e della teologia si fa in tedesco. Per quanto desiderabilesia possa
essere l'introduzione dell'uso della lingua latina, sembrami che l'imporne subito e senz'altro l'obbligo
costerebbe a incontrerebbe difficoltà gravissime, e forse anche insormontabili.
Non essendovi stata, infatti, sinora in Germania, l'abitudine di parlare inlatino, farebbero quasi generalmente difetto i
professori, i quali posseggano quella lingua in modo da potersene servire nelle loro
lezioni. D'altra parte, essendo poiché negli studi di
umanità lo studio del latino è sempre
più negletto, nemmeno gli alunni sarebbero in grado di seguire con profitto un corso tenuto in detta
lingua (1). Temo quindi che l'i E' perciò che nel progetto d'Istruzione,
sottomesso all'E. V., mi son visto costretto limitato dovuto limitare a
preparare il terreno per il futuro, 1º) prescrivendo che niuno sia ammesso agli studi filosofici
e teologici, senza aver prima studiato regolarmente
la lingua latina e 2º) lodando quei Seminari (in verità non vi è che Fulda), ove l'insegna-anche a pure agli altri istituti filosofici e teologici. Il che potrà raggiungersi soltanto,
che i Vescovi invieranno scelti alunni a studiare nelle
Università,comea Roma, ove si adopera la lingua
latina.
Per ciò che concerne, infine,l'istituzione di scuole interne proprie nei piccoli Seminari, raccomandata dall'E. V. nelle prelodate Istruzioni al compianto Mons. Aversa (n. 4), era finora stabilito per legge civile, come attestano anche, fra le altre, le Relazioni dell'Arcivescovo di Friburgo (n. 30), dell'Emo Arcivescovo di Colonia e dei Vescovi di Magonza e di Würzburg (n. 32), che gli alunni dei Seminari frequentassero i pubblici ginnasi per gli studi di umanità. Conviene anche aggiungere che i Vescovi si mostravano sino a questi tempi soddisfatti di tale insegnamento. Così,ad esempio, si esprime in propositoil [sic] zelante della lettera di Mons. Vescovo di Paderborn nella già citatail ginnai ginnasi dello Stato. Hanno quindi in media l'età di venti anni,
allorchélasciano il Ginnasio coll'attestato di maturità, si decidono per lo
stato ecclesiastico e si dedicano agli studi di filosofia e di teologia. Il fatto che
essi hanno sino allora compiutoi loro studi insieme agli altrigiovani, i quali abbracciano altre carriere, aveva sinora soltanto
buoni effetti, principalmente nelle regioni cattoliche ove le scuole erano penetrate da
buonospirito religioso. Il futuro sacerdote,
inmedianteil contatto coi suoi condiscepoli, acquistava sin dalla gioventù la conoscenza della mentalità e dei sentimenti
delle più diverse classi sociali, necessaria per esercitare con profitto il sacro
ministero. Inoltre
egli guadagnava– ciò che in Germania ha grande importanza per la stima
Mi sia infine permesso di riferire all'E. V. essere stata in questi ultimi tempi ripresa da alcuni l'idea della erezione di una Università cattolica in Germania. Un tale
Ora atale proposito il sullodato Mons. Vescovo di Paderborn nella più volte citata lettera del 1º Agostomi scriveva: "Sarebbe a mio avviso della più altaimportanza,se la S. Sede desse all'Episcopato tedesco esortazioni simili a quelle che il S. P. Leone XIII di f. m. diedeall'I ai
Vescovi belgi coisuoiBrevi del 1880, 1888 e 1889 e che hanno condotto al fiorente
"sviluppo dell'"Institut supérieur de Philosophie" in Lovanio. E' chiara l'importanza di un tale Istituto precisamente per la
Germania, ove forse ancor più che altrove domina negli spiriti il pensiero filosofico,
sebbene non certo quello della Scolastica. Giudici ea sit situazione intellettuale nella Germania cattolica sono
g venuti già da anni nella persuasione che la Scolastica deve cessare di essere una filosofia destinata soltanto per gli ecclesiastici, ma che deve conquista[rsi] anche il mondo laico, e che perciò non vi è più alcun tempo da perdere. Il Conte von
Hertling disse a ragione nel Congresso della Görresgesellschaft in Regensburg: "Alla
formazione fil filosofica dei nostri studenti di teologia è provvisto in modo egregio con ottimi libri di testo; ma i laici, i
quali s'interessano di studi filosofici, raramente sogliono porre mano ad essi. Ciò di cui
noi abbiamo bisogno, è una letteratura filosofica, la quale per il contenuto e per la forma sia atta aconquistare molti lettori e che alla luce degli eterni principi tratti le attuali
questioni, che la scienza e la vita sempre nuovamente sollevano". Un Istituto, simile a
quello di Lovanio, sarebbe a mio parere adatto così a liberare sempre più i cattolici in Germania, specialmente gli studenti, dai principi di una
filosofia anticristiana pene-con condizioni della
Germania così straordinariamente sfavorevoli, è tuttavia, come credodi poter assicurare, pur sempre possibile. Esso potrebbe, o
meglio dovrebbe essere unito ad una scuola superiore già esistente in una città cattolica o
meglio ad un Seminario vescovile. Sul principio potrebbe esser forse sufficiente, se l'Istituto istit cre costituissetenga corsi di filosofia durante le grandi ferie accademiche e per
il rimanente riordinasse le lezioni e gli esercizi destinati agli studenti di teologia o Seminaristi in guisa che divengano attraenti ed utili anche per studenti laici. Il bisogno
di una scuola filoso superiore per la filo-pre attuale tanto più vivo per la Germania, in quanto che
recentementedi recente si propaga potentemente un movimento
per la scuola superiore popolare, che non in ultima linea servirà alla propagazione epopolarizzazione volgarizzazione di tutti i possibili filosofemi del nostro
tempo e cagionerà quindi nuovi pericoli per il pensiero e la fede cattolica. Se il
progettato Istituto raggiungesse in qualche
misura l'importanza di quello di Lovanio, sarebbe indispensabile che prendessero insieme in
mano la cosa i Vescovi di tutta la Germania, vale a dire non solo quelli che partecipano
alla conferenza di Fulda, ma anche i Vescovi della Conferenza di Frisinga".
In una posteriore lettera del 13 Settembre scorso lo stesso Mons. Vescovo di Paderborn mi comunicava quanto segue: "Il Rmo Episcopato riunito nella Conferenza di Fulda, al quale ho esposto le stesse idee, si è associato al mio parere. E' stato perciò messo in verbale il passo seguente: – Al tempo stesso il relatorecattoliche per la di filosofia cattolica".
Dopo di ciò, chinato
(1) <Nota>
sinora
sempre per i suesposti motivi rimase sempre allo stato di un pio desiderio. – Cfr.
Acktenstücke betreffend die Fuldaer Bischofs-Conferenzen, 1867-1888, pag. 233 e
308-309.
2v, vor "(1) Il segreto" hds. von Pacelli Hinweis in roter Farbe:
"Nota".2v, neben "sub secreto pontificio (1)" hds. von Pacelli Hinweis in
roter Farbe: "Nota".8r, vor "(1) Un tempo anche" hds. von Pacelli Hinweis in
roter Farbe: "Nota".8r, vor "Cfr. Archiv für katholisches Kirchenrecht" hds. von Pacelli
Hinweis in roter Farbe: "Nota".8r, vor "Oltre il corso comune" hds. von Pacelli Hinweis
in roter Farbe: "Nota".8v, oberhalb von "(1) Nel convitto teologico" hds. von Pacelli
Hinweis in roter Farbe: "Nota".10v, vor "(1) Cotesta S. Congregazione" hds. von
Pacelli Hinweis in roter Farbe: "Nota".15r, vor "(1) Credo opportuno" hds. von
Pacelli Hinweis in roter Farbe: "Nota".16r, oben rechts vermutlich von Pacelli
hds. hinzugefügt: "II".17r, oben rechts vermutlich von Pacelli hds. hinzugefügt:
"12".18r, oben rechts vermutlich von Pacelli hds. hinzugefügt:
"13".18r, oben links vor "(1)" hds. von Pacelli in roter Farbe notiert:
"Nota".
Online since 04-06-2012, last modification 30-04-2013.
Document no. 2871
Pacelli, Eugenio to Bisleti, Gaetano
[München], 14 November 1919
Writer (text genesis)
PacelliPacelliSubject
Sullo stato dei Seminari in Germania
La trasmissione del detto questionario fu curata, dopo la morte del sullodato Mons. Aversa (avvenuta
1v
l'11 Aprile di quello stesso anno) dal Revmo
Mons. Schioppa, Incaricato d'Affari interino Al mio arrivo in Monaco alla fine del predetto mese di Maggio non tutti gli Ordinari avevano ancora risposto al questionario, di guisa che anzi dopo alcun tempo stimai opportuno
Gli Ordinari, che hanno inviato la richiesta relazione, sono i seguenti in ordine alfabetico: Augsburg,Bamberga, Breslavia, Colonia, Ermland.
2r
Le eccezionalissime circostanze create dalla guerra mondiale e poi anche più dai movimenti rivoluzionari in Germania hanno reso finora del tutto impossibile di preparare un qualsiasi piano di utili e pratiche riforme nei Seminari. Attualmente, sebbene la situazione politico-sociale sia tuttora assai instabile ed incerta, sembra nondimeno giunto il momento di cominciare ad attuare almeno alcuni di quei provvedimenti, che sembrano più necessari ed urgenti, riservando a tempi men sfavorevoli una completa opera di restaurazione.
A tale scopo mi permetto di sottoporre al superiore giudizio dell'E. V. un progetto di Istruzioneche da cotesta S. Congregazionepotrebbe essere inviata,secosì giudicherà conveniente, ai Vescovi della Germania.Nel compilarla mi sono studiato di avere il più possibile in considerazione i bisogni, gli usi e la mentalità del paese, e mi son valso sia delle informazioni contenute nelle relazioni anzidette, sia di altre notizie che ho raccolto da varie fonti competentie sicure.
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Nella introduzione converrebbe, a mio umile avviso, raccomandar
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ulteriori riforme. Qualora esso venisse approvato dall'E. V., potrebbesi nella relativa introduzione indicare come motivo del medesimo la promulgazione del nuovo Codice ed il conseguente desiderio di cotesta S. Congregazione di conoscere in modo dettagliatoin qual modo i zelanti Vescovi della Germania ne hanno attuato o pensano di attuarne le prescrizioni, affine di venir loro
Venendo ora a parlare in modo speciale delle più volte menzionate Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere di trasmettere all'E. V. (disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi), parmi anzitutto necessario di notare che esse nella massima parte sono state
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redatte anteriormente all'entrata in vigore del nuovo Codice; non
potrebbe quindi attribuirsi a colpa, se, ad esempio, in molte diocesi il numero degli
anni per il corso filosofico e teologico non corrisponde alle prescrizioni del Codice
medesimo.
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I. In Baviera il Concordato concluso tra la S. Sede ed il Re Massimiliano Giuseppe nel 1817 stabiliva all'Art. V:
"Sua singulis dioecesibus Seminaria episcopalia conserventur et dotatione congrua in bonis fundisque stabilibus provideantur; in iis autem dioecesibus, in quibus desunt, sine mora cum eadem pariter dotatione in bonis fundisque stabilibus fundentur.
In Seminariis autem admittentur atque ad normam Sacri Concilii Tridentini efformabuntur atque instituentur adolescentes, quos Archiepiscopi et Episcopi pro necessitate vel utilitate dioecesium in iis recipiendos iudicaverint. Horum Seminariorum ordinatio, doctrina, gubernatio et Administratio Archiepiscoporum et Episcoporum auctoritati pleno liberoque iure subiectae erunt iuxta
Rectores quoque et professores Seminariorum ab Archiepiscopis et Episcopis nominabuntur et, quotiescumque necessarium aut utile ab ipsis iudicabitur, removebuntur".
4v
Queste disposizioni non vennero però osservate dal Governo bavarese, il quale non adempì la prestazione dei fondi convenuti; obbligò gli alunni dei Seminari a compiere i loro studi in pubblici Istituti dello Stato, alla cui direzione i Vescovi avevano scarsoinflusso ed i cui professori non potevano essere dai medesimi nominati od
In seguito a ciò, anche presentemente i Seminari nella Baviera non hanno scuole proprie, dipendenti dai Vescovi. Gli alunni compiono i loro studi di umanità per nove anni nei pubblici ginnasi dello Stato. Per lo studio della filosofia e della teologia essi debbono frequentare od una Università dello Stato, ove sia eretta la facoltà teologica, o i cosidetti Licei. Facoltà teologiche in Baviera trovansi istituite a Monaco ed a Würzburg. I Licei "sono scuole superiori per lo studio filosofico e teologico cattolico ed hanno come
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tali soprattutto lo scopo di provvedere alla
formazione accademica dei chierici, i quali non frequentano una Università" (Disposizioni
organiche per i Licei bavaresi § 1). Essi sono quindi istitutigovernativi, eretti accanto ai Seminari clericali e che suppliscono le scuole di
filosofia e di teologia, le quali a norma del Concordato avrebbero dovuto essere erette nei Seminari medesimi. Non godono della facoltà di conferire
i gradi accademici, di guisa che i Vescovi provvedono inviando a tal uopo i migliori alunni
in qualche Università. Se ne contano cinque in Baviera, ossia a Bamberga, a Dillingen
(diocesi di Augsburg), a Frisinga, a Passavia ed a Ratisbona.Sebbene i detti Licei, come si è accennato, siano destinati innanzi tutto alla formazione scientifica dei sacerdoti, tuttavia anche studenti laici possono frequentarne il corso filosofico ed il tempo da essi [
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ciò nondimeno questi hanno esercitato finora su di essi una
più o meno larga influenza, e quindi venivano Per ciò che riguarda in particolare la summenzionata nomina dei professori, l'Episcopato della Baviera nel Memorandum diretto al Re in data del 20 Ottobre 1850 domandò che le scuole destinate alla
Quantunque queste giustissime richieste dell'Episcopato non ottenessero l'effetto voluto,
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tuttavia,
in virtù di ordine sovrano del 30 Marzo 1852 e per conseguente decisione ministeriale
dell'8 Aprile dello stesso anno, il Governo dichiarò che nella nomina dei professori
dei Licei avrebbe avuto riguardo ai desideri dei Vescovi; e tale assicurazione venne
ripetuta nella successiva decisione suprema del 9 Ottobre 1854, la quale anzi affermò
espressamente che essa valeva per tutti i professori dei Licei, e non solo per quelli di
teologia, e che anche per il conferimento delle cattedre di teologia nelle Università si
sarebbe dovuto richiedere il parere dell'Ordinario circa la dottrina teologica e la condotta morale di ciascun
candidato.Allorché poi al tempo del Kulturkampf la surriferita concessione venne revocata con decisione ministeriale del 20 Novembre 1872, cominciò una violenta campagna, specialmente nella stampa, la quale però non riuscì ad indurre il Governo a cedere. Soltanto dopo il Memorandum dell'Episcopato bavarese in data del 14 Giugno 1888, nel quale esso pregava S. A. R. il Principe Reggente di Baviera "che in occasione delle nomine degli insegnanti
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nei Licei e dei
professori di teologia nelle Università venissero dal R. Ministero di Stato comunicati
ai rispettivi Ordinari i nomi dei concorrenti o delle persone prese in considerazione e che
al parere degli Ordinari medesimi si desse il dovuto peso", fu di nuovo riconosciuto il
diritto dei Vescovi in proposito. Difatti nella risposta del 28 Marzo 1889 al suddetto
Memorandum il Ministro von Lutz dichiarò in nome del Sovrano che "nella nomina degli
insegnanti nei Licei si sarebbe avuto il maggior possibile riguardo ai pareri ed ai desideri
dei Vescovi" e che parimenti I professori dei Licei ricevono il loro stipendio dallo Stato, come pure con mezzi da questo forniti si provvede al mantenimento degli Istituti stessi, sebbene a tale scopo vengano impiegate anche le rendite, relativamente
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però assai piccole, di speciali fondazioni. Così, ad
esempio, Negli ultimi tempi venne spesso proposta, anzi alcune volte richiesta tumultuosamente nella Camera dei Deputati la soppressione dei Licei, i quali per la natura
In una situazione eccezionale si trova il Liceo di Eichstätt. Mentre, invero, gli altri Licei bavaresi sono, come si è detto, istituti dello Stato, esso è invece vescovile e come tale sottostà intieramente all'Ordinario, il quale sceglie e nomina i professori. Il Rettore
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del Seminario è al tempo stesso Rettore del Liceo. Le rendite provengono nella massima parte da fondazioni,
da beni immobili, da legati pii e donazioni, dalla Pia Unione di S. Williboldo, Patrono
della diocesi; in parte però anche da sussidi del pubblico erario. Da
varianni però anche il pubblico erario concorre al
mantenimento del Liceo colla contribuzione di Marchi 20.000, acquistando così un diritto di II. Nel resto della Germania, dopo gli abusi introdotti dalla Pragmatica del 1818, la condizione dei Seminari venne regolata secondo le disposizioni del Concilio Tridentino nelle ben note Bolle di circoscrizione De salute animarum del 1821 per la Prussia, Provida solersque del 1821 per la provincia ecclesiastica del Reno superiore, Impensa Romanorum Pontificum del 1824 per l'Hannover e Ad dominici gregis custodiam del 1827 parimenti per la provincia ecclesiastica del Reno superiore. Malgrado ciò, continuarono
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dalle famose leggi di Maggio, in seguito però modificate
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nariamente Convitti (cfr. le Relazioni di Breslavia,
Friburgo, Rottenburg) o Collegi (cfr. la Relazione di Münster), 9r
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Per la diocesi di Ermland o Warmia l'Istituto, fondato già nel 1567 dal Cardinale Stanislao Hosius (donde il nome di Hosianum, che esso porta anche al presente), è considerato come Liceo governativo, titolo che nel 1913 venne mutato in quello di Accademia. Esso, al pari dei Licei bavaresi, non ha la facoltà di conferire i gradi accademici, riservata esclusivamente alle Facoltà universitarie. Il Seminario clericale della diocesi funge anche da convitto per gli studenti di filosofia e di teologia nell'Accademia.
Finalmente vi sono istituti d'insegna-
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mento filosofico-teologico puramente vescovili
nelle diocesi di Culma (con residenza in Pelplin), Fulda (ove sono educati anche gli alunni
della diocesi di Limburgo, eccetto l'ultimo anno di Seminario pratico), Magonza,
La rivoluzione in Germania non ha – fino ad oggi – portato
Venendo ora a parlare in modo speciale delle più volte menzionate Relazioni, che con questo stesso corriere compio il dovere di trasmettere all'E. V. (disposte secondo l'ordine alfabetico del nome delle diocesi), parmi anzitutto necessario di notare che esse nella massima parte sono state redatte
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anteriormente all'entrata in vigore del nuovo Codice; non
potrebbe quindi attribuirsi a colpa, se11r
Se non m'inganno, sono duei puntidelle relazioni anzidette, i
quali meritano specialissima attenzione: la formazione spirituale e la
scientifica.Nel § 13 si parla del Direttore spirituale. A questo riguardo è da notare come nella maggior parte dei Seminari clericali della Germania il Rettore è anche Direttore spirituale,
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gnia, i qualilo avevano già un tempo altresì a Colonia ed a Magonza.Il metodo di cumulare l'ufficio di rettore con quello di direttore spirituale
A Würzburg "da tempo immemoriale" non il rettore, ma il vice-rettore funge da direttore spirituale.Potrebbeanche questo essere un espediente per risolvere tale questione e per evitare gl'inconvenienti
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dalla presenza di un religioso nel Seminario.A Bamberga il vice-rettore del piccolo Seminario sentein parte le confessioni degli alunni. Sembrerebbeche la proibizione fatta al rettore (can. 891) si estenda anche al vice-direttore. – Ivi pure non sembra che
È da notarsi specialmente che in quest'ultima diocesi di Osnabrück, come pure in quella di Hildesheim, di Limburgo, e di Spira il Vescovo ha i suoi seminaristi
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presso di sé
soltanto nell'ultimo anno
per la teologia pastorale, mentre che per gli altri studi di filosofia e di teologia II) Per ciò che riguarda la formazione scientifica sembrano meritare speciale attenzione i seguenti punti:
a) Molto a desiderare lascia generalmente lo studio della filosofia.Assai opportunamente quindi cotesta S. Compagnia ha prescritto l'osservanza del can. 1365 § 1 circa il biennio di filosofia, che, malgrado le innegabili gravissime difficoltà, è
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Per ciò
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stato già lodevolmente introdotto da alcuni Vescovi, ad esempio da
quello di Paderborn, secondo che egli stesso mi ha comunicato con lettera del
1º Agosto scorso(1). Inoltre in molti Seminari e Facoltà universitarie s'insegna
piuttosto la storia della filosofia che la filosofia stessa. – Quanto alla sostanza
dell'insegnamento medesimo, occorre con costanza inculcare il can. 1366 § 2
circa il metodo, la dottrina ed i principi dell'Angelico Dottore.L'insegnamento della teologia dogmatica, oppresso dalle materie positive, non potrà essere migliorato, se non si ottiene chesi premettauna più conveniente formazione filosofica esi consacri maggior tempo alla parte speculativa o scolastica della teologia medesima. Senza di questo lo studio della teologia dogmatica si riduce ad un esercizio di memoria, e le dimostrazioni apologetiche non possono essere sufficientemente comprese ed approfondite. Da ciò nella presente colluvie di cattive letture, dubbi contro la fede ed al bollire delle passioni, apostasie.
Poiché, d'altra parte, sarebbe assai
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difficile di introdurre in Germania una diminuzione delle
ore destinate alle discipline positive, bibliche e pratiche
del corso teologico, sembra che, affinedi guadagnar tempo a favore della teologia dogmatica,
potrebbe permettersi che alcune materie, le quali o sono più o meno affini
5º) Nel suddetto progetto di Istruzione è nuovamente inculcato l'obbligo del quadriennio teologico a norma del Codice (can. 1365 § 2 ), sebbene la introduzione del medesimo presenti,
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particolarmente in alcune diocesi, assai gravi difficoltà. 19v
L'introdurre
però i quattro anni di teologia è per me cosa inattuabile,
giacché 1º) il Seminario non offre alcun locale per un altro corso; 2º) non vi sono mezzi per sostenere
spese maggiori, soprattutto 20r
ai voleri ed
all'attesa della S. Congregazione. Ho dato già ordine che sia fatto maggior uso della
lingua latina e che si tengano le dispute settimanali, come in Roma". – L'E. V.
giudicherà, se e come convenga tener conto delle surriferite osservazioni dell'ottimo Mons. Schmitt.6º) Per ciò che riguarda la S. Scrittura, mi permetto richiamarmi al mio rispettoso Rapporto N. 12415 in data del 25 Marzo scorso, ove trattai espressamente la importante e grave questione dello stato degli studi biblici in Germania.
7º) Pergli alunni, i quali seguono
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8º) Dalle Relazioni dei Vescovi risulta pure che quasi dovunque l'insegnamento della filosofia e della teologia si fa in tedesco. Per quanto desiderabile
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mento
si fa, almeno in parte, nella summenzionata lingua, ed ove si tengono pure le dispute scolastiche in
forma sillogistica, ed esprimendo il desiderio che tale uso possa
estendersi
Per ciò che concerne, infine,l'istituzione di scuole interne proprie nei piccoli Seminari, raccomandata dall'E. V. nelle prelodate Istruzioni al compianto Mons. Aversa (n. 4), era finora stabilito per legge civile, come attestano anche, fra le altre, le Relazioni dell'Arcivescovo di Friburgo (n. 30), dell'Emo Arcivescovo di Colonia e dei Vescovi di Magonza e di Würzburg (n. 32), che gli alunni dei Seminari frequentassero i pubblici ginnasi per gli studi di umanità. Conviene anche aggiungere che i Vescovi si mostravano sino a questi tempi soddisfatti di tale insegnamento. Così,ad esempio, si esprime in propositoil [sic] zelante della lettera di Mons. Vescovo di Paderborn nella già citata
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lettera del 1º Agosto scorso:"L'istruzioneel'educazione degli aspiranti allo stato ecclesiastico in Germania,
paragonata a quelledelle altre Nazioni, hannoa mio avviso varivantaggi, come pure senza dubbio vari difetti. Uno dei detti
vantaggi consiste, nelle attuali circostanze, in ciò che essi seguono di regoladapprima per quattro o cinque anni le scuole pubbliche elementari, e
poi per nove anni
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e la considerazione verso il ceto ecclesiastico – era in tal modo
riconosciuto senz'altro dai cosiddetti circoli intellettuali che egli possedeva, oltre
la scienza teologica, anche una buona cultura generale". – Ciò nonostante, e
malgrado le difficoltà che potrà presentare la cosa anche dal punto di vista economico, sarà
ora il caso di esaminare se e come, col nuovo ordinamento della scuola stabilito così dalla recente Costituzione dell'Impero germanico come dalle Costituzioni particolari dei singoli Stati, sia possibile ed
opportuna la suddetta istituzione di scuole interne proprie nei piccoli Seminari, ed a tal
uopo ho posto nel menzionato Questionario uno speciale quesito, accennando ai pericoli, cui,
sia per la purezza della fede che per i buoni costumi, gli alunni vanno, massime al presente, facilmente esposti nelle pubbliche scuole.Mi sia infine permesso di riferire all'E. V. essere stata in questi ultimi tempi ripresa da alcuni l'idea della erezione di una Università cattolica in Germania. Un tale
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progetto risale fino al 1860 e per attuarla fu già raccolto un
fondo di circa 400.000 marchi. La nuova Costituzione della
Germania permette sotto certe condizioni la fondazione di scuole privatee benché ciòsia concesso espressamenteper le scuole elementari, medie e superiori, tuttavia le Università
non sono escluse,e sembra quindi che sarebbe possibile ottenere dal Governo il
permesso di erigere la detta Università.Ora atale proposito il sullodato Mons. Vescovo di Paderborn nella più volte citata lettera del 1º Agostomi scriveva: "Sarebbe a mio avviso della più altaimportanza,se la S. Sede desse all'Episcopato tedesco esortazioni simili a quelle che il S. P. Leone XIII di f. m. diede
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perspicaci dell23v
trati particolarmente nelle
scuole superiori, come pure a togliere a poco a poco la filosofia scolastica dall'attuale
lamentevole isolamento. Quale importanza abbia per lo spirito della scuola che i nostri maestri e maestre cattoliche abbiano modo
sufficiente di imbeversi dello spirito della filosofia cristiana,non ha bisogno di essere dimostrato. La fondazione di un
Istituto ecclesiastico di filosofia, anche nelle presenti 24r
sofia
scolastica è al momento In una posteriore lettera del 13 Settembre scorso lo stesso Mons. Vescovo di Paderborn mi comunicava quanto segue: "Il Rmo Episcopato riunito nella Conferenza di Fulda, al quale ho esposto le stesse idee, si è associato al mio parere. E' stato perciò messo in verbale il passo seguente: – Al tempo stesso il relatore
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rilevò la necessità ed utilità di un proprio Istituto filosofico per lo studio e la
diffusione della filosofia scolastica, possibilmente in unione colla progettata Università
cattolica libera. L'attuazione di tale disegno deve esser
promossa colla maggior possibile sollecitudine.
Frattanto si procurerà che siano tenuti in più luoghi da dotti cattolici corsi di filosofia
durante le ferie. – Inoltre la Conferenza vuole adoperarsi allo scopoche nelle grandi Università di Berlino, Halle, Francoforte, Göttingen,
vengano erette cattedre Dopo di ciò, chinato
18r
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(1) La questione dell'introduzione della lingua latina fu
trattata già nelle Conferenze vescovili di Fulda del 1869 e del 1870, ma