Subject
L'Emo
Card. von Hartmann ed i cattolici della Germania nell'ora attuale
Eminenza Reverendissima,
Poche ore prima della mia partenza da
Monaco per la Svizzera, in conf obbedienza
ai venerati ordini dell'E. V. R., mi giunse una lettera dell'Emo Sig. Cardinale von Hartmann, che qui acclusa
compio il dovere di trasmettere all'E. V.
Il prelodato Emo comincia col dichiarare che
essa gli è stata dettata da un cuore pieno così di fedele affetto verso la Sede Apostolica
ed il S. Padre, come di sollecitudine per la Chiesa cattolica in Germania. Ricorda poi
come l'Intesa ha fatto attendere un assai lungo tempo per l'armistizio ed i preliminari di pace, mentre
che intanto perdurava colle piùfatali conseguenze il rigoroso blocco ed i prigionieri venivano
trattenuti nelle più miserevoli condizioni
61v
ora poi essa esige che la Germania firmi una pace, che ridurrebbe il
popolo tedesco in schiavitùTutto ciò, prosegue l'Arcivescovo di Colonia, è sfruttato dai
nemici della Chiesa. Ess Costoro affermano cheil S. Padre, allorché la potenza della Germania era ancora grande, è sempre intervenuto a suo danno di essa
come custode della giustizia, e citano a tale proposito le parole di
Sua Santità nell'Allocuzione Concistoriale del
4 Dicembre 1916 e nella
Nota Lettera per la pace del 1 Agosto 1917, colle quali, a loro avviso,
il Sommo Sua Santità ha voluto soltanto contenere e frenare la Germaniamedesima, allora all'apogeo della sua forza, per salvare daldisastro i popoli dell'Intesa. In seguito a ciò, una certa
agitazione si è venuta man mano impadronendo anche dei buoni cattolici tedeschi, che non sanno difendersi dagli attacchi di coloro che
domandano perché il Santo Padre non 62r
protesta ora contro le
ingiustizie, cui soggiace da mesi il popolo tedesco. Anche la lettera del Sovrano Pontefice
in data del 10 Marzo scorso, con cui Egli in forma così amorevole comunicava all'Emo von Hartmann la Sua paterna premura per la sorte dei prigionieri tedeschi, [ein Wort unlesbar] da questo pubblicata
senza indugio, ha portato in modo soltanto passeggero calmato alquanto gli animi. Il
malcontento invece è stato ancor più aumentato dalle parole, che il S. Padre avrebbe
pronunciato alcune settimane or sono, e cioè che egli è stato dempre francese di cuore ed è dolente di
non esserlo anche di nascita. In questo stato di cose il Cardinale von Hartmann dice di
temere assai per il futuro. Anche una
gran parte dei cattolici tedeschi sarà presa dalla generale disperazione e, se dal Vicario di Cristo non udranno
alcuna positiva condanna delle dell'ingiustiziae commesse contro il popolo
tedesco e che ancor lo minacciano, vacilleranno nella loro fede.
62v
Il bolscevismo religioso e morale recherà in
Germania i più gravi danni alla fede ed alla vita
cattolica in
Germania.
L'Emo mi prega infine di portare quanto sopra a conoscenza del S. Padre,
assicurandoLo però al tempo stesso che non già mancanza di amore e di devozione verso la Sua Augusta Persona, ma
invece fiducia illimitata, che egli nutre per Sua Santità. Aggiunge infine che i Vescovi della
Conferenza di Fulda, avrebbero senza
dubbio aderito alla
all'esposizto medesimo, se dall'urgenza della cosa e dalla
difficoltà delle comunicazioni non fosse stato impedito di
mettersi in rapporto con loro; il che non gli hanno permesso di farel'urgenza della cosa e
la difficoltà delle comunicazioni.
Risposi immediatamente al Cardinale von Hartmann che mi sarei fatto un
dovere di soddisfare il suoil suodesiderio. Intanto gli comunicavo che, avendo trasmesso alla
S. Sede la supplica di numerosi Vescovi della Germania che il S. Padre si degnasse intervenire presso i Governi
dell'Intesa affine di 63r
ottenere una mitigazione delle
condizioni di pace, a loro avviso inaccettabili ed ineseguibili, avevo ricevuto
dall'Eminenza Vostra la notizia, da me immediatamente partecipata ai Prelati suddetti, che
Sua Santità ha subito agito nel senso bramato. Oltre a ciò, avevo creduto di dover riferire alla S. Sede medesima che per quanto a me constava, i
cattolici tedeschi attendono che l'Augusto Pontefice non solo intervenga in via dipl
diplomatica allao d scopo suindicato, ma elevi altresì la pubblicamente
la Sua voce, ricordando i principi di giustizia da Lui già proclamati durante la guerra. Al
Santo Padre è riservato di giudicare se e come convenga nelle attuali difficilissime
circostanze di appagare un tal desiderio. Stimo tuttavia subordinatamente che una lettera
dell'E. V. all'Arcivescovo di Colonia (la quale è da prevedere che sarebbe, come varie altre, da lui resa di pubblica ragione) varrebbe
non poco a confortare ed a rassicurare i Vescovi ed i cattolici della Germania.
Dopo di
ciò
Recommended quotation
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 23 May 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 3795, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/3795. Last access: 08-01-2025.